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Fox13

Golden Sorkino™

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Fox13
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11 Apr 2012


IN GB UN UOMO PADRE DI 600 BAMBINI - Le notizie che vengono dai giornali d’oltremanica spesso sono assolutamente bizzarre, ai limiti dell’incredibile. Il domenicale Sun on Sunday ha pubblicato una storia che risale a qualche tempo fa, ma i cui ”effetti” si possono vedere tuttora. Il nome del personaggio di cui ci occupiamo è il dottore Bertold Wiesner ed è stato direttore della Bartom Clinic di Londra, ospedale specializzato nelle cure dell’infertilità (lui stesso, durante la sua vita professionale, avrebbe aiutato più di 1500 donne a concepire).

Wiesner, secondo quanto riferisce uno dei suoi “figli biologici” Barry Stevens, che ha rilasciato una intervista al giornale, sostiene che il “padre” nel corso della sua lunga carriera avrebbe donato (per facilitare in concepimenti, visto che le donazioni scarseggiavano) una infinita quantità di sperma: “Era lui che trovava i donatori, quindi è possibile che facesse credere ogni tanto di aver trovato altri donatori mentre era sempre lui a donare sperma”.

Wiesner è morto nel 1972 quando ancora era direttore della clinica. I dati ufficiali in possesso documentano che ha fatto donazioni per circa 25 anni e forse più: dai primi anni ’40 fino alla seconda metà degli anni ’60. Ora che è venuto alla luce questo caso, una prima stima, arrotondata per difetto, assicura che il dottore è stato il “padre biologico” di minimo 600 bambini. Un record pensiamo impossibile da battere.


http://www.direttanews.it/2012/04/09/guinn...di-600-bambini/

http://www.yourself.it/padre-biologico-600...ertold-wienser/

Allora, dove avrà mandato ad allenarsi tutti questi bambini, e quanti di loro torneranno col cloth? Tenete d'occhio il sito di Ticket one per i biglietti delle Galaxian war, mi raccomando laughing.png
31 Mar 2012
Sebbene io preferisca di gran lunga la Dc Comics alla Marvel, mi piacciono anche diversi fumetti di quest'ultima (in primis Ironman e Thor). Come molti altri ho apprezzato le trasposizioni cinematografiche Marvel, che adesso stanno per culminare nel film che tutti stavano aspettando: The Avengers! Un progetto davvero ambizioso da parte della Marvel, ma dopo tanta attesa saprà essere all'altezza delle aspettative?

A vedere i trailer il film sembra riprendere pesantemente la storyline d'esordio degli "Ultimates" (per fortuna però i personaggi in sè no!). Sembra tutto molto spettacolare, attendiamo tutti fiduciosi il 25 aprile!



29 Mar 2012
Primo teaser:

http://www.imdb.com/video/imdb/vi3313803289/

Non so quanto sia basato sul film con Arnie e quanto sul libro originale (di uno dei più grandi autori di fantascienza mai esistiti, fra l'altro). So che mi fà strano essendo cresciuto col vecchio film... speriamo sia un film ben fatto e non il solito blockbuster senz'anima
5 Jan 2012
Chi l'ha visto? Secondo voi è all'altezza del fantastico primo episodio?
30 Jul 2011
Rara forma di amnesia: si è svegliata pensando di dover andare a scuola. «Non mi riconoscevo allo specchio»

LONDRA - Manchester 2008, un mattino come tanti. Naomi si sveglia per andare a scuola, madida di sudore, il respiro pesante. Dal piano di sotto non arriva il profumo della colazione. E il silenzio, non è quello di casa. La sera prima ricorda di aver dato la buonanotte alla sorella Simone, di aver spento la luce pensando agli esami e al suo amore. Adesso è nel letto di qualcun altro, con le foto di un bambino sconosciuto sul comodino. Le manca la mamma. Chiama, ma non riconosce la sua voce. Si vede nello specchio ed è invecchiata di colpo. Addormentarsi a 15 anni e svegliarsi a 34. Nel futuro per sbaglio. Sono passati tre anni da quel mattino e Naomi Jacobs è tornata alla sua vita di psicologa e madre. Colpita da una rara forma di amnesia, ha vissuto un incubo che solo ora riesce a raccontare. Blackout totale su 19 anni di vita. Ferma al 1992, l'«annus horribilis» della regina Elisabetta alle prese con Carlo, Diana e l'incendio del castello di Windsor, Naomi era tornata «un'adolescente sfacciata e sicura». Robbie Williams era ancora nei Take That e Whitney Houston cantava I Will Always Love You . A Downing Street sedeva il conservatore John Major, mite successore della Lady di ferro; alla Casa Bianca Bush padre preparava le valigie per fare posto a Bill Clinton. I terroristi mettevano bombe in Irlanda e gli aerei non finivano sui grattacieli.

Nel mondo di Naomi niente Google né Facebook né cellulari. Uno choc il digitale, un enigma il nuovo millennio. E nessun ricordo di Leo. «Mi chiamava mamma e a me sembrava di avere quasi la sua età». Cancellato il parto in acqua sulle note di Alanis Morissette, rimossa la separazione dal compagno. «A 15 anni pensavo che a 34 avrei avuto il mondo in pugno. Mi immaginavo sempre in viaggio, giornalista e scrittrice tra mille avventure o medico impegnato a curare i bambini in Africa. Avevo lasciato un orizzonte di possibilità infinite e mi ritrovavo nei panni di un'ordinaria mamma single che guidava una Fiat Brava malandata. Non mi divertivo come Michael J. Fox in Ritorno al futuro e non sapevo più chi ero. Non facevo che piangere, volevo solo tornare alla mia vita di ragazza».
L'amnesia globale transitoria consiste in una perdita temporanea della facoltà di ricordare, che può durare poche ore o diverse settimane. Colpisce con maggiore frequenza persone di età compresa tra i 56 e i 75 anni (in Gran Bretagna ne soffrono 5 ogni 100 mila abitanti), è provocata da forti stress ed eventi traumatici: un meccanismo freudiano di protezione che allontana il peso di situazioni emotivamente insostenibili, un tuffo imprevedibile nelle profondità della mente, oblio lenitivo. Dissolve la memoria «episodica», quella che tiene insieme fatti e sentimenti in una narrazione incessante e sotterranea della nostra storia personale, ma lascia intatta la memoria «semantica», localizzata in una differente area del cervello e chiamata a preservare conoscenze fattuali di carattere generale, slegate da singole esperienze.

Naomi ricordava come si guida un'auto, i nomi dei familiari, il numero di telefono dell'amica alla quale chiese aiuto quel giorno del 2008. Diari, ritagli di giornali, racconti di amici e una solitudine feroce. Il calvario durò otto settimane. «Secondo il mio analista avevo voluto dimenticare perché ero insoddisfatta della mia vita. Quando finalmente cominciai a sentirmi al sicuro e ad accettare il futuro, riaffiorarono i ricordi». Piccoli lampi, flashback e il ritorno a casa. Da quell'esperienza è nato un libro. «Mi sono ripresa il mio sogno».

fonte:
Corriere della sera (ma la notizia è riportata in molti altri quotidiani)

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14 Jan 2012 - 16:00


2 Dec 2011 - 10:29
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