Violenze a Genova: arrestato il capo ultrà
13-10-2010 09:48
Incidenti tutta la notte nei pressi dello stadio, 17 arrestati tra cui Ivan, l’uomo che ha guidato le violenze
Una notte di violenze. Dopo la sospensione del match tra Italia e Serbia per le violenze e i lanci di fumogeni da parte degli ultrà serbi, Genova è stata teatro di scontri tra la polizia e i tifosi fino alle 4.30 del mattino. Scontri che non hanno impedito alle forze dell’ordine di effettuare controlli e arresti: 17 i fermati tra cui anche il capo ultrà, quello che, coperto in volto, ha aizzato i tifosi, scatenando le violenze.
Si chiama Ivan
ed è stato riconosciuto dalle immagini televisive e fotografie, grazie ai numerosi tatuaggi inquadrati dalle telecamere. Sono 35 gli hooligan denunciati, 138 quelli identificati.
Ivan, questo il nome di battaglia, era nascosto nel vano motore di un pullman di tifosi serbi ed è stato arrestato alle 3 del mattino dalle forze di polizia. Nel corso delle perquisizioni e controlli è stato ritrovato anche vario materiale, tra cui bastoni, spranghe e anche coltelli, oltre a uno zainetto con all’interno dei grossi petardi o bombe carta.
Intanto è salito a 16 il numero dei feriti accertati (8 all’ospedale San martino, 5 al Galliera, 2 al Villa Scassi, ed uno ha rifiutato il ricovero), tra cui 2 carabinieri e gli altri tutti serbi.
Nel frattempo la nazionale di calcio della Serbia ha fatto ritorno nella notte a Belgrado da Genova. Al momento i calciatori hanno espresso grande rammarico per quanto accaduto, ma si sono astenuti dal fare ulteriori commenti sul comportamento dei presunti tifosi serbi.
Redazione Datasport (AGM Datasport)