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Versione completa: Strangers in a strange land
Saint Seiya Sorkino™ > Off Topic > FanWorks, FanFiction & FanArt
helois
Prefazione

800 a.C. , dopo una dura Guerra Sacra vennero a mancare allievi a cui trasmettere il sapere.
Prima la consuetudine era avere uno,al massimo due, allievo, che alla morte del cavaliere ne prendeva il posto.
L'ultima guerra è stata così dura da colpire soprattutto i giovani allievi,perdendo così alcuni validi futuri cavalieri. Costringendo altri ad assumersi la responsabilità di portare avanti i giovani cavalieri.
Venne a mancare il Grande Sacerdote per via dell'anzianità e il cavaliere più indicato fu un muriano,il primo muriano a rivestire tale carica.
Con più apertura mentale rispetto ai precedenti,ascoltò le costellazioni e scoprì che c'erano altri popoli nel mondo che venivano scelti per diventare protettori della dea Atena,seppur non di greche origini.
Vennero affidate delle missive a tutti i cavalieri di più alto grado e imposto,in un certo senso,loro di rintracciare discepoli al di fuori delle mura di Atene.
Questo inevitabilmente spaccò in due fazioni la popolazione e i cavalieri ateniesi. Soprattutto perché non era prevista ne una Guerra Sacra imminente,ne scontri contro altre divinità.
Così in un periodo di stallo,verranno accolti non greci tra le mura di Atene.

Capitolo1

Arrivò finalmente ad Atene,la città con i suoi edifici che si stagliano oltre le mura risplendono alla luce primaverile, le guardie incrociano le lance per evitargli il passaggio.
“motivo della visita ad Atene,straniero?”
la figura,togliendosi il cappuccio, risponde con un greco poco corretto: “sono qui per addestramento,ho ricevuto invito-frugandosi nella borsa-dal cavaliere Acquario...Ganimede...ecco..”
porge la lettera alla guardia,la quale la apre,la legge..e poi la strappa.
“questa è una lettera falsa.. vattene finché sei in tempo.. non voglio perdere tempo ad arrestare un individuo del genere..”
Lo straniero se ne stava andando quando alle spalle della guardia appare un cavaliere dall'età indefinita,capelli viola e indossa un'armatura verde smeraldo.
“guardia,che succede qua? Che vuole quello straniero?”
l'altra guardia trasalisce:“oh,mi perdoni!non l'avevo vista-si inginocchiano entrambe le guardie-Maleid del Drago..”
riprende l'altra guardia:“il ragazzo proviene dall'Asia del nord,dice di esser uno scita e porta con se una lettera,che credo sia finta,firmata da Ganimede dell'Acquario in cui viene autorizzato a proseguire gli allenamenti qua ad Atene..”
“ovviamente non sai che Ganimede è andato proprio a nord dell'Asia proprio un anno fa..vero?”
la guardia fa di no con la testa, l'altra: “l'avevo sentito dire..ma..sarebbe il primo straniero a mettere piede al Grande Tempio...”
“vuoi contraddire l'ordine di un cavaliere d'oro,soldato?-oltrepassa le guardie- EHI TU! Vieni qua!”
il ragazzo si gira,nota l'armatura verde e torna sui suoi passi.
“mmm,cosa vuole?”a stento nascondeva lo stupore per aver davanti un altro cavaliere.
“vieni entra pure.. avviserò Ganimede del tuo arrivo..ce ne hai messo di tempo ad arrivare,eh?”
il volto dello straniero si rischiara,passa accanto alle due guardie,nell'entrare nella città nota con stupore che sono vestiti tutti uguali,con una specie di telo bianco avvolto intorno al corpo.
E ovviamente centinaia di occhi lo stanno fissando.
Molti con stupore,altri scuotendo la testa, borbottando e i bambini che gli si avvicinano vengono sgridati da mamme apprensive.
“non ti saresti aspettato un'accoglienza del genere,vero? Purtroppo i tempi sono bui e dopo l'ultima guerra abbiamo perso parecchi amici e fratelli.. per ordine del Grande Sacerdote e di Atena bisogna rimpolpare le forze..ma perdonami..sono Maleid,del Drago,piacere-allunga una mano-te sei?”
“Ivhan,devo fare allenamento per armatura di Cigno..”stringe la mano.
“che mani fredde!paura,eh?non ti preoccupare,anche io sono uno straniero..vengo da un'isola,ma la nostra 'razza' è da sempre alleata alla dea Atena e i dissapori tra noi e i Greci sono venuti meno quando combattevamo,morivamo, l'uno a fianco dell'altro.. dai,vieni ti faccio vedere gli alloggi e mando a chiamare Ganimede..” “grazie” e i due si incamminano per la città.
Arrivano ad un complesso di baracche,qua le persone avevano piccole protezioni e vestiti logori.
“Questi sono i tuoi dormitori,in quanto prossimo cavaliere di bronzo alloggerai con altri pretendenti alle armature di bronzo,se è disponibile ti posso cedere il mio vecchio posto..”
“grazie” “oh,e falla finita con questi grazie! Sei qua per diventare un forte cavaliere,padrone delle energie fredde! È una grossa responsabilità!” con uno sguardo molto amichevole.
Ivahn abbozza un sorriso,aprendo la porta dei dormitori c'era solo un paio di figure in alcune brande,che ronfavano alla grande.
Bisbigliando: “sarà una scena abituale,i primi allenamenti sono sempre i più duri.. oh..ecco.. la mia stanza è ancora vuota,accomodati pure,mando a chiamare Ganimede..riposati pure un po'.. la strada deve esser stata lunga...” Ivahn sta per rispondere “..e non dire grazie!”
Ivahn appoggia la pesante borsa che teneva a tracolla,si toglie il mantello e rimane per qualche attimo in piedi davanti alla guardiola dalla quale si poteva scorgere in lontananza una costruzione in pietra.
Non era stanco, quindi fa una passeggiata nei dintorni,ma mentre si stava avvicinando alla costruzione in pietra vista prima viene circondato da alcuni guerrieri con le protezioni e vestiti sporchi.
Quello più alto e grosso del gruppo sbraita: “che abbiamo? Ora ci darai tutto e non ti uccidiamo..”
Ivhan non capendo molto quel greco rozzo,ma intuisce cattivi propositi: “sono qui per allenamento..”inizia a dire ma non continua perché gli arriva un calcio nelle costole da dietro.
Sputando sangue cerca di rimettersi in piedi,ma un altro calcio nel solito punto lo gira a faccia in su ed è sul punti di svenire.
“ai piani alti si sono bevuti il cervello se pretendono che stranieri non addestrati possano competere con noi,che siamo nati nelle guerre!”
Mentre lo straniero è ancora supino,uno del gruppo si avvicina per tirargli un calcio sulla faccia,ma la gamba gli si congela fino al ginocchio.
“AHIA!! non sento più la mia gamba..” la terra battuta era una lastra di ghiaccio e un paio di guerrieri scivolano a terra.
Ivhan si alza da terra e guarda con rabbia gli occhi il capo del gruppetto.
“AHAHHAHAHA! Allora sei TU l'altro pretendente! Benissimo!” detto questo al capo si congelano le mani e crescono degli artigli fatti di ghiaccio.. e carica Ivahn.
I primi artigli sfiorano il volto dello scita,senza far danno,gli altri vanno a vuoto.
Ivahn risponde afferrando entrambe le braccia e congelando l'avversario in alto fino al collo e in basso fino ai ginocchi.
“DANNATO BASTARDO!Non finisce qui..” e tenta di spezzare la morsa del gelo.. “MALEDIZIONE! Questo non riesco a romperlo..” Ivahn da un colpetto al petto dell'avversario e il ghiaccio si scioglie.
“idiota..” Ivahn si piega in due dopo un forte cazzotto allo stomaco.
“basta così” tuona una voce imponente.
Un'armatura d'oro risplende sotto un ampio mantello bianco,una figura alta e slanciata,lunghi capelli neri e occhi verdi.
“maestro Ganimede..” e si defilano tutti tranne Ivahn che rimane piegato in due, gli cola del sangue dalla bocca.
“benvenuto ad Atene,Ivahn;anche se tutta questa xenofobia non me la sarei aspettata; hai già un alloggio? Hai mangiato?”
“Signor Ganimede grazie,ora non ho fame..alloggio mostrato da Maleid Drago,suo posto..”
“sei migliorato molto col greco,sento..dai,mangia qualcosa,domani si inizia l'allenamento,riposa..sei solo all'inizio di un lungo cammino..”
Nel vedere un cavaliere d'oro, tutti i guerrieri negli alloggi,i due di prima vengono svegliati bruscamente, si inginocchiano con riverenza.
Appena il cavaliere dorato se ne va,inizia un brusio da cui escono commenti di cui Ivahn intuisce il senso,ma non il significato.
Dopo aver saltato la cena,una nuova avventura lo aspetta: la notte.

Capitolo 2

“secondo me ci siamo persi,siamo andati troppo ad est e poco a sud..”
“stando alle mie conoscenze,la città di Atene deve esser...-guarda alcune pergamene- laggiù!”
indicando delle montagne.
“cretino,mah,secondo me siamo già in Asia..non c'è nemmeno anima viva a cui chieder..”
sentono entrambi rumori di lotta come spade che cozzano l'un con l'altra.
Accorrono per vedere se c'è bisogno del loro aiuto e,ai margini di una foresta, notano una figura alta,avrebbero detto un orso dalla faccia, con folta pelliccia che stava impugnando un'arma ed è circondato da alcuni uomini armati di daghe con addosso dagli stracci scuri.
“un orso che impugna una spada?” si rivolge all'altro
“Chaleb..-tirandogli un cazzotto sulla spalla- una idiota..non vedi che è un uomo con le vesti addosso?” “si,ahia...Iulius,sei sempre quello più saggio..aiutiamo l'orso o i pezzenti?”
Iulius studia attentamente l' “orso”, percependo qualcosa di conosciuto..
“MENVRA! Aiutiamo quello da solo..” “sei sicuro? No,perchè l'ultimo che ti pareva fosse un fedele di Menvra ci ha quasi ucciso-sollevandosi la veste e mostrando la ferita alla gamba-quel maledetto sapientone,di dove era?, peggio di te,però questa volta vai avanti prima te..questa volt.. maledetto fratellastro!”Iulius era già partito all'attacco e Chaleb lo segue imitando la voce dell'altro<io so tutto,io ho studiato,te stavi a sbavare dietro alle donne,io faccio questo e faccio quest'altro..io ho scoperto per primo di esser predestinato a grandi cose.. te non sai nulla..bla bla bla..> raggiunge il fratello arrancando sul terreno scivoloso.
Iulius a mani nude riesce ad avere la meglio di tre,che non fanno a tempo a rispondere all'attacco, arrivando vicino alla foresta scorge i rami degli alberi che si muovono come mossi da un vento invisibile.
Chaleb raggiunge il fratello e si appresta a colpire gli straccioni, scivola su del fango ma, continuando la corsa,coi piedi per aria e agitando del braccia,riesce a portarsi dietro cinque persone.
“cinque a tre! Toh! Così impari!”
In effetti era veramente una persona con addosso una pelliccia di animale e la testa di un orso,si stagliava per parecchio sopra i due fratelli. Togliendosi la maschera di orso rivela una folta capigliatura bionda,profondi occhi azzurri come il cielo e una muscolatura non indifferente.
“vi ringrazio”risponde in un perfetto greco dopo qualche tentativo in altre lingue.
“eheh! Mio fratello Iulius non si era sbagliato..emani parecchio... come aveva detto quel tizio d'argento? Piosmo? Cosmo! Si Cosmo.. anche te diretto ad Atene? Io sono Chaleb,futuro e prode cavaliere dell'Unicorno! Mio fratello qua..è..”
“prego,mio fratello è troppo espansivo,io sono Iulius e aspiro all'armatura di Orione,ho percepito in te il Cosmo di Menvra..o Atena..”
“che compagni di viaggio simpatici! Siete italici..dall'Etruria?vero? Io sono Aeron, un celtico,vengo da un'isola a nord,molto a nord rispetto a qua,sono un druido,non credo che l'abbiate mai sentito dire,vero?mi sa che sono quello più ambizioso dei tre.. aspiro all'armatura d'oro di Ariete e quello che avete sentito non è tanto il Cosmo,quanto la mia comunione con gli spiriti della natura..”
“wow,c'avessi capito qualcosa..però si!noi siamo Etruschi(detto con orgoglio)!quindi sai dove è Atene?”
“addirittura un cavaliere d'oro,sono onorato..mio fratello mi ha fatto notare che forse non siamo nella direzione giusta per la città..”
“seguitemi pure.. ho fatto il viaggio da solo,incontrando solo persone che tentavano di derubarmi,anche se saremo in futuro in tre ordini differenti,per ora discutiamo da pari grado..”
La direzione era proprio quella,ma ci volle più del previsto a causa di alcuni rallentamenti,così impiegano tre giorni per raggiungere la città,arrivano a notte fonda alle mura,ci sono alcune fiaccole sulle mura,ma la porta è chiusa.
“EHI VOI! APR..”Iulius tappa la bocca al fratello. Aeron sorride.
Otto soldati con le lance in resta aprono metà porta.
“cosa volete!?non permettiamo a nessuno di entrare nella notte!”
Aeron prende la parola, la voce del druido fa deglutire i soldati : “siamo giunti da terre lontane per completare i rispettivi addestramenti per diventare cavalieri di Atena,ho ricevuto una lettera dal Grande Sacerdote,loro dal cavaliere d'oro di Leone è permesso?”porge le lettere.
“è previsto il vostro arrivo per domani,alloggerete fuori dalle mura,tornate domattina..”e chiudono la porta sentendendo “..che l'Ade vi accolga!”
Passando un'altra notte sotto le stelle i tre discuterono a lungo,gettando le basi di una solida amicizia.

Capitolo 3

\Un altro scossone,un'altra onda..perché è così agitato il mare?\
I solitari pensieri di Kgosi dentro la stiva riccamente arredata si alternavano a stati d'ansia.
E tornò in mente l'incontro con quella donna.
Kgosi era nella reggia,circondato da belle donne e ricchezze,proprio quando apparve una donna con una strana armatura,il volto celato e delle catene.
In un primo momento pensò ad un regalo originale di qualche altro nobile,poi dopo aver steso le sue guardie e aver notato atteggiamenti ben poco femminili,capì che c'era qualcosa sotto.
Ella dissertò di mitologia della Grecia,di un certo Cefeo,di doveri e obblighi,del fatto che la sua magia stellare derivava dalla dea Atena e che l'avrebbe dovuta seguire ad Atene.
Venne trascinato a forza su quella barca,di sua proprietà,col patto che lui avrebbe fatto l'addestramento,ma se avesse fallito sarebbe tornato ai propri agi.
Così era solo,o meglio con una donna di cui non conosceva il volto e l'aveva strappato dal suo paese,per andare in qualche topaia a faticare giorno dopo giorno,circondato da uomini, per ottenere un'armatura d'argento,quando poteva avere oro a volontà, palazzi sontuosi e donne.
Passò un'eternità a rimuginarci sopra in quella barca,quando però arrivò al porto venne colto da stupore e ammirazione.
Un gigantesco popolo mai visto, in frenetiche faccende,marinai,commercianti..ma la città da fuori le mura,scortato a vista dalla sacerdotessa,era meravigliosa,una volta dentro un po' meno.. davanti alle baracche gli venne lo sgomento,però si rinfranca sapendo di esser un grado sopra quella massa sudaticcia. Scorge però due ragazzi fuori posto,uno è più alto e mingherlino della medial'altro più basso e tozzo,i tratti del viso del primo sono lisci,dell'altro sono molto duri. Gli si avvicina,in un grezzo greco imparato in viaggio,con fare poco amichevole: “ehi voi! Che ci fanno degli schiavi così inetti come voi in questo posto?” il ragazzo alto risponde in un greco stentato: “piacere Ivahn,allenamento per cavaliere di Cigno e vostra signoria-con un finto inchino-chi è?” l'altro scoppia a ridere seguito dagli altri “grandissimo Ivahn..beh,signor di nobili origini,io sono Chaleb diventerò cavaliere di unicorno e calcerò quel suo grosso culo flacc..”si ferma quando scorge la sacerdotessa “..e chi è questo schianto di donna?...sacerdotessa Andromeda?vero? Mi è stato detto che il suo viso è magnifico..ma anche il resto,non è..” arriva un forte cazzotto sul naso “..niente male..”Chaleb, ignorando di sanguinare dal naso,riparte alla carica “siamo parecchi agitate,eh..vieni qua bel bocconcino che ti calmo..”una catena gli passa a poca distanza da un orecchio “..va bene,ci rinuncio..”se ne va afflitto, un altro apprendista gli fa notare il sangue dal naso e si dimena.
Ivahn riprende la parola verso il nuovo arrivato: “non ha detto suo nome,da dove proviene per avere pelle scura?”
Kgosi,che rideva ancora della scena di Chaleb,risponde “Kgosi,vengo da molto sud..conosce Egitto?” Ivahn porge la mano alla sacerdotessa “piacere di vedere un altro forte.. cavaliera..”
La sacerdotessa risponde al saluto e con tono severo: “il precedente cavaliere del Cigno era il più forte di tutti gli altri cavalieri di bronzo..cerca di esserne all'altezza”
Il braccio della Sacerdotessa è congelato fino alla spalla,Ivahn sorride e risponde: “all'altezza giusta?”
Kgosi apprende con stupore che i cavalieri d'argento sono in numero minore rispetto a quanto enunciato. Ci sono tre cavalieri d'argento con alcune ferite,segno di uno scontro.
“ai cavalieri d'argento e d'oro,molte volte, capitano ordini dal Grande Sacerdote di agire da soli..di qua ci sono gli alloggi per gli apprendisti,riposati un po' che incominciamo subito...”spiega la sacerdotessa,liberandosi dalla morsa del gelo con facilità.
“sono pronto già da ora!”Kgosi si dirige verso i tre cavalieri d'argento in armatura “ehi,voi! Avanti vi sfido..”il primo dall'armatura slanciata: “sei davvero sicuro?non faresti meglio ad imparare i fondamentali...” gli fa eco quello grosso con un'armatura tozza“da un cavaliere di bronzo...”completa ridendo quello magro con l'arpa “...femmina!”
Il primo scompare alla vista di Kgosi “come puoi” un calcio “pretendere” un cazzotto “di paragonarti” pugni “a noi?!” svariati calci.
Quello grosso “anche se ho un braccio ferito..quest'altro funziona a meraviglia..” l'enorme braccio lo colpisce in pieno petto facendogli perdere il fiato.
Kgosi è ora di nuovo solo,nel fango,dolorante... fallirà di sicuro..



manca ancora un protagonista.. continuerò dopo il viaggio.. spero vi piaccia! laughing.png
titania76
accidenti, 3 capitoli tutti insieme, ci metterò una vita a leggerli sad.gif

però sta venendo bene. è molto interessante. bravo.

dimenticavo... il titolo mi sembra perfetto.
MaikoxMilo
La storia mi stuzzica molto! Mi piace Ganimede (bè ovvio è il Cavaliere dell'Acquario...) Non vedo l'ora di leggere il seguito!
helois
Capitolo 4

La vita di Ravid è stata molto travagliata,nato dallo stupro di un babilonese su una donna ebrea,che era sorella di un grande Maestro Soferim.
Affascinato da entrambe le religioni fin da piccolo,sfruttò i lineamenti delle due razze per camuffarsi e apprendere più conoscenze dell'una e dell'altra religione,aiutato dallo zio,che non ne conosceva l'identità.
Una volta ucciso lo zio,si spinse nei meandri della conoscenza della Cabala.
Poiché non era appagato e non poteva rimanere a Gerusalemme dopo l'assassinio dello zio,iniziò il suo lungo viaggio,che lo portò a girare il mondo,conoscendo popolazioni sumere,fenice,etrusche e gli albori dei Cartaginesi.
Infatti proprio alla città di Cartagine,dopo essersi spinto a nord fino alle terre ghiacciate abitate da forti guerrieri,stava facendo ritorno.
Infatti nel suo peregrinare nel mondo,si era accorto di poter dialogare con gli spiriti dei morti,piangere con e per loro,ridere, apprendere.. era più il tempo che passava a dialogare con i morti che con i vivi.
Da Cartagine avrebbe preso un'imbarcazione che l'avrebbe portato da quell'uomo gentile che aveva conosciuto qualche anno prima passando per Atene.
La città seguiva una divinità chiamata Atena,che corrispondeva grossomodo alla Tanit cartaginese o alla Nanshe sumera,sempre la stessa personificazione della giustizia.
Commosso dalla concezione di una dea che incarni la giustizia,assente in molte uccisioni incontrate,Ravid sentì nascere dentro di se un qualcosa che era diverso dalla brama di saggezza solita, il Cosmo, lo chiamava quel gentile signore.
Abituato a viaggiare, l'idea di rimanere per parecchio tempo nello stesso posto gli provoca per la prima volta mal di mare.
Giunge infine alla città di Atene,ancora più bella di qualche anno fa.
La robusta muscolatura e le numerose cicatrici di Ravid,viaggiare è pericoloso,mettono in allarme le guardie che chiamano a raccolta altri soldati a cui si aggiunge un guerriero con un'armatura dal colore verde.
“non fare un passo..”esordisce il guerriero in armatura verde.
È inutile,alcune guardie attaccano subito brandendo le lance.
Con un gesto rapido le lance incontrano solo il mantello di Ravid,che lo usa per disarmare le guardie.
Altre guardie erano scappate per il momento, Ravid è davanti al guerriero in armatura verde.
I due si studiano attentamente, il guerriero inizia a fare alcuni movimenti rimanendo sempre sulla difensiva con un grosso scudo attaccato al braccio, Ravid intuendo che sarà attaccato si prepara la mossa successiva.
“Rozan ShoryuHa” il guerriero in armatura si getta contro Ravid,il quale scompare un attimo per riapparire in mezzo alle braccia del guerriero con la schiena rivolta verso il braccio che ha attaccato, il colpo col pugno sinistro provoca una crepa sull'armatura all'altezza del cuore dell'avversario e con l'altro braccio afferra il polso del braccio con lo scudo e tira, usando l'avambraccio sinistro come perno,finendo per slogare la spalla al guerriero in armatura verde.
“ahahahaha! Maleid del Drago,piacere” porgendo il braccio sano “si vede che sei già oltre il mio livello anche senza Cosmo.. era una prova che hai.. ahi!-rimettendosi la spalla a posto-AHI! superato ampiamente..”
Ravid, un po' scosso dalla mancanza di logica, ricambia il saluto “piacere Ravid,aspirante cavaliere d'oro di Cancro,che posso parlare con il.. Grande Sacerdote?”
“oh! Addirittura! Ecco perché sei così forte! Ah,guarda purtroppo mi sa che è deceduto il Grande Sacerdote che hai conosciuto..”
“lo so...” “argh!però c'è quello nuovo.. lo trovi nell'arena a guardare gli allenamenti.. accidenti.. ora mi tocca ripararmi questo buco..”
Ravid si dirige nella direzione indicata dove in un'arena si è appena conclusa la cerimonia di investitura; il Grande Sacerdote parla con una figura slanciata,che porta un grosso scrigno sulle spalle, entrambi si avvicinano e lo salutano.
“benvenuto straniero!sono Iperione appena nominato cavaliere di Uccello del Paradiso! Spero di instaurare un solido rapporto di amicizia!” dopo si allontana, si inchina con riverenza verso il Grande Sacerdote.
“sei Ravid,giusto?” dopo un inchino “si,signore..” l'elmo elaborato nasconde i tratti del Grande Sacerdote,ma Ravid non riesce a definirne un'età esatta.
Il Grande Sacerdote invita Ravid a seguirlo “vieni,discutiamo mentre saliamo verso le mie stanze...”
helois
ed ecco presentati i protagonisti..(per Ravid ho un po' sintetizzato..lasciando poi l'approfondimento in un momento successivo..)

ne ho scelti due per casta,con qualche aggiunta di personaggi secondari, che non son finiti: ci saranno almeno altri due cavalieri d'oro..


non ho idea di quando potrò tornare a scrivere(questo era già quasi pronto prima di partire..),guardo un po' le date degli esami e mi destreggio..

ho tante idee da mettere in questa fan fiction..

helois
Capitolo 5

Il tempo trascorre, le angherie diminuiscono e gli stranieri vengono accettati nei rispettivi ranghi.
Kgosi rimane altezzoso per le sue nobili origini, Chaleb e Iulius si addestrano duramente, Ivahn è molto risoluto, invece Aeron e Ravid trovano parecchie difficoltà nei loro addestramenti in quanto primi cavalieri d'oro,con tutto quel che ne seguirà(specie per Aeron,nella prima Casa,quella più esposta),di origini non greche e gli altri cavalieri d'oro sono diffidenti nei loro confronti,fatta eccezione di Ganimede.
Ganimede,infatti insiema al cavaliere di Scorpione e quello di Gemelli si trovano dal Grande Sacerdote.
“miei amici,come procedono gli allenamenti degli stranieri? Polideuce,come procede il celta?”
“lentamente,Grande Sacerdote,purtroppo il legame con la natura non gli permette di creare Cristal Wall efficaci o lo Stardust Revolution non ha abbastanza forza,invece Arietis Horn gli è più facile.. d'altronde in lui il cosmo non si è risvegliato del tutto e,con permesso,non credo che Atena dimori nel suo cuore.. la giustizia certamente,ma Atena non risiede in quell'uomo..”
“Grande Sacerdote se mi è permesso prendere la parola,caro Polideuce,attualmente conosci e sai usare a tuo piacimento molte tecniche che apparterrebbero ad altri 3 cavalieri d'oro,è come se in te ci fossero 4 cavalieri d'oro.. è plausibile che un aspirante cavaliere d'oro,rispetto a 4 paricasta sia in difficoltà!”
“non dovete chiedere il permesso,sarò anche più anziano di voi,ma fino a due anni fa ero un cavaliere d'oro vostro pari, il discorso di Tucidide è in un certo senso giusto,ma abbiamo bisogno che ci siano altri,con tutto il rispetto che provo per Polideuce,che si adeguino al proprio compito, ho scrutato il cielo,la costellazione di Ariete mi ha indicato il Nord,fino al villaggio di Aeron. Quando lo incontrai era un druido capace di dominare le creature della foresta,quello gli viene dal Cosmo.. caro Ganimede,sei rimasto taciturno,come procede il giovane Ivahn? Ho percepito in lui parecchio Cosmo..”
“è così, in capo ad un anno o due potrebbe già indossare le vestigia del Cigno..”
“che amara fine il precedente cavaliere di bronzo, deve esser stato un tormento vederlo morire davanti ai propri occhi.. i Generali degli Abissi sono stati troppo crudeli,d'altronde anche Ganimede non ha scherzato.. già che siamo a dialogare,Grande Sacerdote,credo che,rispetto all'imaturo Aeron, il giovane Teseo sia in grado di sostenere l'ultima prova per indossare l'armatura di Toro..”
“di questo discuteremo in separata sede, Tucidide anche Ravid promette bene,vero?”
“in lui vi è qualcosa di straordinario, agile nel corpo a corpo e già padrone dell'Acubens, ma quando usa i colpi,riesce anche a richiamare anime dalle regioni più remote dell'Ade.. Hades potrebbe adirarsi..ma ancora è presto..mi ha permesso di dialogare con i vecchi cavalieri d'oro,d'argento e di bronzo che hanno combattuto nei secoli scorsi, la sua voglia di sapere non ha limiti.. potrebbe imparare le tecniche di tutti e 88 i cavalieri,se ne avesse il tempo..”
“infatti meditavo,una volta ottenute le vestigia,di concedergli la lettura di alcuni testi sull'Altura delle Stelle..”
Polideuce ribalta il tavolo di legno e irato urla: “permettere ad un non Grande Sacerdote di salire sull'Altura delle Stelle?!!! questo è un affronto! A ME che ho appreso le tecniche dei tre superstiti della Guerra Sacra non è concesso salire lassù!! e voi lo permettete all'ultimo arrivato??!!”si materializzano delle rose nere nelle mani del cavaliere.
Con poca convinzione le scaglia verso il Grande Sacerdote.
Tucidide si alza“calmati Polideuce!” e dal dito partono dei raggi rossi che distruggono le rose.
“sapete cosa vi dico? Aeron diventerà fortissimo! A costo di allenarlo nella Dimensione Oscura! Anzi farò proprio così! E gli insegnerò anche le tecniche di Pesci,Toro e le mie! Così vedremo quale allievo sarà il più forte!!” si volta di spalle e se ne va,malmenando una guardia che era accorsa.
“tipico di Polideuce,come minimo ora si è già calmato e si fermerà alla casa di Pesci per parlare con l'armatura del maestro...”
“già..i nostri maestri.. il Grande Sacerdote è stato l'ultimo ad andarsene.. gli altri due sono...”
“mancano anche a me,però Atena era stata chiara: a guardia della Torre e a Bluegrado all'ingresso del Regno Sottomarino; ora se Ganimede me lo concedi dovrei scambiare delle parole con Tucidide..”
“ceramente,Grande Sacerdote.. arriverderci..”un abbraccio a Tucidide e poi esce dalla sala del Grande Sacerdote.
Ganimede mette piede nella Casa di Pesci e sente Polideuce che parla con l'armatura.
I due si mettono a discorrere con l'armatura vuota.
“scusa per prima,mi faccio prendere dall'ira.. saranno le tecniche del Toro che fanno ribollire il mio sangue...”
“figurati, il maestro manca anche a me,ti va di fare un giorno di pausa e andare a trovarlo ai Cinque Picchi?”
helois
Capitolo 6

I Cinque Picchi era un posto noto,indicato dalla Dea Atena come luogo di osservazione,ma per i due cavalieri d'oro è una novità.
Quel posto così immerso nella natura,con quella cascata stupenda,con l'aura di tranquillità che pervade il posto.
Il maestro,il precedente cavaliere dei Pesci,uno dei tre superstiti dell'ultima Guerra Sacra è proprio lì,su uno sperone di roccia,mentre indottrina alcuni giovani ragazzi.
Il suo volto è segnato dalle cicatrici delle battaglie passate e dalle rughe,i capelli sono diventati quasi tutti bianchi e lunghi,ma il fisico rimane asciutto e muscoloso.
“oh! Mai mi sarei aspettato una così piacevole visita..ragazzi miei,vi devo congedare..”
I giovani si voltano e rimangono stupiti per le due armature d'oro, si inchinano con molta riverenza e se ne vanno parlottando tra loro.
Polideuce,la rabbia di prima ha fatto posto alla commozione, risponde: “mio caro maestro!” e a stento trattiene le lacrime.
“purtroppo mi farebbe piacere poter camminare e discorrere al vostro fianco,ma devo rimanere qua a sorvegliare quella torre..che triste torre.. mi ricorda sempre il passato,non è passato neanche un istante da quella volta..ma andiamo! A cosa debbo questa visita?”
Ganimede,aspettando che Polideuce si allontanasse dal maestro,porge il suo saluto e risponde con franchezza: “la mancanza di allenamenti al proprio livello, la solitudine di questi anni al Grande Tempio e nuovi allievi da addestrare..”
“capisco,ho ricevuto la notizia che mio fratello è morto, mi avrebbe fatto piacere parlarci..ma non siete giunti da soli,sento..”
Proprio in quel momento delle foglie si agitano e ne esce una figura muscolosa piena di cicatrici,capelli lunghi e barba incolta.
Polideuce era già pronto all'attacco,ma Ganimede lo ferma e parla al nuovo arrivato:
“Allora quello che ci ha seguito eri te,Ravid! Credevo fosse un altro cavaliere,non un apprendista..”
“chiedo perdono-inginocchiandosi-ma ero arso dalla curiosità di dove andassero due cavalieri d'oro,mi perdoni saggio maestro Socrate,mi chiamo Ravid e sono un allievo di Tucidide per l'armatura d'oro di Cancro”
“oh conosci il mio nome! Capiti proprio al momento propizio! Se ne sei in grado,potresti evocare l'anima di mio fratello che voglio discorrere un po' con lui?”
“certamente! L'ho fatto più di una volta e mi ha raccontato di lei,delle vostre battaglie, il cavaliere di Ariete era molto forte,ma gli elogi erano verso le vostre azioni e quelle del cavaliere di Toro,ora confinato a Nord.. mi piacerebbe conoscere anche lui..”
Appena detto questo, al fianco di Ravid appare una figura traslucida con addosso l'armatura di Ariete.
“vi lasciamo soli..”dice Ganimede strattonando Polideuce e Ravid.
Polideuce si volta verso Ravid con sguardo accusatorio:“ora mi spiegherai perché ci hai seguiti! Mi ero accorto di un cosmo amico,ma non credevo fossi te.. agli apprendisti come te sarebbe vietato lasciare le mura di Atene..”
“infatti e chi le ha lasciate?” Ganimede e Polideuce trasaliscono al vedere anche il corpo di Ravid è traslucido.
“hai separato la tua anima dal corpo!!! ma che diavolo..” Polideuce è(di nuovo) furioso, Ganimede lo guarda con ammirazione.
“l'ho imparato dal.. non mi ricordo quale.. Cavaliere di Cancro che in fin di vita ha scambiato il proprio corpo con quello di una divinità.. Ares? Mi pare.. ottenendo un cosmo smisurato..”
“pauroso.. aveva ragione Tucidide,potrebbe lanciare tecniche di tutti i cavalieri..” Ganimede si volta un attimo,ma non vede niente. “strano avrei giurato che non ci fosse nessuno...”
L'anima del Grande Sacerdote torna da Ravid “ti ringrazio infinitamente..” e poi si dissolve.
Tornano da Socrate, con cui si intrattengono fino al tramonto.
Al calare del Sole un suono di flauto si diffonde per le colline e una figura appare su uno sperone di roccia.
Polideuce,Ganimede e Socrate cadono come addormentati.




p.s. ovviamente questo Socrate non è QUEL Socrate.. lol.gif
helois
Capitolo 7

La figura indossa un'armatura nera,con un ampio mantello viola,l'elmo ha delle corna,spalliere grosse e un flauto dai riflessi rossastri.
“strano,il mio flauto era solito addormentare anche le divinità..tu cosa sei?”
Ravid,che è palesemente turbato dall'apparizione,risponde borbottando: “sono un apprendista per l'armatura d'oro di Cancro...ma..ma..sei uguale a quel cavaliere...”
“oh,sembra che tu sappia troppe cose.. se il flauto non funziona prendi questo.. EXCALIBUR!”
disponendo l'altra mano a palmo aperto la abbassa violentemente,facendo dei solchi nel suolo.
Ravid riconosce la tecnica del Capricorno,ma è diversa,in quanto spirito riesce ad evitarla con facilità.
Dei fuochi fatui appaiono accanto a Ravid “è il mio turno,vediamo se mi riesce lanciarla anche così... Sekishiki Meikai Ha!”
Le scie di luci attraversano l'armatura danneggiandola in alcuni parti,però il cavaliere riesce ad evitarne parecchie,lasciando cadere il flauto.
“doppia Excalibur!” con entrambe le braccia cerca di afferrare Ravid,ma è come passare dentro una nuvola.
Con ancora più fuochi fatui attorno all'avversario,Ravid sogghigna e i colpi sono ancora più veloci.
“è stato facile..” il flauto si era spezzato in due,l'avversario rimane silente e gli altri cavalieri d'oro stanno riprendendo conoscenza.
Appena si accorge di esser in svantaggio l'avversario scompare come si era manifestato.
“chi è!?” Polideuce subito pronto con un piccolo globo di energia nel palmo.
“il flauto.. deve esser stato..” Ganimede aiutava Socrate ad alzarsi.
“maestro sapete che armature erano quelle? Non sembrano surplici,anche se il colore pare quello..”
“Polideuce,credo di saperlo.. sono le false copie delle nostre armature!”
“esatto Ganimede,vi era stato taciuto dell'esistenza di un'isola in cui Atena spedisce i cavalieri che falliscono l'allenamento e coloro che usano le armature per scopi personali..doveva esser il cavaliere di Capricorno che ha copiato il flauto del Generale degli Abissi e lo voleva usare insieme all'armatura d'oro.. sono dei reietti e criminali..giungendo fino qua ha dimostrato grande forza..”
Ravid in forma eterea mormora “non ho percepito nulla dalla sua anima,come se ne fosse privo..”
Socrate prende la parola: “non menzionatelo per il momento agli altri cavalieri,ma solo al Grande Sacerdote..purtroppo il mio compito mi impone di rimanere in questo luogo per molto tempo,mandate Maleid e Eucelione in missione,loro ne dovrebbero esser a conoscenza dell'isola.”

Appena ritornati dai Cinque Picchi,i due cavalieri d'oro vanno a riferire al Grande Sacerdote dell'accaduto,Ravid si occupa di dare la notizia a Maleid del Drago e Eucelione della Freccia.

C'era una ragione se Atena aveva scelto quell'isola desertica e vulcanica per punire chi falliva o gli egoisti, infatti era inospitale e con i vulcani in attività era pericoloso sostare per troppo tempo nella stesso posto.
Vengono subito circondati da un gruppo di soldati in armature nere,per lo più imitazioni di cavalieri di bronzo.
I due cavalieri ne escono indenni, ma il numero aumenta, tanto da costringere i cavalieri ad usare
spiccando un salto Eucelione “Multiple Shot!” raffiche di frecce argentate perforano i corpi e
Maleid ricorre al “Rozan Hyakuryu..... HA!!! per colpire anche i nuovi avversari.
Le due tecniche sono micidiali, due cavalieri hanno annientato più di 60 avversari in poco tempo.
Al che appare una figura femminile con una maschera nera,armatura elaborata e un mantello rosso usato come toga.
“bene bene.. cosa abbiamo qua..” e attacca all'improvviso Eucelione.
Alcuni frammenti d'argento cadono a terra, il diadema scivola a terra e gocce di sangue irrigano il volto di Eucalione.
Maleid cerca di colpire il cavaliere nero che ora gli da le spalle,ma un altro guerriero in armatura,danneggiata,punta un palmo aperto verso di lui.
“Excalibur!”
Il colpo si infrange sullo scudo del Drago,il cavaliere sfrutta l'impeto per una piroetta e colpire entrambi con un altro “ROZAN HYAKUR..” una terza figura grossa sbuca dalla lava e lo prende in pieno petto,gettandolo nella voragine del vulcano.
Eucalione si riprende, il pettorale e il coprispalla destro presentano crepe, si accorge dell'assenza di Maleid.
“dannazione! Le vostre armature le ho già viste,in versione dorata.. Capricorno,Toro.. Vergine..Nemes!!oh,dannazione! Lo sapevo che non eri morta...ma perchè mi hai attaccato? Non mi riconosci?”
“NO! Ten...ma Kou-fu-ru-ku!” piccole sfere di luce si dirigono verso il cavaliere della Freccia,ma mancano il bersaglio..
“hai sempre sbagliato a pronunciarlo! Phantom Arrow!” diretto ai tre cavalieri neri.
helois
Capitolo 8

Caldo,tanto caldo..un calore insopportabile senza il cosmo e l'armatura che lo proteggono.
Maleid si risveglia ed è immerso nella lava,per fortuna un cosmo lo sta proteggendo,un cosmo a lui noto e che rinfresca la mente al cavaliere di bronzo sulle condizioni della propria armatura.
Continuando a bruciare il proprio cosmo,l'armatura verde assume una colorazione dorata proprio quel cosmo, del defunto cavaliere di Ariete, lo sprona a continuare la lotta.

La Phantom Arrow distrae gli avversari,ma le frecce a disposizione sono poche.
Riesce a ferire gravemente il cavaliere con l'armatura già danneggiata e ferisce il volto al cavaliere spuntato dalla lava.
“maledizione, Nemes! Perchè hai fatto una cosa del genere? Torna in te!”
Ma la donna risponde con rapidi pugni e calci che aggravano la condizione fisica di Eucelione.

Dalla lava si innalzano alcune colonne di fuoco da cui scaturisce un'abbagliante luce dorata, un cosmo molto forte proviene da Maleid e il cavaliere sanguinante al volto si para davanti.
“questa luce d'orro..che arrmatura è mai quella? Sapevo di 12 arrmature d'oro.. sarrà il mio potente colpo a saggiarrne l'autenticità! Grreat Horrn!” (da leggersi come con l'r moscia, Ndh)
Maleid scansa agilmente la massa dell'avversario e con un “ Rozan ShoryuHa” sbriciola l'armatura nera e perfora la cassa toracica dell'avversario.
“ svegliati dal torpore Eucelione! Quella non è più tua sorella!”
A queste parole la figura con l'armatura nera di Vergine ha un sussulto e si getta a terra piangendo.
“dove mi trovo? Chi sei? Fratello mio!”
Eucelione le corre incontro e piange a sua volta.
L'altro cavaliere ferito sussulta pure lui, mormora : “ma che mi è successo? Dove mi trovo?”
All'improvviso alcuni fiotti di sangue escono dai corpi dei due cavalieri neri e quattro figure appaiono nel campo di battaglia,una di esse fluttua in aria.
Mentre una delle quattro si china e addenta i caduti, quella con la mela d'oro si avvicina ai due cavalieri di Atena.
“oh,che gioia vedervi soffrire! -si china- e maggiore il vedervi morire! Ora che ci siamo liberate e non ci sono guerre in corso,ne scateneremo una noi.. correte dalla mia sorella e cercate un modo di fermarci!”
A Eucelione rimanevano proprio quattro frecce, senza pensarci nemmeno scaglia il suo “Phantom Arrow”! Incurante delle parole di Maleid.
Le quattro figure non sono spaesate dal vedere così tante frecce,anzi guardano a terra se colpiscono quelli morenti per vederli soffrire.
Il Cavaliere delle Freccia sfrutta questo momento per colpirle,ma le quattro frecce tornano al mittente.
Maleid si lancia verso il compagno allungando il braccio con lo scudo,ma una figura si para davanti al cavaliere: Nemes.
Eucelione ha un groppo in gola,Maleid si commuove per il gesto della sorella,mentre Eris è colta da una risata incontrollabile.
“...lo farò più spesso di riportare in vita i cavalieri dei miei avversari!”

Eucelione e Maleid col calare della notte rientrano tra le mura del Grande Tempio.
Kgosi che era lì ad allenarsi anche di notte gli corre incontro.
“che è successo? Avete bisogno di aiuto?”
Con una bugia Eucelione e Maleid riescono a scrollarsi l'apprendista,ma l'ex-nobile era abile a capire gli inganni e quindi segue i due a debita distanza.

Kgosi gli vede parlottare con un paio di soldati,questi ultimi corrono in una direzione e poi Maleid si apre una ferita sull'armatura dannegiata di Eucelione.
Dopo poco appare un cavaliere d'oro, che Kgosi non riconosce, e i due iniziano a bisbigliare qualcosa.
Capisce solo “Eris..Ate..Limos...Algea”.
helois
Capitolo 9

Cammina avanti e indietro,triste e irrequieto.
Il Grande Sacerdote all'Altura delle Stelle ha ricevuto una pessima notizia,parlottando cerca una soluzione.
“Le forze di Atena vantano cavalieri d'oro del calibro di Polideuce dei Gemelli, Tucidide dello Scorpione, Ganimede dell'Acquario, cavalieri d'argento come Eucelione della Freccia, Dardanos della Lira, Lycus di Eracle, Theron della Coppa e Demetrius dell'Auriga, tra i cavalieri di bronzo Maleid del Drago, Febe di Andromeda, Xante di Lince e Keid di Eridano.
Con probabili cavalieri di Toro,Ariete e Cancro tra le schiere d'oro, Cefeo,Orione e Cerbero porterebbero grossi vantaggi in attacco e Cigno,Unicorno e Lupo completerebbero un ottimo quadro di difesa.
Rinunciando a Socrate,non c'è stato ancora nessuno in grado di sostenere il rituale,si perde un valente guerriero..
Dovrò indossare un'altra volta l'armatura... l'avrei lasciata alle future generazioni,ma se non riusciamo a superare questo ostacolo,non ci saranno future generazioni..”
Mentre inizia la discesa anche altri pensieri assillano la mente del Grande Sacerdote,primo tra tutti come fare a comunicare quella notizia agli altri cavalieri.
All'alba del giorno vengono convocati i cavalieri di tutti i gradi nelle stanze del Grande Sacerdote.
Lo stupore è generale,poiché il Grande Sacerdote gli accoglie in armatura del Leone.
Ganimede e Tucidide si scambiano un'occhiata, Polideuce prende la parola al cenno del Grande Sacerdote.
“Cavalieri e amici, un'ombra sta oscurando il sole.. le nostre regioni, i nostri popoli sono minacciati da nuove divinità, il loro scopo? Creare guerre e portare sofferenza. Poiché abbiamo svolto e hanno svolto i nostri maestri e predecessori un ottimo lavoro,la pace regna da decenni. Grazie agli sforzi di ognuno di noi abbiamo fatto tanto per questa terra, ora dovremo fare in modo che niente vada sprecato..”
Il Grande Sacerdote appoggia una mano sulla spalla di Polideuce e ferma il cavaliere di Gemelli.
“abbiamo a che fare con Eris,dea della Discordia,Algea,dea del conflitto,Limos,dea della fame, e Ate, la più insidiosa delle altre, dea dell'errore.
Essendo divinità raccomando a tutti di fare attenzione,so che siete forti e valorosi soldati,ma queste quattro divinità non si sono mai alleate insieme, scontrare una divinità e sopravvivere è ammirevole, scontrarne due è fortuna, scontrarne tre è morte certa.
Non gettate al vento le vostre vite!”
Il Grande Sacerdote ha un attimo di esitazione.
“non temete,perché Atena sarà dalla nostra parte, non permetterà lo sterminio dei propri soldati.. per mantenere una forma appropriata avranno bisogno di quattro corpi.. cercate di salvare a tutti i costi anche quelle quattro donne..”
I vari cavalieri si mettono a discutere dei piani di azione, rinforzare le difese e mandare le pattuglie in anticipo.
Theron, insieme al Grande Sacerdote e Polideuce, ripone l'armatura e scruta l'acqua in cerca di oracoli.
Niente,nessun oracolo se non frammenti di fiamme, frammenti di sangue sparso.
Ma potrebbero esser imminenti come futuri.
Rimangono alla fine nelle stanze del Grande Sacerdote Tucidide, il Grande Sacerdote, Febe e Xante.
I due cavalieri d'oro si avvicinano alle due sacerdotesse con fare cauto.
“ha un comportamento strano, sento che qualcosa non va in lei..”Febe espone i dubbi agli altri due.
Ad un tratto cade a terra,si contorce e iniziano a scaturire fiamme dalle sue mani.
“è troppo forte! Non riesco a contenerla!”
Le fiamme divampano dentro la sala, i due cavalieri d'oro arretrano in tempo, Febe lancia la catena per difendersi ma non in tempo.
La pelle,scoperta dall'armatura, della sacerdotessa inizia ad ustionarsi,ma il Grande Sacerdote si getta tra le fiamme a salvare Febe.
Tucidide decide di affrontarla faccia a faccia,nell'istante in cui il coprispalla destro del Grande Sacerdote rende libera la linea di tiro il cavaliere di Scorpione si getta contro la sacerdotessa.
“Scarlet Needle!”
Xante alzando il palmo della mano deflette i colpi e ne rispedisce qualcuno al mittente.
Una cuspide raggiunge il coprispalla sinistro.
Tucidide continua imperterrito anche da più lati,ma viene sempre respinto.
Il Grande Sacerdote dopo aver deposto la sacerdotessa di Andromeda, attacca Xsante frontalmente.
“Lighting Plasma”
L'impeto del colpo manda a terra Xante,l'armatura della Lince è danneggiata e ci sono scie di sangue a terra.
“che è successo..” Xante si gira verso i due cavalieri,dalla fronte cola sangue.
“ha ripreso conoscenza..” Tucidide si era rialzato ed era pronto ad un nuovo attacco.
“è bastato così poco?” il Grande Sacerdote si avvicina a Xante “vieni che ti medico le ferite..”
Xante però si allontana dai cavalieri d'oro, inizia a bruciare il proprio cosmo come non aveva mai fatto.
La sacerdotessa si libera dell'armatura, che si dispone a simbolo.
“se brucio la mia anima..Artigli di Fiamme!”
Con le mani avvolte dalle fiamme Xante si perfora il petto e inizia a prendere fuoco.
Febe riprende conoscenza proprio per vedere la propria amica estinguersi.
Della sacerdotessa della Lince non rimane altro che l'armatura danneggiata in forma della costellazione.


Poco dopo Ravid si sveglia di soprassalto.
Una figura femminile traslucida è china sul proprio letto.

Una guardia riferirà di averlo visto sul tetto di una casa a parlare da solo,mentre una stella cometa attraversa il cielo.





NEXT:
Sono veramente in tre le divinità avversarie?
e quale delle quattro era nel corpo di Xante?
come reagiranno i cavalieri ad un attacco proprio tra le mura di Atene?

un nuovo attacco?
contro chi sta combattendo Tucidide?

Contenuto Spoiler

per esser ridotto così?

(ricalcato un Cardia lineart,poi modificato.. visto che non so disegnare di mio,ho copiato il lavoro altrui... laugh.gif )
helois
Capitolo 10

Ravid è stanco,ha passato la notte alzato a parlare e ora non sa che decisioni prendere.
I cavalieri non ne hanno ancora fatto parola con loro, dirlo per primo o crea il panico o più probabilmente sarà oggetto di scherno.
Decide allora di confidarlo la sera stessa ai suoi nuovi amici.
L'allenamento è molto faticoso, a tutti viene fatta una prova sull'estensione del proprio cosmo.
Prove di velocità e forza seguono nella mattina,prima del pasto scontri tra pari grado.
Aeron si scontra con Ravid, entrambi si complimentano dei risultati reciproci.
Ravid accenna a qualcosa della notte prima, Aeron gli comunica l'inquietudine nelle piante che ha percepito appena sveglio.
La sacerdotessa di Andromeda allena senza pietà Kgosi che nel pomeriggio deve soccombere e ricorrere a bendaggi per le ferite provocate dalla catena.
A sera anche altri allievi si accorgono del nervosismo dei rispettivi maestri.
Ravid e Aeron discutono con i quattro amici dei fatti,ma solo sulle cose che Ravid sa, che non sanno tutti gli altri cavalieri.
Aeron decide di portare con se Ravid nel suo allenamento notturno con il cavaliere dei Gemelli.

Polideuce si scurisce in volto alle notizie di Ravid.
“aspetti ora a dirlo?vai dal Grande Sacerdote! Another Dimension!”
Ravid viene inghiottito nel buco che si è creato sotto i propri piedi, Aeron evita il risucchio a stento.
Lo spazio vuoto e nero circonda Ravid,un silenzio innaturale,sta come fluttuando in aria,ad un tratto scorge una luce dietro la propria nuca e inizia a girarsi,iniziando a vorticare nel vuoto.
Infine sbatte violentemente la testa contro la dura pietra,in una stanza molto grande,la percorre fino ad arrivare alla conosciuta stanza principale.
“...Ravid?”
La figura in paramenti sacri stava accarezzando uno scrigno d'oro.
“signore,volevo dirle una cosa...”si inginocchia e inizia a raccontare della notte prima.
Il Grande Sacerdote alla fine della narrazione “lo sospettavo che non bastasse così poco...”
Ravid torna all'allenamento di Aeron, rientrando nell'Another Dimension, notando quanto duramente lavorava l'amico per creare un muro di cristallo che veniva puntualmente infranto dal cavaliere d'oro.

\e così questo è il dolore che provano i miei avversari?\
Tucidide passeggiava per lenire il dolore alla spalla,era già giunto alla Casa di Leone.
La solitudine gli strinse il petto,aveva attraversato tre Case vuote senza incontrare nessuno, accompagnato solo dai propri passi e il cozzare della propria armatura.
Inevitabile pensare al passato,ai giorni dell'addestramento e gli amici persi.
Pensa anche al presente,ai nuovi cavalieri del domani,così come lui da giovane ha dovuto affrontare Nettuno il possente dio dei mari,a loro toccherà affrontare quattro divinità dai crudeli propositi.
Giunge infine alla casa di Cancro,respirando la sua aria sinistra non può che pensare all'allievo Ravid,che indosserà quell'armatura. Propria dei cavalieri che combattono affacciandosi all'orlo della morte.
E così tra passato,presente e futuro Tucidide si ritrova alla prima Casa, esce e sullo spiazzo davanti Eucelione e Demetrius sono di turno.
Dopo alcuni convenevoli iniziano a dialogare sulla situazione attuale.
Ad un tratto si accorgono di esser spiati,Demetrius sente una voce spettrale provenire da un cespuglio e di istinto lancia un disco,che nel tornare indietro rischia di tagliare il collo del cavaliere.
Eucelione lancia diverse frecce che,come il disco,tornano indietro ferendo il cavaliere d'argento ad una spalla e il cavaliere d'oro ad una coscia.
“sei Algea,vero? La combattente..”
Dalle frasche appare una fanciulla con un toga.
“oh,qualcuno ha studiato.. ma hai studiato abbastanza?” al fianco della figura appaiono alcune figure femminili in armature rossastre.
“queste sono le Isminai.. personificazioni del combattimento..sarete in grado di sconfiggermi,questa volta?”
i tre cavalieri di Atena si ritrovano circondati da una schiera di soldatesse parecchio forti che iniziano a combattere a mani nude,per fortuna le armature di Atena sono resistenti.
Scocciato Tucidice ricorre ad una tecnica appresa,le teste delle soldatesse iniziano a volare una da una, fendenti dorati si aprono un varco contro la dea.
Il Cavaliere di Scorpione spicca un salto e cala la mano aperta sulla dea,che come in precedenza riflette il colpo.
Un solco si apre nelle vestigia dorate,ma il cavaliere sorride.
“che hai fatto, umano? La follia ha preso il sopravvento..? ma..-sputa sangue a terra- che succede?”
La toga presenta cinque fori circolari,sulla pelle le ferite stanno buttando sangue.
“come sei umana.. distratta da così poco...”puntando l'unghia scarlatta contro la dea.
“come hai osato!”
Un'esplosione di cosmo investe Tucidide,i due cavalieri d'argento e le Isminai.
Il cavaliere d'oro si rialza,l'armatura d'oro presenta vistose crepe e i capelli di Tucidide stanno diventando di un colore più scuro.
helois
Capitolo 11

Chaleb si sveglia di soprassalto,percepisce alcuni cosmi che si stanno fronteggiando,ma Ivahn,già sveglio,lo ferma.
Gli altri allievi di bronzo sono quasi tutti svegli, ma la sacerdotessa di Andromeda sbarra la strada.
“non dovete andare! il nemico è straordinariamente forte,neanche io ce la potrei fare..”
“e come potremmo tornare a dormire mentre amici stanno rischiando la vita?” incalza uno
“permetti a me andare..” Ivahn è davanti alla sacerdotessa,nel dire questo si inginocchia.
“sei forse il più forte di tutto questo dormitorio,ma la fuori c'è una divinità..lassù a nord non credo tu ne abbia mai sentito parlare,sono divinità che istigano la guerra e gioiscono per essa..”
“a nord divinità più battagliere.. combattere è l'unica ragione di vita..”
“ma è uno straniero! Non gli permetterò di versare il proprio sangue per salvare il mio! Vengo anche io!”
“si,bisogna essere uniti! Tutti contro gli avversari,come un tempo..”
“bisogna dimostrare alla dea che siamo forti!”
Chaleb si avvicina alla sacerdotessa,appoggiandole una mano sul coprispalla,le sussurra: “bisognerà che dimostri a questa bella donna il mio valore,no? Non possiamo allenarci più con manichini e tra noi stessi..abbiamo bisogno di nemici veri..”
Febe è ridotta in minoranza,ma è inamovibile.

Anche Iulius, negli alloggi dei cavalieri d'argento, percepiva lo scontro,ma un possente Lycus ostruiva il passaggio.
Il cavaliere di Eracle però era seccato.
“Eucelione sta combattendo, Dardanos lo sta raggiungendo e a me tocca fare da balia a questi mocciosi..”
“moccioso sarai te!” gli risponde uno, prima che un cazzotto gli tolga il fiato.
“avanti il prossimo! Posso combattere e stendervi tutti usando solo un braccio,eh!”
un paio arretrano, Kgosi si fa sotto.
/idiota../il commento di Iulius alla figura dell'amico che vola un paio di metri indietro.
“voi..ogni singolo individuo è importante,non gettate al vento le vostre vite..”
Iulius aveva studiato a fondo la tecnica del bestione,tendeva a divaricare le gambe prima di colpire un avversario ora, in uno spazio limitato,le divaricava di più per avere più mobilità con le possenti braccia. Per ora aveva usato,effettivamente,un braccio solo; se lo voleva attaccare doveva prevedere l'uso dell'altro braccio.
Per un attimo Iulius si sofferma e sorride,non si sarebbe mai detto che pianificasse un attacco così bene,sarà veramente il famoso influsso delle stelle? Che Orione lassù lo stia guidando?
Allora vada per Orione!
Si mette a correre a testa bassa,Lycus si accorge di lui e,come previsto,gli porta contro il pungo.
Iulius salta evitando il primo pungo,il secondo pugno viene schivato proprio mentre sta scendendo.
Lycus si trova tra le braccia Iulius,allora prova a stritolarlo,il futuro Orione atterra con un solo piede e con esso si da lo slancio facendo una capriola tra le gambe del possente Eracle.
Iulius è fuori.
Alcune donne e ragazzi fuggono in una direzione,nella direzione opposta ci sono i nemici.
Iulius parte in corsa.

Tucidide con alcune ciocche di capelli neri ghigna verso la divinità.
La quale non capisce cosa accada all'uomo.
“Toh,guarda! Una divinità preoccupata! Non ti dirò quello che accade,ma cosa ti succederà! Verrai sconfitta!”
Lo Scorpione si getta sulla preda e altre scie rossastre percorrono l'aria.
Altre cinque colpiscono il bersaglio, tre però tornando indietro colpiscono il cavaliere d'oro.
La donna cade a terra in una pozza di sangue.
Però dopo poco si rialza e incurante dei 10 fori,scatena tutta la sua forza contro il cavaliere d'oro.
Anche con l'unghia rotta il cavaliere d'oro riesce a tirare altre quattro cuspidi,che provocano una battuta d'arresto agli attacchi delle Isminai e della divinità.
Rimettendosi l'elmo danneggiato, Tucidide con un filo di voce “e ora Antares..” ma si accorge che l'unghia è troppo danneggiata per scagliare il tremendo colpo e si mette a ridere.
La divinità si rialza barcollando,le Isminai si vaporizzano e la donna ne inala i fumi.
Sul corpo della donna compare un'armatura dagli stessi toni rossastri delle Isminai,un grosso scudo e una possente mazza. “vieni,umano!”
“così non va bene..” prende l'unghia tra i denti e la strappa via dal dito “..vediamo che riesco a fare..”ormai solo una ciocca di capelli non è diventata nera. “ehi,voi.. scappate più lontano possibile!” i due cavalieri d'argento sono titubanti,ma appena si volta Tucidide non hanno più dubbi.
“come può un semplice umano poter competere con un dio?”
“beh,basta scovare i punti deboli del dio ed esso diventerà solo un nemico molto forte.. incarnandoti in una donna e ricorrendo solo ora all'armatura hai fatto due errori grossolani: il corpo della donna non ha difese dalla mia cuspide e ormai hai nel corpo 14 miei colpi,basta un colpo e ritornerai da dove sei venuta...”
“povero sciocco.. questa è una Kamui! L'armatura divina! Come può un semplice uomo anche solo scalfira?”
Tucidide si mette a ridere:“col tuo stesso sangue,no?! ANTARES!”
La solita unghia rossastra ha lasciato il posto ad un'unghia dorata, dai riflessi argentei.

La divinità rimane in piedi,ma il cavaliere d'oro cade a terra.
helois
Capitolo 12

“e questo è il limite dell'essere umano? Ben poca cosa..ugh!”
Le quindici punture nel corpo buttano di continuo sangue e la dea inizia a sentire,vedere e muoversi con più fatica.
La dea del conflitto si appoggia alla,sempre più,pesante mazza e lascia cadere lo scudo.
In quel momento si riprendono Demetrius e Eucelione, che erano stati sopraffatti dai violenti colpi.
Ma la nobiltà dei loro cuori è tale da non voler infierire su una donna ferita,come non avevano risposto ai colpi delle guerriere.
Il quel momento arriva Dardanos,chiede ai compagni d'armi cosa è successo e si avvicina al corpo dello Scorpione.
Il cavaliere d'oro si mette a correre in una direzione casuale.
Stupiti della reazione non si accorgono che la dea si sta riprendendo se non quando la mazza si abbatte sul braccio di Demetrius.
Demetrius aveva frapposto un disco tra il proprio braccio e la mazza,così che infrangendolo la mazza avrebbe perso velocità,così si ritrova col solo copribraccio danneggiato e non le ossa sotto.
Eucelione è troppo vicino per lanciare un colpo,tira un calcio al braccio che regge la pesante arma e si appresta ad affrontare la divinità in corpo a corpo.
Dardanos è ancora stupito del comportamento del cavaliere d'oro ma si fida di Eucelione e quindi aspetta il proprio turno.


Iulius si trova davanti ad uno spettacolo agghiacciante: centinaia di corpi,tra soldati e civili,smembrati con figure che ne stanno mangiando gli arti e interiora,nelle quali spicca una figura femminile.
Le figure indossano protezioni marroni intrise di sangue,la figura femminile,uno scheletro umano con un po' di carne addosso, indossa una sottile tunica con sopra un'armatura che si aggancia alla pelle in più parti.
Nessuno si accorge di lui e rende grazie alle stelle,in una situazione del genere.. trae un profondo respiro e torna sui suoi passi.
(ovviamente! ndh)Sente rumori alle proprie spalle,infatti alcune figure stanno uscendo dalle abitazioni,e dopo poco si ritrova ad affrontare sette figure.
Ora che li ha faccia a faccia vede che anche loro sono molto magri,ma agili e veloci,le protezioni sono mere placche di bronzo colorate,ma i coltelli affilati e coppie di lame poste sui guanti ne fanno avversari temibili.
Iulius allora ne agguanta uno per gli avambracci e lo scaraventa indietro,raccoglie un pugnale caduto e lo pianta nella gola a quello più vicino,che sbaglia mira e pianta le due lame nel petto a quello che stava per colpire Iulius alle spalle.
Due lame però lacerano la spalla del cavaliere.
Il sangue spillato attira anche altre figure.
/di male in peggio../ pensa tra se l'etrusco.
Getti violenti d'acqua,rapide punte di ghiaccio e una lunga catena perforano e lacerano le carni delle figure e della dea.
“purtroppo abbiamo fatto tardi, tutto ok Iulius?”dice Keid di Eridano,con uno scrigno in spalla.
“avevo avuto l'oracolo di un doppio attacco,ma non stanotte..”borbotta Theron della Coppa.
“tornatene via,ora ci pensiamo noi..”sussurra Febe di Andromeda.
Iulius però è inamovibile, Keid con sfrontatezza gli lancia lo scrigno che teneva sulle spalle.
“allora indossa la tua armatura..” lo scrigno reca i fregi del Cacciatore,Orione.
Le indecisioni di poco prima svaniscono,la mente si libera e con decisione appoggia la mano sullo scrigno.
Ma non accade nulla.
“è troppo presto,vattene! Portala con te e torna indossando l'armatura!” Keid evoca un'enorme cascata che Theron congela via via sparando centinaia di dardi di ghiaccio.
Iulius non capisce il comportamento dei cavalieri e soprattutto perché andarsene quando Atene è sotto attacco,ma prende in spalla lo scrigno e fugge.


Nel frattempo Polideuce e il Grande Sacerdote stanno discorrendo nelle sale quando appaiono due figure sulla soglia.
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Capitolo 13

I due cavalieri d'argento si attengono al piano e costringono la dea ad avvicinarsi alla prima Casa.
Eucelione affaticato dallo scontro cede il passo al compagno,Dardanos allora per cercare di avere un vantaggio usa l'arpa per danneggiare l'armatura invalicabile.

Nelle stanze del Grande Sacerdote i dettagli di Policeude e del cavaliere di Leone vengono interrotti da Ganimede, che appare molto affaticato, e Demetrius che ha una fascia intorno ad un braccio.
“tutto procede come avete detto, ho sigillato nel ghiaccio la dea della Discordia,ma la terribile Ate,che indusse in errore addirittura Zeus,non si è vista..” inizia il cavaliere dell'Aquario.
“Limos è sul punto di esser sconfitta, Algea è nei pressi della Casa dell'Ariete.. siete sicuri che servirà?”

Il cavaliere della Coppa e di Eridano avevano sbaragliato le truppe nemiche,rimaneva solo la dea che fronteggiava la Sacerdotessa di Andromeda.
La frusta della dea si abbatteva contro la difesa della catena,la catena lacerava la carne senza fare troppi danni.
Anche questa viene spinta verso la prima Casa.

Sulla soglia della prima Casa c'era un enorme bara di ghiaccio nella quale si intravede Eris con il tridente in mano e la mela in pugno.
Algea con la vista fioca la scorge e Limos scorge Algea,un semplice sguardo di intesa e appare al centro della rissa una nuova donna che distorce lo spazio.
Un imprevisto per cui i cavalieri di Atena finiscono tutti a terra,Algea riacquista vigore e insieme alla nuova donna spacca il ghiaccio.
Le quattro dee marciano verso la Prima Casa quando il cavaliere di Leone e Policedue appaiono sulla soglia,sogghignando alle divinità.
Il Grande Sacerdote impugnando delle piccole tavolette in cui c'è inciso qualcosa,mentre Policeude crea un piccolo vortice sotto le quattro divinità,urla: “Soul Cage!”
Dalle quattro donne si separa una fiamma,le quattro fiamme vengono racchiuse in una piccola sfera e finisce nel varco aperto dal cavaliere di Gemelli.
Polideuce richiude il varco e si congratula con i presenti con parole di conforto: “staranno in quella dimensione per almeno 500 anni..”.

Appena finite le riparazioni,il Grande Sacerdote e i cavalieri d'oro e d'argento riuniti decidono di rendere effettivo il dislocamento degli allenamenti in altre parti del mondo.
Con la necessità anche di ampliare le fila dell'esercito vengono mandati,per la prima volta,greci in terre sconosciute.


Passano 10 anni.

Due figure si fronteggiano tra le rovine di un tempio.
“mi fidavo di lei! La consideravo come un padre! Perché ha fatto questo? Perché?”
“non puoi capire! Il mio cuore ardeva troppo per placarlo col gelo proprio alla mia costellazione!
Dovevo farlo!”
“ma perché l'ha ucciso? Perché si è macchiato di una tale atrocità? Cosa l'ha spinta fino a questo abisso?”
“Ivahn,non capiresti! L'ho ucciso perché mi avrebbe ostacolato,l'ho ucciso perché era...”
“Maestro! Le sua mani sono sporche di sangue, c'era davvero bisogno di spingersi fino a questo punto?”
“Allievo mio,non capisci! È per causa di colui che sto per fronteggiare che ho perso tanti amici,il mio stesso allievo.. io,Ganimede,cavaliere d'oro..ho visto morire davanti a me troppe persone..i cavalieri d'oro sono considerati l'armata più forte a disposizione della dea Atena,invece ho subito inerme un massacro,senza che le mie azioni potessero cambiare il loro fato!
NETTUNO dovrà pagare!”
“ma anche lei ha ucciso delle persone per arrivare fino qua.. per non parlare dell'altra persona.. me lo ricordo il giorno in cui ci siamo salutati..un mese fa..”

Due figure in armatura d'oro procedono in una distesa ghiacciata,li raggiunge una terza persona in armatura d'oro.
L'ultimo arrivato parla alla seconda: “Avevi ragione Ganimede, il ragazzo è ora potente quasi quanto te,peccato che non ci sia da combattere nemici,mi sono annoiato di tutti questi ghiacci e di fare la guardia a dell'acqua congelata!”
La seconda: “il vostro discorso mi onora Teofane del Toro,non sono degno di esser paragonato al maestro.. maestro che donò parte della propria linfa vitale su quest'armatura..sono in debito per quanto fatto..”
La terza risponde ai due: “padre, Ivahn, mi riempite di onorificenze che non mi sono proprie..”

Teofane strattona un attimo Ganimede: “Ho una missiva di Polideuce,vi vuole al Santuario..un'ultima cosa il cosmo di questo cavaliere di bronzo è tale da mantenere l'armatura di un colore proprio dei cavalieri nostri pari,mai si è vista una cosa così straordinaria..figlio mio,sei davvero sicuro di volerti spingere fin là sotto? È tale la tua brama di vendetta nei confronti del dio?”
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Capitolo 14

10 anni prima,poco dopo la sconfitta delle dee

Ravid si aggira per le strade di Atene triste e dispiaciuto nei confronti delle fiammelle che gli vanno incontro.
“mi dispiace,se fossimo stati in grado di fronteggiarle avresti potuto diventare un ottimo cavaliere del Corvo...”
“mi rende triste vedere una madre e un bambino ancora non nato morti per così poco..”
“farò di tutto affinché vostro figlio sappia questo..”
Mentre si accascia a terra,due cavalieri d'argento lo raggiungono.
Eucelione parla per primo: “conforti i morti,vero?”
Ravid non risponde.
Dardanos si inginocchia e parla sommessamente: “Tucidide ha dato tutto se stesso affinché morisse meno persone possibili..”
Ravid alza il viso rigato dalle lacrime, singhiozzando: “anche il mio maestro è caduto?”
Dardanos scuote il capo,risponde porgendo la mano a Ravid: “non so cosa abbia fatto,ma è vivo..ha perso la sua umanità per sconfiggere una dea..”
Al che appare anche il Grande Sacerdote, i due cavalieri d'argento mostrano riverenza.
Con un gesto della mano il Cavaliere di Leone fa alzare i due cavalieri e gli congeda.
Una volta fuori dalla vista dei due, il cavaliere d'oro si toglie l'elmo e guarda negli occhi Ravid.
“il tuo rispetto per i morti è ammirevole,la vicinanza con la morte ha sempre influenzato i cavalieri della Quarta Casa e tu non sei da meno..”
Ravid si alza in piedi e risponde: “cosa volete che faccia?”
“trova Tucidide,finisci il tuo addestramento e combatti al nostro fianco,quella di ora era l'avanguardia di una catastrofe..”

5 anni dopo

/Non ce la faccio più a vedere il mio maestro in queste condizioni..devo trovare un modo per farlo tornare normale/
Ravid mentre osservava quella creatura.
L'essere si accorge del cavaliere e dopo avergli ringhiato contro lo attacca.
Ravid,ormai preparato a quel trattamento,scansa agilmente il colpo.
Inoltre evita il fascio di luce che la bestia scaglia poco dopo.
“ormai sono 5 anni che mi alleno contro di voi,che avete perso la ragione,ma devo ancora migliorare..per questo tornerò nel mio paese di origine,tornerò!”

Il viaggio di Ravid si interrompe una volta alle soglie di un maestoso Tempio su una collina vicino Gerusalemme. Il Tempio del Re Salomone.
È notte e nessuno è di guardia,Ravid furtivamente entra dentro al Tempio.
Era la prima volta che ci entrava,l'aveva visto ma gli era stato proibito l'ingresso per via del sangue misto nelle sue vene.
È molto imponente già solo nel vestibolo, ad un tratto scorge una luce e si nasconde in un anfratto.
“fatti avanti!”tuona una voce.
Ravid è pronto,dopo 5 anni a combattere contro un cavaliere d'oro una semplice guardia non era una minaccia.
Si fa avanti e..
Scorge una figura regale avvolta da una luce diafana,il volto è traslucido,ma lo riconosce.. Re Salomone.

Ravid riemergerà da quel Tempio solo dopo 5 anni.
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Capitolo 15

Chaleb s'era dovuto separare dal fratello,il quale avrebbe continuato il proprio allenamento ad Atene,mentre a lui toccava il destino di allenarsi più a sud nelle regioni calde.
Sopra una collina ricoperta da vegetazione c'era un'entrata ad una grotta che raggiunsero dopo aver attraversato zone aride dai climi rigidi per settimane.
Il clima nella zona della vegetazione era caldo e umido,con la notte che scendeva la temperatura, per fortuna la temperatura nella grotta era costante.
Chaleb aveva come maestro Theron, il cavaliere d'argento della Coppa.
Col passare del tempo Chaleb si ritrovò ad esser più calmo e riflessivo,usava con la giusta strategia i tre colpi della costellazione dell'unicorno.
Però più di una volta aveva chiesto al cavaliere d'argento la possibilità di scrutare nell'acqua magica della Coppa,ma la risposta era sempre negativa.

Iulius si è separato per la prima volta dal fratello minore,che aveva accudito fin da piccolo.
Il suo maestro non era altri che il Grande Sacerdote,cavaliere di Leone,di cui non conosceva nemmeno il nome.
Passava molto tempo nelle stanze della tredicesima Casa,sotto lo sguardo vigile e severo del funzionario di Atena.
L'unico amico che gli rimaneva era Aeron,ma era troppo preso dagli allenamenti con Polideuce,così da vederlo anche una volta al mese.
Il cavaliere d'oro di Leone e il cavaliere d'argento di Orione,gli venne spiegato,hanno una sintonia che poche armatura hanno:si dice che siano state forgiate prima le vestigia di Orione e successivamente quelle di Leone e,anche, si tramanda che fosse la stessa mano di muriano a scolpirle infondendo in esse parte della propria anima.
Ora che il Leone è un muriano,ne percepisce il legame così che la comunicazione tra i due cavalieri diventa telepatica.


Ormai dopo 5 anni Chaleb aveva raggiunto la padronanza del cosmo necessaria per investire l'armatura di Unicorno,così insieme a Theron tornano ad Atene.
L'affetto reciproco dei due fratelli che si ritrovano dopo tanto tempo è tale da strappare un sorriso ad entrambi i maestri.
I giorni successivi trascorrono in un attimo e,per decisione del Grande Sacerdote,la prova finale per l'investitura dei due fratelli verrà eseguita lo stesso giorno.

La sera prima della sfida i due fratelli si trovano,per caso o per destino,alle pendici del Grande Tempio a scrutare le stelle.
Unicorno e Orione erano proprio una al fianco dell'altra,proprio come lo sono i due fratelli distesi sul prato.
Non si dicono molto,tanto si sono detti e tanto si diranno in futuro.
L'irruenza e il carattere di Chaleb sopiti per parecchio tempo riemergono.
«fratello,non provarci nemmeno ad esser sconfitto nella prova di domani.. se no ti uccido con le mie mani..»
Iulius risponde con un grande sorriso,contento in cuor suo che il fratello, anche se cresciuto,rimanga sempre lo stesso.

Il giorno successivo i due fratelli si ritrovano e, con uno scrigno sulle spalle, partono per la loro prima missione di cavalieri di Atena.
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Capitolo 16

Aeron col passare del tempo stava appianando le differenze di cosmo tra lui e Polideuce,fino a rispedire le Galaxian Explosion col Cristal Wall e ad evitare i terribili Genro Ma-O-Ken.
Il giorno dopo la nomina di Chaleb e Iulius,si svolgerà la prova di Aeron.
Aeron sviluppò una forte amicizia con gli apprendisti alla nomina di Sagittario e di Bilancia.
Invece gli altri due apprendisti rappresentavano una minaccia:più di una volta erano stati sorpresi a picchiare altri soldati minori,l'apprendista di Sagittario tirava con l'arco impunemente sfiorando più volte i compagni,quello della Bilancia usava tutto come armi,arrivò ad affilare i corpispalla da allenamento e mise schegge di metallo nei guanti.
E si erano alleati al concorrente di Ravid,ma Aeron era certo della forza dell'amico.
Aeron per proprio conto giorno dopo giorno,aveva sviluppato enormemente la sua affinità con la natura,fino a piegare al proprio volere alberi e animali.
Questi poteri non erano ben visti da Polideuce, “la vita della natura deve seguire il suo corso,non esser deviata per scopi personali” era solito ripetere al Celta.
Oltre che con Polideuce si era allenato saltuariamente con l'amico Ravid,che passava fin troppo tempo al di fuori delle mura senza dare troppe spiegazioni.
Era un po' turbato dal suo comportamento,ma forse era la lontananza da casa,che anche lui soffriva.
In un futuro prossimo sarebbero stati cavalieri d'oro,lui nella prima e l'amico nella quarta.
Così,dopo 5 anni, la notte prima della prova finale,un apprendista era deceduto nell'attacco quindi aveva tre concorrenti alla nomina,non riusciva a dormire e si mise a passeggiare nella notte.
Sussurri e voci soffocate lo distolsero dal dialogare con la natura,nei pressi della prima casa scorge una figura che ricorda molto il suo maestro Polideuce,ma con una maschera che gli copre il volto e i tre apprendisti dall'indole malvagia che stavano picchiando un paio di apprendisti che non riconosce.
La natura gli concede di ascoltare da quella distanza,trasportando un suono limpido come se fosse accanto a loro.
“Capricorno e Pesci,passate dalla nostra parte,ribalteremo le fondamenta del Grande Tempio e permetteremo ad Eris di tornare!” disse il futuro avversario di Ravid.
“dobbiamo occuparci di quello straniero.. una volta sistemato lui avremo campo libero,l'ebreo passa troppo tempo al di fuori delle mura,basterà aspettare che se ne vada e poi agiremo anche se è forte in uno scontro cinque contro uno di sicuro perderà.. soprattutto cospargendo di veleno le nostre daghe..”Bilancia era quello che parlava con tono sprezzante.
“ma come faremo con i cavalieri d'oro? Gemelli e il Grande Sacerdote non sono umani a livello cosmico!”piagnucolò uno dei due a terra.
“per non parlare di Ganimede,se dovesse tornare saremo congelati prima ancora di poter respirare,a volte percepisco una profonda oscurità provenire da lui..” fece eco ai piagnistei il secondo a terra.
“di Ganimede non dobbiamo preoccuparci, so che di Atena e del Grande Tempio non gli importa più di tanto,è Nettuno quello che vuole.. io sarei più preoccupato del cavaliere di Scorpione scomparso durante lo scontro,si dice che oltre la terribile Needle,possieda i colpi del Cancro,come sempre saranno colpi meno efficaci del vero cavaliere ma un accoppiata ebreo e Scorpione..”era stato il Sagittario a parlare.
Quello con la maschera era stato ad occhi chiusi fino a quel momento,la voce filtrata dalla maschera: “di mio fratello me occuperò io,Eris mi ha promesso l'armatura d'oro che mi è stata negata per esser nato un'ora dopo mio fratello,sarà quello il tempo necessario a sistemarlo,Scorpione so che è temibile,ma il Grande Sacerdote lo è di più, lo attaccherai te con le tue daghe avvelenate,metteremo a dormire per sempre il Leone Regale.
Delle mie spie mi avvertiranno se Ganimede ha intenzione di tornare e lo fermeremo prima ancora che entri in città...il nostro piano si svolgerà non appena Ate ci darà un segnale dall'altra dimensione...”
Viene distolto da un fruscio,si gira e vede Maleid del Drago,Eucelione della Freccia,la sacerdotessa Febe di Andromeda e l'amico Kgosi,con addosso l'armatura d'argento di Cefeo.
“un bel cinque contro cinque?”sussurra, strizzando l'occhio.


non mi ero dimenticato,solo avevo lasciato i capitoli 16 e 17 un po' a mezzo,ho rifinito il 16..
helois
Capitolo 17

Kgosi era quello dei sei che aveva trovato più difficoltà e ostruzionismo durante l'addestramento. Ma con l'investitura straordinariamente precoce per un cavaliere d'argento,tutto era cambiato.
In un anno Kgosi da oggetto di scherno per la pelle olivastra è diventato un consigliere fidato,una spalla a cui appoggiarsi e,per via della brillante mente di cui era dotato,un ottimo stratega.
Proprio queste sue doti gli avevano fatto capire,nelle notti insonni per paura di agguati,il complotto che si celava tra le mura del Grande Tempio.
Espose i suoi dubbi alla Sacerdotessa di Andromeda,che all'inizio rimase dubbiosa.
Col tempo però Febe notò i particolari che le erano sfuggiti,così che ripropose i dubbi al parigrado Maleid.
Maleid aveva il sentore che prima o poi il male sarebbe dilagato anche tra le fila di Atena,mai prima d'ora s'erano manifestate azioni malvagie, c'era stato chi si era opposto agli ordini,chi gli aveva eseguiti con scarsa cura,un cavaliere non troppo tempo addietro era arrivato a rinunciare alla propria armatura per non eseguire un ordine del vecchio Grande Sacerdote,pagando il gesto con la reclusione.
Però mai c'erano stati complotti di saint contro altri saint,gli attriti c'erano sempre stati,ma dopo un paio di battaglie combattute fianco a fianco si appianava anche la più ostinata delle battaglie tra fratelli.
Segno di un cambiamento,segno che la gente avrebbe mormorato e in futuro ci saranno ancora più problemi.
Altri cavalieri d'argento erano occupati così il passaggio di informazioni si chiuse con Eucelione,grande amico di Maleid.
Proprio dopo la nomina a cavaliere d'argento di Kgosi la notte c'era più movimento,così a turno i cinque con scuse banali pattugliavano i distretti della città.
Vennero a conoscenza così degli incontri dei cinque cospiratori,ma solo in quel momento erano tutti e cinque insieme.
“bisogna agire subito..ok?” si rivolse agli altri quattro aqquattati tra i cespugli.
“non bisogna uccidere,se necessario,dovranno esser processati davanti al Grande Sacerdote per il loro tradimento,siamo chiari?” Maleid era più nervoso del solito,Kgosi notò un impercettibile tremore nella sua voce.
“quando volete io sono pronto..” Eucelione si era posizionato col braccio armato in avanti,una salva di frecce sarebbe stato un ottimo diversivo.
Kgosi e Maleid si scambiarono un'occhiata,Aeron era un po' titubante perchè l'unico privo di un'armatura,ma lo erano anche i nemici.
Bisbigliando “Phantom Arrow!” Eucelione lancia una prima salva di frecce illusorie.
“ci hanno scoperti” urlò uno
“che Atena possa marcire nel Tartaro!” parte all'attacco l'apprendista di bilancia evitando frecce vere inserite a tempi irregolari,dopo poco fu in corpo a corpo contro Eucelione.
La Sacerdotessa di Andromeda e Aeron erano scartati di lato e si lanciano all'inseguimento dei due apprendisti piagnucoloni di Capricorno e Pesci.
Maleid carica a testa bassa il sosia di Polideuce, a Kgosi rimane l'arciere pazzo che tirava frecce a nemici e alleati.
/l'avversario impiega circa 7 secondi ad incoccare la freccia,si appoggia più sulla gamba destra,la sinistra deve ancora risentire della botta presa cinque giorni fa, chiude sempre l'occhio destro e mira col sinistro,così potrei arrivare dal fianco sinistro.../ mentre studiava la tattica colse lo scontro tra Eucelione e Bilancia traditore,cogle qualcosa che il cavaliere d'argento suo pari non ha visto.
Il colpo dei Gemelli è sempre stato uno dei più temibili, così gli era stato riferito,infatti Maleid si para a fatica col proprio scudo.
La catena di Febe viene tagliata dalla spada,Aeron ha una rosa bianca piantata in un braccio.
L'apprendista di Cancro era scomparso da troppo tempo.
/non va affatto bene,dannazione!/


e ora ho rifinito il 17...
helois
Capitolo 18

Ivahn aveva avuto un allenamento meno faticoso,in quanto già si era allenato un anno intero nella terra natia seguendo gli insegnamenti di Ganimede.
Gli altri allievi con lui non si erano accaniti più di tanto,dopo lo spettacolo del primo giorno,così da rimanere isolato per la maggior parte del tempo.
Dopo l'atroce attacco delle dee era tornato nelle lande ghiacciate della sua terra.
Atene era un posto troppo caldo,lì poteva esprimere al meglio il proprio potenziale,così dopo non troppo tempo era riuscito a pareggiare il maestro e successivamente,per poco, a superarlo.
Ma non c'era ambizione nelle intenzioni di Ivahn, col suo potere era convinto di esser d'aiuto a mantenere la giustizia e a proteggere tutte le genti del mondo.
Ganimede aveva però tutt'altri piani in mente. La notte prima che arrivassel'altro contendente all'armatura di bronzo,come comunicato dal Grande Sacerdote,Ganimede raccontò ad Ivahn la triste sorte del precedente allievo del Cigno.

14 anni prima

La Guerra contro Hades si era appena conclusa con parecchie perdite,dei cavalieri d'oro rimanevano solo Socrate dei Pesci, il fratello dell'Ariete, Teofane di Toro e il leggendario muriano di Sagittario.
Infatti Hades e la sua armata s'era scagliato contro chi indossava un'armatura,non contro chi era apprendista,così da lasciare in vita alcuni allievi, come Ganimede, e gli apprendisti degli allievi.
Nell'istante in cui Teofane mal ridotto ritornò dallo scontro con Thanatos,il mare iniziò ad innalzarsi e la dea Atena incarnata di quel tempo capì quasi subito cosa stesse per accadere.
Nettuno era pronto per una nuova sortita,infatti c'era stato un attacco pochi anni prima del dio del mare,che non aveva schierato tutte le sue forze.
Questa volta si presenta in prima linea col proprio corpo mitologico e i 7 Generali al proprio fianco.
Nel primo attacco crollarono parti delle mura della città e le Case,che a quell'epoca erano poco più che dodici stanze a tre navate collegate da gradini scavati nella roccia,ebbero dei cedimenti a causa dei terremoti continui.
Enormi gole si aprivano nel suolo,inghiottendo tutto ciò che trovavano,Atlantide emerse ancora una volta da sotto il mare,come era accaduto in passato.
Emergendo Atlantide tutto l'esercito di Nettuno dilaga sulla terra emersa,Mu chiese rinforzi dai guerrieri,ma pochi arrivarono in tempo.
Molti muriani erano stati ridotti in schiavitù a forgiare nuove armature,così Atena aveva dato ordine di proteggere la Grecia.
Nettuno sfidò 7 campioni di Atena contro i suoi 7 Generali,certo della vittoria avrebbe assaltato le forze rimanenti con le nuove armature e usando i suoi poteri di dio.
Vennero scelti i cavalieri d'oro sopravvisuti con l'aggiunta dei cavalieri più promettenti,ma il leggendario cavaliere muriano si oppose alla nomina,così come Atena si era opposta alla richiesta di aiuto del continente natio.
Al posto del muriano venne scelto Ganimede,che aveva già sconfitto nell'arena l'avversario alla nomina di cavaliere dell'Acquario ma Hades aveva distolto l'attenzione all'investitura ufficiale.
Il cavaliere di Ariete si offrì di celebrare il rito di nomina e di vestizione.
Lo scontro tra campioni sarebbe avvenuto tra le mura di Atlantide, ma nel momento in cui le sorti dello scontro stavano volgendo a favore di Atena,Nettuno mandò all'attacco di Atene il resto dell'esercito,forte di nuove armature e un nuovo rango di guerrieri mai mostrato fino a quel momento.
L'avversario di Ganimede era uno che usava molteplici attacchi evocando bestie diverse ad ogni attacco,fu il suo primo scontro serio e ne fu sopraffatto.
Teofane aggravato dalle ferite di Thanatos e altri spectre sconfitti era in difficoltà pure lui,ma non sarebbe arretrato di un centimetro,davanti al figlio avrebbe dato fondo a tutte le energie.
Il cavaliere dell'Ariete e il fratello dei Pesci erano nettamente più forti degli avversari.
Il primo a perire fu però un cavaliere di Atena,il giovane cavaliere d'argento di Orione,l'avversario usava un terribile flauto che indeboliva tutti gli avversari.
Il secondo a cedere fu però l'avversario di Socrate,a poco servivano illusioni e attacchi improvvisi contro le temibili rose e il sangue doppiamente pericoloso.
Il coetaneo di Ganimede,Polideuce, si distingueva nell'affrontare il Generale dalla difesa invalicabile e l'attacco devastante.
Ma anche per lui era il primo scontro e ne fu sopraffatto,in loro aiuto arrivarono Teofane e Socrate.
Ma l'unico Generale sopravvissuto era un osso troppo duro,aveva atterrato ben quattro cavalieri d'oro e rivaleggiava contro un Teofane al limite della sopportazione.
In aiuto del Toro giunse la dea Atena in persona che bloccò l'intervento di Nettuno proprio quando stava per colpire a tradimento il cavaliere d'oro.
I quattro cavalieri d'oro vennero mandati ad Atene in aiuto.
Appena in tempo per salvare le sorti della guerra contro Nettuno,ma non per salvare tutti.
Sopraffatto da una guerriera con l'armatura rossa Ganimede assistette alla morte del proprio allievo del Cigno. Nemmeno spargere sopra l'armatura di bronzo il proprio sangue salvò l'allievo.
Il cuore del cavaliere dell'Acquario,nello scortare il padre a nord con le nuove armature trafugate,si riempì di rabbia.

Capitolo 19

Chaleb e il fratello si sarebbero diretti ad est,verso la regione dei Cinque Picchi,là gli era stata riferita la presenza di una torre su cui vi era posto il sigillo di Atena.
Ma non era quella la missione principale,c'era già un cavaliere d'oro che la scrutava notte e giorno, era un tempio muriano l'oggetto della missione, là c'erano alcune vecchie armature da riparare e alcuni muriani da scortare fin lassù.
Riportare le armature riparate ad Atene, controllare il sigillo e fare una ricognizione sul mare di sud est,dove si trovava un accesso al regno sottomarino di Nettuno.
Niente azione,nessuno scontro,solo ricognizioni; avere un'armatura e non indossarla.
Ma almeno avrebbero visto il leggendario Socrate dei Pesci, onore e fierezza erano le due parole che usavano quando ne narravano le gesta,di come aveva combattuto contro le schiere di Hades,di come si sia distinto nell'affrontare Ker,sigillata poi da Atena.
Il fratello,del segno di Ariete, si era distinto per aver avuto la meglio sugli Oneiroi, sulla terribile Garuda e l'aver disarmato addirittura Hades.
Purtroppo il taglio di quella spada è fatale, e dopo una decina di anni tra atroci e silenti tormenti ha raggiunto gli altri compagni deceduti per mano di Hades.
Chi sa che cosa aveva in serbo il destino si chiedeva spesso Chaleb,anche lui col fratello avrebbe fronteggiato altre divinità? Guerrieri potenti?
Non aspettava altro.
Però un po' invidiava il fratello,che aveva un'armatura più coprente, e aveva una diversa responsabilità sulle spalle.
In capo ad un anno al fratello verrà affidato il primo allievo, Chaleb dovrà aspettare.
L'est gli era sembrato sempre un posto selvaggio,dominato dalla natura,buio,ma si dovette ricredere quando arrivò alle pendici di una montagna altissima,la più alta del mondo dopo l'Olimpo.
Aveva attraversato paludi,deserti aridi,gole,montagne, tutto questo era mozzafiato.
Bisogna proprio combattere contro chi vuole distruggere tutta questa meraviglia.
Poiché non c'era urgenze al fratello e al gigantesco Lycus propose di scalare un po' quella montagna,così da ammirare il paesaggio.
La mente di Lycus era semplice e replica con un: “lo farai al ritorno,ora proseguiamo.”
Iulius in una differente situazione gli avrebbe dato ragione,ma in quell'occasione si dimostrò un'altra persona.
“siamo in missione,non siamo qua per divertirsi...vieni!”
Sbuffando Chaleb segue i due cavalieri d'argento,entusiasta di avere un'armatura,ma molto meno di esser di rango così basso.
Un cavaliere d'oro o il Grande Sacerdote avrebbero fatto quello che gli sarebbe più parso.
Raggiunsero al calare del sole la regione dei Cinque Picchi, il sole passava attraverso quelle colline proiettando ombre di giganteschi diti tozzi, da qualche parte c'era una cascata davanti alla quale da una decina di anni vegliava un cavaliere d'oro.
Ma se era un cavaliere d'oro,perchè non poteva fare quello che gli pareva?non era la massima carica dopo il Grande Sacerdote?
Chaleb gli avrebbe parlato,non ci sarebbero stati dinieghi.
Iulius si trovò d'accordo col fratello,Lycus si sarebbe occupato di guardare il sigillo al suo ritorno si sarebbero diretti a sud,senza più perdere tempo.
I due fratelli videro due persone su uno sperone di roccia intente a fare qualcosa,ma Iulius lo fermò prima che potesse avvicinarsi troppo,distinse chiaramente che uno dei due era seduto e si toccavano con l'indice e il medio.
Poi quello in piedi ha un sussulto,piega all'indietro testa e corpo e si allontana dall'altra figura,barcolla e cade in acqua.
Il cavaliere dei Pesci si gira verso di loro e gli fa cenno di avvicinarsi,intanto armeggia con una pezza e si avvolge i due diti di prima.
“oh,è sempre un piacere immenso ricevere visite di cavalieri di Atena,riportano molti bei ricordi le vostre armature..e vedo che siete anche stranieri,ciò rallegra ulteriormente il mio cuore..mio fratello era molto cocciuto..ovviamente sapete chi sono,vero?”
Iulius si inginocchia in modo referenziale,Chaleb incede e poi china solo il capo.
“cavaliere d'oro dei Pesci,Socrate.. perchè rimane qua? Non ha il rango e i diritti per fare ciò che più le compiace?”
Un sorriso rivela rughe intorno agli occhi, guardando dritto negli occhi Chaleb,Socrate risponde:
“non è l'armatura che fa di te un cavaliere di Atena,lo sono i sentimenti che albergano nel tuo cuore; se è la Giustizia a governare le tue azioni,puoi indossare anche semplice pelle di pecora la tua difesa sarà la tua fermezza,il tuo coraggio e la passione; Hades non ha concepito differenze nel forgiare le 108 corazze per proteggere le sue pedine, Nettuno che aveva solo 7 generali che ubbidivano ad ogni suo ordine si è dovuto creare uno schieramento intermedio,fallendo nel tentativo,così anche altre divinità hanno dovuto ricorrere ad una gerarchia.
Non è l'armatura a fare di te un cavaliere,certo,ma che tu sia bronzo,argento o oro,quivi rappresentati da noi tre,non importa ai fini dello scopo ultimo,s'è scoperto che un cavaliere di bronzo avesse il potere di ferire un dio, un cavaliere d'argento può prevedere e scrutare nel tempo e nello spazio... c'è un piccolo gruppo che ha poteri anche maggiori dei miei e dei vostri messi insieme..”.
“...non è la potenza quello che deve uno cercare,già da cavaliere di bronzo sei già più forte di tutto il resto della popolazione del mondo,ma è il tuo scopo quello che è importante.
Per ora seguirai ordini,sarai tediato dalle prime missioni,ma tutto ti deve servire come insegnamento e ne dovrai fare tesoro.

Capitolo 20

Iulius ascoltava con attenzione le parole del cavaliere d'oro,ma queste cose erano simili a quelle raccontate dal Grande Sacerdote negli anni passati.
“tutti siamo strumenti di giustizia, agiamo per un bene comune,poco importa dell'armatura che una persona indossa..”
Il discorso non era troppo logico,ma probabilmente era un discorso fatto dalle precendenti generazioni, per non suscitare rivolte interne.
Il cavaliere di Orione non era però molto interessato da quel discorso, preferiva fare un altro tipo di domande,così aspetta.
Socrate lo intuisce,così appena finito il discorso,rimane col capo voltato in direzione di Iulius.
“vuoi che sciolga anche i tuoi dubbi? Mio fratello minore però era più saggio di me,se non potrò risponderti adeguatamente chiedi a Ravid,lui ti può aiutare a metterti in contatto con mio fratello.”
“volevo chiedere di questa fantomatica epoca del Mito,che si è svolta non troppi secoli fa. Vorrei sapere di quei primi cavalieri e vorrei sapere cos'è questa sensazione che provo quando ho addosso quest'armatura.”
“oh, grandi quesiti! L'epoca del Mito era un periodo luminoso e oscuro nello stesso tempo, luminoso perchè ha portato la venuta degli dei,degli uomini e degli eroi. Una moltitudine di esseri pullulavano il pianeta in pace e armonia. Ma soprattutto le divinità ancora non avevano iniziato a muovere gli uomini come pedine.
Non sappiamo noi mortali cosa accadde,ma la goccia che fece scatenare una guerra,fu Nettuno e i suoi desideri di conquista,si dice ispirato dal dio della Guerra Ares che volesse provare a sfidare un'altra divinità.
Così solo Atena,armata della sola bontà, si ritrovò a fronteggiare le armate di Nettuno,ma al suo fianco si schierarono quasi trecento persone comuni,che in realtà alcune di comune non avevano niente,visto che erano discendenti di divinità oppure erano eroi di gloriose imprese.
Fatto sta che per proteggere quel,questo, suolo dagli invasori circondarono Atena con i loro sentimenti.
Ma le armature di cui era dotato l'esercito di Nettuno erano più resistenti,quindi nel primo assalto venne dimezzato l'esercito di Atena,così da costringere la dea a creare armature e donare opportuni mezzi per combattere,nonostante fosse da sempre riluttante all'uso di armi.
Ma solo un terzo dell'esercito iniziale era sopravvissuto,chiamati successivamente cavalieri per l'impresa,ai due attacchi di Nettuno; ma per finire le armature c'era bisogno di tempo.
Per prendere tempo alcuni valorosi cavalieri senza armature, organizzarono una sortita così da sbaragliare l'avanguardia dell'esercito e,a costo della vita,dare tempo agli altri di indossare le armature e,successivamente, ricacciare Nettuno e i suoi 7 Generali negli abissi.
Alcune armature rimasero senza possessore e altre rimasero incompiute.”
Socrate si ferma un attimo,poi prosegue
“ma una volta emersi dal mondo sottomarino gli altri dei ebbero paura per un esercito così compatto e così valoroso,così che erano tutt'altro che finiti gli scontri...non è facile la vita del cavaliere,ma nessuno ha mai rifiutato il proprio incarico.....oh,non siamo più soli..”
da dietro la cascata si materializzano tre soldati, con armature dalle tinte azzurre,celesti e bianche.
L'unico col mantello,con l'armatura bianca, si inginocchia con referenza e con voce profonda si rivolge al cavaliere dei Pesci: “ saggio Socrate, veniamo da Nord per esporre un dubbio che ci assilla, possiamo discuterne in privato?”
Socrate corruga la fronte e poi la distende: “non temere, Alek, parla pure liberamente, sono persone fidate, non ci devo esser segreti tra cavalieri..”
Alek china il capo: “non per mancarle di rispetto,ma è una questione.. che richiede solo la sua saggezza..”
Iulius comprende, prende il fratello sottobraccio e dice al gigante Lycus: “andiamo a sud”.
Il cavaliere di Orione si rivolge a Socrate: “grazie per la lezione, è stato un onore”.


per ora siamo a posto per un po'... lol.gif
helois
Capitolo 21

Ivahn si sveglia nel cuore della notte percependo un movimento poco distante, dormire dentro una grotta avvolti nel proprio mantello non era stata una scelta saggia, ma era più vicino al luogo in cui c'erano i ghiacciai e i profondi mari.
Ganimede non c'era più, difficile che ci potesse esser qualche avversario che lo avesse catturato di notte senza che lui lo percepisse.
Erano passati un paio di giorni dal loro ritorno da Atene con l'armatura del Cigno appena conquistata, Ivahn è stato tra i primi a risparmiare la vita agli altri contendenti all'armatura, prima con l'altro Grande Sacerdote chi falliva aveva due scelte: la morte o l'isola della disperazione.
La seconda scelta in tempi lunghi coincideva con la prima, l'isola della disperazione era un luogo remoto,ove venivano spediti coloro che avevano osato alzare la mano contro gli innocenti e coloro che si erano opposti ad Atena, anche dopo il giuramento di servirla fino alla morte.
Ivahn ringraziò intimamente il nuovo Grande Sacerdote per aver abolito una pratica così barbara,ma al tempo stesso l'obiezione di Tucidide trovava fondamento.
“avremo la città piena di fallimenti, di cavalieri che sono stati traditi nell'animo, di possibili spie..”
con fare irato aveva lasciato la stanza,gli raccontò Ganimede; ma un saggio Polideuce propose “mandateli nelle regioni di addestramento, fateli diventare tutori delle prossime generazioni,così che si possano rinfrancare lo spirito..anche se tuttavia anche in questo caso l'obiezione di Tucidide è tutt'altro che mitigata.. potrebbero esserci ancora più problemi..”
Ganimede riferì che la riunione si concluse con nulla di fatto, intanto sarebbero stati mandati a reclutare nuovi allievi.

/È proprio una notte limpida/ pensa Ivahn mentre si incammina tra i ghiacci,anche se lassù la notte e il giorno avevano periodi molto più lunghi rispetto alla Grecia.
Le traccie nella neve erano poco visibili,ma il percorso era familiare ad Ivahn.
Il villaggio in cui c'era il padre di Ganimede e gli altri cavalieri dalle armature strane.

La prima cosa che percepì fu l'odore del sangue, poi il rosso sul bianco che dominava lo scenario.
L'intero villaggio immerso nella neve mostra tinte rossastre ovunque.
La neve cade fitta ricoprendo parti di corpi smembrati e frammenti di corazze ovunque, il villaggio è completamente deserto.
Col mantello e l'armatura d'oro intrisi di sangue rimane a fissare negli occhi Ivahn, due occhi verdi brillano nel chiarore.
“non ti saresti dovuto svegliare così presto...”
Ivahn si accorge che aveva in mano l'elmo d'oro di Toro,con ancora il cranio del padre dentro.
“cosa....cosa ha fatto?”
“non mi intralciare...”
un possente colpo congela la parte destra del corpo di Ivahn, che arretra zoppicando.
/da dove deriva tutta questa potenza?/pensa il cavaliere del Cigno mettendosi sulla difensiva.
Un secondo colpo lo investe in pieno,ritrovandosi congelato in una bara di ghiaccio.
Tenta di dire qualcosa verso il cavaliere d'oro,ma ormai era troppo lontano.
L'armatura del cigno si tinge d'oro un'altra volta e Ivahn, bruciando il cosmo, a fatica si libera dall'involucro.
“è diventato così potente in poco tempo? O ho si è trattenuto per questi anni?” diceva a se stesso Ivahn.
Un dubbio morale lo assale: inseguire il maestro o seppellire questi cavalieri degni di una sepoltura che non sia il ghiaccio?
Il padre di Ganimede giace lì,privo di testa,con sangue sparso un po' dappertutto e danni visibili sull'armatura d'oro.
Eppure,gli avevano raccontato,Teofane aveva avuto la meglio su Thanatos,un dio.
Quanta potenza poteva scaturire dal cosmo di Ganimede?
Procedendo oltre la neve percorre lastre di ghiaccio in cui si scorgono le rovine di un tempio.


Atene

Il sole si stava alzando e la luce segna l'inizio di un nuovo giorno.
Non troppo tempo prima si era concluso lo scontro tra le due fazioni, c'erano stati morti,ma i danni erano rimasti contenuti per via della protezione.
A terra giacevano un paio di guerrieri feriti mortalmente, quando ad un tratto l'apertura del varco dimensionale li desta dal riposo,ma si tratta di un terrore così improvviso che li porta subito nell'Ade.
Le quattro dee si erano liberate e,senza indugi, Limos si avventa sui cadaveri ancora caldi.
helois
Capitolo 22

Ravid aveva trascorso troppo tempo al buio e la luce che filtrava dall'esterno era insopportabile,man mano che stava uscendo dal palazzo si accorse che non era la solita fonte di luce creata dal sole.
Un essere umano,si sarebbe detto,emana quella luce,indossa un'armatura color bianco abbagliante e un volto indistinguibile.
/che sia Bel?/ pensò tra se Ravid
“non ci sei andato così lontano,cavaliere di ATENA.. sono emissario del Sommo Scrutatore..”
Quell'epiteto gli era sconosciuto,ma non ci volle molto a capire che fosse Apollo,il dio del Sole; conscio dell'averlo interrotto “prima di tutto non sono cavaliere di Atena,ancora non ho ricevuto l'armatura..”
“ma trasudi giustizia,ti sei spinto troppo in là per questo tuo futile desiderio.. se volessi ampliare le tue conoscenze stringendo un patto?”
“non sarei un degno di indossare l'armatura a cui sono destinato, non è consono ai doveri di un protettore della giustizia schierarsi con quello o quell'altro dio che vuole privare la terra di quel valore,sono desideroso della conoscenza,ma la giustizia viene prima di tutto..”
“sagge parole che mi tolgono ogni dubbio, vai,conquista quell'armatura e torna qua, la situazione è critica e Apollo vuole parlare proprio con te..”
/con me?/ “ci son son cavalieri ben più forti di me a cui Apollo si può appellare, come detto non indosso ancora l'armatura e..”
“..e,in realtà, hai già acquisito quello che voi cavalieri chiamate l'ottavo senso,spingendoti anche troppo più in là,con le tue capacità e un'adeguata protezione potresti addirittura eguagliare un dio minore quale sono io..”
“lo dubito,ma quanti giorni ho trascorso nel tempio?” “giorni? Umano,chiedi ad un semidio quanti giorni sono passati? Per me i giorni sono come battiti di ciglia, laggiù hai passato 5 anni mortali,ma come detto prima per te non è passato molto tempo,5 anni per un essere umano sono una frazione importante della loro misera vita che raramente arriva a contare 12 volte quel periodo..”
/quindi dall'attacco delle dee sono passati già 10 anni,che sia inerente a ciò questa preoccupazione di Apollo?/
“non temporeggiare, vai,conquista quell'armatura e torna qua,subito..” il dio minore si appoggia ad una colonna.
Ravid inizia a correre e si accorge di andare ad una velocità innaturale, schivando ancora prima di vedere alberi,non sente più il caldo secco proprio di quelle regioni,una brezza gli scorre addosso e il panorama attorno a lui scorre velocemente.
Volendo testare queste nuove capacità, piuttosto che aspettare il noleggio di una barca o di una zattera, si tuffa in mare e inizia a nuotare,scoprendo di esserne capace,per raggiungere Atene.
Era da poco l'alba quando era uscito dal tempio e una volta raggiunta la costa della Grecia il sole era da poco passato dal culmine del percorso.
Nel suo errare verso il Grande Tempio, si imbatte nel Grande Sacerdote con l'armatura del Leone,in Aeron con l'armatura d'oro dell'Ariete e un terzo cavaliere che non poteva che essere il Leggendario cavaliere di Sagittario.
Aeron lo saluta calorosamente,ma il cavaliere di Leone è rigido “la situazione è critica,Ravid.. il tuo sfidante è scappato e l'altro non è in grado di lanciare il colpo,quindi,data la fretta,nomino te, Ravid cavaliere di Cancro.”
L'avrebbe scoperto in seguito il potere delle armature,ma appena finisce di parlare il Grande Sacerdote l'armatura di Cancro si era già disposta sul corpo di Ravid,mandando bagliori come le altre tre armature d'oro.
Un cenno del capo e i tre si separano dal nuovo cavaliere del Cancro, Ravid si sarebbe aspettato qualcosa di più onorevole,ma non era quello il momento un semidio lo stava aspettando.
Ora che ha la protezione adeguadata usa il passaggio per il Yomotsu Hirasaka per tornare nei pressi del tempio.
Aveva già visto nell'addestrarsi con Tucidide la distesa dello Yomotsu Hirasaka,ma ora era da solo e tutte quelle colonne di cadaveri che si gettano nella buca gli fece un diverso effetto, sopratutto perchè ora può percepire la presenza di altre file al di là della montagna,i morti del futuro.
A nessun cavaliere del Cancro è permesso oltrepassare quella montagna,ma anche senza vederli Ravid percepisce le loro presenze,i loro sentimenti e ciò che saranno..
Non voleva rimanere un attimo di più lì sotto,quindi intuisce il punto dove aprire il varco per esser davanti al tempio.
Alla sua uscita il semidio avvolto nella luce è lì ad aspettarlo,come mette piede fuori dal varco il terreno attorno a loro cambia drasticamente.
L'Olimpo.



allora ci saranno ben 5 capitoli a personaggio(4 per Ivahn e per Ravid), più altri 10 capitoli finali,per un totale di 55 capitoli... smile.png

e poi,con parecchio tempo sto facendo anche degli schizzi per le facce dei protagonisti e degli altri.. con molta calma,visto che non so disegnare..
helois
Capitolo 23

La situazione sta volgendo al peggio,non riesce nemmeno a varcare la barriera creata dal cavaliere traditore dell'Ariete.
Kgosi si sente mancare il respiro e i suoi amici e compagni stanno perdendo.
Lo scudo del Dragone con cui si parava Maleid presenta alcune crepe sul bordo indice della potenza della Galaxian Explosion del sosia di Polideuce.
L'amico Aeron si era tolto quasi subito la rosa dal braccio e ora l'ha scagliata contro il nemico,che pare bloccato da dei bassi arbusti. La rosa ha preso in pieno un occhio del traditore.
Febe si protegge come può dall'attacco della temibile spada del Capricorno,ma se fosse stato un vero Saint avrebbe avuto certamente meno lividi. Infatti ad ogni colpo che si infrangeva contro la catena,la sacerdotessa rispondeva con altrettanti colpi.
Eucelione invece aveva del sangue che gli sgorgava da una guancia,per via dell'aculeo nascosto del traditore della bilancia che teneva dentro il copri spalla da allenamento. I copri pugni d'argento però si erano aperti più di un varco nella carne dell'avversario,che si sta comprimendo il petto.
Febe,Eucelione,il Capricorno traditore e Aeron presentano ferite delle frecce che il folle arciere sta scagliando.
In più di un'occasione Kgosi aveva provato ad avvicinarsi,ma per qualche motivo si era accorto della sua presenza così da costringerlo a nascondersi.
L'avversario di Ravid e un altro guerriero erano in disparte nello scontro,per fortuna,ma Kgosi voleva prima sistemare l'arciere.
Avvolge l'elmo ad un ramo di un albero e poi parte in carica scartando velocemente.
Proprio quando gli sta per arrivare sul fianco,scatta il ramo e l'elmo viene lanciato in aria e l'arciere cade nel piano di Kgosi.
Mira all'elmo e solo quando il pugno di Kgosi gli sfonda il ginocchio destro si accorge dell'errore.
Kgosi afferra l'arco e lo spezza,da terra il traditore cerca di rialzarsi ma Kgosi lo fa svenire con un calcio.
/Usare dei colpi segreti contro questi inetti sarebbe troppo onorevole/pensa mentre si sta per dirigere contro l'avversario di Ravid.
In quel momento scorge un bagliore dorato e un cosmo che sta crescendo di intesità.. /impossibile che abbiano preso le armature d'oro../ girandosi a guardare è Maleid che scaglia il suo colpo,con una potenza tale da investire anche Aeron e l'avversario poco distanti da lì.
Però Kgosi ha abbassato la guardia, infatti il traditore del Cancro è su di lui e con il dito indice alzato “Mekai Shiki Ha!” così che i due si ritrovano in un altro luogo,freddo e asciutto, con rocce scure sotto e una luminosità soffusa generale,ma non è quello che lo colpisce di più.
Sono le fila di morti che stanno andando su una montagna a scatenare la paura nel cavaliere di Cefeo.
“dove stanno andando?”
“non lo intuisci? Non temere tra poco sarai uno di loro..” come a rispondere a quest'invocazione un'armatura nera si depone sul corpo del traditore.
“non sei degno dell'armatura d'oro,così ti proteggi con un'armatura nera? Ho saputo dei cavalieri neri, ma le loro corazze sono di infima qualità..”
“beh,allora dovrai studiare più cose,questa è una surplice.. armature proprie dell'oltretomba,forgiata da Hades perchè io sia l'araldo della caduta di Atena per la prossima Guerra Sacra,un piano organizzato da me,ma messo in atto da tutti gli altri. Infiltrando traditori nelle fila di Atena,Hades è certo di una sua vittoria! E IO SARÒ IL SUO CAMPIONE! Più forte di qualunque altro cavaliere di Atena e se vorrò anche più forte dei servitori di Hades,dominando incontrastato Terra e Ade!”
“i tuoi sogni di gloria sono vani,i cavalieri sono da sempre indomiti difensori della giustizia,rimarrete sempre in minoranza,tentando di elemosinare l'una o l'altra armatura,ma la giustizia è un ideale a cui sono votate le armature e i cavalieri.”
“i miei sogni di gloria? Il Grande Sacerdote non si è accorto di noi e,credo,dobbiamo alla tua scaltrezza la rivelazione del nostro complotto,ma non temere,non rimarrà vivo neanche uno,uno dopo l'altro sfileranno qua per finire nell'Ade”

Capitolo 24

Il trio coperto da mantelli e tunica,che indossano di norma i cavalieri di bronzo, raggiunge ,dopo aver attraversato una lunga penisola abitata da nomadi, in vista del mare.
O meglio in vista dell'Oceano indiano,chiamato così poiché gli Indi erano la popolazione nomade che avevano appena conosciuto.
Chaleb al di fuori del Mediterraneo non aveva visto nient'altro, invece Iulius aveva viaggiato a nord una volta, vedendo il mare del Nord.
Lycus prende accordi con un venditore di zattere e si imbarcano.
C'è una piccola isola non troppo distante dall'India la quale conduce al Tempio di Nettuno, la missione consiste nel controllare che sul portone del Tempio ci sia sempre il sigillo di Atena.
Durante la traversata si calma il vento e quindi Lycus si toglie il mantello e usa i remi per compensare la bonaccia.
Raggiungono finalmente in vista dell'isola dalla quale si leva uno strano fumo.
Attraccata all'isola c'è una barca senza vele e senza alberi.
Man mano che si avvicinano alla barca e all'isola sentono come rumori ripetitivi e scorgono delle figure sia sulla barca che sull'isola.
“non preannuncia niente di buono, ma mi elettrizza l'idea di menare le mani!” Chaleb scalpita a differenza del fratello che socchiudendo gli occhi scruta la barca.
“la chiglia di quella nave è coperta di sigilli che recano la scritta 'Discordia',non era stata sigillata?!”
Lycus interrompe il vogare e con tono freddo: “ancora non ci hanno visto,tuffiamoci e facciamo a pezzi la zattera.”
“ecco,così sono meno elettrizzato..” Chaleb tira un calcio alla zattera spaccando in più parti il legno, Lycus spezza i remi e Iulius scaglia lontano i pezzi di legno.
Se prima andavano lenti,ora sono ancora più lenti con i mantelli e la tunica di Chaleb ad appesantire la nuotata,ma necessari per non esser scorti,sopratutto col sole che scende rapidamente e la luce crea artefatti con le onde per cui ci sembrano altre figure nere nell'acqua.
Raggiungono la nave al crepuscolo quando vengono accese delle luci sull'isola e loro sono protetti dalla nave.
Le dimensioni della nave sono sorprendenti,avrà una capienza di almeno 60 persone, deducibile anche delle doppie file di remi,20 sul loro lato e 20 ce ne saranno anche sull'altro.
Cala la notte e il trio inizia a risalire con cautela la riva piena di scogli.
Ci sono un paio di fuochi visibili tra la boscaglia, forse un terzo più distante alcuni alberi sono stati abbattuti e almeno sulla nave non pare esserci illuminazione.
Si dividono in tre parti,una per fuoco, Chaleb sceglie quello più lontano.
In cielo c'è una falce di luna e le stelle che potrebbero offrire una buona visuale.
Iulius è il primo ad arrivare al primo fuoco, ci sono 4 persone avvolte in mantelli per terra e una quinta persona che gli dava le spalle.
Chaleb arriva veloce al terzo fuoco,contando ben 20 figure avvolte in mantelli e due figure in piedi a fare la guardia,di cui una che guarda nella sua direzione senza però vederlo fitta come è la boscaglia.
Proprio quello che stava guardando verso Chaleb dice qualcosa all'altro e si avvia nella direzione di Chaleb,che nel nascondersi ulteriormente scorge una grotta e alcuni alberi tagliati a cui era stata fatta una rozza punta,come per sfondare una porta.
Iulius scorge movimenti nella foresta e la guardia che stava scrutando Iulius si avvia verso il secondo fuoco,la nuova guardia si mette nel solito punto,sempre di spalle ma ora con le spalle al fuoco.
Il momento è propizio,Iulius si toglie il mantello e lo scaglia sul fuoco.
Del fumo si leva e la guardia non ha neanche il tempo di girarsi che un cazzotto gli arriva sotto la scapola incontrando una flebile resistenza di un'armatura.
La guardia è a terra e con rapidi calci sistema i 4 avvolti dalle coperte, però la guardia si rialza e si volta nella sua direzione. Iulius nota due cose subito: è una donna e ha un bracciale con le spire di un serpente e affilate unghie.
Chaleb, non sentendo più rumori dalla boscaglia, si strappa una parte della tunica,la parte inferiore che copre dalla cintura fino ai piedi,spengendo il fuoco e con un calcio scaglia la guardia nella grotta.
Alcune delle 20 figure si muove, Chaleb non ha il tempo fisico di ragionare e scaglia un “unicorn galopp” sulle 20 figure inermi.
Frammenti di varie armature finiscono un po' ovunque e il fumo rende difficile l'individuazione dei nemici.
Come rallentato si accorge prima di alcuni frammenti che gli arrivano da dietro,poi vede il coprispalla sinistro che riflette la luce in maniera non uniforme e da ultimo,quando è ormai a faccia all'ingiù, la fitta lancinante alla spalla.
Iulius schiva abilmente i colpi della donna dai capelli corvini, quando però aumenta la velocità delle ferite si aprono sui bicipiti.
La donna tenta un affondo,che va a colpire il pettorale,ma le unghie si frantumano contro l'armatura d'argento. Iulius coglie l'attimo, si abbassa e, diretto al petto della donna, unisce le mani e gli avambracci scagliando con veemenza un “Heavy Club”.
Il colpo è così forte da spaccare l'armatura e probabilmente anche le ossa sotto.
Chaleb nel frattempo si è rialzato e fronteggia anche lui una donna,con un'armatura ancora meno coprente della sua e asimmetrica.
L'elmo si era sfilato,Chaleb lo raccoglie,se lo infila e sfida l'avversaria.
Quando ad un tratto una catena nera con una palla chiodata alla fine si abbatte sull'avversaria,sfiorandolo.



Capitolo 25

Nella foga della battaglia Aeron perde di vista l'altro contendente all'armatura di Ariete.
La rosa che aveva piantato nel braccio sta facendo effetto,così che la vista gli appare sfocata,ma riesce a distinguere un bagliore d'oro alle spalle,una violenta ondata di energia e poi più nulla fino alla mattina.
È nel suo giaciglio e un Maleid senza armatura gli sorride e gli dice: “oggi è il grande giorno,eh? Che la dea Atena sia dalla tua parte!” strizzando l'occhio.
Aeron è confuso, mormora qualcosa, poi si schiarisce la voce e diretto al cavaliere di Dragone: “deve esser stato un sogno..”
“no,per niente!!! ma di quello che è successo ieri sera non farne parola fino a quando non avrai indossato l'armatura d'oro o fino a quando non sarai nel fango..”
/incoraggiante, ho un'ora di tempo prima dello scontro è meglio che vada a riflettere un po' nella foresta,lei mi capisce../
“va bene Maleid, allora vado a riflettere un po' e poi ci vediamo nell'arena..”
“ma quale riflettere?! un cavaliere che sta per riceve una delle dodici armature più forti che gli uomini possono indossare,non si sente pronto!?”segue risata sguaiata che sbilancia il cavaliere del Drago.
“tornando seri”si siede sul giaciglio guardando dritto negli occhi Aeron “vuoi davvero combattere per la giustizia? Vai,prendi quell'armatura e poi combatti a fianco della dea; oppure, rinuncia a tutto,la terra,le fatiche dell'addestramento, le amicizie che inizieranno da oggi pomeriggio, Atena, l'esser il primo cavaliere che nemico o amico troverà davanti a se prima di potersi avvicinare alla più alta carica della Grecia, rinuncia a Polideuce, Ganimede, Tucidide, il Grande Sacerdote, al tuo amico Ravid e a chi altri come te arriverà così tanto in alto per ottenere le vestigia d'oro.
Rinuncia a tutto e prenderai la strada del disonore e della vergogna,rintanato in un'isola vulcanica, cupa, con criminali ed egoisti fino a che non ti ammazzeranno nel sonno o fino a quando non impazzirai.
Credimi,meglio la via della luce,che quella delle tenebre, “peccato” che la guerra contro Hades si sia già conclusa,se no questo dualismo sarebbe stato ancora più chiaro dopo aver visto di cosa è capace uno spectre...”
Aeron un po' rassicurato e un po' intimorito, si fa guidare da Maleid fino all'arena che non era molto piena.
L'avversario di Aeron era ad un lato dell'arena e lo stava schernendo con gli occhi.
Maleid si accomoda accanto ad un cavaliere in un'armatura che non aveva ancora visto e aveva uno scrigno con un drago disegnato sopra.
Su un piedistallo davanti al Grande Sacerdote c'è lo scrigno d'oro con un ariete scolpito sopra.
L'avversario si dispone al centro dell'arena, Aeron fa lo stesso e il Grande Sacerdote inizia a parlare,dopo aver terminato da il via al combattimento.
Senza neanche aspettare la fine dell'ultima parola l'avversario scatta contro Aeron e scalgia un “Starlight Extincion!”
/come bruciare già un colpo potente../ pensa tra se Aeron, rispondendo con un: “Cristal Shield!”
che è una versione più piccola del Cristal Wall ma con più strati difensivi,in questo caso gli strati vengono separati per avere più scudi che proteggono dai colpi multipli.
Per questa mossa strategica la folla è stupefatta.
Aeron parte all'attacco con un “Stardust Revolution!”lanciandolo saltando in aria.
Parzialmente distratto dal sole l'avversario modifica anche lui il Cristal Wall in una sorta di semisfera diretta verso Aeron.
Ma Aeron era pronto ad una difesa del genere,dando fondo alla spinta ricevuta nel salto, esegue una piroetta e arriva alle spalle dell'avversario finendo di lanciare il colpo,così da sfondare la semisfera e a buttare a terra il traditore.
L'avversario si rialza bruciando ancora più cosmo si mette in posa per un colpo non proprio del segno dell'Ariete.
La folla è perplessa,Aeron è titubante,ma si appresta a preparare una difesa anche a quest'attacco.
Il traditore parte in carica a mani conserte, quando è abbastanza vicino ad Aeron apre le braccia rapidamente e urla: “Great Horn!” riponendole conserte quanto rapidamente le aveva aperte.
Aeron aspetta fino all'ultimo a lasciare la protezione del Cristal Wall,così da avere la visuale della prossima mossa dell'avversario.
Il Great Horn scagliato da un non cavaliere d'oro del Toro è devastante,cosa che non si sarebbe aspettato il pubblico;così che ci furono parecchi mormorii.
Aeron aveva visto tutto,indice della parità di cosmo che intercorre tra i due,addirittura aveva manipolato i pezzi di Wall infranto in modo da scagliarli sull'avversario,che ha interrotto un'altra posa che consisteva in un dito indice alzato.
/non devo ricorrere a sotterfugi,ma se l'avversario è così sleale.. /
Aeron si concentra un attimo,chiude gli occhi e respira profondamente, la sente, è lei, sempre presente.
Quell'istante in cui ha chiuso gli occhi è fatale:il traditore è partito in carica e gli sta arrivando addosso con una gamba protesa.
La prima cosa che nota Aeron è che il calzare termina con una punta venata di azzurro.
/ Maledizione! Veleno! Che slealtà! /
Aeron digrignando i denti scarta di lato e quando arriva la gamba del traditore la afferra e sfrutta lo slancio dell'avversario per scagliarlo al suolo di faccia.
È un brutto colpo, per qualche secondo l'avversario non si alza e Aeron ne approfitta per toglierli i calzari,i guanti con delle punte e le spalliere da allenamento appuntite.
Per uno scontro equo anche Aeron,mentre si riprende il traditore,si libera delle protezioni.
Cazzotti e calci si aprono la strada tra le protezioni rimaste nel petto e nei ginocchi, ematomi affiorano,ma nessuno dei due riesce a superare l'altro.
Per la seconda volta il traditore finisce a terra con la faccia verso l'alto,la faccia è una maschera di sangue,ma forse anche quella di Aeron,per quanto il dolore alla caviglia di prima sia diventando sempre più lancinante e il braccio destro è indolenzito.
Non sembra poter rialzarsi più l'altro contendente all'armatura d'oro,così il Grande Sacerdote fa cenno ad Aeron di avvicinarsi al piedistallo dell'armatura d'oro.
Un scroscio di applausi aumenta di intensità e poi come si era alzato cessa.
Aeron sente una fitta nel collo, allunga la mano per tastare.
Una rosa.
Bianca.

in estate son stato un po' occupato fino al 3 agosto a fare esami,poi una casa nuova da arredare,altri esami a settembre e praticamente 4,5 giorni al mare di ferie... in tutto questo casino è tutto quello che ho prodotto..
helois
a tempo di record



Capitolo 26

Ancora sconvolto dalla palla chiodata passata a pochissima distanza dalla propria testa, Chaleb non si accorge nemmeno che il proprietario della catena gli è quasi di fianco.
Raccogliendo un po' di forze scaglia un pugno al nuovo nemico.
Il nuovo arrivato non si sposta nemmeno,anzi offre il proprio volto al pugno,ma questi si infrange nell'elmo.
Ovviamente la forza era abbastanza da danneggiare l'armatura,ma non raggiunge la gota dell'avversario,si ferma prima.
“ecco cosa mi da noia di voi bronzerelli, scalciate e arrancate per anni e poi non riuscite ad esser per niente padroni del cosmo! Sono Demetrios del Cerbero,straniero....”
“ehm, Chaleb dell'Unicorno” con parecchio imbarazzo per via della situazione che si è creata.
“essendo un cavaliere nero vorresti dire ex-pretendente all'armatura di Cerbero!”
“oh! Quanta audacia per un novellino che viene colto di sorpresa da ben due cavalieri di più alto rango.. anche se sono cavalieri neri,si sono pur sempre allenati come cavalieri del proprio rango,peccato che mi siano sfuggiti quelli d'oro.. eh,già dico sfuggiti proprio perchè io sono veramente un cavaliere d'argento,loro sono feccia..”
“ma allora perchè indossi vestigia nere?sei forse un traditore?”
“AHAHA! Traditore?! Io!? No, affatto! Ma sono stato bandito all'inizio dell'ultima guerra sacra,mi hanno disconosciuto dal titolo di cavaliere! Tutto questo perchè? Perchè mio padre è stato destinato ancor prima della propria nascita a diventare un Giudice degli inferi,uno dei tre più spietati spectre fedeli al dio Hades! La mia armatura però ha percepito il mio cuore nobile e la mia fermezza così solo da me si faceva domare,quindi con lo scrigno,me ne andai sull'isola dell'infamia.
Ovviamente ero più forte della stragrande maggioranza,avendo poi un'armatura micidiale.. neanche i cosiddetti cavalieri neri dorati potevano nulla..
ma che accidenti mi prende!? Non è da me fare simili rivelazioni.. sarà perchè sei il primo cavaliere di Atena che vedo dopo tanti anni,là i giorni durano mesi e i mesi,anni..”
“mi dispiace molto,ma c'è un nuovo Grande Sacerdote! Forse lui ti può accettare nei ranghi,sono sicuro che la tua forza sia necessaria!”
“oh,beh.. allora proviamo a tornare dai cavalieri che hanno approvato il mio esilio!indosso un'armatura nera perchè la mia si è rotta dopo lo scontro con una dea, prova un po' a dire cosa stavo proteggendo?!”
Chaleb ricollega i cavalieri neri di cui aveva sentito nei racconti degli anni precedenti.
“stavo proteggendo LORO! -indicando la guerriera stesa a terra- FECCIA! Sono più cavaliere nero di quanto non lo sia di Atena! AH! Atena,sapessi cosa non ha fatto nell'ultima guerra! Ci ha abbandonati tutti! Lasciando che altri proteggessero la Terra al posto proprio! Per tutta la scorsa guerra, e che io sappia,tutt'ora ATENA è assente! Assente! La dea che noi dovremmo proteggere,l'ideale che dovremmo seguire, tutto artefatto! C'è solo l'uomo dietro tutto.. mi chiedo se mai sia esistita questa Atena in questi ultimi trecento anni...ma bando alle ciancie,nella foresta si nasconde un bronzino, penso che quello sia al tuo livello,sconfiggilo prima che lui possa lanciare il suo colpo,se no son cavoli..ci vediamo!”
“va bene, pensa però al rientro nelle fila di Atena, potresti trovare nuovi amici,che non siano criminali..”
“AH! Come se i cavalieri di Atena siano degli angeli immacolati! Ne dovrai sapere di cose,chiedi a Maleid se è ancora vivo come ha fatto a ricevere un'armatura più evoluta! Chiedi al nuovo Grande Sacerdote di dirti cosa hanno fatto i cavalieri in risposta all'attacco degli spectre nei villaggi laggiù... troppe vite per un labile ideale..”
Chaleb molto dubbioso si dirige in direzione del fuoco dove prima si trovava il fratello.
Lo trova appoggiato ad un albero un po' ansimante,ma l'avversaria era messa peggio, aveva ricevuto un enorme colpo al petto così da rivelare il seno e delle ossa si erano aperte una breccia nelle carni,è una donna guerriera devono aver lottato parecchio e la guerriera è ancora in posa d'attacco.
Chaleb soccorre il fratello che stava per cadere,notando una profonda ferita al disopra dell'occhio sinistro,prima celata dall'elmo.
Iulius realizza dopo un po' che è il fratello quello al proprio fianco, ha la vista annebbiata dopo l'ultimo colpo,forse ultimo per entrambi,ma si rialza e parla sommessamente al fratello.
“non ti preoccupare, col prossimo colpo la finisco! Vai a vedere se Lycus ha bisogno di una mano...” e poi rivolto all'Ofiuco nero: “non mentivi dicendo che sei la donna più forte che abbia mai messo piede sull'isola del tradimento, se tu avessi avuto un'armatura d'argento lo scontro sarebbe stato più entusiasmante, non userò le altre tre tecniche che dispone la mia costellazione,sarebbe disonorevole per un avversario di tale risma, d'altronde avendoti spezzato le unghie e una gamba non puoi usare nemmeno le tue tecniche..”
Anche con così tanti danni subito i colpi sono rapidissimi,se avesse l'altro occhio pienamente funzionante non subirebbe così tanto,ma l'armatura praticamente intonsa lo protegge dalla maggior parte di colpi;una volta percepito uno stacco nella raffica di colpi della guerriera Iulius ne approfitta per ribattere con le forze rimanenti,spezza il copribraccio e finisce di danneggiare quello che rimaneva del pettorale staccando così anche le spalliere.
Un ultimo colpo è dedicato al punto dove prima si era abbattuto l'”Heavy Club”,facendo sgorgare ancora più sangue e facendo arretrare la guerriera.
Fatti due passi indietro,l'Ofiuco si paralizza e Iulius percepisce un cosmo sempre più debole.
“Orione e Ofiuco,i due cavalieri d'argento di norma più forti,mi sarebbe piaciuto uno scontro alla pari,peccato...”dice una voce alle sue spalle.
Iulius si sta per girare ma sviene,l'ultima cosa che sente è qualcuno che lo sorregge.
Nel frattempo una figura blocca la corsa di Chaleb.
helois
Capitolo 27

Le rovine del tempio sono coperte da ghiaccio, un sentiero nella neve è l'unico indizio di presenza umana, Ganimede deve esser passato di lì.
Attraversa quello che un tempo era l'ingresso principale,ancora fatiscente con il triangolo sopra dotato delle sculture proprie dei greci.
Nonostante il freddo il tempio all'interno sembrava come tiepido,il tetto è quasi del tutto crollato,ma i muri sono solidi e ci sono alcune statue mutilate dalle intemperie;man mano che prosegue nella navata centrare il tempio è sempre in migliori condizioni,però ad un tratto si sente osservato.
Si ferma, scruta attorno a se,ma non vede nulla; sarà stato il riflesso della neve,deve fermare il maestro.
Arriva nei pressi del trono,che nota qualcuno seduto su esso.
Scarta di lato temendo un attacco ma non succede nulla,allora Ivhan si avvicina alla figura e nota che è completamente congelata.
/opera di Ganimede,sicuramente.. ma dove sarà andato?/
Guardandosi attorno scorge al lato destro della sala un'apertura,ci si dirige senza indugio.
Si ritrova in una stanza circolare,ma a guardarla meglio è come una colonna che si estende a perdita d'occhio verso l'alto.
“che posto è mai questo?” Ivhan si ritrova a chiedere al nulla.
Davanti a lui si apriva un altra piccola porta e proprio a diritto sul muro c'era un simbolo che emana un cosmo.
Attraversa la porta e vede in tutta la stanza sparsi dei sigilli di Atena,il simbolo è un tridente scolpito nel muro.
Ci sono alcuni ripiani con pergamene vergate a mano,ma per Ivhan il greco scritto è ancora difficile da decifrare e non era quello il tempo di mettersi a leggere.
Decide di sfiorare il tridente,pensando che sia un passaggio segreto o qualcosa di analogo,ma ne esce una luce che lo invade.
Appena il tempo di chiudere gli occhi che percepisce già una differenza di clima,un tepore diffuso nell'aria, un tepore umido, con piccole brezze che scompigliano i capelli.
C'è molta luce per esser un posto sotterraneo,così guarda in alto e scopre che ci sono imponenti masse d'acqua che fluttuano e sopra ancora lastre di ghiaccio.
Si guarda un po' attorno e proprio dietro la propria schiena c'è un'immensa colonna di pietra che sembra non finire mai.
Ai piedi della colonna,c'è un'armatura che sembra d'oro,ma è più opaca.
Si avvicina e vede che è tutta danneggiata, aveva delle ali e una coda,ma è tutta traforata e parecchi segmenti sono ricoperti da cristalli di ghiaccio.
/Ganimede è passato da qui../ si guarda meglio attorno e scorge altre sette colonne immense in lontananza,in mezzo ad un vero e proprio labirinto di strade.
La strada più ampia sembra quella che porta al tempio più vicino,Ivhan si mette in cammino cercando di raggiungerlo.
Dopo molto tempo e aver cambiato un paio di volte direzione,raggiunge i piedi del tempio dove torreggia un'imponente colonna dietro di esso.
Percepisce due cosmi ostili che stanno arrivando, si prepara ad affrontare gli avversari.
Un guerriero indossa l'armatura d'oro opaco, come quella vista poco prima, con una sorta di anello dietro la schiena con delle fiamme finte e una lunga lancia; l'altra figura indossa un'armatura meno inusuale color azzurro con motivi verdi e blu scuro, con creste, l'elmo è un casco con dei solchi ai lati e con una maschera; su un copribraccio c'è una lunga punta anche lì.
“in guardia sgherro di Atena!”urla il nemico dall'armatura azzurra “[mulinello d'acqua]!” e dalle mani giunte scaturisce un piccolo vortice d'acqua.
Ivhan scarta di lato e indicando le due figure le avvolge in anelli di ghiaccio.
“non sono qui come nemico,ma per fermare il mio maestro!”
“fandonie,sei qui per ferire il corpo del nostro dio! E questo banale ghiaccio non mi fermerà!” a parlare è l'altro guerriero che ruota la lancia e infrange il ghiaccio.
Il guerriero con la lancia non riesce a colpire Ivhan che evita abilmente l'arma,a costo di qualche taglietto e piccoli solchi sull'armatura.
Ivhan risponde all'attacco con un: “Diamond Dust!!”credendo di bloccarlo,il guerriero allora scaglia subito la lancia e mette le mani giunte.
La lancia si apre una piccola breccia nella gota di Ivhan togliendo l'elmo.
Il Diamond Dust invade il guerriero,ma torna indietro danneggiando piccole parti dell'armatura.
“non sono un nemico!non voglio arrecarvi male!”,allora il guerriero allontana le mani.
Ma è il turno dell'altro ad attaccare,una volta liberato dall'anello di ghiaccio, si era messo alle spalle di Ivhan attendendo un momento proprizio. Questo.
Parte in carica con la punta in direzione della testa priva di elmo di Ivhan, proprio quando Ivhan scarta di lato e la punta va a rompersi nella corazza d'oro opaca del guerriero.
Coglie l'occasione al volo e lancia un'altra “Diamond Dust!!!” con l'intendo di congelare entrambi e tornare alla ricerca di Ganimede.
Ma il guerriero si fa scudo dell'altro così che quest'ultimo giace a terra con l'armatura praticamente fatta a pezzi,invece il guerriero è illeso tranne un'ammaccatura nel punto in cui la punta lo ha colpito.
“ora hai ucciso uno dei Guerrieri Marini di Nettuno, toccherà ucciderti per ripagare il torto subito!”
Ivhan raccoglie l'elmo,poi raccoglie la lancia dell'avversario e la restituisce al padrone.
“che sia uno scontro leale,allora..” Ivhan brucia il cosmo in modo da mantenere il color oro all'armatura di bronzo e materializza una lancia fatta di ghiaccio.

Capitolo 28

Ravid scortato dal semidio attraversa colonnati pullulanti di ninfe, semidei e curiose creature.
L'atmosfera che si respira è dolce, pacifica, anche se quando passa il cavaliere i passanti si interrompono a scrutarlo.
Il semidio placa alcuni arcieri che stavano per colpire il cavaliere di Cancro e lo conduce in una valle che si estende a perdita d'occhio.
In mezzo alla quale due dei,percependone il cosmo e vedendo le raggiose vesti,circondati da ancelle e servitori stanno bevendo da coppe e mangiando frutti.
Tutti si fermano appena vedono il cavaliere in armatura d'oro,un paio di ancelle scappano via piangendo.
Ravid si inginocchia togliendosi l'elmo e si rivolge alle due divinità: “Apollo e Afrodite,è strano incontrare voi prima della mia dea,ma vi rendo comunque omaggio. Afrodite la vostra bellezza non rende giustizia ai testi letti. Il dio del Sole è stato così gentile da chiamarmi al suo cospetto, cosa vorrà mai un dio di tale potenza da un umile essere umano?” e guarda negli occhi il dio.
“Tu!Distogli lo sguardo o finirai privo della vista! Molti uomini non arrivano così vicino ad un dio come te,sentiti onorato,ma non per necessità ti ho chiamato al mio cospetto,quanto per virtù! Il cosmo che hai sprigionato è arrivato fino alle vette del Nostro Monte. Ho scelto te per ripagare un doppio debito che avevo con la tua dea, il primo l'ho saldato non uccidentoti all'istante,ma proverò comunque la tua forza,il secondo rivelandoti un piano se ne sarai all'altezza.” senza fare un minimo rumore Apollo si trova davanti a Ravid con l'armatura e calando sul cavaliere una pesante spada.
Colto impreparato Ravid ha appena il tempo di indietreggiare.
/chi sa se si può spedire in Ade un dio/ con questo pensiero si appresta ad evitare altri due rapidi colpi.
L'imponente figura sovrasta per almeno due volte l'altezza di Ravid,gli attacchi sono incessanti.
Prende in contropiede il dio Ravid quando si scaglia contro la spada pronta all'attacco.
Apollo sorride e cala la spada, Ravid sperando di aver preso bene le misure si gira di fianco evitando la lama e punta il dito contro il dio.
“Sekishiki meikai ha!”.
“Ah! Pensi che sull'Olimpo tu possa trovare un varco per l'Ade? Mi stai deludendo...ma,dove siamo finiti?”
“eh,il passaggio per l'Ade è difficile da creare,l'ho provato subito segretamente appena messo piede sull'Olimpo,quindi ho fatto una specie di scia di frammenti,briciole, di cosmo così da potermi ricollegare alla scia lasciata prima di arrivare così da potermi portare sano e salvo o portare al massimo una persona in questo posto confortevole...il tempio di Salomone!”
“davvero abile,da parte tua,umano..ma dimentichi una cosa che io sono un.. dio.. ma che succede?perchè non ho più l'armatura e la mia arma?”
“ah,è la trappola.. il mio colpo separa l'anima dal corpo sia esso uomo che dio,poi dove finirà è a mia discrezione..bene,ora che ho intrappolato la tua anima qua dentro,per.. 200,300 anni? Sono degno di questo segreto? O forse devo bruciare la tua anima? O plasmarla per i miei colpi? Chissà che potenza devastante...”
“che onta indescrivibile... Atena la pagherà cara!”
“sono qui in attesa,non ho 200 anni di tempo...” schioccando le dita una mano dell'anima di Apollo inizia a bruciare e il dio soffre.
“oh,ma allora anche le divinità soffrono,questo non c'era scritto da nessuna parte! Ahaha!”
“farti beffe di un dio,inizi male il tuo percorso della giustizia e della pace..”
“uhm,hai ragione,ma non sai quante angherie ho sentito dire da parte tua, hai ucciso più di 60 cavalieri di Atena in un due attacchi colpo... circa 30, 454 anni fa se non vado errato era proprio dopo una guerra contro Ares,ma anche in quel caso c'è stato il cavaliere di Pesci che te ne ha suonate di santa ragione o mi sbaglio?? colpito dalle rose impregnate di sangue velenoso e di Atena eri poco più che un cavaliere d'argento.. anzi nemmeno... perchè proprio un cavaliere d'argento ti ha pietrificato... quello si che è un oltraggio...e ancora non sei nemmeno ad un quarto del tuo potere effettivo,so riconosce un dio quando lo incontro...e ho incontrato Atena,nonostante la menzogna di prima...”
“come sei a conoscenza di tutte queste cose?fermati,ti spiegherò tutto!”
“..Atena ha portato la tua statua in un angolo remoto della Via Divina” allo schioccare delle dita di Ravid la mano di Apollo torna sana.
“è vero Atena mi ha rinchiuso in una gabbia remota,ma non ero solo.. c'erano Algea,Limos,Ate ed Eris,più altre divinità minori e dimenticate...ci ha liberati.. Notte”
“questo si che è interessante!”

Capitolo 29


Kgosi è tra il pubblico che assiste all'incontro di Aeron,ma la sua mente è altrove.
Ricorda lo scontro della sera precedente: l'inseguimento di alcuni traditori, delle ferite subite dai cavalieri soprattuti i profondi tagli nell'armatura della sacerdotessa di Andromeda, Aeron che ha lui stesso portato sulle spalle più morto che vivo.
E poi di quei due corpi trovati all'alba completamente spolpati fino all'osso,non ci sono animali selvaggi tra le mura di Atene,ma nemmeno cannibali.
Kgosi le aveva viste alcune tribù di cannibali quando era piccolo,si adornavano con le ossa dei morti ed erano sempre ben pasciuti,rispetto ad altre tribù.
Ora non indossando l'armatura di Cefeo si sente più vulnerabile, Maleid gli ha spiegato come sentire la voce delle armature,ma ancora non c'è riuscito.
Ha solo percepito qualcosa nell'armatura la sera prima,ma poi questa mattina Kgosi non ha potuto neanche aprire lo scrigno.
/che l'armatura si sia adirata?/
L'avversario di Aeron nel frattempo si comporta in modo sleale,ma l'amico ha la meglio buttandolo a terra e privandolo dei trucchetti.
L'immagine però che non se ne voleva andare dal capo era la sacerdotessa di Andromeda,sua maestra,ridotta in quello stato per i colpi di un'Excalibur immatura.
Un potere così formidabile in mano a cavalieri non degni,ci dovrebbe esser un modo per capire se qualcuno è degno o meno di indossare l'armatura.
L'ideale della Giustizia è una buona motivazione,ma solo quello non è sufficiente.
E con questi pensieri si alza ad applaudire la vittoria dell'amico.
Ma ad un tratto si fermano tutti vedendo che il nemico si rialza e da dietro la schiena tira fuori una rosa bianca.
Deve saper ingannare i nemici e quindi non fa nulla,anzi si alza e se ne va.
Infatti la notte prima il cavaliere del Cancro traditore con addosso la surplice aveva richiamato il fratello di Polideuce e gli aveva scagliato il terribile Genro Ma-O-Ken.
Ma per la sua mente allenata alle illusioni e alle stostanze allucinogene,molti erano quelli che avevno tentato di impossessarsi delle sue oasi e del suo oro,lo ha parzialmente protetto.
Parzialmente perchè forse è proprio quel colpo che non gli fa indossare l'armatura.
Gli avevano ordinato di uccidere l'amico Aeron se il colpo della rosa non fosse efficace.
Uscendo dall'arena incontra nascosto nell'ombra il cavaliere del cancro senza quell'armatura nera.
“hai fatto un bel lavoro..Hades me ne sarà riconoscen...”
Ma ad un tratto appare una figura alle spalle del cavaliere che lo colpisce duramente e Kgosi ha l'impulso di dare l'allarme,non si accorge nemmeno che lo scrigno che porta sulla schiena si è aperto e l'armatura gli si è disposta davanti per proteggerlo.
Allora indossa l'armatura e affronta la figura,assomiglia alla descrizione delle quattro dee che avevano attaccato Atene 5 anni fa.
“pensi il giusto uomo, ora però dovrai morire...”
Kgosi,con addosso l'armatura di Cefeo indietreggia rapidamente fino all'entrata nell'arena,dove nel frattempo Aeron si era ripreso,ma si appoggiava stancamente agli scalini degli spalti.
Tutti guardano nella sua direzione,perchè percepiscono quel cosmo sempre più grande.
“effimera è la vita umana!” urla Ate.
Una deflagrazione di cosmo scaturisce dalla dea che investe tutti,ma succede nulla.
Una catena è avvolta al collo della dea,la sacerdotessa di Andromeda, con ancora il braccio fasciato col sangue rappreso, ha fermato la dea.
Kgosi però percepisce qualcosa di strano nel suo corpo,sente di esser più intorpidito e poco reattivo.
Ad alcuni spettatori è cresciuta una folta barba,Aeron ha una folta chioma,Kgosi allora ci arriva: “ha distorto lo spazio-tempo!”
Come se fosse un fuscello Ate scaglia lontano Febe danneggiando ulteriormente l'armatura.
Al fianco di Kgosi appaiono Theron e un cavaliere che non aveva mai visto e insieme affrontano la dea.
Il cavaliere sconosciuto si accorge dell'imbarazzo e si presenta: “Iperione,dell'Uccello del Paradiso”
che senza indugio attaccata a testa bassa la dea.
“ma è un folle!”detto più a se stesso che a Theron, Theron dal canto suo si stava preparando a lanciare un colpo.
Iperione scarta di lato sfiorando la dea, Kgosi riesce a vedere per un attimo che il cavaliere di bronzo pianta nella carne della dea alcune punte,che si son staccate dall'armatura.
La dea si accorge che il cavaliere lo sta per aggirare e anticipa la mossa,ma da ultimo Iperione fa un salto all'indietro e si allontana dalla battaglia.
Theron è pronto a lanciare il suo colpo, Kgosi ammira il piano ben organizzato: Theron scaglia il suo “[]!” proprio nei punti in cui Iperione ha piazzato le sue punte.
Kgosi non vuole esser da meno e su suggerimento di Theron scaglia il colpo di grazia alla dea.
La dea si era accasciata su se stessa e Kgosi le arriva vicino scagliando: “Regal Punishment!”indicato visto che alterna violenti pugni e rapidi calci,così che con i pugni colpisce il corpo della dea e con i calci spinge in profondità le lance di ghiaccio di Theron.
Ma l'ultimo pugno non incontra la dea,che afferra il braccio di Kgosi e lo scaglia lontano.



Capitolo 30

S'è creato il caos nell'arena e l'amico Kgosi sta affrontando la dea Ate,ma il Grande Sacerdote ha un'altra missione per lui.
Alcuni soldati accorrono,il Leone li ordina di predisporre le opportune difese,a ad un tratto ci sono tre cavalieri che appaiono insieme a Dardanos.
il Grande Sacerdote guarda con stupore due dei quattro nuovi arrivati.
Aeron si chiede chi siano quei guerrieri,Dardanos l'aveva già conosciuto,ma è sempre stato schivo e poco socievole,gli altri tre cavalieri non li conosceva,uno di questi ha un'armatura danneggiata.
Si inginocchiano tutti e quattro davanti ai due cavalieri d'oro.
“Dardanos della Lira”dice il volto conosciuto
“Demetrios del Cerbero”dice il cavaliere con l'armatura danneggiata e due pesanti catene con palle chiodate al termine.
“Elyam della Bussola”dice quello che assomiglia a Maleid.
“Sofocle del Centauro”dice il più alto e massiccio dei quattro.
“ma voi due non eravate stati rinchiusi nelle segrete?” chiede sospettoso il Grande Sacerdote.
Si intromette il cavaliere con l'armatura danneggiata: “si,li ho liberati io,tanto ero già considerato un reietto prima,liberare due nemici di Atena non è nulla di che..”
“abbiamo la colpa di aver anteposto la nostra giustizia alla Giustizia della dea Atena,ma in un momento così critico è indispensabile la nostra forza..” dice Elyam.
“abbiamo scontato una parte della colpa,una volta finita la minaccia riporteremo le armature negli scrigni e torneremo in prigione!” dice Sofocle “anche un'altra persona ha bisogno di esser liberato,ma solo un cavaliere del vostro rango può farlo..”
Il Grande Sacerdote fa trapelare le proprie emozioni e abbraccia Demetrios e poi i due cavalieri.
“Era proprio mia intenzione liberarvi e chiedere il vostro aiuto in una battaglia in un periodo così critico... vi ringrazio!se riusciremo a sopravvivere a questa battaglia sarete esonerati dalla condanna..Aeron,veloce!”
i due raggiungono la costa e affacciandosi sulla scogliera il Grande Sacerdote dice ad Aeron: “qua sotto c'è una delle più terribili prigioni,scendiamo..”
Nella roccia è stato scavato un sentiero che porta ad una piccola pedana di pietra,che si affaccia ad una grata nella roccia.
Scendendo Aeron nota una scatola d'oro appoggiata sulla pedata,che non è altro che uno scrigno d'oro.
Ma non è l'unica cosa che nota,debole ma costante c'è un cosmo pacifico che viene dalla grata.
Una volta appoggiati sulla pedana dallo scrigno esce un'armatura.
L'armatura del Sagittario,che incocca la freccia e li mira.
I due cavalieri d'oro fanno un altro passo e l'armatura tende l'arco, puntandolo sul cavaliere di Leone.
Si avvicinano di un altro passo e l'arco del Sagittario è in tensione.
“amico mio..”inizia a dire il Grande Sacerdote muovendo appena una gamba,l'armatura si adegua al movimento del cavaliere del Leone.
L'ultimo passo è falate: l'armatura scaglia la freccia.
Aeron però è preparato e lancia un “Cristal Wall!”.
La freccia abbatte il muro e si pianta nell'elmo di Aeron facendolo volare via e ferendo la fronte del cavaliere d'oro.
Una risata sommessa viene dalla grata e si affaccia una figura imponente, muscolosa e completamente glabra,non sembra nemmeno appartenere alla razza umana.
Il torace e le braccia sono ricoperte di cicatrici e nella faccia c'è un grosso solco che parte dal retro del cranio fino all'occhio destro,che è chiuso.
Aeron un po' intimorito si ritrae un po' e la figura lo schernisce.
“già finito tutto il coraggio di prendersi una freccia sacra nella testa?sei uguale a tutti gli altri,anche se sei uno straniero..che è successo, Leone,chi è quel demente che ha deciso di ampliare l'esercito?”
Il Grande Sacerdote si accerta che la ferita di Aeron è poco più che superficiale e risponde al Sagittario.
“io sono il nuovo Grande Sacerdote, fratello di sangue, ho scelto io di far entrare gli stranieri perchè la società chiusa dei primi cavalieri di Atena nuoceva al bene superiore..”
“AHAHAHAHAHA! Bene superiore?!? DANNAZIONE! Quell'altro idiota mi voleva far ammazzare un bambino di 6 anni perchè sarebbe stato l'incarnazione di Hades! A ME! Come se ammazzare un bambino potesse fermare il dio della Morte!?!?”
Aeron è sconvolto, mai si sarebbe aspettato qualcosa di così truce per ordine dell'Alto Funzionario di Atena.
“sei sconvolto ragazzo? Eh,ma ci sono tanti retroscena dalla Prima Guerra Sacra che non vengono detti,ma tramandati oralmente,come quegli eroici cento soldati,si dico proprio centro,non 88..propro cento soldati che hanno dato la vita per un'ideale,ma non vi erano abbastanza armature,così 12 di loro dovettero combattere a mani nude usando un pezzo di metallo come protezione per il cuore,mentre gli altri avevano armature,cosmi e una parte ben scritta nello scontro.
Avranno narrato di noi dodici da qualche parte? No! Ci avranno dedicato una lapide? NO! Niente di niente e noi eravamo fianco a fianco a loro e loro ci usavano come scudi! Io ho provato ad impossessarmi di qualche armatura dei caduti,ma una dannata fenice mi ha fatto questo!” -indicando il solco nel capo- “Quelle armature non solo erano delle protezioni,ma erano vive! Cosa non avrei dato per poterle indossare!”
Così dopo il terribile Nettuno venne Hades,ancora più tremendo e ricacciai anche lui nell'Ade,in quell'occasione Atena mi notò e mi permise di indossare l'armatura del cavaliere a lei più fedele.
Magra consolazione ad un passo dallo scontro con tre divinità di quel calibro.
Ma con la forza dei pugni affrontai anche loro,credo di esser morto in quell'occasione,ma rinacqui grazie ad Atena e sono stato il primo muriano a combattere per lei.”
il Sagittario volge lo sguardo come a pensare ai secoli trascorsi e poi torna un attimo alla realtà furioso.
“LEONE! Perchè hai portato lui!?” Indicando una persona che era apparsa alle spalle di Aeron e del Grande Sacerote: Policeude.
“perchè non fa bene tenersi così tanti risentimenti,caro maestro!”-con ancora l'indice puntato- “Io e l'attuale Grande Sacerdote eravamo gli unici a votare contro la tua reclusione,privarmi del mio maestro ad addestramento non concluso e alle porte dello scontro con Hades non era una cosa saggia,quindi non poi avercela con noi.. ormai quelli che ti hanno incarcerato sono tutti morti,anche Teofane..”
“Teofane? Il Toro Instancabile?!per mano di chi?” si intromette il Grande Sacerdote.
“per mano di Ganimede,mi dicono..ma torniamo a noi,maestro..”-raccoglie da terra l'elmo dell'Ariete,lo rigira con la mano libera- “non voglio più spargimenti di sangue d'oro,già la perdita del Toro è stata incolmabile,voglio che lei torni a combattere,che torni ad insegnare come insegnò a me..la prego!”
“non è certo una tua supplica che mi farà cambiare idea,ma la criticità della situazione se si arriva all'omicidio del proprio padre,la situazione è drammatica.. e poi bisognerà insegnare a questi giovani che non bisogna pararsi davanti alla seconda arma più potente a disposizione dei cavalieri di Atena!ahahaha!”
Ad un tratto le sbarre si piegano e il cavaliere ci passa nel mezzo,una volta uscito le sbarre tornano salde al loro posto.
“ma allora saresti potuto uscire da tempo!?”il Grande Sacerdote è incredulo.
“ovvio! L'ho scolpita io questa prigione,se non sapessi come uscire sarei un costruttore buono a nulla..”
L'armatura del Sagittario si scompone e viene indossata dal muriano, la freccia si estrae da sola dall'elmo dell'Ariete.
Policeude scompare come era apparso,al suo posto rimane uno scrigno,quello del Cancro.
“odio quando fa così,già nell'addestramento...non è il momento delle rimembranze,Grande Sacerdote quale è la nostra missione?”


non mi è piaciuto molto come ho gestito Apollo,ma è un personaggio molto grosso e qua è necessariamente secondario.... quindi gli ho fatto fare un po' una figuraccia....
helois
Capitolo 31

Ivan non era così rapido come l’avversario e la lancia di ghiaccio seppur di buona fattura non poteva competere con quella del generale degli abissi.
Il quarto scontro tra le armi è decisivo,con una piccola crepa sull'asta dell'arma e la completa rottura della lancia di ghiaccio già intaccata tre volte in punti ravvicinati.
Ivan allora,sempre mantenendo l'armatura color oro,concentra un colpo nei pressi delle gambe dell'avversario così da rallentarlo.
Parte della ginocchiera e dello schiniero sinistro si congelano,facendo un po' zoppicare il Generale.
L'avversario non perde tempo e affonda all'improvviso, Ivhan usa lo scudo per deviare ma l'affondo,ma taglia comunque parte dell'armatura e si apre la strada nel bicipite.
Ivahn afferra la lancia e con una mano sola scaglia a distanza ravvicinatissima: «BLUE IMPULSE!» quasi nel petto al Generale.
Frammenti di corazza e il coprispalla vengono spinti dall'impeto del colpo di Ivahn, il Generale perde la presa alla lancia e arretra per il colpo.
Ivan non perde tempo e congela il nemico fino alla vita e poi parte alla ricerca di Ganimede.
Percorre pochi passi e sente un'esplosione cosmica provenire dal tempio lì vicino.
Nella sala ci sono dei piedistalli con armature danneggiate pesantemente e mal riposte, l'esplosione cosmica si ripete e individua la giusta direzione.
Un enorme portone è spalancato sopra l'anta chiusa c'è un mezzo tridente,in quella aperta si vede l'altro mezzo, procedendo c'è una grandissima scalinata che porta ad un trono e oltre il trono c'è l'interno di un qualche cortile in cui si distinguono due cosmi di un'intensità mai percepite prima di quel momento.
Ivahn si affretta e nota di sfuggita una figura riversa sul trono,era una donna con un'armatura color celeste con particolari d'oro,completamente devastata da ferite di lama.
«quanto ancora dovrà andare avanti questa vendetta,maestro?»
Ivahn scende i gradini e nota Ganimede con il mantello lacero che affronta a mani nude una figura imponente con l'armatura di un colore più tenue rispetto a quella del Generale,anche lui con mantello lacero e l'armatura non sembra integra,soprattuto le spalliere.
Mentre è distratto a guardare lo scontro il suo piede incontra qualcosa di metallico,si china a guardare ed è un'asta consumata ed intaccata dal ghiaccio la cui sommità è un tridente con le punte scheggiate.
La forza dei cosmi è impressionante, Ganimede è cento e più volte più forte rispetto ai giorni degli allenamenti,invece,palesemente,Nettuno è ancora più forte,ma non sembra avere la meglio.
Ad un tratto i cosmi deflagrano e Ivahn viene scagliato contro il soffitto del tempio, nella discesa la sua presenza viene notata dai due sfidanti ora separati.
Ganimede gli urla: «il vasetto che ti ho lasciato! cospargitelo sull'armatura per metà e bevine l'altra!»
Nettuno invece,con voce tonante,richiama il tridente e scagliandolo nella sua direzione: «non ne avrai il tempo,umano!» e poi rivolto a Ganimede: «come puoi tu,uomo, a competere con me!?» e con l'altro braccio descrive un ampio cenno e delle onde d'acqua si infrangono su Ganimede.
Il Cavaliere d'Oro dell'Acquario si potregge usando l'armatura,ma il mantello logoro viene strappato via e l'impeto scaglia via l'elmo,ma Ganimede è arretrato di pochi passi.
Ivahn nello scendere si protegge con lo scudo,che viene scheggiato dal tridente e una delle punte gli lacera il collo.
Mentre il Cavaliere di Bronzo del Cigno si fascia la ferita, Ganimede si mette in posizione per la Diamond Dust, Nettuno ne imita la posa schernendolo.
L'incontro dei colpi è devastante per i due contendenti e per il tempio: Ganimede indietreggia e finisce contro una colonna,a Nettuno vola via l'elmo e parte un coprispalla, sei colonne dalla parte di Ganimede si spezzano e dalla parte del Dio dei Mari se ne congelano sette.
Ivahn tira fuori dalla cintura il vasetto,ma si era infranto nell'incontrare il soffitto,quindi decide di cospargere il rimanente sull'armatura e non bere un liquido dall'odore amaro.
Ma non accade niente.
helois
Capitolo 32

Kgosi si alza tramortito,dall'impeto e nota che dove la dea nemica l'aveva afferrato al braccio ci sono un paio di crepe nel copriavambraccio e dei piccoli solchi riconducibili alle unghie.
Theron stava affrontando la dea scagliandole il suo colpo senza pronunciarne il nome, che strano anche prima non gli era parso sentire il nome del colpo,stratagemma ingegnoso.
Però anche la dea si accorge che è il solito colpo lanciato prima materializzando punte di lance,poi daghe e infine spade corte, l'aria è rarefatta e i due contendenti sono intorpiditi,ma un contendente è un dio...
un violento pugno al petto scuote dal torpore Theron che ha appena il tempo di parare un braccio,ma il pugno della dea danneggia lo scudino sinistro,parte del copriavambraccio sinistro, il punto tra pettorale e coprispalla destro finendo nella carne facendo uscire un fiotto di sangue.
Ma il cavaliere d'Argento della Coppa non demorde e col braccio più sano placca il braccio della e tirando a se la divinità stacca una daga di ghiaccio dal corpo e la pianta nel collo.
Il momento propizio!
Iperione parte all'attacco e Kgosi lo segue un altro “Regal Punishment” segna il crollo a terra della dea in una lago di sangue.
Il cavaliere d'argento di Cefeo accore il cavaliere ferito,ma la ferita non sanguina più e del strano liquido bluastro sembra come uscire dall'armatura.
Iperione invece torna con Febe in braccio svenuta.
Kgosi allora prova ad usare lo scudino danneggiato,che si era staccato nell'attacco di prima, per raccogliere il liquido che usciva dall'armatura della Coppa e versarla sul braccio ferito di Febe.
Non solo la ferita si rimargina,ma Febe riprende anche conoscenza.
Dei quattro solo Febe di accorge della situazione,ma è Kgosi che fa in tempo a pararsi davanti agli altri tre parando col proprio corpo la sfera di energia scagliata dalla dea che si è ripresa.
L'armatura di Cefeo mal sopporta la forza della dea dell'Errore, incrinandosi in più parti e frammenti dei copripugni vengono sparpagliati al vento.
Nonostante tutto riesce, a costo di parti di spalliere,di ginocchiere e schinieri, a scagliare in alto il colpo della dea che però si materializza davanti a Kgosi e assesta un colpo in pieno petto.
L'armatura da poco messa alla prova duramente per due volte cede all'impeto divino, spaccandosi a metà il pettorale le spalliere si trovano senza agganci e la parte superiore del busto di Kgosi è priva di difese.
Ma il pugno di Ate non arriva alla carne, una catena e delle piume di bronzo l'hanno fermata prima.
La dea dell'Errore risponde abbattendo un'altra volta la sacerdotessa e sbalzando via il cavaliere di bronzo, la cui armatura si danneggia un po'.
L'attacco della dea però ha un arresto: Theron ha scagliato silenziosamente un nuovo colpo, che spiega ha un potere illusorio.
Febe inizia a bruciare il cosmo e il suo corpo scaturisce onde di cosmo, Iperione si rialza bruciando il proprio cosmo.
Theron,Febe e Iperione sono fianco a fianco a Kgosi,che non era caduto, ad affrontare la dea: i cosmi si allineano e scagliando il massimo colpo a disposizione delle quattro costellazioni all'unisono.
“Andromeda Storm!”, “Paradise Wing”, “Deadly Destiny” e “Ethiopian Thrill”.
L'intensità dei cosmi è tale da mostrare le costellazioni che seguono il flusso dei colpi, così che la donna incantenata alla roccia si unisce al padre re, un volatile stupendo si libra nell'aria e tutti vengono racchiusi nella coppa.
L'impatto crea un cratere nel terreno distruggendo alberi e spazzando via strati di suolo.
Ma Ate,colei che ha ingannato addirittura Zeus, riesce a bloccare con un braccio solo quell'espansione di cosmi,anche se danneggia quasi tutta la parte sinistra dell'armatura nel farlo,distorce lo spazio e rispedisce ai mittenti il colpo.
Nessuno dei quattro è abbastanza in forze da poter proteggere gli altri tre,tra le armature solo quella della Coppa è la meno danneggiata,ma Theron per via del colpo sanguina copiosamente di nuovo dalla ferita.
Kgosi allora si libera delle ultime parti dell'armatura e si para davanti agli altri tre.
Iperione si libera della sua armatura e si para davanti a Kgosi, lo stesso fa Febe.
Theron quando il colpo è poco distante,si libera dell'armatura e si para davanti a Febe: “sia mai che una donna ci debba proteggere!”.
Ma un'altra figura si para davanti a Theron, che para il formidabile colpo con il palmo di una mano.
Polideuce dei Gemelli.


Capitolo 33

Aeron portava in spalla lo scrigno di Cancro,sperando di incontrare l'amico Ravid per consegnarli ciò che forse gli sarebbe spettato,ma contando anche la distorsione temporale l'amico manca da troppo tempo da Atene.
Il cavaliere di Ariete nel ritrovarsi fianco a fianco con i cavalieri di Sagittario e Leone non poteva fare a meno di percepire qualcosa che emanavano le armature e i rispettivi cosmi.
Amicizia? Lealtà? Stima? Non sapeva cosa dire Aeron,ma forse era un caleidoscopio di tanti sentimenti, anche contrastanti.
Ad un tratto percepiscono un cosmo di un'intensità divina si dirige da quella parte.
I tre si fermano e appare dopo poco una figura vestita di stracci.
Pensando di dover affrontare la dea i due si mettono in guarda,ma Aeron riconosce i lieamenti dell'amico.
“Ravid! Temevo di non ritrovarti più!” l'amico si trattiene dall'abbraccialo, ma lo saluta comunque con vigore e poi si inginocchia.
“Grande Sacerdote...”ma poi nota la custodia del Cancro in spalla di Aeron e il Grande Sacerdote dice: “la situazione è critica,Ravid.. il tuo sfidante è scappato e l'altro è ancora troppo immaturo,quindi,data la situazione,nomino te, Ravid cavaliere di Cancro.”
“questo cosmo...” si intromette il cavaliere di Sagittario “..hai già raggiunto ottavo senso,vero?formidabile!” e stringe la mano a Ravid.
“Ravid,speriamo di vederci a battaglia conclusa,da una parte o nell'altra..”
“Aeron,cercando dentro di te troverai tutta la forza necessaria.. ci vediamo!” e rivolto ai due “è stato un onore!” e scompare alla vista.
Il cavaliere dall'armatura danneggiata comparso prima ritorna dal Grande Sacerdote,inginocchiandosi al cospetto di ben tre cavalieri d'oro non alza nemmeno il capo e riferisce: “Algea è prossima all'attacco con le proprie armate, Limos e Eris hanno attaccato due isole, una è quella del tradimento,l'altra conduce al regno sottomarino,servono rinforzi..”
“non dire altro, i traditori li sistemo io.. novellino vai contro Limos,che è la più debole e vedi di non farti mordere,non è piacevole...”
“verrò con voi, Sagittario non perdi mai l'istinto a comandare.. Aeron nei pressi di quell'isola avevo mandato i tuoi amici Chaleb e Iulius in missioni di perlustrazione, accertati anche della loro salvezza..” così il cavaliere d'oro di Leone segue il cavaliere d'argento di Cerbero, il cavaliere d'oro di Sagittario parte in una direzione e Aeron dell'Ariete prende un'altra strada.
Anche se distanti la sensazione di prima non si attenua,anzi quei sentimenti si fanno più intesi e volgono su preoccupazione, paura e ansia.
Raggiunge in breve tempo il mare,ma non sa dove cercare quest'isola,ma riesce a percepire alcuni barlumi di cosmo in una certa direzione.
Proseguendo sulla costa scorge qualcosa lontano,ma non riesce a vedere con chiarezza allora un arbusto lì vicino gli prostra ai piedi.
Tre sagome si avvicinano e mentre si fanno più delinate,più Aeron ringrazia il potere che gli è stato concesso.
Tre alberi,di grosso calibro,antropomorfizzati si abbracciano l'un l'altro e si gettano nell'acqua del mare.
Grazie a questa zattera,riesce a raggiungere in breve tempo una costa dell'isola.
Lo scenario che gli si para davanti è inquientate: pile di decine di guerrieri dalle armature nere ammucchiati a casaccio sparse per l'isola a perdita d'occhio, frammenti di armature nere come se fossero ciottoli e pietre e in mezzo all'isola una figura femminile trafitta da un tridente e una lancia.
“Iulius! Chaleb! Dove siete?” molto ingenuamente Aeron crede che non ci siano anche i propri amici da annoverare tra i morti.
Nel vagare tra quei cadaveri gli pareva di esser quasi l'amico Ravid,tanta morte e rabbia albergano in quest'isola.
In mezzo ad una piccola radura scorge un'imponente figura con addosso un'armatura d'argento,anche se l'aveva scorto poco Lycus non passava certo inosservato.
L'armatura presentava parecchie crepe in corrispondenza delle braccia e del torace,ma nessuna ferita era mortale.
Appena sfiorato dalla mano di Aeron,il gigante si desta e lo aggredisce borbottando: “Eris che tu..!”inciampa e rovina a terra portandosi dietro il cavaliere d'oro dell'Ariete.
/Eris? non doveva esser Limos.. che sia una trappola?/
Il cavaliere d'oro raccoglie l'elmo del guerriero e lo depone accanto al compagno d'armi.
“Forse anche Iulius e Chaleb sono nelle stesse situazioni..”prosegue ad esplorare l'isola.
Arriva in prossimità di una grotta e trova i due fratelli.
Iulius in piedi all'entrata della grotta circondato da un lago di sangue e una figura di un colore della pelle più scuro di Kgosi che altri non poteva esser Chaleb.


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helois

Capitolo 34

Iulius a poco a poco riprende i sensi e vede il grande faccione di Lycus che lo sta scuotendo.
Appena riesce a vedere distintamente ciò che lo circonda nota subito un cavaliere d'oro di spalle con in braccio il fratello Chaleb,che è completamente fasciato da delle bende.
“ehi,tu cosa vuoi fare con mio fratello?” con un'impeto si scaglia contro il cavaliere, prende il fratello dalle braccia dello sconosciuto e poi riperde i sensi.
È troppo debole per lo scontro avvenuto,ma una voce da lui conosciuta gli arriva un po' distorta: “Iulius, devi riposarti... Chaleb è salvo!”
La voce appartiene ad Aeron dell'Ariete,dopo tanto tempo si incontrano i tre amici che erano arrivati insieme alle mura di Atene.
Troppo tempo era passato da quella notte prima di iniziare l'addestramento,quella notte passata a guardare le immense costellazioni nel cielo.
Chaleb invece non si riprende, Iulius non ha motivi di dubitare dell'amico,ma non può fare a meno di pensare alla sorte del fratello.
Lycus inizia a fare rapporto di quanto accaduto sull'isola,sui combattimenti contro i cavalieri neri,però si interrompe fino a quando è apparsa Eris che lo ha colpito duramente,per tre volte.
Iulius completa il quadro con il suo racconto e parte di quello di Chaleb,visto che si erano incontrati nell'affrontare la dea.
Iulius nota che le bende in cui è avvolto il fratello si stanno tingendo di nero e perde il senno.
Dopo qualche tempo che sembrano ore, riprende i sensi e la faccia di Aeron è livida per un paio di pugni,invece Lycus si massaggia il mento.
E c'è anche Chaleb in piedi, un po' tremante e avvolto ancora da bende nere,che sorride al fratello.
“va tutto bene..” inciampa un po' nel camminare,a fatica si avvicina e Chaleb dice: “eh, come si diceva un po' di tempo fa, anche noi fratelli abbiamo combatutto delle divinità..”
Iulius,tutto indolenzito,si alza e abbraccia il fratello,si mettono a ridere mentre si dirigono verso la barca che li avrebbe portati verso Atene.
Il viaggio appare più lungo del previsto per delle maree, così sono costretti a sbarcare prima del dovuto.
Aeron era rimasto sull'isola e gli avrebbe seguiti una volta accertatosi che i sigilli rotti nella grotta non fossero indice di passaggi per il regno sottomarino.
Il viaggio in mare stava affaticando Chaleb, una volta a terra lo constringe al riposo per un paio di giorni rallentando il rientro ad Atene.
I turni di guardia notturni li faceva perlopiù Lycus, alcuni Iulius,Chaleb già dopo una giornata di cammino era stanchissimo.
A Iulius gli aveva spiegato Aeron che un cavaliere d'argento con l'armatura danneggiata gli aveva dato un suggerimento in caso qualcuno fosse diventato del color della pece: “aprire tanti varchi per far uscire il veleno quante sono le stelle della costellazione a lui associata”.
La csotellazione dell'Unicorno è composta da 6 stelle,tutte separate tra loro,quindi i punti coinvolti sono stati gli arti e un punto nell'addome.
Quindi il dolore agli arti è normale per Chaleb,però a fronte di un colorito più roseo il sangue nero continua ad uscire un po' tutti i giorni.
Una notte in particolare il sangue non finiva più di uscire,attirando bestie selvagge e altre cose.
helois
Capitolo 35

Lo scontro tra Ganimede e Nettuno si fa sempre più serrato, con uno stallo che va avanti da troppo tempo.
Uno stallo che però a fronte dei danni subiti dalle rispettive armature e corpi volgerà a favore del dio del mare.
Ivahn ad un tratto percepisce un cosmo che non sentiva parecchio tempo, Aeron!
Il cavaliere dell'Ariete corre nella sua direzione,subito preoccupato per le ferite che Ivahn mostrava sul corpo.
Il cavaliere del Cigno rassicura l'amico e gli racconta la vicenda.
I duellanti si distraggono per il cosmo appena arrivato, per certi versi distruggendo lo stallo.
Nettuno scaglia un colpo di una violenza inaudita che incrina più parti l'armatura e scaglia Ganimede lontano,finendo contro l'immensa colonna che li sovrasta.
Il dio dei mari girandosi verso il nuovo arrivato apre la mano destra e il tridente mal ridotto torna nella sua mano.
“Solo due guerrieri d'oro di Atena? Ci vuole ben altro per sconfiggermi,almeno 6 cavalieri dalle armature dorate,ma dotati di decine volte la vostra forza.. e te, cavaliere di bronzo,mostrami la tua immane forza..” e con un cenno della mano Ivahn viene attirato da una forza misteriosa.
/Maestro mio,perchè avete fatto una cosa del genere? /
La superiorità del dio è fin troppo evidente e dopo un colpo parecchio intenso Ivahn cade a terra.
L'armatura del Cigno è particolarmente danneggiata,a Ivahn sembra solo un peso e tutti i colpi da lui lanciati vengono parati con estrema facilità.
/è davvero questo il potere di un dio? /
Ivahn allora prova a scagliare un “Blue Impulse” a distanza ravvicinata come prima.
Il dio rispedisce al cavaliere di bronzo il colpo aumentandone l'intensità tale da spaccare in più parti lo scudo e i corpispalle.
Ivahn nella caduta perde l'elmo e l'ultima cosa che vede è l'amico Aeron che si scaglia contro il dio.
Quando riprende i sensi Aeron e il dio dei mari si stanno fronteggiando a mani nude,privi della maggior parte delle rispettive armature.
Nel rimettersi l'elmo Ivahn nota l'armatura di Aeron a terra ancora integra, invece la polvere rossastra, sparsa attorno ai due contendenti, deve esser l'armatura del dio.
Il cosmo di Ganimede esplode di intensità e come una cometa lucente,ma fredda,si scaglia sul dio dei mari congelando un braccio di Aeron per errore.
La deflagrazione sbatte a terra il cavaliere di bronzo,cristalli di ghiaccio e neve si materializzano nell'aria e parte del tempio viene congelato.
Il cosmo del dio sembra che si sia dissolto, Aeron indossa la cloth e rialza l'amico Ivahn.
Ganimede è ancora in ginocchio col pugno a terra, la polvere si dirada e la figura del dio è sempre lì.
Non dice nulla,muove una mano e tutta la polvere rossastra torna a lui, si riforma l'armatura e il tridente,che viene appena mosso e crea un'onda d'urto che spazza via Ganimede e Aeron,che si è parato davanti all'amico.
Rimane Ivahn,con un'armatura che cade a pezzi,contro un dio adirato e l'armatura completa.
Il cavaliere cerca dentro di se la forza,ad un tratto si accorge di aver molta più forza interiore di quanto si aspettasse.
L'armatura danneggiata diventa subito color oro e il cosmo di Ivahn cresce di intensità,ma ciò che stupisce persino il dio è che l'armatura si sta riparando.
/che prodigio è mai questo?/
Non solo si stava riparando,ma anche diventava qualcosa di diverso e copriva sempre più parti del corpo,anche più di un'armatura d'oro.
Il colore rimane sempre l'oro, ma ci sono molti fregi ed un paio di ampie ali.
“l'armatura divina? Come è possibile?” il dio appare turbato ed indietreggia.
“ora allievo! Il colpo massimo che ci è proprio!” Ganimede si alza a fatica, sta perdendo molto sangue e si getta contro il dio afferrandolo alle spalle.
Gli occhi di Ivahn percepiscono che l'armatura del maestro è completamente congelata, gli occhi del maestro incontrano i suoi e diventa tutto bianco.


helois
Capitolo 36

Il racconto di Apollo riecheggiava ancora nelle orecchie di Ravid mentre con una mela d'oro scendeva dalla montagna degli dei.
La principale missione è fermare le quattro dee, Notte sarebbe stata più debole e Apollo l'avrebbe sigillata.
Appena sceso dall'Olimpo Ravid percepisce due cosmi sempre più forti non troppo distanti da dove si trovava.
In mezzo ad una distesa di soldati due figure si stanno affrontando: Algea e il cavaliere d'oro del Sagittario.
Qualche soldato ferito lo ostacola,ma nessuno lo ferma e da man forte al cavaliere d'oro.
Il Sagittario è molto forte,ma la dea lo supera di molto e Ravid ha pochi spazi di manovra,quindi evoca le anime dei soldati caduti e gli scaglia uno alla volta nei punti liberi dall'armatura della dea.
Un colpo della dea del conflitto spacca in due il copribraccio destro d'oro e il guerriero leggendario indietreggia.
/è il momento!/ “Mekai Shiki Ha!” nel momento in cui però sta per colpire percepisce anche qualcosa di strano nell'anima della dea: è come divisa in 15 parti e ogni parte è tenuta separata dall'altra! Tucidide dello Scorpione! Ha rinunciato alla propria anima intellettiva!
Quindi non doveva far altro che staccare pezzo per pezzo e liberare l'anima intellettiva del maestro e contemporaneamente indebolire e sigillare la dea!
Già col primo colpo è riuscito a toglierne 3 parti,altri 4 colpi e l'avrebbe sconfitta!
Sagittario però non demorde e parte all'attacco raggiungendo la quasi parità che stupisce la dea e intuisce qualcosa quando Ravid si appresta a lanciare il secondo colpo.
Ma la foga è troppa e non vede che il Sagittario sta caricando un possente colpo e per opporsi al colpo da le spalle a Ravid.
Questa volta Ravid estrae addirittura 10 frammenti di anima, così che il prossimo colpo è decisivo,ma il colpo del Sagittario viene rispedito al mittente spaccando le ali d'oro e aprendo in due parti il pettorale.
A torso nudo e sanguinante il Sagittario si libera dell'armatura e blocca la dea.
“usa la mia anima!!!!” Ravid stacca le ultime parti delle anime e quella del Sagittario.
Ricompone l'anima di Tucidide e la spedisce al proprietario,usa l'anima del cavaliere leggendario per racchiudere in parti separate le 15 parti dell'anima e poi forma una trappola per le altre tre anime all'interno della mela d'oro.
L'armatura del Sagittario forma il simbolo e viaggia verso Atene,nel frattempo un'altra luce arriva nella sua direzione.
Percepisce il cosmo di Iulius che cresce in lontananza e sicuramente quello di un'altra dea.
La luce non è altri che Tucidide!
“Maestro!” “andiamo!”
I due cavalieri arrivano nei pressi di Iulius incontrando una scena apocalittica,corpi un po' ovunque di uomini e di bestie.
Uomini dai molteplici aspetti, alcuni erano cavalieri neri,altri erano soldati armati di spada e scudo,altri ancora erano magri e dotati di artigli.
Il cosmo di Iulius era sempre più grosso e ampio, i due cavalieri si dirigono senza indugio nella sua direzione.
Il cavaliere di Orione sta fronteggiando una dea, alla quale si oppone bloccandone le braccia.
L'armatura del cavaliere perde pezzi,ma la dea sta indietreggiando.
Iulius distoglie lo sguardo e sorride a Ravid: “sapevo che qualcuno sarebbe arrivato,addio!”
Il cavaliere di Orione si libera dell'armatura e si getta contro la dea facendo esplodere il proprio cosmo.

Capitolo 37

Con la mano ancora fumante Policeude si volta verso i cavalieri stremati dalla battaglia dando le spalle alla dea.
“state tutti bene?” sommessamente annuiscono,però a Kgosi gli tremano le gambe.
La dea non perde tempo e colpisce alle spalle il cavaliere dei Gemelli che incassa come se fosse stato un semplice pugno.
“Esplosione Galattica!” e la dea viene spazzata via come anche parti del terreno e arbusti.
Kgosi aiuta i compagni ad alzarsi e raccoglie le parti dell'armatura.
Ma il cavaliere d'argento non riesce ad agganciare il pettorale per via della spaccatura.
Quindi la ripone per portarla a riparare da Maleid, incoraggiato dagli altri lascia da solo Polideuce ad affrontare la divinità. Visto che è l'unico che ne ha la possibilità.
Trova Maleid intento a fasciare un cavaliere e appena li vede,finisce velocemente e si toglie il copribraccio.
“porgete le armature..” e si fa un taglio sul polso “..essendo io un cavaliere di bronzo l'armatura non ne trae benefici qualitativi,ovvero non progredisce e non ho bronzo e argento in abbondanza per rinforzare questo o quel pezzo.. tornate tra due ore”
Kgosi dopo un'ora in cui ha aiutato a distribuire l'acqua della Coppa tra i feriti non sapeva cosa fare e allora indossa l'armatura da allenamento e si prepara ad andare in battaglia guidati dal Grande Sacerdote che è ripiegato dopo l'attacco di Limos.
“Sono dei semplici morti viventi da sconfiggere,niente di così complicato...” racconta un Grande Sacerdote fasciato e zoppicante.
“...anche se alcuni di loro sono stati cavalieri di Atena!” gli urla contro un soldato.
Il cavaliere di Leone appare affaticato, al punto di esser sul punto di crollare e la macchia sangue sulla fascia che gli copre l'occhio destro pare espandersi.
Kgosi parte subito a prendere una fiala di acqua della Coppa,trovando l'amico a riempirne di continuo.
“questo attacco di Limos è stato tremendo: centinaia di persone comuni sono state ferite! L'acqua miracolosa cura le ferite,ma non può restituire arti o organi..” è tanta la tristezza negli occhi di Theron e quando Kgosi gli racconta del Grande Sacerdote per poco non escono lacrime dagli occhi.
Con due fiale il cavaliere d'argento di Cefeo si dirige nella tenda temporaneamente allestita per i feriti.
Due guardie sono all'entrata,uno è un cavaliere di bronzo, che lo riconosce visto che era nell'arena,una volta entrato vede un vecchio che sta cambiando la fascia proprio all'occhio destro e il sangue ancora fresco cola lungo la guancia.
“ferite che non si rimarginano,ecco di cosa è capace quella dea della fame,così indebolisce le vittime e le può mangiare con calma..” il vecchio si volta verso Kgosi: “..gli schiavi dovrebbero..!”
“Egli è un cavaliere d'argento,di Cefeo,portagli il rispetto che gli è dovuto e ora lasciami..”il Grande Sacerdote anche da sdraiato e con il pettorale dell'armatura tolto emana un'aura di autorità senza eguali. “.. l'acqua della Coppa,eh? Saggio da parte tua,ma senza un occhio da guarire è difficile che abbia effetto..”
“le ha tolto l'occhio? Comunque dovrebbe guarire le ferite ,così da non farla sanguinare così copiosamente..” Kgosi conta fino a quattro giare riempite di sangue.
“di necessità si fa virtù! Il sangue servirà a riparare alcune armature e per alcuni sigilli! Proviamo!”
prende una fiala e la versa tutta sull'occhio.
La ferita smette di sanguinare, si riforma una palpebra che chiude l'orbita vuota e il tessuto attorno all'occhio diventa roseo.
Il Grande Sacerdote si alza in piedi,versa l'altra fiala un po' sul petto ferito e un po' sulla gamba in cui c'era una ferita profonda poco sotto l'inguine.
“dammi una mano a mettere il pettorale,devo tornare là fuori..uscirò da solo!”
“ma ha perso tanto sangue e poi da solo non potrebbe mai farcela,la accompagno io!”
Il possente cavaliere di Leone si mette un mantello nuovo,si infila l'elmo ed esce dalla tenda.
Tutti i soldati,cavalieri di bronzo e argento,più o meno feriti, applaudono il Grande Sacerdote,poi si inginocchiano all'unisono.
Kgosi si unisce agli altri, notando Maleid che ha lo scrigno dell'armatura di Cefeo al fianco.
Lasciando un attimo il Grande Sacerdote ai suoi guerrieri, Kgosi si dirige verso il cavaliere del Drago.
“riparata,irrobustita e pronta all'uso..l'ho messa dentro lo scrigno per farla riposare ancora un po'..”
“non so come ringraziarti..”
“torna sano e non danneggiarla! Hahahahaha!”
Kgosi a fianco del possente Grande Sacerdote e insieme ai compagni parte per una missione,forse l'ultima.



per chi fosse interessato ho esportato il file in pdf,così se volete leggervela tutta,la potete prendere qua
http://www.mediafire.com/file/24tuarebmbby...ndefinitiva.pdf
helois
Capitolo 38

Ravid ha ancora il volto segnato dalle lacrime per la dipartita di Iulius,avendo esploso il proprio corpo e la propria anima, non può richiamarla al proprio fianco fino a che non si sarà riformata in Ade.
Però il sacrificio del cavaliere d'argento di Orione è vano,in quanto la dea è sopravvissuta all'attacco,anche se ora non ha nessuna armatura addosso a proteggerla.
La dea è Eris,che subisce parecchio i colpi di due cavalieri d'oro perfettamente sani,ma non demorde,fino all'attacco improvviso che spacca il bracciale di Tucidide.
Lo scontro continua sempre più serrato,ormai col corpo pieno di bruciature,fori di cuspide e tagli di spada alla della della Discordia rimaneva ben poco da combattere e cade a terra.
Tucidide è colto da stupore e fa l'errore di avvicinarsi,proprio quando è più vicino lo colpisce con un'onda di energia che fa saltare anche il coprispalla dalla parte del bracciale rotto e fa volare via l'elmo.
Nell'istante in cui è distratta ad attaccarne il maestro,Ravid afferra la dea da dietro con le gambe e la taglia a metà.
Subito il cavaliere di Cancro estirpa dal corpo l'anima e la racchiude nella mela d'oro.
“chi te l'ha dato un artefatto così prodigioso?” Tucidide alzandosi nota la mela.
Ravid racconta la storia dell'incontro con Apollo e del pericolo di Notte,ma se sigillate le quattro divinità Notte non avrà molta forza.
Ripensando a Iulius,prende i pezzi dell'armatura d'argento e li riporterà ad Atene,Tucidide riprende i propri pezzi e si dirige con l'allievo verso Atene.
Ravid incontra altre anime nel cammino desiderose di vendetta,ma non può fare molto poiché in alcuni casi risalgono anche a decenni prima in cui lì o laggiù c'era un villaggio,ora non c'era più nulla.
Nei precedenti scontri aveva usato le anime dei cavalieri,apprendisti e soldati caduti nel primo assalto delle dee così da vendicare tutte quelle morti.
Quando a poca distanza da Atene non gli appare l'anima di Chaleb,che vede l'armatura del fratello in braccio a Ravid.
“così mio fratello è morto,eh? Io son stato così fesso dall'esser sconfitto da un colpo avvelenante di un cavaliere d'oro,almeno lui contro chi è morto? Una dea?”
“si,Chaleb, tuo fratello ha colpito duramente Eris e prima di lei ha sconfitto numerosi nemici..”
“quando tutto sarà finito lo potresti seppellire accanto a me sul campo di battaglia?”e poi svanisce.
Ravid ha gli occhi lucidi: “farò il possibile!”
Appena arrivati ad Atene una persona enorme tutta fasciata gli va incontro.
“sono Lycus di Eracle, ho portato qua l'armatura di Chaleb dell'Unicorno,quella è di Iulius di Orione,quindiè caduto?”con gli occhi lucidi il gigante strappa di mano l'armatura da Ravid e l'abbraccia.
Da Maleid vengono aggiornati della situazione e, lasciato il maestro, va in aiuto del cavaliere di Gemelli Policeude che sta affrontato da solo Ate.
Appena in tempo,si direbbe.

Capitolo 39
Kgosi è il quinto cavaliere d'argento in quella spedizione contro Limos,Theron della Coppa, Dardanos della Lira,Sofocle del Centauro e Elyam della Bussola.
Seguono alcuni cavalieri di bronzo come Febe di Andromeda, Iperione dell'uccello del paradiso e altri che non conosce e non c'è tempo per le presentazioni.
Tutti sotto la guida del possente Leone,Grande Sacerdote,di cui però nessuno conosce il nome,se non forse gli altri cavalieri d'oro.
Seguendo la scia di morte arrivano ad una fortezza scolpita nella pietra,che nessuno si ricordava fosse là.
Al di fuori della costruzione ci sono centinaia di non-morti e dagli spalti ci sono due figure, una sarà sicuramente Limos,l'altra.. Ate? No,sembra indossare un'armatura completamente nera.
Tra i non-morti ci sono anche soldati di Atene,che rende l'attacco un po' titubante,ma necessario.
Nonostante le ferite il cavaliere d'oro è quello che più si distingue,anche perchè uno dei cavalieri di bronzo che Kgosi non ha conosciuto è subito il primo a cadere perchè si era esposto troppo a caricare a diritto contro i nemici,finendo sbranato in breve tempo.
Altri cavalieri erano in difficoltà ma Febe con la catena liberava tutti e colpiva anche nemici più lontani.
I suoi compagni in armatura d'argento si distinguevano,particolari erano i colpi di Elyam,essendo un muriano e avendo i colpi della Bussola era impressionante cosa non facesse con la telecinesi.
In breve tempo il gruppetto a costo di un coprispalla di Dardanos raggiunge la porta della fortezza,dalla quale però escono delle creature avvolte da del fumo nero.
La catena e le corde della lira ci passano attraverso così che sia Dardanos che Febe sono colpiti dagli artigli delle creature nere, pezzi d'argento e di bronzo volano via e i due cavalieri sono a terra.
Allora incalza Elyam e Iperione aiutato da altri due cavalieri di bronzo,vengono spazzati via tutti quanti e un cavaliere di bronzo ci rimette il pettorale.
Nel colpire però i cavalieri Kgosi nota qualcosa: “tornano materiali quando attaccano!” Febe da terra si rialza e scaglia le due catene contro le due figure,ma vanno a vuoto e nell'istante in cui stanno per afferrare le catene Kgosi,Theron,Sofocle e il Grande Sacerdote colpiscono duramente le figure ora solide,entrando nella fortezza.
Tutto è buio,ma Theron crea dell'acqua che possa brillare al buio e scoprono una scala a chiocciola che salgono in corsa.
Arrivano alla terrazza in cui Limos e l'altra figura si trovano ancora.
Il cavaliere di Leone e Sofocle colpiscono senza riflettere,Kgosi si para già in previsione del contraccolpo.
Però il contraccolpo è solo della figura nera, Limos si prende il Lighting Plasma in pieno e finisce di sotto dalla terrazza.
Sofocle,appena rialzato, e Theron si lanciano all'inseguimento della dea, Kgosi e il Grande Sacerdote affrontano questa misteriosa figura nera.
Li guarda e una forza li scaraventa a terra,aprendo un paio di crepe sull'armatura appena riparata.
“chi sei?” nessuna risposta e un'altra forza gli scaglia al di sotto della scala di prima.
“non l'hai riconosciuta,giovane?” il cavaliere di Leone si toglie l'elmo rotto e lo guarda con l'unico occhio sano: “è Notte,la madre di queste dee!”

Capitolo 40

Il cavaliere di Gemelli è sempre un guerriero forte,dai colpi molto forti e i pochi passati cavalieri si erano sempre distinti in quanto a cosmo.
Policeude non è da meno per fama, ma a vederlo in quel momento si direbbe che o la nemica in questione è più forte o che le voci siano spesso sopravvalutate.
In balia della dea viene spostato come una marionetta sotto i colpi di della dea che si prese gioco anche di Zeus.
Frammenti d'oro vengono sparsi un po' ovunque e l'armatura dei Gemelli è prossima alla rottura,integrale.
Non c'è una parte che sia ancora liscia e senza imperfezioni,l'elmo è ancora saldo,ma le facce ai lati sono indistinguibili,il coprispalla destro è lasco e l'altro è prossimo alla rottura in due parti, il pettorale è un mosaico di oro e sangue, la cintura regge a malapena i pezzi che si stanno per staccare da un momento all'altro e le gambe sono troppo coperte di sangue per capire dove e come siano i pezzi dell'armatura.
Ravid rabbrividisce un po' per la scena,ma l'anima di Chaleb è ben carica e pronta all'uso,il momento in cui arriva un destro e fa cadere l'elmo a Policeude è il momento propizio per colpire la dea dritta alla schiena.
La scia blu dell'anima che poco a poco prende fuoco si abbatte sulla schiena della dea che interrompe il massacro del cavaliere d'oro per affrontarne un'altro.
Ate si teletrasporta più volte e colpisce duramente Ravid,così da fare qualche crepa anche sull'armatura d'oro di Cancro.
Però Ravid si circonda di anime sempre più fitte e quando ci passa attraverso Ate viene infiammata e perde velocità così da poter ribattere colpo su colpo,ma Ate ha ingannato persino Zeus e certo Ravid non è paragonabile al dio sovrano dell'Olimpo.
Però ci può sempre provare! In un attimo in cui Policeude si rialza e Ate vuole colpirlo,riprova ad agguantare la dea per le gambe e a spezzarla in due.
Riesce parzialmente nell'intento,riesce a ferirla gravemente,ma viene scagliato lontano dalla dea che colpisce duramente Policeude tale da far volare via il coprispalla destro e una parte della cintura.
Ad un tratto si apre un portale ed escono tre figure in armatura nera.
“eh,no! Voglio, si, prendere il posto di mio fratello,ma voglio l'armatura d'oro integra!” quello che ha parlato è idetico a Policeude,l'altro è il suo contendente all'armatura di Cancro scomparso e il terzo ha un elmo con le corna,Capricorno molto probabilmente.
Straordinariamente il pretendente all'armatura del Cancro lo aiuta ad alzarsi e gli racconta il loro piano: “dovevamo instillare del male tra le fila di Atene e prepararvi a tradire Atena e alla prossima guerra contro Hades volgere alla sua fazione,ma se ora ci distruggete le armature a cosa protremo ambire?”
I tre attaccano la dea all'unisono e i colpi,anche se non perfezionati, si abbattono sulla dea indebolendola proprio al punto che l'anima sta per uscire dal corpo.
Il momento è propizio per Ravid,ma, in un disperato colpo prima di fuggire,Ate deflagra un'onda di luce che spazza via i cavalieri di Capricorno e Cancro.
Ravid imprigiona l'anima di Ate nella mela e i fratelli iniziano a colpirsi con le rispettive armature danneggiate che spargono frammenti d'oro e neri da tutte le parti.
Policeude assesta un sinistro che fa saltare il pettorale e con entrambe le mani inizia a strappare di dosso al fratello l'armatura nera.
“mi va bene che tu aspiri all'armatura d'oro,ma non che tu abbia abbandonato Atena!”
Ravid un po' misto al divertimento e al rispetto,è una questione del cavaliere dei Gemelli,si allontana da quella scena.
“Limos!”


Epilogo
Ravid arriva alla fortezza che trova subito l'anima di alcuni cavalieri di bronzo e soldati morti ad aspettarlo,Kgosi è tra queste anime.
“quindi di noi amici che ci siam trovati stranieri in terra straniera sono l'unico che è sopravvissuto?”
battendo i pugni a terra si circorda di anime e tiene vicino Kgosi, Limos è lì davanti al portone ansimante e avvolta tra le catene di Andromeda,la sacerdotessa Febe è esamine poco più in là.
L'anima di Limos è facile da strappare,però quando lo fa il buio lo circonda.
Il suo maestro e altri cavalieri l'hanno seguito e alcuni prestano soccorso alla sacerdotessa di Andromeda e ad un cavaliere d'argento che ha l'armatura per metà danneggiata.
Scale i gradini insieme al maestro e riverso sull'ultimo gradino trovano il Grande Sacerdote,con l'armatura d'oro ridotta peggio di quella di Gemelli.
Ma il possente guerriero è ancora vivo,però è diventato cieco,poichè aveva già perso un occhio anche l'altro gli hanno rimosso.
Però anche per un cieco la forza di Notte era visibile, li stava aspettando e li schernisce:
“tutto qui? Rimangono due cavalieri d'oro?”
Tucidide parte subito all'attacco e riesce a tagliare un coprispalla e,a detta di Ravid,colpirla con 5 cuspidi.
Tutti i morti per causa delle dee si avvicinano a Ravid e finalmente li vede: Chaleb,Iulius,Kgosi.. ma non Aeron e Ivahn.
Un centinaio di anime fiammeggianti si abbattono su Notte,il Grande Sacerdote si mette in una posa particolare e Ravid lo protegge.
L'armatura nera che Notte indossava non c'è più,ma la dea non demorde. Tucidide sta per colpire di nuovo e lei lo spazza via staccando il coprispalla sinistro appena riparato.
Il cavaliere di Leone è pronto e scaglia un “Photon Blast”! contro la dea che indietreggia,ma respinge il secondo attacco di Ravid facendo volare tutti di sotto dalla terrazza,l'impatto con il suolo è devastante che perde conoscenza.
Riprende poco a poco sentendo che qualcuno lo sorregge,quel qualcuno è il suo maestro che ha una brutta ferita al petto,ora privo di armatura.
Il cieco Grande Sacerdote è accanto a lui, rivolto al maestro Tucidide: “chi sta combattendo con Notte?” “guarda tu stesso!”
Sulla terrazza un'imponente cosmo stava pareggiando con la dea,una figura con l'armatura d'oro e delle ali sta avendo la meglio contro la dea.
“Sagittario?”ma le parole li muoiono in gola “... IVAHN!” stupito dell'armatura dell'amico.
La sua voce tonante riecheggia per la valle: “tutti via!” appena tutti si sono allontanati vede l'amico spiccare il volo e con incredibile facilità congelare tutta la fortezza di spesso ghiaccio.
Quando atterra davanti a lui non può fare a meno che abbracciare l'amico ritrovato.
Quando però si separano l'armatura torna al colorito azzurro e meno coprente.
“ho ricevuto il sangue di Atena da Ganimede, quest'armatura è divina!”
i due poi si raccontano le avventure e come Aeron sia rimasto coinvolto nel fuoco incrociato.
“quindi rimaniamo solo noi due?”
“no, rimarrai solo te, io andrò a nord a congelare quest'armatura affinchè le ere possano indebolirla e per proteggere il mondo da Nettuno,prima di venire qua ho sigillato tutti i passaggi per Atlantide e il regno di Nettuno,rimarrò a guarda dell'unico ancora aperto.”



Dopo qualche anno dalla sconfitta di Notte tutto ad Atene è tornato alla normalità.

Ravid ha preso il suo posto nella Quarta Casa,anche se dopo tanto moto è più il tempo che gira per il mondo che quello che rimane nella propria Casa.
In tempi recenti gli è apparso anche Aeron sottoforma di anima.

Ivhan ha creato una vera e propria cittadina a nord sopra il passaggio per il regno di Nettuno e non passa giorno che non vada a trovare il maestro e l'amico Aeron.

Il Grande Sacerdote anche da cieco è rimasto in carica,rinunciando apertamente all'armatura,visto che un nuovo cavaliere del Leone si è presentato alle mura di Atene.

Febe, Maleid e Theron si occupano di reclutare nuovi cavalieri.

Tucidide ha un nuovo allievo per l'armatura di Capricorno,è straniero come Ravid.

Policeude è scomparso dalla circolazione,ma appare ogni tanto; non sappiamo se sia lui o il fratello.


ed ecco la fine di un lavoro durato parecchio tempo...

ma pensate che abbia finito?

no!
ho già pronta una seconda stagione,questa volta con solo 4 protagonisti completamente nuovi..
helois
INIZIO SECONDA STAGIONE!



230 anni dopo gli eventi accaduti al tempo di Ravid,Aeron,Kgosi, Iulius, Ivan e Chaleb i cavalieri di Atena affrontano vecchi e nuovi nemici.

Capitolo 1

Montare la guardia di notte era frustante: visibilità ridotta, tempesta di neve continua e le pellicce rendevano tutti i movimenti goffi.
Ippolito avvolto negli strati di pelli guardava con attenzione tutti i movimenti del giovane guerriero che si stava allenando in quella tormenta.
Un tempo anche lui era così giovane,scattante e incurante delle intemperie,ormai andava per i 60 anni.
Ippolito aveva assunto la reggenza di Snigblau per vecchiaia,essendo morto anzitempo il governatore precedente a causa di un malore,a 45 anni.
Ippolito è di origini greche, si è allenato ed è rimasto ad Atene per 10 anni,poi il Grande Sacerdote lo aveva spedito fin lassù per calmare i Blue Warriors,chiamati così dal colpo inventato dal loro fondatore Ivahn del Cigno,che si erano rivoltati in un paio di occasioni.
L'anno scorso era deceduto anche il Grande Sacerdote che lo aveva spedito fin lassù,portando a zero il numero di persone in vita che lui avesse conosciuto.
Quassù nessuno gli era amichevole per le origini greche e per come aveva conciato 35 anni prima i rivoltosi,ora i figli sono desiderosi di vendetta.
L'unico amico che ha è il giovane greco che si sta allenando nelle intemperie della notte.
Il giovane si chiama Rigel, pretendente all'armatura d'oro di Acquario.
Ormai è quasi tre anni che si allena così duramente,senza troppi risultati.
Tra poco dovrà tornare ad Atene per una prova intermedia all'addestramento,poi tornerà qua per altrettanti anni a completare l'addestramento o per sostenere nuovamente quella prova.
Il suo cosmo è parecchio ampio, quanto quello di Ippolito una volta giunto lassù.
Ma Ippolito è cavaliere d'argento della Corona Boreale, non cavaliere d'oro, il cosmo che Rigel dovrà dimostrare sarà da padrone del settimo senso,non di uno che l'ha raggiunto a malapena in mezzo ad un duello congelandosi per errore un braccio.
Il freddo ormai gli era entrato nelle ossa e batteva i denti,così ordina a Rigel di tornare dentro e di riposarsi,una buona volta.
Il ricordo di quel giorno in cui sfiorò il settimo senso procura un certo calore alle membra stanche di Ippolito e richiede quanto pattuito nel coricarsi nel letto, sfruttando i poteri di reggente.
Poco prima dell'alba percepisce di non esser solo in compagnia delle tre figlie dei popolani,scatta per quanto possibile verso lo scrigno d'argento.
La figura misteriosa sgozza una ragazza che si è appena svegliata per i movimenti di Ippolito,che indossa troppo lentamente l'armatura per fermare l'omicidio.
Degli anelli di ghiaccio placano i rapidi movimenti della figura,che non può nulla contro il pugno del cavaliere d'argento.
È il padre della ragazza morta,piuttosto che portare in grembo il figlio di un greco il padre l'avrebbe ammazzata così crudelmente? Quando rinverrà ne risponderà all'intera comunità e verrà processato in nome di una giustizia, che presto tornerà su questa terra.
Ippolito ricorda le dicerie tra soldati di 40 anni prima,sul fatto che nell'ultimo scontro la Dea Atena abbia sacrificato il proprio corpo mitologico per il bene della Terra.
/Ella tornerà ad indirizzarci nellla giusta direzione?/
Ippolito si assopisce,con l'armatura ancora indosso,appoggiato allo scrigno dell'Aurora Boreale.
La mattina dopo nonostante il disprezzo della popolazione,condanna alla prigione di ghiaccio il padre della ragazza.
Poche settimane più tardi Rigel torna in Grecia,così è di nuovo da solo,in una terra ostile.
Ma c'è bisogno di un cambiamento!


Capitolo 2

Empedocle si sta allenando, anche se aveva già ricevuto da qualche anno l'armatura di bronzo.
“bisogna sempre tenersi allenati e pronti per le emergenze!” era solito ripetersi.
Empedocle ha origini muriane,ma la madre, morta di parto, lo ha dato alla luce sulla terraferma.
Fin da piccolo si era dimostrato all'altezza delle aspettative del padre,cavaliere d'oro,arrivando in rare occasioni a mettere in difficoltà il padre stesso.
Una volta però il padre aveva visto delle tenebre celarsi nel cuore di Empedocle e temendo una rivolta lo aveva rinchiuso nella grotta a livello del mare,ormai 10 anni fa.
In realtà non era tenebra,ma il fatto che fosse muriano ed Empedocle credette di morire più volte.
E alla fine affogò,dopo aver aperto un varco nella grotta.
Empedocle rinvenne in un mondo vastissimo sottomarino, che ricordava vagamente l'architettura presente sull'isola di Mu,che il padre gli aveva narrato.
Sparse un po' ovunque delle colonne immense,ma quella più grossa di tutte era per metà inglobata da un colossale ghiacciaio, l'accesso al tempio era recluso. Si accorse da ultimo di esser osservato, ben sette figure con le armature danneggiate lo stavano guardando con fare interrogativo,quando lo attaccarono lui subì parecchio,anche perchè privo di armatura.
I sette generali degli abissi fecero con lui un patto, riparare le rispettive armature e gli avrebbero salvato la vita,costretto in minoranza accettò.
Ora è di nuovo sulla terra, ad allenarsi per esser pronto ad affrontare anche dieci generali degli abissi, ora più che mai prossimi al terribile nemico di Atena,Hades.
Empedocle con l'armatura di bronzo di Bootes si allena davanti agli occhi stanchi del saggio cavaliere di Pesci.
Il cavaliere dei Pesci è un cavaliere che è vissuto per più di 200 anni, con il secondo cosmo più imponente dei cavalieri d'oro. Il cavaliere d'oro più forte che esiste in questa epoca è un cavaliere immortale,Ravid del Cancro,morto e risorto decine di volte,per questa transizione però nessuno gli vuole stare vicino e quindi Empedocle ha scelto di andare dal secondo più forte.
Il saggio cavaliere lo stava osservando tra le rughe della pelle, non sapeva Empedocle quali pensieri attraversassero la sua mente,chissà quanti cavalieri ha allenato e sarebe divanto anche lui forte?
I giorni trascorrevano sempre veloci, una grossa impresa è invertire il corso della cascata; assieme al cavaliere di Pesci un altro cavaliere di solito lo guardava allenarsi, però oltre l'armatura d'argento, a causa del mantello marrone con cappuccio, non ne distingueva il volto.
Un giorno arriva un bambino molto piccolo,accompagnato dal misterioso cavaliere d'argento,con un atono “armatura del Drago” lo porta davanti al cavaliere d'oro e poi svanisce alla vista come altre volte,però Empedocle scorge una specie di arpa./che sia il cavaliere della Lira?/
Un bambino così piccolo già catapultato nel mondo delle guerre, Empedocle non poteva restare indifferente,si sarebbe allenato anche per permettere che altri bambini non finiscano così preso a fare i soldati.
Nel giro di un anno è migliorato notevolmente, se ne accorge provando ad invertire il corso della cascata,questa volta ci riesce con facilità e non al quarto o quinto tentativo.
Invece il bambino era troppo piccolo per sostenere anche più di una settimana di allenamenti duri,era diventato per lui una sorta di fratello piccolo,anche perchè 10 anni li separavano.
Passano altri due anni e il bambino è migliorato moltissimo ed Empedocle ha già raggiunto parecchie volte il settimo senso,invece il cavaliere dei Pesci sembrava sempre più stanco giorno dopo giorno,forse la sua vita era al termine.
Dopo cinque anni dall'arrivo del giovane Erodoto, così lo chiamò Empedocle,quando un cavaliere d'oro dall'armatura danneggiata e sporca di sangue appare dal nulla con lo scrigno d'oro dei Pesci. Il cavaliere d'oro è Ravid del Cancro,si presenta dopo aver appoggiato lo scrigno a terra,ed è dotato di un cosmo tale da sovrastare tutto quanto, un cosmo così ampio da avere tutte le sfaccettature,quelle più oscure e le più chiare.
“il momento è giunto” e poi scompare come era apparso,il vecchio cavaliere d'oro sfiora lo scrigno si toglie la tunica e sul corpo fasciato si dispone l'armatura d'oro e sprigiona un cosmo ampio.
Capitolo 3

/spiare gli avversari e documentare i cavalieri di Atena, un modo carino per dire di spiare entrambi../
Lassù faceva freddo e il cavaliere della Corona Boreale è stato sempre nel giusto e ha agito fino ad oggi seguendo la giustizia,quindi è meglio tornare a climi più miti.
Le stelle malefiche del dio della morte erano prossime al risveglio completo,poche si erano già liberate,ma lui,Ammonn della Chioma di Berenice,le aveva rispedite nella torre prima che potessero entrare nei corpi umani.
/Per fortuna lui sta trattenendo le anime lì dentro più del dovuto!/
Un cosmo enorme si manifesta laggiù e subito dopo ne segue un altro:”Thanatos e Hypnos?” dice ad alta voce quasi sorpreso dell'avvento dei due terribili dei al servizio di Hades.
Ammonn è così veloce che si accorge quasi all'ultimo di esporsi troppo e quindi decelera e diminuisce il cosmo fino alla solita assenza.
/ah,no per fortuna! Sono QUEI DUE! Ravid del Cancro e Socrate dei Pesci, hanno un cosmo così ampio che gli avevo scambiati per le due divinità... /
Senza Socrate ora le anime sono libere di uscire completamente, lo scontro con Hades è prossimo.
Ci sono anche due altre figure,una di particolare interesse visto che indossa un'armatura di bronzo quando ha un cosmo da cavaliere superiore,qualcosa però si annida nella sua anima,meglio tenerlo d'occhio in futuro,l'altro è un giovane ancora immaturo,ma ugualmente interessante.
Uno spettacolo che nessuno può vedere e che lui ha l'onore di esser presente:la riunione dei 12 Cavalier d'oro; così da poter studiare i 12 cavalieri più forti di Atena.
Aveva raggiunto il Grande Tempio,ma nella scalata delle 12 Case scorse qualcosa di interessante nella Undicesima Casa: Acquario e Ariete parlottare di qualcosa mentre salivano anche loro le Case.
Ammonn non passa ovviamente dall'entrata principale, gira attorno alla 13 Casa,si impegna un po' per entrare nel colonnato stretto e attraverso una finestra si cala nella stanza adiacente alla navata principale,come altre volte aveva fatto.
Ed eccoli lì a discutere tra loro i dieci cavalieri dorati:dava noia agli occhi uno spettacolo del genere ad Ammonn,abitutato alla sua armatura completamente nera con fregi blu scuro.
Tutti veneravano Socrate come se fosse il Grande Sacerdote, per avere quasi 300 anni li portava magnificamente, Ravid invece era sempre in disparte, parlava di qualcosa con lo Scorpione.
Il cavaliere di Leone altezzoso, come sempre, era di carattere opposto al giovane Toro sempre imbarazzato nel parlare con gli altri. Sagittario tenta di togliere la maschera alla prima donna che riveste l'armatura d'oro,quella della Vergine. Capricorno, Bilancia e Gemelli sembrano discutere dei massimi sistemi,per via della foga delle rispettive argomentazioni,ma parlano del momento propizio per attaccare: sembra che Gemelli fosse per aspettare,Capricorno per attaccare subito e Bilancia una via di mezzo dei due,un classico. A parte Ravid e Socrate sono tra i 21(Toro) e i 30(Scorpione) anni.
La coppietta arrivò dopo un po' e subito furono accolti da un'ovazione,di poco più giovani del Toro,ma comunque considerati i più giovani cavalieri d'oro(20 anni) che hanno affrontato un viaggio nel regno sottomarino per recuperare le due armature d'oro intrappolate nel ghiaccio.
Un'impresa non da poco,ma il cavaliere della Chioma di Berenice non era del tutto convinto: al pari delle altre 10 le due armature d'oro risultano opache. Forse sarà per il ghiaccio,ma anche nelle rispettive anime c'era qualcosa di oscuro...per esempio l'assenza di quest'ultime!!
/Dannazione! Devo avvertire il Grande Sacerdote e gli altri 10!/ ma una mano gli si appoggia alla spalla,il Grande Sacerdote,in persona. “rimani qua!”sussurra, poi prende il corridoio ed esce dai pesanti drappeggi dietro il trono.
Tutti e 12 i cavalieri d'oro si schierano su una fila secondo l'ordine delle Case da destra verso sinistra,togliendosi tutti l'elmo si inginocchiano davanti alla più alta carica. Uno ad uno si presentano: “Noesis dell'Ariete”, “Asterione del Toro”, “Dedalo di Gemelli”, “Ravid del Cancro”, “Eschilo di Leone”, “Menasse della Vergine”, “Parmenide di Bilancia”, “Recat dello Scorpione”, “Ettore di Capricorno”, “Rigel dell'Acquario” e “Socrate dei Pesci”.
/Noesis e Rigel,vi seguirò attentamente!/ pensa Ammonn lasciando la 13 Casa.
Capitolo 4

Rigel aveva faticato molto ad arrivare fino a quel punto,ma il giorno della svolta è prossimo!
Si era svegliato presto tutto emozionato per la giornata che lo avrebbe atteso,il suo Noesis è al suo fianco,come sempre,spesso passava una mano sui suoi capelli e lo svegliava dolcemente.
Meglio non farlo in questa mattina così decisiva, anche Noesis avrà preso la sua giornata decisima tra una settimana,contro ben due avversari. Avrebbero celebrato dopo.
Il suo avversario all'armatura di Acquario si era allenato a sud,pare che ci sia un'intera terra di ghiaccio galleggiante,che detta così pare una storiellina,ma lui si era allenato a Nord,con climi sicuramente ben più rigidi.
L'avversario era più magro e muscoloso di lui,il grasso lo proteggeva dal freddo, però quello che dei due avrebbe sconfitto l'altro avrebbe potuto proseguire con le prossime missioni e soprattutto con l'armatura d'oro,la quale era però congelata nel ghiaccio nel regno di Nettuno.
Ed eccolo Rigel nell'arena con parecchia gente a vedere il loro scontro,soprattutto perchè l'altro è il favorito,sempre buono e gentile verso tutti,invece Rigel è distaccato e poco incline ad aiutare le persone. Lo scontro dura poco,Rigel respinge il colpo dell'avversario e lo congela fino al collo.
/sono allora parecchio forte!/ Noesis è sugli spalti,Rigel guarda solo lui e torna con i pensieri al giorno in cui si sono incontrati ad Atene,ai giorni degli allenamenti,agli ammiccamenti,agli imbarazzi e infine all'eruzione del loro amore.
Anche Noesis sconfigge l'avversario,così la sera festeggiano,recuperano il tempo perso e si avvantaggiano per il futuro. Infatti pochi giorni dopo le loro vie si separano,altri tre anni di allenamenti e poi sarebbero partiti per l'ultima prova.
L'importante della missione finale è liberare dalla morsa di ghiaccio i due cavalieri d'oro,ma non Nettuno. Poi bisogna affrontare i due gold traditori e prendere loro l'armatura d'oro.
Ganimede e Aeron confabularono decine di anni addietro per risvegliare una seconda volta Nettuno e scatenarlo sul Santuario,così gli aveva detto il Grande Sacerdote.
Ma che ben due cavalieri d'oro avessero voltato le spalle ad Atena gli suonava strano.
Non era troppo difficile individuare il posto, un enorme blocco di ghiaccio che sovrasta la città sottomarina.Dopo qualche tempo lo raggiunge anche Noesis, bruciando insieme il cosmo, iniziano ad incrinare un po' il ghiaccio in corrispondenza delle rispettive armature,ma sette figure in armatura appaiono alle loro spalle.
Le armature erano simili a quelle d'oro,ma più sull'arancione e sul rosso,a Noesis sfugge un: “i Generali degli Abissi!” Uno inizia a suonare un flauto e gli altri si dividono in due gruppi sfidando i due in un sleale 3 contro 1.
Noesis ricorre subito al Cristal Wall, Rigel ne blocca due con il Koliso e affronta quello con l'armatura articolata che gli scaglia addosso delle bestie che lo feriscono gravemente.
/morire senza neanche avere conquistato l'armatura.../
Noesis corre in suo soccorso in tempo per esser traforato nel petto dalla lancia di un Generale,quello delle bestie tira un colpo che lo ferisce al collo.
/cosa posso fare?/
Entrambi stanno perdendo molto sangue,i Generali li stanno abbandonano lì, ad un tratto una voce profonda e una stella a cinque punte nera compare a terra: “volete vivere in eterno?”
“lo stiamo per fare..” risponde Rigel sputando sangue, “non accettiamo patti da nessuno..” allora Noesis ha un sussulto e spira.
Rigel è rasseggnato,ma il sangue torna nel suo corpo e le ferite si rimarginano, “che prodigio è mai questo?”
“gli ho strappato l'anima e l'ho usata per curarti, puoi donare la tua anima per averlo indietro o vivere mentre lui è morto..” la voce si fa più profonda e crudele.
“che tu sia dannato,chiunque tu sia! Ovvio che dono la mia anima per lui! Non potrei mai vivere senza di lui!” e lo scenario si fa sfocato.
Si sveglia come da un sonno lungo e riposante, Noesis è in piedi accanto a lui che lo guarda torvo: “perchè hai fatto una cosa del genere?”


ed ecco i quattro protagonisti(sei onestamente erano difficili da gestire.. ), ho parecchio da fare,ma ho già buttato giù altri 6-7 capitoli che devo riguardare..
helois
Capitolo 5

Ad Ammonn, nel seguire i dodici cavalieri d'oro che si recano alle rispettive Case,torna in mente il proprio addestramento.
Nato e cresciuto su una delle sette isole sperdute nel mare oltre le colonne d'Ercole,c'era una popolazione che si contraddistingueva dalle altre sei per il numero impressionante di guerrieri che venivano assegnati dal destino a quella o l'altra fazione.
Solo in tempi più recenti anche Atene si è aperta alla possibilità di così esperti guerrieri,tra i quali c'era Ammonn.
L'addestramento è forse uno dei più duri che si possa immaginare,fortificare lo spirito di bambini spezzando loro le ossa e rendendo la pelle dura usando le fiamme è solo un esempio dell'addestramento a cui Ammonn era stato sottoposto.
Una volta raggiunti i 10 anni di addestramenti viene scrutato il destino a cui è legato il giovane,con metodi abbastanza grossolani.
I fedeli ad Ares dovranno uccidere un loro pari, quelli di Hades dovranno risorgere come spectre; i fedeli ad Atena dovranno impedire il massacro dei loro pari, quelli di Nettuno dovranno resistere alle onde, quelli votati ad Apollo dovranno sostenere un giorno intero lo sguardo del dio, e così via fino agli dei di minor rilevanza. Particolare era la sfida per i seguaci di Hypnos,un viaggio nel sogno.
Segue poi un periodo di approfondimento delle rispettive conoscenze nelle rispettive locazioni della divinità.
In genere si parla di altri 4-5 anni, Ammon è diventato padrone del cosmo immenso della Chioma di Berenice in pochi mesi.
Il Grande Sacerdote in persona gli ha insegnato i colpi e gli ha spiegato che la Chioma di Berenice è un'eccezione nelle armature di Atena,neanche lui l'aveva mai vista,ma il cavaliere che la indossa non segue la divisione gerarchica bronzo-argento-oro,sia in fatto di limiti che egli possa raggiungere sia per il materiale dell'armatura.
“molto probabilmente dal tempo della creazione dell'armatura,sei il primo ad indossare quell'armatura..” aveva concluso in Grande Sacerdote.
L'armatura era stata nascosta nelle distese ghiacciate a nord,insieme a quella c'era un'altro scrigno color pece,ma appena sfiorato è stato percorso da una corrente.
Ammonn in mezzo alla bianca neve era rimasto titubante sull'aprire o no quello scrigno così nero da esser in contrasto col bianco attorno,ma poi vinto dal senso dell'onore ha avvolto in un telo il contenitore ed è tornato ad Atene.
È stata in quell'occasione che conobbe Ravid del Cancro, il quale era di ritorno da una missione con tristi notizie: il dio della Guerra,Ares,aveva messo sotto assedio la sua isola natia, catturando ben 100 soldati,forse qualche suo amico.
Ravid combattè contro le truppe di Ares,ma non riuscì a salvare i 100 soldati dell'isola.
Un così grande esercito se potenziato divinamente poteva esser inarrestabile,andava fermato subito e solo un altro cavaliere poteva aiutarli.
Nella stesso giorno in cui conobbe Ravid fece anche la conoscenza di Socrate dei Pesci.
Il quale però declinò l'offerta,poichè a quei 100 si sarebbero potuti aggiungere anche i 108 spectre di Hades se i due fratelli si fossero incontrati e poi la propria missione era rimanere lì per altri anni.
Però si offrì di fornire un adeguato supporto alla missione.
La prima missione di Ammonn fu a fianco di un'inquitentate Ravid e un'ancor più inquietante armatura dei Pesci indossata da un manichino composto da rose variopinte.
Alla vista di due cavalieri d'oro le truppe di Ares,che si erano arroccate nella città di Sparta,emisero una fragorosa risata e mandarono subito un Makhai all'attacco, seguito da due decine di soldati.
L'esercito di Ares al tempo era composto dai due figli,il terribile Kydoimos, 5 Sparti,decine di Makhai e soldati semplici,attualmente nel numero dei 100 sottratti.
Mandare in rotta l'esercito di Ares è stata la prima missione di Ammonn,soprattutto con un Ravid che trasformava ogni cadavere in fiamme ardenti che rispediva ai nemici.
Capitolo 6

L'ultimo raggio di sole lo coglieva sempre impreparato,così belli i riflessi, la notte che inizia e le costellazioni che affiorano.
Ippolito rimaneva parecchio tempo anche dopo il calare del sole a scrutare le stelle,il cielo di Atene ormai l'aveva dimenticato.
Un altro vantaggio di rimanere parecchio tempo fuori era il saltare la cena comune,in cui un veleno per puro caso sarebbe potuto finire nel suo bicchiere o un coltello colpirlo per errore.
Già neanche dopo un anno che era lì, alla tavola comune una mannaia gli aveva sfiorato la spalla.
I primi tempi era molto disponibile,ma nell'ultimo anno era diventato perfido e arido.
Almeno tre figlie di popolani dovevano soddisfarlo la notte, se qualcuno si sposava doveva giacere nel letto della sposa prima del marito e le armature “speciali” erano chiuse a chiave e congelate in un posto solo a lui noto. Più tante leggi ferree che giorno dopo giorno si poteva inventare.
Negli ultimi giorni Ippolito non riesce ad andare oltre la seconda ragazzina,diventa sempre più debole alla soglia dei 65 anni.
Il successivo giorno,però, arriva un servo a comunicare l'arrivo di due forestieri, gli accoglie in tunica e scopre con piacere che uno dei due è Rigel.
Libera la stanza comune per aver scorto due scrigni avvolti nei drappi marroni: due cavalieri d'oro avrebbero spazzato via tutti i nemici.
Invece gli scrigni di Acquario e Ariete sono vuoti e il risentimento è tale da sbattere in prigione i due e sequestrare i due scrigni,fondendoli ci avrebbe ricavato una fortuna.
Passano i giorni in solitudine e il liquore perde il suo effetto annebbiante: Ippolito si accorge dell'errore commesso,libera i due futuri cavalieri d'oro.
Dopo giorni in isolamento poco a poco vede meglio la situazione: sin da quando era giunto lassù nei cibi e nelle bevande i suoi sottoposti mettevano del liquore fortissimo, così da annebbiarlo volta volta. Si sarebbe vendicato o avrebbe fatto finta di nulla e giustiziato i suoi avversari?
“oh,dea della Giustizia! Cosa devo fare?” guardando il trono di quel luogo desolato.
Qualche mese più tardi torna Rigel e l'altro cavaliere,entrambi in una scintillante armatura d'oro.
Però il loro cosmo era diverso da prima,più intenso per certi versi.
“ah, la gioventù..” si trovò a dire e poi Ippolito prende finalmente la decisione che aveva rimandato.
“tenete questo scrigno in cui c'è quest'armatura d'argento della Corona Boreale,io non ne ho più bisogno! Non sarò più Ippolito della Corona Boreale,ma Dolvar reggente di Bluegrado!”
I mesi e gli anni che seguiranno saranno i più laboriosi per tutti, la capanne verranno trasformate in case, verranno erette mura per proteggere.
Dolvar prende le 10 armature dai colori assortiti e allena alla conoscenza del cosmo i 10 ragazzi più promettenti,anche se non sarà destino che portino un'armatura regolare,che siano in grado di difendere la città!
Alcuni nemici morirono per cause naturali,ma l'idea che Dolvar potesse usare i 10 ragazzi come sicari serpeggiò nei mesi.
Una volta terminato l'immane lavoro,Dolvar non sentiva più la vecchiaia dei 70 anni avanzati,anzi si sente forte e in grado di tornare ad Atene per comunicare i cambiamenti avvenuti.
Invia alcuni esploratori per vedere se i tratti di strada sono agibili,poiché non avrebbe preso certo una carovana,lui e due guardie,non di più.
Dolvar nomina un sostituto tra i 10 ragazzi,parte all'alba e lancia subito il cavallo al galoppo.
Ad ogni passo sta ringiovanendo, così che una volta alle porte di Atene, Dolvar pare tornato ad esser il ragazzino di 8 anni che si allenava per la città.
La città però non era nelle migliori condizioni,un duplice attacco di Hades aveva stremato la popolazione e già i primi cavalieri di Atena erano stati privati della vita.
Il cavaliere d'oro di Bilancia stava in meditazione davanti a quelle tombe, Ippolito si ricordava che il Grande Sacerdote che l'aveva spedito fin lassù era stato Bilancia. Ed era identico a quel cavaliere!
Spinto dalla curiosità Dolvar si rivolge al cavaliere con molto rispetto,quasi fosse lui il giovane e l'altro l'anziano,l'incontro scioglie ogni dubbio: è il nipote del Grande Sacerdote!
Capitolo 7

Empedocle segue con attenzione gli allievi che si stanno allenando davanti alle mura di Atene,provando affetto per quei ragazzi così giovani.
Dopo aver faticato a seguire Socrate, che per aver 200 anni camminava parecchio veloce, aveva raggiunto Atene da qualche ora.
Socrate era salito sulle 12 Case per raggiungere gli altri,lui venne lasciato giù con soldati,ma tra la folla aveva osservato lo strano comportamento di due cavalieri d'argento.
Le fattezze dell'armatura richiamavano la Mosca e l'Auriga,che si accorsero di esser seguiti e allora lo affrontarono,però Empedocle pareggia con Auriga e sconfigge duramente Mosca,spezzandogli un coprispalla,ormai è più forte dei cavalieri d'argento.
I due confessano subito i loro piani: attraverso una via di fuga dalla città far entrare spectre e soldati in cambio della sopravvivenza a fine del conflitto.
Empedocle brutalmente privò loro della difesa dell'armatura,danneggiandone la stragrande maggioranza e li incatenò proprio sopra il passaggio che gli hanno indicato.
Nel correre a riferire la notizia si rimette a guardare i ragazzi che si allenavano,pensando a cosa sta per succedere,visto che non sarà una botola a far desistere tre divinità dall'assalto.
Corre a perdifiato, raggiungendo la casa dell'Ariete,dove il cavaliere lo raggiunge vista la sua concitazione.
Ancora affannato e col cuore il gola Empedocle riferisce la scoperta, il cavaliere d'oro non batte ciglio e si volta indietro.
Il cavaliere di Ariete però non entra dentro la casa,si mette a sedere sull'ultimo gradino e lo guarda.
/anche lui è un traditore! Dannazione!/
Empedocle era solo un cavaliere di bronzo, di Bootes e lui era un cavaliere d'oro,ce l'avrebbe fatta?
Si guarda la media armatura che lo protegge e i pochi punti non coperti dall'armatura d'oro.
“per la Giustizia! Yaah....” brucia il cosmo per attirare l'attenzione su di lui e poi parte in carica: “Torch Light!che tu possa bruciare in Ade” i rapidi pugni dal basso verso l'alto si infrangono in un muro di cristallo poco più avanti prizzando scintille,ma in parte tornando indietro con maggiore vigore bruciando alcune parti scoperte dell'armatura.
Non si arrende e concentra i colpi in un punto,fino a al punto di guadagnare il settimo senso, come fatto nell'allenamento, e il muro si crepa,con sommo stupore del cavaliere d'oro.
Il cavaliere di Ariete si infila l'elmo, scende i gradini che li separano e con fare minaccioso lo scruta dalla crepa nel muro di cristallo dai molteplici colori.
Il colpo si ripete e frammenti di cristallo cadono fino a che Empedocle non sfiora il cavaliere d'oro.
Una ginocchiata nell'addome piega in due Empedocle che crede già di morire,ma viene salvato dall'arrivo di un cavaliere in armatura d'oro dalla lunga chioma rossa fuoco.
“Parmenide torna alla tua Casa,questo lo sistemo io!” il cavaliere d'Ariete è furibondo per l'intromissione.
“Noesis dell'Ariete”in un tono molto grave “perchè rivolgi i tuoi colpi contro un nostro compagno d'armi?”
“lui e altri due cavalieri d'argento ''nostri compagni d'armi'' si sono organizzati per far entrare di nascosto gli spectre,nostri nemici,che stanno per arrivare in forze!”.
Parmenide si aggiusta l'elmo,guarda Empedocle,guarda Noesis e tira un colpo di scudo al muro,mandandolo in frantumi.
“se gli avversari stanno arrivando,andiamo ad affrontarli..”guarda negli occhi Empedocle,il quale ricambia lo sguardo spostando gli occhi su Noesis e bisbiglia “..mi son accordato con un amico fidato,lo sistemerà lui.wassat.png.seguimi!” e parte in corsa.
Empedocle guarda storto Noesis,che ricambia uno sguardo stupito e segue il cavaliere di Bilancia.
In effetti una trentina di spectre stavano arrivando,capitanati da uno con l'armatura che ricorda un felino,ma al loro fianco, in armatura rossa, non potevano che essere 10 Makhai,con un centinaio di soldati.
In loro aiuto appaiono 7 cavalieri di bronzo, 3 d'argento e una d'oro: Menasse della Vergine.
Capitolo 8

Rigel percepisce lo scontro alla Prima Casa, neanche trascorsa una giornata Noesis gli mancava già.
Ora però ha una missione all'avvicinamento delle truppe di Hades, abbattere il cavaliere di Pesci e Grande Sacerdote per arrivare a spezzare Nike e Scudo di Atena.
Thanatos li aveva potenziati, quindi affrontare il secondo cavaliere d'oro in ordine di cosmo potrebbe esser più fattibile.
Rimane comunque un vecchio di 200 e passa anni che ha il corpo fasciato e ridotta mobilità,chissà cosa nasconde per esser etichettato come secondo cavaliere d'oro,però doveva fare anche in fretta perchè Capricorno potrebbe accorgersi di qualcosa e affrontare un cavaliere d'oro in più o meno potrebbe esser decisivo,contando che anche il Grande Sacerdote è stato un cavaliere d'oro.
I cosmi degli spectre si avvicinano,ben due cosmi d'oro si allontanano.. il momento è propizio!
Rigel corre verso l'ultima Casa,scorge qualcosa,ma non c'è tempo e ogni secondo è prezioso!
Il cavaliere d'oro dei Pesci è sdraiato vicino alla porta della Casa,si alza a fatica all'avvicinarsi di Rigel e stancamente si toglie l'elmo come simbolo di rispetto.
Ma Rigel parte subito con una “Polvere di Diamanti!” congelando metà cavaliere d'oro e con un forte pugno alla testa priva dell'elmo il vecchio cavaliere.
Socrate dei Pesci barcolla e faticosamente estrae una rosa rosa,ma Rigel colpisce duramente con un'altra “Polvere di Diamanti” che spacca in più parti l'armatura d'oro e fa cadere a terra Socrate.
Rigel prosegue senza preoccuparsi e una volta oltrepassata la Dodicesima Casa si accorge con stupore di un'ulteriore minaccia non considerata: una distesa di rose rosse! /dannazione! E ora?/
Rigel scaglia un'altra “Polvere di Diamanti” e ne congela buona parte,prosegue e ripete una terza volta il colpo.
Arriva nelle stanze del Sacerdote, dopo aver sistemato due guardie,con l'armatura sporca di sangue.
Il Grande Sacerdote lo guarda stupido, Rigel ne approfitta e stende anche lui col solito colpo di prima,ma è più tenace e ricorre al colpo “Aurora del Nord!”.
Appare una ragazzina richiamata dal frastuono,non poteva che essere Atena! “Esecuzione dell'Aurora!” la ragazzina rimane inprigionata dentro una bara di ghiaccio,non potrà sopravvivere a lungo e prosegue nella scalata,in corsa forgia una spada di ghiaccio e colpisce subito lo scudo di Atena che però resiste al primo colpo e allora brucia il cosmo e lo divide in due parti.
Strappa dalle mani della statua,con un salto,l'icona di Nike,la distrugge e dal palmo vuoto di Atena scorge il mondo intero ai suoi piedi. Hades nel frattempo ha sbaragliato Atena e Ares ha distrutto le 12 Case.
Hades gli chiede quanto pattuito: la risata di Rigel si protrae per tutto il mondo,al suo fianco arriva Noesis e insieme sconfiggono Hades e perfino Zeus.
Insieme domineranno sull'Olimpo e sugli uomini,insieme!!

Questione di frazioni di secondo e Rigel è poco fuori dalla propria Casa e da lontano scorge il cavaliere di Pesci.
“che diavolo è successo?” chiede al nulla, una voce alle sue spalle:“è successo che ti ho scoperto!” si volta e Dedalo dei Gemelli è lì,ma c'è qualcosa che non torna,l'armatura non è d'oro ma argentea con decorazioni rosse,con forme più slanciate e punte aguzze, invece i capelli sono di un altro colore,anzichè neri sono castani.
“Dedalo dei Gemelli?oppure no?ha un'armatura strana..”Rigel è confuso, l'interlocutore risponde: “Dedalo è mio fratello,io sono Icaro dei Gemelli. Sono ciecamente fedele ad Atena,ma mio fratello è quello che ha meritato l'armatura per aver sconfitto da solo uno Sparte di Ares. Insieme,però,ad altri due cavalieri abbiamo sigillato i due figli di Ares. Quindi ho chiesto di usare l'armatura di un figlio vinto per ricreare l'armatura d'oro di mio fratello,che non ha nulla da invidiare alla corrispettiva, e potermi aggirare per Atene in difesa della Giustizia. E a proposito di armature,puoi anche riportare al suo colore originario quella sottospecie di surplice!”
“Ares sta tornando con lo scopo di liberare i figli dai sigilli di Atena e si riprenderanno l'armatura!”
“io non lo temo! che venga! Dimensione Oscura!”
Capitolo 9

Dolvar riprende i sensi in una stanza scarsamente illuminata, il viaggio deve esser stato faticoso.
Dopo un po' appare un ragazzo dai capelli rossi, Parmenide!
Non indossava l'armatura d'oro e aveva la coscia fasciata,prima Dolvar non l'aveva notato.
“salve, siete sveglio!”Dolvar si alza a fatica “stia calmo, si riposi ha fatto un lungo tragitto e ho già aggiornato chi di dovere con le vostre notizie,quando sarà in forze la scorterò dal Grande Sacerdote”.
Tutta questa gentilezza colse Dolvar impreparato, arrivando a confidarsi: “puoi chiamarmi Ippolito, della Corona Boreale..grazie infinite!”
Il cavaliere d'oro si commuove e esce un attimo dalla stanza.
Ippolito non capisce e poi mette a fuoco la stanza, ci sono 8 scrigni in quella stanza:uno è il suo.
Tra le lacrime Ippolito capisce che il giovane che l'ha sostituito è già deceduto,si mette le mani nei capelli e continua a singhiozzare.
Appare un giovane con un'armatura d'argento che lui non riconosce e torna Parmenide in armatura d'oro,col volto rigato dalle lacrime.
“questi è Euripide della Coppa, in questa fiala c'è il sangue di Socrate, egli ha ricevuto in dono il sangue di Atena,però il suo sangue è anche terribilmente velenoso,ma unito all'acqua della Coppa il veleno viene quasi annullato.. dovrebbe riacquistare le forze,per almeno indossare la propria armatura,ne abbiamo bisogno! torno di vedetta,ci vediamo fuori”.
“Euripide,passami solo il sangue” Ippolito voleva ripristinare la purezza del cuore per poter affrontare gli avversari,anche se sotto effetto del liquore Ippolito aveva violato la giustizia!
Versando il sangue in una ferita,sentiva potere e dolore che si diffondevano nel corpo, fino a quando aculei si aprivano la strada dall'interno, un dolore atroce,ma alla fine anche tanta bontà.
Un calore quasi materno lo avvolge,un affetto incondizionato e una luce che rischiara le tenebre.
Sentimenti contrastanti si alternano e alla fine riesce a domarli,con molta sofferenza.
Prova a bruciare il cosmo e scopre di avere un potere immane, l'armatura risponde al richiamo e si dispone sul corpo di Ippolido,dotato di nuovo vigore.
Insieme a Euripide esce dalla stanza e scopre che sono in prossimità delle mura di Atene,in parte crollate e centinaia di soldati di Ares si riversano all'interno della città.
Parmenide combatte 3-4 soldati a volta,al suo fianco ci sono due cavalieri d'oro e alcuni di bronzo.
Toro e Leone sono inarrestabili, per quanti ne entrano i tre cavalieri d'oro ne eliminano più della metà,il resto viene sistemato a fatica dai cavalieri di bronzo,Ippolito va in loro soccorso abbattendone subito 5 con una faciltà impressionate.
Il cavaliere di Leone scaglia un forte colpo e togliendosi l'elmo dai capelli tagliati corti si volta verso Ippolito: “chiunque tu sia,sei indietro di almeno 260 morti,mettiti in pari!” sorridendo a Ippolito,che scaglia due colpi alle spalle del cavaliere del Leone colpendo due soldati armati di lance. Il Toro gli fa solo un cenno,è più giovane di Euripide,Parmenide gli rivolge un ampio sorriso,ricordandogli il nonno per quel poco che l'ha conosciuto.
Ad un tratto i soldati scemano e battono in ritirata,solo il cavaliere di bronzo di Lupo è stato ferito ad un fianco,altri sono feriti lievi.
“in questa occasione non ci hanno colto impreparati! Strano che siamo scesi solo noi.. gli altri sono pigri,eh?” Leone si guarda attorno, poi riguarda Ippolito “ah,già! Non ci siamo presentati! Sono Eschilo,del Leone ovviamente!io sono a quota 358, quanti ne hai seccati da quanto ti sei ripreso?per esser un vecchietto te la cavi parecchio,eh!”
Ippolito stringe la mano del cavaliere d'oro impetuoso : “ti radi i capelli perchè gli stai perdendo?! Però dovresti rispettare gli anziani!potrei esser tuo nonno!-rivolto al Toro- Te invece potresti passare tranquillamente per mio bisnipote! Ippolito della Corona Boreale!” porge la mano al giovane Toro,il quale arrossisce e ricambia il gesto borbottando un “Asterione,è un piacere”.
Parmenide richiama tutti all'ordine: “ehi, chiacchieroni! I soldati morti si stanno muovendo..”
neanche finisce di parlare che una lancia lo raggiunge al volto. Ippolito va in suo soccorso.
La massa di cavalieri uccisi ora sta tornando come non-morti, un piano geniale!
Capitolo 10

Ammonn avrebbe voluto aiutare,ma la sua esistenza doveva rimanere nell'ombra più tempo possibile,così alla vista dei danni provocati la sua mente torna al passato.
Ammon però non era riuscito a contrastare del tutto la divinità della Guerra, Socrate finite le rose richiamò l'armatura un po' danneggiata e Ravid corse in aiuto ad altri per altre missioni,addirittura sigillare i due figli del dio della Guerra,riuscendoci,tra l'altro.
Quindi il promettente guerriero si ritrovò da solo sopra le macerie del tempio di Ares,proprio un genere di macerie analogo a quelle che guardava ora,ma non potendo aiutare è il turno di vedere cosa fanno gli avversari.
Hades aveva manifestato il castello in una regione prossima alla Grecia, meno male che l'anonimato portava i suoi frutti: il suo cosmo e la sua armatura non venivano troppo influenzati dalla Barriera attorno al castello,forse l'aveva messa per i cavalieri più forti e conosciuti.
Ammonn appena intrufolato nei corridoi del castello per poco non si incontra con un gruppo di una trentina di spectre capeggiati dal Giudice della Garuda,così sarebbe saltata tutta la missione.
Seguendo la traccia dei cosmi arriva in prossimità della sala comune in cui percepisce almeno una 40ina di spectre, un Giudice e tre cosmi divini. Uno è Hades, l'altro è certamente Ares e uno che non conosce,che sia un'allenza contro Atena?
Un rumore attenuato dalle spessi pareti sembra il rumore di un maglio che batte su del metallo...
/che sia Efesto? Il fabbro degli dei è un potentissimo nemico!/
Ammonn deve indagare, tre divinità contro Atena sono troppe,specie se il fabbro degli dei crea nuove armature alle truppe dei due schieramenti. Prosegue la strada e arriva nella sala del lucernario,non c'è nessuno,dietro la porta c'è una serie infinita di scalini.
L'Ade è in fermento, a schiere di uomini vengono affidati armature e armi color pece con riflessi rossastri. Sono 1500 uomini in totale,più parecchi spectre che coordinano le truppe e tutto è sotto gli attenti occhi del Giudice della Viverna.
/..la situazione è tragica!devo guardare come è la situazione sull'Olimpo!Atena deve trovare almeno un'alleata! Sua sorella accoglierà la richiesta,spero.. non c'è certo il tempo di tornare ad Atene!/
Era dall'aver messo in rotta l'esercito di Ares che non tornava lassù,ma l'immutabilità dei paesaggi è sempre inquietante: Una colonna crollata è nello stesso punto in cui se la ricordava, incredibile.
Ma non fa a tempo a ricordare lo scontro con Ares che Ammonn scorge... “Un gruppo di spectre fin quassù???” bisbiglia e trasalisce allo stesso tempo.
Il gruppo è guidato dal terzo Giudice,quello di Grifone, che usa spectre e skeleton per parare le frecce scagliate dalle soldatesse della dea della Luna.
Il possente colpo del Giudice e di un altro spectre dall'armatura con le ali e armato di frusta sbaraglia le soldatesse,il gruppo di spectre sempre più sparuto retrocede verso il tempio.
/hanno conquistato il Tempio di Artemide???/ la situazione era apocalittica.
Man mano che si avvicina un possente cosmo opprime il Tempio della Luna non è altri che Hypnos,il dio del Sogno,manifestato in armatura e con i propri servitori.
Hypnos ha addormentato Artemide e gli dei del Sogno stanno torturando 4 guerrieri angelici che erano probabilmente accorsi in aiuto della dea della Caccia.
Hypnos scompare dando delle istruzioni ai servitori, gli spectre vengono attirati fuori da un quinto guerriero angelico,il momento sembra ottimo. /osserva,col cavolo! Ora entro in azione!/
Ammon si scaglia contro il più vicino seguace di Hypnos che stava di spalle con le mani attorno alla testa del guerriero angelico,neanche si accorge del cavaliere.
Il primo pugno gli toglie l'elmo, il secondo spacca parte del pettorale dal basso verso l'alto e un calcio colpisce alla schiena il seguace dall'aspetto efebico che è poco distante.
Ammonn è inarrestabile e avvolge con i capelli da dietro il seguace con gli artigli e aspetto bestiale,spaccandone alcune parti dell'armatura e lo usa per scagliarlo sul quarto seguace.
“Morfeo,Fantaso,Icelo e Onirio se non vado errato..”in ordine di chi aveva colpito “..avanti!”
I servitori di Hypnos attaccano,ma Ammonn respinge gli attacchi. Onirio prende la parola: “sei forte uomo,ma ce la farai a batterci nel mondo dei sogni?” Ammonn cade a terra.
helois
Capitolo 11

Empedocle si massaggia la caviglia indolenzita, dopo averci appoggiato più volte il peso del corpo.
/è possibile che sia diventato meno forte?/ sentiva anche dei piccoli strappi quando muoveva il braccio destro,per non parlare della stanchezza.
Il cavaliere di bronzo della costellazione dell'Orsa è stato ucciso perchè caricava i nemici con troppo vigore ritrovandosi spesso da solo,Menasse della Vergine e Parmenide di Bilancia sono stati fenomenali, la vera potenza dei cavalieri d'oro!
Solo Menasse è ricorsa ai colpi, di cui però non ha riconosciuto i nomi.
Parmenide era una belva nel combattimento a mani nude e nel tirare botte con gli scudi d'oro, gli altri cavalieri di bronzo erano forti,ma non troppo esperti nel combattimento così si ritrovarono spesso ad intralciarsi sia nel ripiegare che nell'attaccare.
Invece i cavalieri d'argento si son distinti,anche per la capacità di interagire tra loro,cosa che non hanno fatto nemmeno Menasse e Parmenide, mettendo a segno il primo caduto tra i Mekhai.
I Mekhai erano più forti e resistenti,ma gli spectre avevano i poteri più insidiosi,oltre quello dall'armatura a felino anche uno con dei tentacoli era in grado di andare sottoterra e colpire da sotto con i tentacoli,per non parlare di quello con l'arpa.
Infatti un tentacolo aveva avvolto la caviglia di Empedocle sbilanciandolo così da dover usare l'altro piede per appoggiarsi; però quando l'ha afferrato anche un altro cavaliere di bronzo l'aveva afferrato vanificando la possibilità di far uscire allo scoperto il nemico.
Così è dovuto ricorrere un cavaliere d'argento che ha scagliato una palla chiodata sottoterra e subito dopo è uscito lo spectre che sanguinava copiosamente,poi è stato facile sistemarlo.
I soldati erano facili da sistemare,però lo spectre felino,quello con l'arpa e un Mekhai con la lancia hanno messo a dura prova Parmenide che è ricorso all'uso dello scudo come arma e ad un'asta divisa in tre parti, che alternava tra usarla come bastone o come flagello.
Però il cavaliere dell'Orsa vede lo spectre felino che sta battendo in ritirata e allora lo insegue,affiancato da un altro cavaliere di bronzo: era una trappola e i due cadono nel doppio attacco dello spectre che perfora il petto scoperto del cavaliere dell'Orsa e sloga la spalla dell'altro cavaliere di bronzo.
Ora Empedocle si trova sulle mura insieme ad Ermin di Cerbero,un muriano,a fare il turno.
“una nostra fonte ci ha avvertito che un grosso esercito sta per uscire fuori dall'Ade e un altro esercito sta uscendo dal castello di Hades,ora laggiù c'è la barriera che ci rende più deboli e qua le anime degli spectre non possono reincarnarsi,quindi dovremo affrontarli a metà strada e poi portare qua i corpi degli spectre..” una voce metallica appare alle loro spalle che fa trasalire i due.
Un cavaliere d'oro possente e al tempo stesso slanciato, con un'armatura scintillante e un mantello candido, ha uno sguardo penetrante e tiene l'elmo con le corna sottobraccio,i capelli corti biondi e gli occhi azzurri penetranti, una leggera barba e una piccola cicatrice sul naso.
“Ettore! Ci hai raggiunti!” Parmenide anche lui sulle mura ma più distante si avvicina a loro e rivolto ai due: “questi è Ettore del Capricorno, penso che non ci sia stratega più esperto di lui, anche se non condivido tutta questa voglia di farsi attaccare per sfruttare la barriera di Atena, mettendo a rischio la vita della popolazione innocente,invece preferirei fare sortite con piccoli gruppi e poi ritirarsi per sfruttare il nostro vantaggio..”
“anche se ho visto che in quest'occasione non ci sono solo spectre,ma anche truppe di Ares che non sono da sottovalutare in quanto a tenacia, se te Parmenide vuoi organizzare una sortita fai pure,portati anche quel Dedalo che voleva attaccare subito Hades.. io resterò di guardia.. piuttosto,ho notato qualche particolare che mi sentirei di condividere solo con te ,possiamo fidarci di questo sottoposto?” Empedocle trasalisce una seconda volta,tutta l'aria di nobiltà che poteva avere prima svanisce alla parola ''sottoposto'',bruciando il cosmo “sottoposto? Chi ti credi di essere? Eri per caso poco fa con noi a combattere o te ne stavi seduto nella tua Casa?” Ettore inizia a ridere: “Parmenide sai proprio vedere nel cuore della gente! Stanotte alla Casa di Bilancia,seguite quel sentiero,vi porterà alla casa di Vergine,Manasse vi lascerà passare,hai combattuto bene Ermin”.
Capitolo 12

Era da poco calato il sole,ma il caldo non era diminuito,si era abituato al clima rigido nordico e ora stava boccheggiando avvolto da un pesante mantello nero.
Ippolito era ormai in prossimità della casa della Vergine,dopo aver seguito le indicazioni di Parmenide. /chi l'avrebbe mai detto che spostando un paio di rocce finte si sarebbe rivelato un passaggio scavato nella roccia?!?/
Non aveva neanche messo piede nella casa che il cosmo del cavaliere d'oro si poteva percepire sull'ultimo gradino della gradinata prima di entrare nella Sesta Casa,straordinario!
Ma ancora più stupefacente è l'interno della Casa: un prato fiorito,alberi che sbocciano e un senso di tranquillità che entra nel cuore.
Non c'è traccia del cavaliere d'oro,può darsi che sia già salito alla Casa della Bilancia,in un oceano di petali prosegue,non troppo visto che,all'improvviso, si trova già fuori al cielo notturno di Atene.
Ippolito si accorge di esser quasi alla casa della Bilancia senza avere affanno.
Sull'entrata trova Parmenide,anche lui avvolto in un mantello scuro, che lo saluta calorosamente,si guardano attorno e poi entrano nella casa. “sei l'ultimo, andiamo..”bisbiglia Parmenide.
Nella Casa della Bilancia si trovano in cerchio alcune figure avvolte dai mantelli,tutti all'unisono girano, Parmenide fa strada verso una parete e toccandola si apre un vano.
Tornano all'esterno,dove un breve sentiero porta ad una roccia,roccia su cui sono incisi un drago e una tigre,facendosi aiutare da un altra figura Parmenide apre la roccia in due rivela un passaggio.
Il passaggio porta ad una piccola stanza uno scarno al centro e due panche lunghe ai lati.
Togliendosi il mantello Parmenide invita gli altri a fare altrettanto e inizia a dire: “questa stanza è stata ultimata da mio nonno, 12 scarni per 12 cavalieri d'oro,la Bilancia si contraddistingue rispetto agli altri segni per esser arbitro tra bene e male, questa stanza è stata fatta o per discutere dei piani malvagi o per discutere di buoni propositi,nessuno può sentirci,allo stato attuale neanche la Dea.
Tolti i mantelli uno ad uno si presentano: Ettore di Capricorno, Recat dello Scorpione, Dedalo dei Gemelli, Menasse di Vergine, Ermin di Cerbero, Akakios di Lira,Fedro di Balena,Aristofane di Freccia,Ippolito di Corona Boreale,Metrofane di Lupo,Empedocle di Bootes, Perseo di Fornace e Deimos di Pegaso.
Ettore dice: “anche a nome di Socrate,io parlo”, Recat: “il muto arciere della Nona Casa porge i suoi saluti e attende istruzioni” e Dedalo: “Ravid mi manda anche per parlare a nome suo,troppe assenze d'oro si sarebbero notate”. Parmenide espone a tutti i fatti e rende noto il tradimento di Noesis dell'Ariete,di Elor di Mosca e Mir di Auriga. Ettore fa notare il comportamento strano di Rigel dell'Acquario,Recat anche per bocca di Ravid espone una piccola lista di persone sospette a cui Dedalo e Aristofane aggiungono alcuni nomi.
“non potrebbero dire lo stesso di noi? Alla fine in quella lista ci sono 23 cavalieri di Atena con atteggiamenti sospetti, con quelli da voi citati arriviamo a 17,rimangono gli altri 12 di cui non sappiamo nulla! Saranno traditori anche loro? Si stanno riunendo o si sono riuniti anche loro per decidere cosa fare? Si son segretamente alleati e noi 17 dovremo affrontare un centinaio di spectre, Thanatos,Hypnos,Hades,le truppe di Ares,i figli di Ares se verranno risvegliati,quel demone e addirittura 29 nostri compagni? Ad eccezione di alcuni li abbiamo visti giorno dopo giorno al nostro fianco!che dobbiamo ammazzarli...”lo sfogo di Deimos mette a tacere alcuni brusii.
“..cavaliere di pegaso! Contegno!” Aristofane ha gli occhi verdi che brillano di rabbia “nessuno ha mai detto di voler alzare la mano contro un cavaliere che,in qualche modo,ha meritato l'armatura che indossa! Si parla di prendere provvedimenti, non di ammazzare qualcuno!” “e che provvedimenti hai intenzione di prendere,te cavaliere d'argento,contro un cavaliere d'oro?”la voce di Menasse è tagliente, filtrata dalla maschera d'oro.
“per esempio,questo! PHANTOM ARROW!” una pioggia di frecce investe il cavaliere d'oro e i tutti i presenti.
Ippolito retrocede bruscamente e per via del soffitto poco alto sbatte il capo contro la pietra, sente il cozzare delle armature e poi Aristofane dice: “..questo è da parte di mio fratello Elor!”
A poco a poco perde i sensi mentre l'ennesimo traditore infierisce sui caduti.
Capitolo 13

Empedocle dopo il marasma nella grotta segreta era riuscito, insieme al cavaliere della Lira, a reagire in fretta e ad andare ad inseguire il cavaliere d'argento traditore.
Guadagnano sempre più terreno, ma Aristofane è entrato nella Casa di Leone,di cui non sapevano la fedeltà ad Atena o meno,quando arrivano sulla soglia sentono un possente cosmo di cavaliere d'oro.
Empedocle e Akakios decelerano quando vedono una figura d'oro e il traditore a terra.
Ma non è il cavaliere di Leone,ma bensì Ravid del Cancro che scruta incuriosito il cavaliere d'argento a terra e dopo posa lo sguardo su loro.
Il cavaliere di bronzo è paralizzato dal terrore:quell'essere che indossa quell'armatura d'oro logora e danneggiata,perchè non è certamente un uomo,con gli occhi bicolore lo sta letteralmente facendo a pezzi col solo sguardo,le braccia sono come intorpidite,sente che le interiora da un momento all'altro potrebbero esser tirate fuori e il suo cranio aperto in due.
“anche tu hai tradito Atena!” non ha neanche il tempo di reagire che si trova davanti quell'inquietante occhio viola e quello marrone e un pugno lo fa volare lontano.
È proprio un attimo che la vita gli passa davanti e cerca dentro di se il momento in cui si è sentito più felice,ma non lo trova... almeno ora avrebbe potuto conoscere la madre.
Ma questo non accade perchè riprende conoscenza avvertendo subito un freddo nelle ossa come non aveva mai provato. Si trova in un androne fatto completamente di ghiaccio,una prigione.
“ma che cavolo?” dice al nulla,ma il nulla gli risponde: “Empedocle, sei stato condannato di tradimento, per questo privato dell'armatura,scortato a nord e relegato in questa prigione fino a che non verrà l'ora della tua morte”. A parlare è stato un giovane guerriero,avvolto da un mantello verde scuro,che si trova sulla soglia del reticolo di stalattiti che bloccano il passaggio.
“ma io..!”a Empedocle muoiono le parole in bocca, il giovane se ne va e rimane solo.
Poiché tra le sue tecniche c'è un colpo che prevede la formazione di fiamme, Empedocle inizia a bruciare il cosmo e scaglia il colpo ripetute volte sulle stalattiti.
Ma niente,neanche una scalfittura,sembrava un ghiaccio eterno e il freddo lo coglie proprio quando è più debole. Quando riacquista i sensi decide di esplorare l'androne.
Poichè il passaggio era escluso da una parte prova ad andare nella direzione opposta, percependo sempre più un tenue calore. /che sia qualche sorgente di acqua termale.. però non mi è ancora chiaro perchè mi trovi qua../
Il calore diventa ancora più intenso ed Empedocle ne capisce il motivo,non acqua calda,ma bensì una melma rossa incandescente in continuo movimento riempe una gigantesca vasca nella pietra,dove però si aprono altri varchi,accessibili solo attraversando la melma rossa.
Il percorso finisce proprio sulla vasca in cui il calore è troppo intenso e Empedocle perde i sensi.
Quando rinviene si è un po' abituato al caldo,ma ha i vestiti inzuppati di sudore e gli gira la testa.
“freddo congelante o caldo immane, che folle prigionia è mai questa?!” ed è lì che ha un lampo di genio: usare la melma rossa contro le stalattiti.
/però come fare? Di sicuro non posso prenderla con le mani,ne tanto meno con questi vestiti../ gli erano rimasti però i copriginocchi da allenamento. Non si rivela una buona idea: ora ha una mano ustionata.
Che per errore appoggia sulla parete di ghiaccio. Empedocle per la terza volta perde i sensi.
Quando li riacquista trova sulla soglia della prigione dei piccoli vassoi. In un paio c'era un po' di cibo,in altri delle bende,delle foglie. /in qualche modo mi stanno spiando../ si cura alla bene e meglio la mano destra e con dolori atroci spazzola via il cibo usando anche la mano fasciata.
Il dolore lo riporta indietro di qualche anno quando era giunto nellla regione dove si trovava il possente Socrate dei Pesci, in cui aveva invertito l'ordine di una cascata. Dopo alcune ginocchiate alla roccia aveva provato con calci. Ma non poteva certo prendere a calci o ginocchiate la melma incandescente! Doveva trovare un altro modo e proprio Socrate gli aveva raccontato che tutta la materia è formata da Cosmo e i cavalieri possono mutare il moto del Cosmo.
Non doveva far altro che dirigere una “cascata” di melma rossa contro le stalattiti.
Più facile a pensarlo che a farlo.
Capitolo 14

Rigel stava vagando in mezzo al nulla da ormai troppo tempo e non sa più cosa fare: non riesce a trovare un terreno solido su cui appoggiarsi, è tutto nero e vasto, a parte qualche tenue bagliore in lontananza non può vedere nulla.
È come esser persi alla deriva fluttuando nel mare di notte,qualcosa lo sorregge ma sopra e sotto è tutto nero. Potevano esser passate ore, la battaglia potrebbe essersi conclusa,Noesis potrebbe esser già morto. Quest'ultimo pensiero sconvolge Rigel, Noesis però era contrariato dall'esser stato riportato in vita da Thanatos,servitore di Hades, avrebbe preferito la morte di entrambi,così sarebbero potuti rimanere per sempre insieme e giovani.
Anche Rigel avrebbe preferito rimanere sempre insieme e giovani,ma anche vivi!!
Per quanto 7 giorni di tempo extra si potessero considerare una vita.
Thanatos li aveva concesso poteri quasi divini e 7 giorni di tempo per privare Atena della vita,infrangere lo scudo di Atena e rubare Nike. “Poteri divini!certo!” Rigel mormora tra se e inizia a bruciare il cosmo. Come non era mai accaduto,lo spazio nero attorno al cavaliere dell'Acquario si tinge di giallo e poi vira subito sul blu scuro e infine nero,ma non è visibile al buio.
Una stella nera appare sulla sua fronte di Rigel e il buio inizia a frantumarsi e vede la parte di scalinata da cui il cavaliere dei Gemelli l'aveva scagliato in quella dimensione oscura.
Ansimando atterra sui gradini e nota con stupore che il cavaliere d'oro è sempre lì e lo guarda incuriosito. “complimenti,hai impiegato parecchio tempo ad uscire dalla dimensione oscura,pensavo che ci volesse molto più tempo..ma non abbastanza da salvare il tuo collega” e getta a terra l'elmo danneggiato di Ariete,che è tornato color nero.
Ancora col cosmo attivo Rigel scaglia un potente colpo al petto del cavaliere dei Gemelli,che para con fatica. “ti ha aiutato parecchio Hades,eh?” sbeffeggia Icaro.
Il cavaliere dei Gemelli afferra il polso di Rigel e con l'altro braccio inizia una scarica di pugni che si conclude con calcio che lo scaglia verso la Casa dei Pesci.
Rigel si rialza subito circondato da una cascata di frammenti d'oro,la propria armatura sta tornando al colore originario. /la copertura sta per saltare!/ “polvere di diamanti!” rivolta ad Icaro.
Il gelo investe il cavaliere d'oro che arretra, Rigel approfitta del momento per scappare verso Socrate. /è anziano, ce la farò sicuramente!/ Ma il cavaliere d'oro dei Pesci è già in guardia.
“come hai potuto tradire Atena?” con voce stanca Socrate si appoggia ad un bastone,il corpo è fasciato e qualche benda è sporca di rosso “il rango dei cavalieri d'oro è il più nobile e il più giusto, perché infangarne il nome?” si muove a stento la gamba sinistra incespica e l'elmo è troppo largo per il viso sottile e pieno di rughe; Rigel scatta subito cercando di sbilanciarlo colpendoli la gamba e tirando un pugno al petto.
Ma il cavaliere dell'Acquario si ritrova a terra senza neanche sapere come ha fatto, si trova alle spalle dell'anziano cavaliere,che si volta,a fatica, e lo guarda dritto negli occhi.
Quello sguardo disgusta Rigel,che mosso dall'ira, insulta il cavaliere dei Pesci e cerca invano di colpirlo. “dovresti essere un vecchio decrepito che si regge a malapena ad un bastone sotto il peso di una pesante armatura!” /perché non lo colpisco?/ Rigel inizia a bruciare ancora di più il cosmo.
Ma neanche l'aumento della velocità dei colpi riesce a far prevalere il cavaliere di Acquario.
“non è l'aspetto esteriore che conta,quanto il cuore che anima la persona.. ma con uno che indossa una surplice tinta d'oro per fregare Atena non spreco fiato e colpi importanti.. andrò diretto alla rosa bianca,non ti meriti nient'altro!” /merda!/ Rigel si era informato sul cavaliere dei Pesci: la rosa rossa indeboliva il nemico,quella nera distruggeva qualunque difesa e quella bianca privava della vita.
C'erano alcune varianti,come quella viola che addormentava il nemico o quella gialla che paralizzava ogni arto,ma erano poco usate e forse Socrate neanche le conosceva.
Invece i poteri del cavaliere dei Pesci erano uno più terribile dell'altro:grandi poteri illusori e la possibilità di far impazzire il nemico ; il poter manipolare la natura,si dice che il primo cavaliere dei Pesci abbia affrontato un Generale usando degli alberi animati; un terribile colpo che trasferisce il sangue del cavaliere nell'avversario e forse il più terribile di tutti, il potere di manipolare spazio e tempo. Rigel si ritiene fortunato del solo uso della rosa bianca.
helois
Capitolo 15

Ippolito rinviene nella stanza segreta e con lui c'è il cavaliere della Fornace,che si accorge del risveglio del cavaliere d'argento: “Salve, ci aspettano alla casa del Leone..”e gli porge l'elmo.
Ippolito si infila l'elmo e segue il giovane,per lui sono tutti giovani ma questo sarà poco oltre i 25 anni,cavaliere di bronzo fino alla Casa di Vergine dove c'è Menasse che sta meditando.
Il cosmo d'oro non è troppo ampio ma è particolarmente concentrato, non si muove e neanche sembra accorgersi della loro presenza,così procedono per la casa del Leone.
Entrano e ci sono alcune figure delle quali spiccano due cavalieri d'oro: uno è Recat dello Scorpione conosciuto la notte scorsa,l'altro ha un aspetto inquietante con l'armatura danneggiata e logora, gli occhi bicolori e i capelli sporchi.
A loro si aggiungono Fedro della Balena conosciuto la notte scorsa, due cavalieri d'argento sconosciuti e completano il quadretto il giovane Perseo e Metrofane del Lupo.
I cavalieri d'argento sconosciuti si fa avanti,entrambi stranieri nota Ippolito, e si presentano: “Banis di Lucertola” con la pelle scura,lunghi capelli neri e profondi occhi neri; “Dertal di Corvo,è un onore conoscerla” invece lui ha la pelle molto chiara,capelli corti biondi e occhi verdi.
Il cavaliere d'oro sconosciuto non si presenta e si allontana di qualche passo quando Ippolito si avvicina a tenderli la mano.
“questi è Ravid del Cancro,per nulla socievole.. allora sotto il mio comando partiremo in missione: l'obbiettivo è un tempio che si è formato dal giorno alla notte,questa notte per la precisione, nei pressi della regione a nord della penisola non troppo distante da qui.. sono abbastanza vago così che i traditori non sappiano la nostra direzione..” Recat dello Scorpione aspetta un cenno di Ravid e poi si mette in cammino “..andiamo!” Ravid si fa in disparte e li guarda uno ad uno,un brivido percorre la schiena di Ippolito e mentre cammina dietro Recat pensa: /che sia davvero un uomo?/
La Casa del Cancro è vuota,in quanto Ravid è in quella di Leone,l'ambiente spoglio è però saturo di un odore nauseabondo,qualcosa che sta marcendo,ma l'aspetto inquietante è dovuto ad un labirinto di candelabri con 7 candele ciascuno per tutta la Casa. Più volte si sono ritrovati a retrocedere perchè la strada era preclusa, ma dopo poco Recat trova la via e arrivano alla Terza Casa,quella dei Gemelli. Dove gli accoglie un Dedalo euforico,che parlotta a lungo con Recat in disparte e poi fa passare il gruppo. “dovremo fare una deviazione per un problema..” riferisce Recat e proseguono.
Alla casa di Toro trovano il cavaliere d'oro in gravi condizioni riverso a terra, c'è parecchio sangue a terra e il gruppetto accorre a salvarlo. Appena lo voltano Ippolito trasalisce: la faccia è una maschera di sangue e dall'occhio destro esce un frammento nero. Alcune colonne sono crollate e un pezzo di tetto mostra il cielo.
Perseo e Banis si fanno largo e iniziano a prestare il primo soccorso al cavaliere d'oro, Ippolito non sa cosa fare,quindi come succedeva al nord in caso di fratture,prende la testa del Toro tra le mani e inizia ad intorpidirne i sensi per soffrire meno il dolore,forse un braccio non lo potrà più usare.
Ma appena sente il freddo il cavaliere d'oro si riscuote e apre la bocca da cui esce qualcosa,ma la bocca è piena di sangue, Recat però appoggia la fronte al compagno d'armi e dice a voce alta “stanotte Noesis lo ha attaccato, hanno combattuto per un po' ma poi un colpo di Asterione ha spaccato l'armatura rivelandola finta, Noesis aveva un'armatura nera sotto e allora il cavaliere di Toro si è impegnato a lungo,a appena il cosmo di Noesis è diventato oscuro il divario era troppo incolmabile e il nostro amico ha perso terreno,così è ricorso ad un colpo più forte che ha sistemato il traditore,ma il cosmo oscuro del nemico era ancora forte e nell'ultimo impeto ha preso un corno dell'armatura dell'ariete che si era spaccato e glielo ha ficcato nell'occhio,poi ha raccolto le energie e ha scagliato un colpo... sono un po' telepate,ma oltre a questo non vado.. cerchiamo Noesis!”
Ma trovano solo frammenti neri e gialli nella zona “si deve esser nascosto in questa casa o deve esser tornato alla propria” propone Dertal,ma le ricerche non danno risultati. Un'imprecazione ad Ares e a Nettuno del cavaliere del Toro sdrammatizza un po' la situazione e Perseo si occupa di cicatrizzare le ferite. Banis fascia con erbe e bende che il cavaliere d'oro teneva nella casa e poi procedono,con la promessa di prendere Noesis. / sottinteso in un modo o nell'altro/ Ippolito è preoccupato,ma una volta entrato nella Prima tutto questo non ha più senso.

Capitolo 16

Ippolito prima vede l'ex cavaliere di Ariete,poi percepisce l'immenso cosmo come un lampo che squarcia le tenebre,solo che l'effetto visivo è il contrario visto il cosmo oscuro e l'armatura nera.
Attorno a Noesis c'è un'aura nera e fitta, gli occhi del cavaliere sono rossi e i capelli biondi creavano un contrasto sull'armatura nera,tempi infinitesimali e l'ex cavaliere d'oro attacca tutti a ventaglio.
Recat e Banis scartano di lato, Dertal respinge alcuni colpi ma ne subisce uno grosso alla spalla, lui e Banis quasi urtandosi indietreggiano, invece Metrofane e Perseo sarebbero stati colpiti in pieno se non fosse intervenuto Fedro a proteggerli. “Stardust Revolution!” un nuovo colpo coglie tutti impreparati,tranne Recat che risponde indicandolo e dal dito indice scaturiscono scie rosse.
Questo nuovo colpo è più intenso e scaglia lontano Fedro e Banis, Dertal era già provato dal primo colpo e questo lo prende in pieno facedogli volare l'elmo e aprendo una crepa sulla spalla già colpita, Metrofane e Perseo grati della protezione di Fedro stanno aggirando Noesis per colpirlo da parti opposte, invece Ippolito è indietreggiato troppo e non può aiutare i cavalieri di bronzo.
Il colpo di Recat non sortisce l'effetto di distrarre l'ex cavaliere d'oro,che è pronto ad affrontare le fiamme e gli artigli del lupo,Ippolito scuote Dertal,invece Banis e Fedro sono svegli,ma lontani.
Solo gli artigli del lupo feriscono la coscia priva di protezione,le fiamme si abbattono sul copribraccio sprigionando lingue di fuoco, Noesis colpisce duramente al volto Perseo e poi tira un calcio alla schiena di Metrofane che stava passando dietro. Recat non smette di rilasciare scie rosse,che ora sembrano indebolire l'ex cavaliere di Ariete. “che succede qua dentro?”
Un gruppetto di soldati entra nella Casa nel momento meno appropriato: vengono investiti da un cono violaceo scaturito dal palmo destro di Noesis. Il momento è propizio! Ippolito,Banis e Fedro partono in carica e,approfittando del nemico voltato di spalle,scagliano i propri colpi sul traditore.
“Aurora Borealis!”, “Blast Tail!” ,“Sonic Wave!” si abbattono sul traditore che viene spazzato via in mezzo a frammenti di armatura nera. Recat accorre Dertal, Banis e Fedro i due cavalieri di bronzo.
I tre cavalieri di argento si avvicinano all'entrata della Prima Casa e seguono la scia di frammenti neri fino alle mura della città,che trovano deserte. Sporgendosi a guardare vedono una massa di cadaveri ,tra cui spiccano due cavalieri in armatura, e sottoposti di Hades e Ares, tra cui spicca un gruppo di spectre,nel quale è presente Noesis che è inginocchiato davanti a quello che altri non è che il Giudice di Garuda. Ma il particolare che fa più arrabbiare Ippolito è il grosso carro trainato da cavalli infernali,sul quale sono inchiodati, in condizioni gravi, Parmenide di Bilancia, Ermin di Cerbero,Akakios di Lira e un altro cavaliere sconosciuto dall'armatura verde.
Ippolito serra il pugno e la pietra si congela al contatto dei suoi piedi. Un'aura sempre più potente arriva alle spalle di Ippolito e il gruppo di cavalieri si prepara ad affrontare gli avversari.
Anche se è quello che ha subito di più Dertal è il primo che si getta nella mischia dopo aver fischiato, lo seguono Banis e Fedro che sbaragliano subito una decina di soldati, Metrofane sembra avere delle zanne al posto dei denti e inizia a correre a quattro zampe, Perseo invece ha i pugni come avvolti da turbini di fuoco. Recat appoggia una mano sulla spalla di Ippolito: “miriamo ai pesci più grossi?”ed entrambi guardano la Garuda e l'Ariete traditore.
La mischia si fa serrata attorno a Banis e Fedro,ma Dertal riesce ad aprire un varco e così sono in tre a dividersi la massa dei guerrieri, Metrofane ovunque passa lascia scie di sangue col suo “Bloody Jaws”,se la cava poco bene Perseo che però compensa usando l'aria rarefatta per via dell'eccessivo calore.
Ippolito si apre un varco nella folla congelandola e insieme a Recat affronta la prima mandata di spectre,che erano rimasti in disparte.
Non si cura se i colpi vanno a segno,l'importante è colpire Noesis e il Giudice di Hades.
Così per poco viene atterrato da uno spectre muscoloso che ha la forma di un coprispalla come un animale,invece Recat arriva a fronteggiare il giudice.
Ippolito non ha molto tempo per vedere che accade attorno a lui che lo spectre muscoloso riparte all'attacco e sente il rumore di un'armatura alle spalle e scarta di lato.
Lo spectre muscoloso trafigge il petto di un altro spectre e, per tirarlo via,glielo scaglia contro.
Capitolo 17

L'onta della sconfitta lo aveva portato all'esilio, non avendo nessun posto dove andare Agamennone partì verso le regioni a nord.
Ormai erano 4 anni che vagava per quelle regioni sempre più fredde,inospitali e con scarsa popolazione, ma il proprio cosmo si affinava ogni giorno.
In capo a due anni era riuscito a congelare completamente un albero,senza però intaccare la linfa vitale di quest'ultimo,così che, dando un colpetto al ghiaccio, una volta liberato dalla morsa esso continui a vivere. Il potere del freddo era molto impegnativo,richiedeva concentrazione e fermezza.
Da qualche mese si era messo alla ricerca della famosa Bluegrado,una città che prosperava in mezzo al gelo guidata da un Reggente,un ex-cavaliere di Atena, forse avrebbe potuto imparare da lui.
La città è maestosa,solide mura in costruzione e cinque torri incomplete si innalzano al cielo.
Agamennone nota che le porte della città sono aperte e c'è un gran viavai di persone,carri carichi di messi,artigiani, tessitori e anche guerrieri.
Un uomo di statura media gli va incontro e lo saluta in maniera calorosa: “benvenuto straniero, di cosa hai bisogno? Qua-indica un edificio basso-c'è una locanda in cui puoi rifocillare e riposare,qua-indica un altro edificio-c'è..” ma Agamennone è troppo colpito dalla città per ascoltare e una volta che l'uomo ha finito di parlare,gli chiede: “quando posso incontrare il Reggente?”
L'uomo si fa serio e fa un cenno ad un guerriero che sparisce nella folla.
Dopo un po' appare un giovane avvolto in un'armatura scintillante verde con riflessi azzurri e molta folla si inginocchia al suo passaggio.
/che sia lui l'ex-cavaliere di Atena? L'armatura sembra richiamare qualche forma umana,vista l'assenza di teste di animal,ma un colore così brillante non ce le hanno neanche le armature d'oro../
“bengiunto straniero! Io sono il Vicereggente Bazak, per quale ragione hai intenzione di parlare al Reggente?” tutta la folla lo sta guardando con attenzione,come se pesassero ogni sua parola.
“il mio nome è Agamennone, ho saputo che il Reggente è un ex-cavaliere di Atena, volevo che mi addestrasse o che mi aiutasse a padroneggiare il mio cosmo..”la folla si distende.
Bazak sorride: “seguimi ragazzo,anche se sembri comunque a buon punto..”
Agamennone viene portato alla torre dalla parte opposta dell'ingresso e chiesto di aspettare dietro altre dieci persone,Bazak entra dentro al un portone.
Agamennone mentre aspetta guarda quella parte di città,la presenza di case basse, piccole fortificazioni e soldati di pattuglia lo portano a pensare ad una zona militare,ma un piccolo altare coglie l'attenzione dell'avventuriero. Un altare completamente azzurro-argenteo,dalle forme spigolose, con una figura femminile al centro però i dettagli non si vedono bene,ma il flusso dei pensieri viene interrotto da un'esplosione nella torre e alcune pietre cadono dall'alto.
Dalla torre esce un'altra figura in armatura che scorta un ragazzino che ancora emette delle fiamme dalle braccia, una voce dall'interno fa scorrere la fila e Agamennone avanza di qualche passo.
Torna a scrutare da lontano l'altare e gli sembra sempre più la figura di Atena,ma c'è qualcosa che non lo convince,dietro di lui arriva un altro ragazzo del nord,biondo con occhi azzurri e pelle chiara.
Si mette un po' a discorrere con quello prima di lui e quello dopo,ma il loro linguaggio è strano e parlano male il greco,quello davanti dovrà studiarlo meglio se vorrà l'armatura di Andromeda,lo scrigno si trovava nelle stanze del Grande Sacerdote insieme ad altre armature per alcune ispezioni prima che lui se ne andasse;invece l'ultimo arrivato doveva andare alla reggia di Odino,un dio neutrale rispetto ad Atena,ma parecchio chiuso come lo era Atene,in tempi passati.
Agamennone, si voleva convincere che l'avversario fosse il predestinato all'armatura,ma dentro sente una voce che gli dice il contrario,si dovrà allenare e lo dovrà affrontare di nuovo! Così saprà se erano le stelle o solo fortuna,in questo l'ex cavaliere della Corona Boreale lo avrebbe aiutato.
Affinando sempre più il cosmo,per poter combattere adeguatamente in nome della giustizia!
Agamennone si era tagliato i capelli in segno di sconfitta,una vecchia usanza,ora erano ricresciuti folti e lunghi,prima di affrontare la prova congela dell'aria e usa il ghiaccio per tagliarsi i capelli lunghi. È il suo turno, entra e si presenta: “Agamennone, voglio l'armatura d'oro di Acquario!”
Capitolo 18

“C'era una volta una donna bellissima ambita da due corteggiatori,entrambi con diverse motivazioni.
Il primo per collegare le due valli da parti opposte di una montagna,il secondo per i territori fertili.
La donna però dovette scegliere un terzo pretendente per imposizione paterna,che portò alla perdita della ragione dei due corteggiatori,tanto che uno dei due assaltò l'accampamento la notte del matrimonio dove si svolgeva i riti precedenti all'unione.
L'altro con l'aiuto di un druido scatenò le forze della natura per ammazzare i due contendenti fingendo di salvare la situazione,sposò la donna e unì sotto il suo potere le tre città.
Per ogni città ha messo un uomo di fiducia e negli ultimi mesi sta costruendo un castello nella montagna,con l'aiuto del portentoso druido.
Ho motivo di credere che il druido non sia altro che un alchimista che ha tradito Atena e che i tre servitori del nuovo reggente indossino copie di armature,così come il reggente.”
Il volto dell'interlocutore è nascosto nell'ombra della maschera, anche da inginocchiato non riesce a vedere bene i lineamenti del volto,ma la voce è possente e decisa.
“Euphemios della Lince,ti affido la missione di porre fine alla vita dell'alchimista traditore e a coloro che indossano false armature!”
/ho sentito bene? Porre fine alla vita? Va bene che ci son stati due pesanti attacchi del nemico,ma addirittura uccidere a sangue freddo?!/
“Sommo Sacerdote, rappresentante della volontà di Atena,è davvero questo che vuole la Dea?non sarebbe più giusto portarli qua e processarli?”
Un movimento dietro una tenda fa trasalire il cavaliere,una fanciulla dall'aspetto radioso si avvicina al Grande Sacerdote e si rivolge a Euphemios,che subito china il capo.
“Forse ho capito male perchè ero dietro alla tenda,ma metti in dubbio la mia volontà? CAVALIERE DI BRONZO DELLA LINCE!? Gli alchimisti traditori si sono rifugiati in un'isola e da quell'isola non possono uscire, quindi questo alchimista è sicuramente uno che ha MI ha giurato fedeltà, donando delle armature a dittatori e assassini si è giustamente guadagnato la pena di morte, sarai all'altezza MIO... CAVALIERE?
Da sempre mi sono prodigata per mantenere la pace sapendo che ad ogni mia azione ci sarebbe stata una reazione dei miei valorosi soldati,sia per sconfiggere un nemico sia per salvare vite umane.
Nel momento in cui ho creduto che voi cavalieri foste in grado di affrontare un pericolo mi sono ritirata dal campo, e voi!?
MI AVETE TRADITA! 3 cavalieri d'oro! 3 cavalieri d'oro hanno sostenuto la causa di Hades e altri si sono alleati a Nettuno e Apollo! Divinità da sempre mie avversarie!
DA SOLA ho affrontato i cavalieri d'oro che avevano tradito due secoli fa,DA SOLA! Come apoteosi del risentimento ho affrontato il mio stesso colpo proibito! Liberandomi del corpo divino ho potuto affrontarli e annientarli! Ma adesso sono preparata: in tutte le armature ho versato una goccia del mio sangue e l'ho fatto bere solo a chi avesse un cuore puro, tu avrai anche un cuore puro,ma questo mettere in dubbio un mio ordine mi porterebbe a privarti dell'armatura e sbatterti in qualche prigione..” Euphemios sente una mano che gli solleva il mento e lo sguardo coglie ogni aspetto della fanciulla fino ad incrociare gli occhi verdi incorniciati dai capelli castani, è paonazza in volto e goccioline di sudore scendono dal volto fino al seno.
La fanciulla si volta e stizzita si avvia verso la tenda lasciando un odore di fiori appena colti.
“procurami un cavaliere del Cigno, 230 anni fa uno è riuscito a farla diventare divina, non deve esser regredita per non tornare a quello stato..”e torna dietro le tende ricamate.
Il Grande Sacerdote si lascia cadere sul trono,borbotta qualcosa, si alza,cammina un po' per la stanza e infine si rivolge al cavaliere di bronzo:
“hai capito la tua missione?”
“si,Sommo Sacerdote!”
“allora vai e n on indugiare!” poi mentre Euphemios sta uscendo dalla porta, sente:
“ha perso il suo corpo divino e ora è molto più vulnerabile con tutti questi sentimenti umani..”


2 nuovi personaggi, vorrei provare a fare un po' alla Martin del Trono di Spade e aggiungere dei personaggi/punti di vista diversi.. se mi riesce.. xd.png
helois
Capitolo 19

Ammonn trova un po' di difficoltà ad affrontare i quattro seguaci di Hypnos nei territori plasmabili del sonno,però non demorde e ad ogni attacco risponde con altrettanta foga.
Morfeo,che era stato privato dell'elmo e aveva una crepa sul pettorale, era il più spietato; Fantaso era subdulo, il colpo alle spalle gli ha danneggiato l'attacco delle ali e un secondo colpo l'ha privato dell'elmo e delle ali,così attacca quando gli altri fratelli retrocedono;Icelo era quello che ha subito più danni all'armatura,per via dei capelli della Chioma di Berenice,sia per il colpo di Onirio,ancora più subdolamente di Fantaso appare e scompare infierendo quando Ammonn non è in guardia; infine Onirio è quello più in forma e colpisce sempre duramente Ammonn.
Neanche ha il tempo di finire che Icelo appare dal nulla e non ha il tempo di scartare di lato, gli avrebbe preso in pieno il collo,se non fosse così agile,così Icelo si deve accontentare di addentare l'elmo a forma di casco. È in parte l'elmo che si occupa di generare i capelli.
/ho cantato vittoria un po' troppo presto!/ si tasta il collo,ma non c'è nessuna ferita.
Per qualche secondo i seguaci di Hypnos sono perplessi, Onirio prende la parola: “ma tu sei l'umano che ha intrapreso il viaggio nel mondo dei sogni!?” Ammonn rimane basito: “ma come? Non avete riconosciuto il mio cosmo? Ho dissolto le vostre proiezioni oniriche con una tale facilità che pensavo vi ricordaste di me! Avendo finito presto l'addestramento a Cavaliere di Atena,ho provato a sostenere le prove per diventare seguace di altre divinità, ho colpito duramente tutti e sette i Generali degli abissi che son scappati via; i Primi Generali spero fossero più forti,o i Primi Cavalieri erano abbastanza deboli.. Poi questo e quello,infine grazie ad un sonnifero ho viaggiato nel Sonno,vi ho rintracciati nelle vostre sfere di appartenenza,tra l'altro gli incubi che mi avete procurato erano bazzecole,e ho risposto con la forza alla schiacciante forza mentale..”
“allora bisogna onorare tale forza,con altrettanta forza!” Fantaso,pare per un attimo cambiare sesso,e poi si scaglia su Ammonn urlando: “GRIM FANTASIA!” però Ammonn scarta di lato e la mano del dio passa oltre,il Cavaliere di Atena ne approfitta per racchiudere il dio in una rete di capelli che aveva steso a terra mentre erano distratte le divinità.
Fantaso si contorce dal dolore e l'armatura si spacca in più punti,ma Ammonn non ha il tempo di godere della sofferenza del dio che Icelo parte all'attacco e si teletrasporta alle spalle di Ammonn.
L'impatto è tremendo al Cavaliere della Chioma di Berenice manca il respiro e finisce per la prima volta a terra. Icelo è di nuovo scomparso ed emette versi ferali,quindi è il turno di Morfeo.
La mano del dio scaturisce un'onda di fiori che segue le mosse di Ammonn nel tentare di evitarla.
/mi ricorda tanto Socrate dei Pesci../ nota poi Icelo che sta per attaccarlo alle spalle e scarta dalla parte opposta e i fiori di Morfeo invadono Icelo,ficcandosi nelle crepe dell'armatura. /..e ora.../
“GUARDIAN'S ORACLE!” Onirio colpisce proprio quando Ammonn sta atterrando.
In un lasso di tempo infinitesimale il cavaliere di Chioma di Berenice brucia il cosmo come non aveva mai fatto prima di quel momento e afferra la sfera di cosmo divino,la trattiene sputando sangue e quando i copripolsi si stanno incrinando la scaglia contro Morfeo e Fantaso.
Morfeo era intento a liberare Icelo dai fiori e Fantaso si era liberato da poco dalla rete.
Le due divinità si estinguono in un bagliore,lasciando perplessi i due fratelli e Ammonn cade a terra.
Ma non è svenuto, è solo affranto per l'eccessivo cosmo che ha dovuto liberare in così poco tempo,infatti ha scoperto che il materiale dell'armatura può esser caricato di cosmo,così da esser disponibile nel momento del bisogno,un po' come la Freccia di Sagittario e le Armi di Bilancia.
Icelo è ancora stordito dal colpo di Morfeo,quindi Ammonn si scaglia verso Onirio e libera l'altra metà di cosmo contenuto nell'armatura: “BLACK EYE VORTEX!”attorno al pugno destro si crea un vortice nero,come l'armatura, che impatta contro l'armatura del dio. In una cascata di frammenti neri Oniro crolla a terra,Icelo sta per muoversi,ma Ammonn gli piomba addosso con i piedi,perforandolo.
“beh! Non male per un ''uomo'',no?” mentre i corpi degli dei si dissolvono e la terra trema.
Un'ombra si delinea mentre Ammonn si mette l'elmo.
“congratulazioni,però hai omesso di aver toccato la vetta del nono senso,questo fa di te un semidio,per quello che hai sconfitto i miei seguaci...” Hypnos si manifesta davanti ad Ammonn.
Capitolo 20

Empedocle sta dando fondo a tutte le energie,saranno due giorni che non mangia più e il suo fisico ne sta risentendo,così come il suo cosmo sempre più esiguo.
Era riuscito a controllare un guizzo di melma rossa e a scagliarlo contro una parete,così da avere un giaciglio tiepido,però oltre alla mano ustionata aveva perso alcuni ciuffi di capelli sul lato sinistro e la pelle in più punti presenta piccole bruciature che tirano e buttano sangue appena piega gli arti.
<Cavaliere di Atena,perchè ti agiti tanto?> risuona una voce maschile nella sua mente, Empedocle sente che l'ha raggiunto la pazzia e si getta a terra piangendo.
“voglio poter esser d'aiuto! Ho fatto di tutto per esser poter fare clamore, nonostante abbia un'armatura di bronzo di un contadino! Un contadino!”
< è umile e nobile la condizione del contadino,ma forse non sai dove ti trovi e quale altro significato può avere il tuo simbolo... Guardiano dell'Orsa!>
/evidentemente non sto impazzendo,la sento veramente questa voce../ “..e con questo?” esasperato.
<ti trovi nella dimora terrena della mia gente,Asgard!> “sei dunque Odino!?” <esatto! ora ho percepito la richiesta di aiuto della tua Dea e l'unico modo che ho è inviarle i miei soldati migliori,ma le armature sono sigillate e io non ho nessun corpo ospite che mi possa accogliere,quindi preparati! Stai per ricevere il cosmo di un dio..>
Un vento freddo lo investe,ma un freddo calmo,che non ferisce la pelle. A poco a poco sente gli arti come rinvigoriti, il caldo non lo preoccupa più e un senso di potere lo invade.
Empedocle inizia a bruciare il cosmo e deflagra la grotta,uscendo al cielo stellato.
All'aumentare del cosmo nel cielo si illumina la costellazione dell'Orsa Maggiore,che si proietta nel suolo spaccandolo.
Un fascio di luce arriva proprio in quella grotta e dalla melma rossa esce fuori un'armatura dalla figura di un cavallo con troppe zampe per i gusti di Empedocle.
Le armature si dispongono davanti a lui ed emettono un suono,lentamente sette giovani in armature si fanno strada nella neve e come ipnotizzati si liberano delle armature indossano quelle sette armature.
Empedocle però è privo di armatura,ma solo questo pensiero fa apparire una cometa nel cielo e arriva uno scrigno,che si apre rivelando una nuova forma dell'armatura di bronzo di Bootes.
//Degna del Guardiano dell'Orsa!Ora hai il potere di un dio e hai sette guerrieri formidabili!// la voce ora risuona nella sua testa. L'armatura è ancora più coprente rispetto a quella di prima e dal colore violetto-bianco ora ha una tinta marrone-nera,le punte sono diventate gemme(casualmente nell'ordine di 7 gemme di grandi dimensioni in tutta l'armatura)e l'elmo anziché bovino è un orso con denti aguzzi,decisamente più minacciosa come armatura.
I sette ragazzi lo seguono come un'ombra e non emettono un filo di voce,gli occhi sono vacui.
Dopo un po' si ritrova a pensare che lui non ha la più pallida idea dove fosse rinchiuso e dove si stia dirigendo,ma continua come mosso da un impulso superiore, non sente fatica,fame,sonno.
Il sole sorge e cala due volte e si ritrova già alle porte di Atene,ovviamente richiama l'attenzione delle vedette un gruppo di 8 guerrieri in armature e addirittura un Cavaliere d'Oro viene fuori.
Lo riconosce appena si avvicina un po' di più,lo saluta: “Salute a te, Ettore di Capricorno!”togliendosi l'elmo,i 7 ragazzi lo fanno all'unisono, e porge la mano al Cavaliere.
uhm.gif,Empedocle.... di Bootes?dove eri finito?”ma non si toglie l'elmo “chi.. sono e cosa sono?”
“un aiuto da parte di Odino! Si è alleato ad Atena contro i suoi nemici, come è la situazione?”
un po' a mezza voce Ettore risponde: “chissà cosa vorrà in cambio..” poi riprende a voce alta: “ci sono stati ben quattro assalti congiunti di Hades e Ares,le vittime sono minori per l'intervento di noi cavalieri,ma ci son delle perdite tra cui Edipo dell'Orsa Maggiore..” “Orsa Maggiore..” sempre a mezza voce,poi riprende con voce metallica e squillante: “l'ultimo attacco è stato respinto egregiamente capitanato da Dedalo di Gemelli,Parmenide di Bilancia e Recat dello Scorpione, dovrebbero esser in Dalmazia a contrastare l'esercito in rotta e un secondo esercito, tra poco partirà un gruppo di supporto guidato da Ermin di Cerbero,raggiungilo e aggragatevi a loro..” Ettore fa un cenno alle vedette ed Empedocle e i sette giovani entrano nelle mura di Atene.
Capitolo 21

Rigel sta arrancando nel salire i gradini fino alla casa del Grande Sacerdote,la distesa di rose rende goffo ogni suo movimento e le tre rose bianche che lo stanno privando della vita non aiutano.
Ma deve salire,perchè ha una missione e l'unico ostacolo che lo separa è il Grande Sacerdote,deve arrivare da Atena!
Lo scontro con Socrate si è rivelato più facile del previsto grazie al cosmo di Thanatos che lo ha sorretto nella battaglia, Socrate non ha fatto sul serio e l'intervento di Icaro è stato decisivo.
Ormai senza neanche un briciolo di oro sull'armatura,ormai abbandonato alla natura di traditore,Rigel si trascina a fatica e la scia di sangue che lascia alle spalle sembra diminuire,così come diminuiscono le forze.
Si sente mancare il terreno sotto i piedi e sta per crollare a terra,quando qualcuno lo sorregge.
“mio amore,sei tu?” la vista è appannata.
“No, sono Icaro, ma non puoi farla franca e svenire qua.. vuoi completare la tua missione? Allora completala in piedi come un uomo! Fino all'entrata ti porto io, ma dopo dovrai arrangiarti da solo..”
Rigel si appoggia al cavaliere dei Gemelli e ad ogni gradino l'armatura si fa meno pesante.
“..devi sapere che un paio di secoli fa i primi traditori furono tre cavalieri d'oro,quindi ci saremo aspettati anche tre traditori nelle schiere dorate,però ci siete stati solo te e l'Ariete,per questo Socrate ha deciso di farti passare,per una superstiziosa e quanto mai fuori luogo mania.. non a caso ti ha infilato nel corpo tre rose, ha allenato sempre gruppi di tre allievi ed è da 333 anni che vive su questa terra.. in quanto cavaliere dei Gemelli ho un'affinità con le coppie di ripetizioni, io e mio fratello, i due figli di Ares.. due allievi a testa,alcune manie che ci rendono umani,questo per cercare di fare leva a quel cuore affranto,o spaccato in due AHAHAHA, che ti ritrovi... però ti ho colpito una sola volta.. ”
Rigel,ex-cavaliere di Acquario,ansima, sputa sangue,ma infine è giunto!
Ora si ritrova davanti alle porte che accederanno alla stanza del Grande Sacerdote.
“..il tuo caro amico,l'Ariete,è vivo.. si è ritirato dalla battaglia,certo questo può voler dire che Hades o chi per lui l'ha ammazzato per non aver portato a termine la vostra missione,per questo ora..
GENRO MAO KEN! Dovrai portare a termine la tua missione,o morire nel tentativo!”
Rigel viene invaso da un lampo di luce e poi rinviene davanti alle porte di prima, ha sconfitto sia Socrate che il cavaliere dei Gemelli, indossa la vera armatura d'oro e sta per entrare nelle stanze del Grande Sacerdote per sconfiggerlo!
I passi riecheggiano nella navata,seduto sul trono c'è l'imponente figura che aveva visto ieri alla presentazione dei cavalieri d'oro.
“benvenuto Rigel,cavaliere di Acquario! Vuoi porre qualche quesito alla mia attenzione?”
Rigel senza accorgersene brucia il cosmo, spicca un balzo e scaglia: “Lame di Ghiaccio!” una pioggia di stalattiti si conficca nel suolo,nel trono e nella figura.
“TRADITORE!come puoi con un cosmo così misero pensare di ferirmi?” il Grande Sacerdote scansa le punte di ghiaccio, si lacera in alcuni punti la veste e con voce ancora più profonda: “come pensi anche lontanamente di poter colpire chi prima di te è già stato padrone delle energie fredde?”
Il funzionario di Atena stacca dal suolo le stalattiti e le rispedisce al mittente.
Rigel è sorpreso: “il Grande Sacerdote non era il precedente cavaliere di Toro? Colui che aveva addestrato il giovane Asterione? Ma l'armatura era negli abissi..come ha fatto ad avere la nomina?”
“Vedo che le menzogne sono giunte a destinazione! EHEHEH! Arco dell'Aurora!” una semicirconferenza si materializza a metà strada tra Rigel e il Grande Sacerdote e in un attimo lo colpisce al petto scagliandolo lontano,nella caduta l'elmo vola via e i capelli biondi si sciolgono.
Attraverso i ciuffi di capelli Rigel vede un ampio sorriso sotto l'elmo del rappresentante della volontà divina, ma non perde il coraggio! Il cosmo si fa ampio,così come quello dell'avversario.
La posa è identica nei due contendenti, i cosmi si equivalgono, il ghiaccio ricopre tutte le pareti e il soffitto.
“ESECUZIONE DELL'AURORA!”
“ESECUZIONE DELL'AURORA!”

helois
Capitolo 22

/Uffa,che noia! Proprio una bella parte mi son preso! Dall'incarnazione terrena della dea che dovrò proteggere tra le altre cose../
Euphemios nello scendere i gradini delle 12 Case ha la mente affollata da mille pensieri, specie sul fatto che sia l'unico cavaliere di bronzo ad avere ricevuto il sangue della dea,nemmeno il Lupo o Pegaso che sono i due più promettenti cavalieri!
Li aveva conosciuti da qualche mese dopo esser tornato dall'oriente in cui aveva perfezionato le tecniche e aveva ricevuto l'armatura di Lince,più qualche altro cavaliere d'argento. I cavalieri d'oro li sta conoscendo or ora. “ Euphemios di Lince, piacere!” “Ettore di Capricorno,molto lieto!”, prima c'era il vecchio Socrate dei Pesci e il misterioso Rigel dell'Acquario. Il prossimo dovrebbe esser interessante: lo chiamano il Muto Arciere. Si dice che abbia combattuto ancora da allievo in uno scontro avvenuto poco tempo fa contro i figli di Ares e che uno dei due gli abbia reciso gola e lingua. Ed ecco la casa di Sagittario, ben organizzata e piena di bersagli in legno. Le frecce erano conficcate per la maggior parte nelle zone centrali,alcune scagliate dopo spaccavano le altre.
Il cavaliere d'oro è alle sue spalle senza che se ne sia accorto. Euphemios sobbalza dallo spavento e il cavaliere,che aveva tolto la parte superiore dell'armatura è una figura inquietante: pelle bianca, cicatrici sul petto e una profonda sulla spalla, capelli lunghi neri, un collare e una maschera d'argento con motivi verdi, occhi azzurri penetranti.
Ma appena il guerriero riconosce l'armatura si rallegra e appoggia l'arco d'oro e con occhi ricolmi di gioia lo abbraccia e scuote vigorosamente la mano.
“Euphemios di Lince,piac” ma si accorge subito dell'errore ed è imbarazzato. Il cavaliere che poco prima era sembrato un demone, ora è gentile e lo fa accomodare ad una sedie, facendo gesti che erano più comprensibili di qualsiasi parola.
/incredibile! Deve esser stata dura da solo senza che nessuno ti potesse capire../ e come se lo avesse detto a voce alta il cavaliere d'oro alza le spalle e a gesti spiega he aveva conosciuto poche persone prima della perdita della voce ma che con il risultato ottenuto tutti ora lo conoscevano e ne stimavano l'operato. Anzi,fa dei gesti che però Euphemios non capisce e allora lui fa con una mano il numero “3” e con l'altra un gesto di portare fuori qualcosa dalla bocca.
“ah! Fattelo raccontare dal terzo? Il cavaliere di Gemelli?” l'Arciere annuisce vigorosamente e poi gli offre da bere e da mangiare, inarcando di nuovo le spalle per dire che è troppo per lui.
“vorrei tanto,ma ho una missione da compiere!” allora il cavaliere di Sagittario prende una borraccia e ci versa dentro il liquido, poi prende un involucro e ci avvolge il cibo e glielo porge sorridendo con gli occhi e dalla maschera si notano delle pieghe nella pelle. /sta sorridendo anche lì/
Euphemios accetta e scende verso la prossima Casa, “Euphemios di Lince,piacere!” “Recat dello Scorpione,piacere!” ma rispetto all'accoglienza del Sagittario questi indica subito l'entrata.
/un tipo particolare,eh!/ “cavaliere di bronzo, non tutti sono come il cavaliere che hai incontrato poco fa,se reputi me un tipo particolare, guardati da Ravid del Cancro,quello potrebbe ucciderti senza neanche rifletterci un po' su.. non solo io e il Sagittario siamo un po' telepati,quindi attento!”
“si,signore!” Euphemios parte di corsa e a distanza debita: “va bene che l'attacco di Hades sarà imminente,ma così freddo!Bilancia!” il cavaliere d'oro non è dentro la casa,ma è seduto sulla soglia.
“ Euphemios di Lince,piacere!” lo accoglie con una calorosa stretta di mano “Parmenide di Bilancia piacere mio,sempre bello vedere cavalieri di bronzo che meritano il sangue della dea..non indugiare mai,sappi che Atena è con te!” strizza l'occhio e gli da una pacca sul copri spalla destro. “ma..”
Dopo il cenno di Parmenide Euphemios procede la discesa, quando era salito prima tutti i cavalieri d'oro erano già stati convocati fatta eccezione per due e così lui e 3 cavalieri d'argento li avevano fatti accomodare in un'altra stanza. Poi erano stati chiamati i cavalieri d'argento e infine lui.
La Casa della Vergine appare vuota,spoglia,non c'è nulla dentro,neanche il cavaliere,nel procedere però lo nota,il custode della Casa,è in posizione di meditazione ed è appena flebile il suo cosmo.
Fa per avvicinare la mano,ma essa incontra soltanto aria!/ il Cavaliere non è qui../ procede oltre.
Il cavaliere di Leone,Eschilo, è ancora più allegro di Sagittario, esaltato per la missione,specie la parte degli alchimisti e non demorde. Lo seguirà!
Capitolo 23

La prova di ammissione all'esercitazione è stata difficile. Rispetto a quanto Agamennone era abituato,bisognava scagliare colpi che gradualmente scendessero di temperatura uniformemente.
L'impegno lo ha sfiancato,però ora potrà incontrare l'ex-cavaliere della Corona Boreale e ricevere un addestramento,anche lui, in quelle regioni fredde e ora potrà riprendersi l'armatura da Rigel.
Ma Bazak gli dice che non è possibile incontrarlo subito,perchè molto anziano e spesso stanco.
Lo conduce però in alcuni alloggi con altri allievi per le fila di Atena e che l'indomani lui e un altro li smisteranno per rango di appartenenza e che potranno allenarsi adeguatamente anche senza disturbare l'anziano ex-cavaliere.
/suona molto strano, però../ Agamennone aveva delle riserve /..non è che sia morto? E non lo vogliono far sapere in giro?/ la folla in città con la sera andava scemando e allora decide di andare a fare un giro per la città in costruzione.
In quegli anni aveva imparato a vedere le costellazioni più nordiche,notte dopo notte le salutava ed esse,in un certo senso,lo hanno accompagnato nel viaggio.
Ma avvolto dalla città le stelle sembrano ancora più belle e vive, lassù splende in particolar modo la costellazione di Chioma di Berenice a fianco,più debolmente, Bootes e la pulsante Corona Boreale.
/che i rispettivi cavalieri stiano combattendo duramente? Le stelle splendono veramente di più se il cavaliere è impegnato in una dura lotta?/ così Agamennone si mette a cercare più a sud se ci fosse la costellazione di Acquario e se Rigel sia coinvolto in qualche scontro. Ma non la vede.
/come reagirà la costellazione alla mia pretesa all'armatura? Io penso di esserne più degno di Rigel.. non l'ho mai detto a nessuno ma lui barò meschinamente nello scontro,non potendo farcela fisicamente mi colpì ai piedi e, dopo avermi immobilizzato in breve arco di tempo,mi ha colpito parecchie volte per sfiancarmi e infine mi ha colpito alle spalle.. ma non è il momento di ricordare! Mi devo allenare, andare nel regno sottomarino per avere le prove che l'armatura di Acquario a scelto lui e non me,prove che la costellazione preferisce lui anziché me!/ sta serrando i pugni così forte che si accorge di essersi aperto delle ferite nei palmi delle mani e che l'aria intorno a lui è ancora più fredda.
Scuote il capo in segno di disperazione, i capelli che si son allungati negli anni li coprono nuovamente il viso, domani li taglierà di nuovo per un nuovo inizio,anche se dovesse rimanere un pretendente all'armatura di Acquario,potrà aiutare questa intera città in costruzione.
/ma non devo pensare al peggio! Potrei anche scoprire che in realtà Rigel non ha mai conquistato l'armatura! Che abbia rinunciato all'impresa! O che sia morto e quindi la costellazione vuole me!/
Nuovo slancio e vigore portano Agamennone ad allenarsi proprio quella notte,in cui è il primo a vedere quei fuochi in avvicinamento.
Stava provando ad espandere il proprio cosmo per cercare cambiare il tempo atmosferico e placare la tormenta,riuscendoci,ma le ferite non rimarginate completamente nelle mani iniziano a bruciare.
Quel calore causa il ritorno della tormenta,ma nel lasso di tempo prima che gli tornasse la neve addosso Agamennone nota un gruppo di figure in armatura nera e armatura rossa in mezzo a quella candida terra. /un attacco nemico?!/
Agamennone corre subito verso il portone e da subito l'allarme. Arrivano quasi subito Bazak e altre due figure con due armature strane,una sembra far parte di qualche oggetto ornamentale,l'altra decisamente qualcosa di non umano.[] Bazak gli porge un'armatura da addestramento più coprente rispetto a quelle di Atene,quindi la indossa e segue le tre figure, a cui se ne aggiungono altre cinque,tra esse c'è l'apprendista di Odino incontrato il giorno precedente,anche lui con un'armatura simile. Agamennone si infila l'elmo e segue il gruppo in carica contro il nemico; Bazak dice qualcosa ma la tormenta inghiotte la voce,quindi opta per rimanere un attimo nelle retrovie per ripetere a fermare la tormenta solo dalla loro parte e dirigerla verso gli avversari. Bloccando la tormenta Bazak ripete quello che aveva detto: “sono spectre e seguaci di Ares..c'è un cosmo terribile tra loro..” i nemici appaiono come rallentati e allora il primo gruppo guidato da Bazak gli incalza. Agamennone non perde tempo e si scopre torturatore: congela i nemici e gode quando si frantumano in mille pezzi al vento. I compagni di avventura lo guardano con sospetto.
Capitolo 24

Lo scontro si è svolto molto rapidamente,con nessuna perdita nel gruppo di Ippolito,ma tanti caduti nella schiera dei nemici.
Rimangono cinque spectre in piedi e Noesis dell'Ariete a fronteggiare il gruppo di Ippolito,Recat,Banis,Fedro,Perseo e Metrofane. / sei contro sei.. la casualità../
“lode a voi cavalieri di Atena! Chiaramente il vostro gruppo era meglio assortito rispetto ai quattro là - indicando i cavalieri inchiodati al carro – quindi che la vostra ricompensa sia il conoscerci meglio,voglio sapere i nomi di chi stiamo per uccidere e,se mai ci riuscirete,farvi l'onore di conoscere i nostri.. mi presento – inchinandosi – Eaco, Giudice della Garuda!” quello muscoloso con il coprispalla a forma di animale digrignando i denti: “Treh Stella del Cielo Solitario”, quello che aveva la testa scolpita nel petto: “Yahn Stella del Cielo Ferito”, quello robusto con l'armatura squadrata e l'elmo con un corno: “Vectar Stella del Cielo Penetrante”, quello magro dall'armatura piena di piccole estroflessioni: “Qwae Stella del Cielo degli Inganni” e infine “beh,sapete chi sono.. Noesis dell'Ariete, al vostro servizio..” e si mette a fianco del Giudice.
“Recat di Scorpione” e si mette davanti al Giudice, “Ippolito di Corona Boreale”, “Banis di Lucertola” , “Fedro di Balena”, “Perseo di Fornace” e “Metrofane di Lupo”.
I cavalieri di Atena si scambiano uno sguardo e ognuno all'unisono si dirige verso il proprio nemico.
Noesis scarta subito di lato all'attacco di Ippolito,cerca di colpirlo alle spalle,ma il cavaliere arretra.
Lo scontro degli altri attira l'attenzione di Ippolito quando si frappongono tra lui e Noesis oppure quando sono alle spalle di Noesis: vede subito una netta superiorità tra Banis e Vectar,dove il primo crea una barriera che lo spectre non riesce a passare,lo scontro tra Treh e Fedro è in parità a livello fisico, Metrofane è abbastanza abile,anche se Yahn quando attiva il colpo distrae tutti,invece Perseo è quello più in difficoltà visto il nemico che sfugge e diventa invisibile.
Su tutt'altro livello sono il giudice e Recat: il cavaliere d'oro è raramente fisso in un punto e il Giudice è implacabile e tenace, un paio di volte è riuscito a colpire Recat e a scagliarlo in aria.
Noesis non è ricorso ancora al colpo di poco prima, quindi Ippolito prende l'iniziativa: “Aurora Boreale!!” che investe per metà corpo l'ex-cavaliere di Ariete.
“suppongo che neanche Rigel abbia la vera armatura d'oro,eh?” dopo che ti avrò sistemato,penserò a lui,dopo aver speso 3 anni della mia vita ad allenarlo è questo il mio compenso?”
Ippolito ha colpito nel segno: al sentire nominare Rigel, Noesis reagisce.
“si, ero contrario all'inizio per aver dato le nostre vite ad Hades,ma Thanatos ci ha detto.. no,con me non funziona! Non mi farai rivelare il mio.. il nostro piano!” l'aura si tinge d'oro per frazioni di secondo e poi vira subito al nero,anche il volto si distorce in qualcosa di più oscuro. “Sekishiki Konso Ha!” e scaglia delle sfere fiammeggianti contro Ippolito.
“ma che..?” Ippolito arretra,ma non abbastanza. Il caldo lo soffoca, sente l'armatura che si sta scaldando e sente qualcosa anche alla pelle scoperta. /questo non me lo sarei aspettato../
Se non fosse stato per il cosmo freddo che aveva iniziato ad emanare poco prima, il caldo sarebbe stato insostenibile, però non muove bene le gambe, quindi riprende un po' le forze e si getta a terra.
“ahaha! Il vecchietto è già morto! Io e Rigel bisognava sistemare 5 cavalieri d'oro a testa,quindi ne abbiamo studiato le tecniche e come evitarle,questo è un colpo di Ravid del Cancro,ti ho scagliato addosso 3 anime dei soldati di Ares caduti e poi le ho incendiate.. tecnica sublime, se non fosse per il nuovo cosmo non sarei in grado di sostenere lo sforzo,ma posso anche lanciare il colpo dei Gemelli insieme a quello del Toro tante volte quante viene lanciato il colpo del Leone.. se volessi!”
Ippolito a terra inizia a bruciare il cosmo e sente la sensazione già provata prima. “ah,si?provalo!”
/vediamo se è così avventato../ Noesis fa esplodere letteralmente la terra sotto di lui, e intorno a lui la luce viene risucchiata. “GALAXIAN GREAT BOLT!” Ippolito scatta in piedi ed espande il proprio cosmo a dismisura,fino a quel punto in cui sente un informicolamento al petto.
“SIDERAL CROWN!” un'enorme cono di luce e ghiaccio scaturisce dalle mani unite di Ippolito che avvolge la sfera nera e la blocca a mezz'aria, in più colpisce alcuni spectre che si trovano davanti. Il petto inizia a battere troppo velocemente /un ultimo sforzo,dai../,il cavaliere di Corona Boreale sorride, dice: “il bello di esser vivi,è che.. AURORA BOREALE!” e poi sviene.



ho scritto una decina di capitoli in quest'estate di tirocini estivi e di vacanze del tipo a cui scroccavo la wifi,quindi ho scritto tanto..
ma alcuni esami incombono e quindi li posterò con calma..
helois
Capitolo 25

Euphemios si sentiva un po' a disagio ogni volta che il cavaliere d'oro gli faceva alcune domande,alla fine lui era un solo cavaliere di bronzo!
Ma quando arrivano alla zona indicata entrambi taciono alla scena a cui stanno assistendo.
Una gigantesta testa scolpita nella montagna li osserva con occhi vacui,la vallata è in fermento e almeno una città, delle tre descritte,è visibile e non sembra per niente una città,dei fumi neri si alzano da alcune costruzioni da alcune voragini nel suolo.
“Wow! Sembra emozionante,no?” nel discendere il declivio Eschilo raccatta altri rami e altri fasci di erbe,ne porge alcuni ad Euphemios dicendo: “mettine altri sotto il mantello dando una forma non così definita ai nostri scrigni..” si erano liberati delle armature per non dare troppo nell'occhio.
Così si avvicinano ad un gruppo di uomini che sta sudando copiosamente e si sta tagliando la legna sotto il sole. Si impauriscono per la presenza di stranieri e dopo poco arriva una guardia armata di frusta e dopo alcune schiocchiate di frusta ai taglialegna si rivolge ai due stranieri: “cosa volete?”
“siamo diretti a nord e pensavamo di sostare un po' in quella città stavamo per chiedere indicazioni se ci fosse un posto per me e il mio fratello..” Euphemios s'era quasi trattenuto dal colpirlo per la violenza gratuita che ha dimostrato, ma meglio riservarla per il tiranno e l'ipotetico alchimista.
/chissà perchè mi hanno affidato una missione del genere,quando tra poco inizierà la Guerra Sacra.
Sono un cavaliere di bronzo, se fallisco non gliene importa a nessuno,no? E se ho successo rimango sempre un cavaliere di basso rango che è riuscito in una missione banale.. a meno che non tengano a me in particolar modo e non mi vogliono coinvolgere nello scontro.. ma a che scopo?/
La guardia aveva dato una risposta,ma i pensieri di Euphemios l'avevano distratto e Eschilo aveva risposto per lui,beccandosi una frustata sulla faccia. Col volto rigato di sangue il cavaliere del leone trattiene la frusta e scaglia un potente colpo che divide in due parti,verticalmente,la guardia.
“ops! Non so moderare la mia forza, era comunque un bastardo,''fratello''cavaliere ora il piano è..?”
Un piccolo manipolo di soldati armati di lance e scudi si avvicina a loro. “penso che il dare meno nell'occhio sia andato,ancora non dobbiamo indossiamo le armature e facciamoci notare un po'..”
Il gruppetto viene mandato al tappeto facilmente,ma non sembra esserci stato troppa confusione,allora al cavaliere d'oro viene una brillante idea.
Travestiti da soldati con due corpi a testa, si dirigono verso l'accampamento vicino e riferiscono di un attacco proprio da dove sono arrivati al capitano delle guardie,che manda subito quasi tutta la guarnigione presente sul posto.
“io non vi avevo ancora visti, siete delle nuove reclute,eh! Portate i feriti nella tenda delle medicazioni e andate a fare rapporto al Generale! lo trovate nel solito posto che vi hanno detto il primo giorno che siete stati reclutati..” /nel solito posto?!?cavolo!/ “Sissignore! Agli ordini!”
i due fanno per incamminarsi quando il capitano li chiede: “..chi diavolo vi ha reclutati!?” /non si mette bene/ Euphemios stava per appoggiare il primo cadavere,Eschilo si volta nascondendo lo scrigno.ma subito dopo il capitano sbotta: “chissene frega! Muovetevi nullità!” e si mettono a correre via dall'accampamento fino alle tende in cui c'erano feriti davanti.
Il giovane li accoglie e offre da bere, ma tastati alcuni punti nel collo si rattristisce.
“dovete avvertire il Generale o il Tattico?” “ci hanno detto il Generale..” “perfetto,ci dovevo andare giusto ora,seguitemi..” si incamminano furtivi,sperano che nessuno noti li scrigni sotto agli scudi.
/wow! La fortuna volge al nostro fav../ la tenda in cui stavano andando era in cima ad una piccola scalinata,l'entrata alla tenda è in pietra e irta di aculei ai lati,come una bocca in verticale. /..ore/
Non c'è nessuna guardia, ma da dentro la tenda si sentono gemiti e grida. Euphemios guarda Eschilo che risponde con un altrettanta perplessità, alzando le spalle entrano nella tenda.
L' afrore è la prima cosa che li colpisce,dopo viene una figura in armatura grigia che si dimena in un oceano di carne. Il giovane che li ha accompagnati fino a lì chiama: “Generale di Hirudo? C'è stato un attacco e questi due soldati le volevano riferire l'accaduto..”
“ora che mi avete disturbato,cosa volete?” la figura si avvicina.
Il Generale si alza in tutta la sua altezza,più di due metri, l'armatura copre quasi tutto il corpo e dall'elmo pieno con aculei ai lati si delinea una faccia orribile.

Capitolo 26

“mai avrei creduto tu fossi così resistente!” Hypnos continuava a colpirlo sempre più duramente.
Ammonn ringraziava l'aver infuso il cosmo nell'armatura e che questa ne stia giovando.
“un bello scontro,dio del Sonno,peccato che sia destinato a chiudersi.. BLACK EYE VORTEX!”
Un altro colpo e si infrange sull'armatura del dio rilasciando frammenti neri come per altri colpi.
L'armatura di Hypnos è costellata di crepe, quella della Chioma di Berenice ne presenta solo alcune nei copribracci per via del “Guardian's Oracle” di poco prima allargate dai colpi di Hypnos.
“però non è il Mondo dei Sogni il posto giusto per il nostro scontro,uno scenario migliore può esser.. EPIALTES FIELDS!” appare un vortice li avvolge e risucchia al suo interno.
“Epialte è un mio seguace che non mando mai sul campo perchè si occupa principalmente di plasmare gli incubi, questa è la regione dove nascono gli incubi..”
Ammonn si guarda attorno: isole di varie dimensioni fluttuano nell'aria,l'aria ora è pesante,ora gelida,ma spesso gelida, ci sono decine di ombre per ogni isola. Uno scenario del genere l'aveva visto nell'Yomotsu Hirasaka quando l'aveva accompagnato Ravid,ma questo è ancora più vuoto.
La sensazione di staticità permea l'ambiente, un gigantesco blocco di isole ospita una colossale ombra, Hypnos si accorge che la sta guardando: “quello è il tuo più terribile incubo,vero?”
L'ombra colossale si delinea e Ammonn trasalisce. È proprio il suo primo allenatore-torturatore.
I successivi non gli avevano fatto più effetto,ma il primo fu sconvolgente.
Erano anni che non pensava più a lui, le convinzioni di una vita vacillano davanti al proprio terrore.
Hypnos colpisce duramente alle spalle,se fosse capace di provare dolore Ammonn lo assocerebbe al sangue,ma è paralizzato dal terrore. Ma nonostante tutto il Cavaliere della Chioma di Berenice si rialza, da le spalle al terrore infantile e affronta Hypnos. “pensavi fosse sufficiente?in guardia!”
Allarga le braccia e unisce le gambe, dall'elmo scaturiscono centinaia di capelli d'oro.
“DIADEM IVY TRAP!” e i capelli d'oro,come se fossero vivi, avvolgono il Dio del Sonno.
“pensi davvero di poter intrappolare un dio con così poco..? ma cosa succede?!” i capelli si stringono spaccando l'armatura e ferendo il Dio al volto e alle braccia.
“quando ho rilasciato il cosmo nell'armatura,non avevo l'elmo in testa..non è molto cosmo,ma sufficiente ad unirlo al mio e annientare il tuo corpo!” e il corpo di Hypnos si sfalda in mille parti.
L'anima del dio si dirige verso la gigantesca ombra e ci si fonde. “vieni a me,mio servitore!” e appare un altro essere in armatura dello stesso colore degli altri servitori,ma con la faccia completamente liscia,senza occhi e bocca. Hypnos si fonde insieme a quello e altre ombre vengono richiamate,l'armatura si modifica in qualcosa di grottesco e la faccia liscia del servitore diventa un accozzaglia di occhi e bocche. “ora subirai la nostra ira!!” dicono cinque o sei voci diverse,tra cui quella di Hypnos. “Encounter Another Field! Che gli incubi divengano realtà!!”
Le ombre in tutto lo scenario statico si dimenano e si agitano,diventando uomini,dei e mostri. Colonne di persone si schierano davanti alla grottesca e gigantesca figura,che impartisce un ordine e inizia l'attacco. Tra le persone ci sono molti guerrieri, tra le divinità spiccano molti Hades, Zeus, Ares, Poseidone.
La forza però di questi è esigua e Ammonn ha la meglio sulle centinaia di figure, con somma ira del gigantesco abominio che invoca qualcosa in un antico linguaggio e lo scenario cambia di nuovo.
/proprio come speravo!/ Ammonn è ora davanti ad un gigantesco tempio,con un'entrata colossale.
La navata centrale è libera,ma nelle navate laterali ci sono delle bare di varie forme e materiali.
“questo è il luogo dove riposano in eterno,passate e future divinità, il mio piano segreto che volevo attuare da tanto tempo!” la sola voce di Hypnos sovrasta le altre “sii grato alla tua dea,visto che ne sei al cospetto!” indicando la bara di un minerale rosato, “e lì ho messo Artemide,accanto alla sorella,come sono magnanimo! Se mi sconfiggerai potrai scegliere tra il corpo originale della tua dea o un'alleata alla tua dea,ma... dovrai prima sconfiggere queste cinque divinità!” cinque figure di diversa altezza in armatura di diverse forme si manifestano ai lati dell'agglomerato.
“ti presento: Lissa, la Rabbia; Dolo, il danno; Ptonos, l'invidia e poi Tartaro e,mia madre,Notte!” Ptonos parte subito all'attacco,ma viene fermato da una sfera di energia. /Menasse?!!?/
A fianco di Ammonn appare il cavaliere d'oro della Vergine.

Capitolo 27

Ippolito rinviene a poco a poco, la faccia di Fedro col collo fasciato si delinea sempre di più.
“col suo colpo e il colpo possente di Recat abbiamo mandato in rotta i quattro spectre supersiti,abbiamo salvato anche i nostri compagni e abbiamo respinto un altro attacco!”
“gli spectre si sono ritirati,mai era accaduta un evento del genere.. piacere di rivederla, cavaliere di Corona Boreale,il cosmo che hai sviluppato nell'ultimo attacco mi ha fatto lasciare la mia Casa per osservare da vicino la tua forza..sono Dedalo dei Gemelli!” Il ragazzo sembra giovane,tanto che l'elmo che indossa sembra troppo ampio per il capo,aumentando il volume dei lunghi capelli neri,ma lo sguardo serio e deciso non mette in dubbio la carica che ricopre. Gli occhi verdi sono lo specchio dell'anima: ma aveva visto un tale sguardo solo in persone molto più anziane e vissute.
Ippolito si mette alla bene e meglio a sedere, gli avevano tolto l'armatura e fasciato una spalla.
Un pensiero e l'armatura si ridispone sul suo corpo, si appoggia alla spalla di Dedalo e esce da lì.
Era di nuovo finito nella solita stanza, Fedro fa strada e raggiungono il gruppetto di cavalieri.
“felice di vedere che si sente bene!” Parmenide aveva la faccia fasciata e l'elmo nascondeva un occhio, aveva fasciature sulle braccia e zoppicava un po'. Ippolito fa per avvicinarsi e scorge un grosso incavo nelle bende sull'occhio nascosto,ma il Cavaliere di Bilancia non demorde: “non si preoccupi!”
Recat gli porge un saluto e la mano la trova stranamente calda, gli altri cavalieri erano quelli con cui aveva affrontato gli spectre. “Perseo della Fornace?” Ippolito si volge a Recat.
Il cavaliere di Scorpione non dice nulla ma volge lo sguardo verso le mura.
Ippolito corre sulle mura e vede un lunghissimo muro di fiamme,che rischiara il tramonto.
“a lui dobbiamo la ritirata degli spectre..” Recat si lascia sfuggire una lacrima.
Il cavaliere di Fornace è ancora lì in piedi al centro delle fiamme, con l'armatura riposta a simbolo dietro,che estingue piano piano il cosmo. Allo zenit della luna,rimangono solo ossa.
Una funzione veloce per sancire la nona perdita tra i valorosi cavalieri di Atena.
All'alba il gruppo formato da Dedalo dei Gemelli, Recat di Scorpione, Parmenide di Bilancia,Ippolito di Corona Boreale, Banis di Lucertola ,Fedro di Balena e Metrofane di Lupo parte verso la regione della Dalmazia, poichè Recat li aveva visti accampati in una vallata laggiù.
Arrivano che il sole è alto nel cielo,che illumina la vallata scarsamente alberata.
Nel piccolo accampamento, che consiste in un tronco abbattuto per il fuoco, ci sono tre spectre: il Giudice della Garuda, Qwae e Treh,che non ha più il coprispalla con l'animale. Noesis pare non esser sopravvissuto. Non conoscendo bene l'acustica della vallata Ippolito opta per usare il pensiero /Recat, Noesis?/ il cavaliere d'oro scuote il capo e alza le spalle. /scomparso?Maledizione!/
“non so voi,ma io so che sarà una trappola..”bisbiglia Fedro tastandosi la fasciatura al collo “beh, se no perchè ci sarebbero ben tre cavalieri d'oro?” in un sussurro,Banis è più ottimista.
“scendo io e mi porto dietro il coraggioso Balenottero, voi aspettate qua!” Parmenide agguanta il cavaliere d'argento e corre nella direzione degli spectre,iniziando a bruciare il proprio cosmo.
I tre spectre si accorgono dell'oro dell'armatura un po' troppo tardi, il colpo di Fedro fa sbalzare via Qwae, Parmenide colpisce duramente Treh e scaglia un possente colpo al viso del Giudice.
Il colpo però va a vuoto e il Giudice si rivela esser una proiezione, ai lati opposti della vallata appaiono tre eserciti. Il primo guidato dalla Garuda,il secondo(e più numeroso) dalla Viverna, il terzo da Noesis.
Parte in carica la Garuda alla guida di decine di soliti guerrieri in armatura rossa e nera,forse qualche spectre.I due spectre non riescono a spostarsi in tempo e vengono travolti.L'impatto è devastante.
Ma il cavaliere della Bilancia divide,letteralmente,in due l'esercito nemico.
Fedro affronta alcuni guerrieri e Qwae,che è tornato all'attacco. Noesis parte all'attacco aggirandoli.
Recat fa un cenno e Ippolito lo segue,l'ultima cosa che sente è Dedalo che ordina qualcosa.
In breve tempo sono alle spalle dell'esercito di Noesis,a cui hanno riforgiato l'armatura e il braccio che aveva perso.
Anziché partire dalle spalle le corna dell'Ariete ora sono ai lati del nuovo arto e, perforando tutto ciò che gli capita a tiro, si apre la strada verso Parmenide.Fedro è in difficoltà e Ippolito abbandona la vendetta per aiutare l'amico. Lo scontro si fa serrato,ma i due spectre vengono annientati da lui e Fedro,a cui però si riapre la ferita sul collo.
Il campo ora è dedicato a Recat contro Noesis e Parmenide contro la Garuda.


helois
Noesis dell’Ariete
STATUS: ex-cavaliere d’oro della prima casa
ETA: 20
NAZIONALITA: greca
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: Atene
MAESTRO: -
ALLIEVI: -
AMICI: Rigel
PARENTI: sconosciuti
NEMICI UCCISI: -
NEMICI AFFRONTATI: -
STATO ATTUALE: spectre risorto
UCCISO DA:-
TECNICHE: stardust revolution, cristal wall, sekishiki tenryou-ha, great horn, galaxian explosion,lighting plasma

Asterione del Toro
STATUS: cavaliere d’oro della seconda casa
ETA: 21
NAZIONALITA: greca
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: sconosciuta
MAESTRO: sconosciuto
ALLIEVI: -
AMICI: -
PARENTI: sconosciuti
NEMICI UCCISI:-
NEMICI AFFRONTATI: Noesis dell'Ariete
STATO ATTUALE: sconosciuto
UCCISO DA:
TECNICHE: great horn, []

Dedalo di Gemini
STATUS: cavaliere d’oro della terza casa
ETA: 25
NAZIONALITA: greca
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: sconosciuta
MAESTRO: Socrate dei Pesci
ALLIEVI: nessuno
AMICI: Socrate, Ravid, Alcide
PARENTI: Icaro(fratello)
NEMICI UCCISI: -
NEMICI AFFRONTATI: Ares
STATO ATTUALE: vivo
UCCISO DA: -
TECNICHE: galaxian explosion,[ Another dimension, genro mao ken]

Icaro di gemini
STATUS: cavaliere d’oro della terza casa
ETA: 25
NAZIONALITA: greca
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: sconosciuta
MAESTRO: Ravid del Cancro
ALLIEVI: -
AMICI: Ravid, Socrate, Alcide
PARENTI: Dedalo(fratello)
NEMICI UCCISI: -
NEMICI AFFRONTATI: Rigel dell'Acquario
STATO ATTUALE: vivo
UCCISO DA: -
TECNICHE: galaxian explosion, Another dimension

Ravid del Cancro
STATUS: cavaliere d’oro della quarta casa
ETA: 250(?)
NAZIONALITA: babilonese-ebraica
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: Atene, Tempio di Re Salomone
MAESTRO: [Salomone]
ALLIEVI: Icaro dei Gemelli
AMICI: nessuno,di vivo.
PARENTI: sconosciuti
NEMICI UCCISI:
NEMICI AFFRONTATI:
STATO ATTUALE: vivo(?)
UCCISO DA: -
TECNICHE: sekishiki meikaiha, sekishiki konsoha, acubens, Sekishiki Kisuen,[]

Eschilo del Leone
STATUS: cavaliere d’oro della quinta casa
ETA: 23
NAZIONALITA: greca
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: Atene
MAESTRO: -
ALLIEVI: nessuno
AMICI: Euphemios della Lince
PARENTI: -
NEMICI UCCISI:
NEMICI AFFRONTATI:
STATO ATTUALE: vivo
UCCISO DA:
TECNICHE: lightning plasma, lightning bolt, thunderstorm

Menasse di Virgo
STATUS: cavaliere d’oro della sesta casa
ETA: 28
NAZIONALITA: greca
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: sconosciuta
MAESTRO: Socrate dei Pesci
ALLIEVI: nessuno
AMICI: Ammonn di Chioma di Berenice
PARENTI: sconosciuti
NEMICI UCCISI: Seth,Stella Comandante,Ore, Stella del cielo delle Lacrime,Yarna, Stella del Cielo della Violenza
NEMICI AFFRONTATI: Seth,Stella Comandante,Ore, Stella del cielo delle Lacrime,Yarna, Stella del Cielo della Violenza, Thanatos, Hypnos
STATO ATTUALE: vivo
UCCISO DA:
TECNICHE: [*], Tembu Horin

Parmenide di Libra
STATUS: cavaliere d’oro della settima casa
ETA: 22
NAZIONALITA: greca-nordica
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: Atene
MAESTRO: Alcide del Capricorno(nonno)
ALLIEVI: -
AMICI: Dedalo,Recat
PARENTI: Alcide del Capricorno(nonno)
NEMICI UCCISI: Sparte di Ares
NEMICI AFFRONTATI: Ares, Loki
STATO ATTUALE: vivo
UCCISO DA:-
TECNICHE: sconosciute

Recat dello scorpione
STATUS: cavaliere d’oro dell'ottava casa
ETA: 30
NAZIONALITA: ebraica
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: sconosciuta
MAESTRO: sconosciuto
ALLIEVI: nessuno
AMICI: Ravid
PARENTI: sconosciuti
NEMICI UCCISI:
NEMICI AFFRONTATI: Garuda, Noesis
STATO ATTUALE: vivo
UCCISO DA: nessuno
TECNICHE: Scarlet needle, antares, []

[] del sagittario
STATUS: cavaliere d’oro della nona casa
ETA: 28
NAZIONALITA: greca?
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: sconosciuta
MAESTRO: sconosciuto
ALLIEVI: -
AMICI: un po' tutti
PARENTI: sconosciuti
NEMICI UCCISI: -
NEMICI AFFRONTATI: -
STATO ATTUALE: vivo
UCCISO DA:
TECNICHE: sconosciute

Ettore del Capricorno
STATUS: cavaliere d’oro della decima casa
ETA: 26
NAZIONALITA: greca
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: sconosciuta
MAESTRO: Alcide del Capricorno
ALLIEVI:
AMICI: Alcide del Capricorno, Parmenide della Bilancia
PARENTI: sconosciuti
NEMICI UCCISI: -
NEMICI AFFRONTATI: spectre
STATO ATTUALE: vivo
UCCISO DA: -
TECNICHE: ( excalibur )

Rigel dell’Acquario
STATUS: ex-cavaliere d’oro dell'undicesima casa
ETA: 20
NAZIONALITA: greca
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: bluegrado, Atene
MAESTRO: Ippolito di Corona Boreale
ALLIEVI: nessuno
AMICI: Noesis dell'Ariete
PARENTI: sconosciuti
NEMICI UCCISI: nessuno
NEMICI AFFRONTATI: Icaro dei Gemelli, Grande Sacerdote
STATO ATTUALE: sconosciuto
UCCISO DA:
TECNICHE: Aurora execution, Diamond dust, (koliso?!?),pirhanian rose, excalibur, scarlet needle, ()

[Agamennone??]

Socrate dei Pesci
STATUS: cavaliere d’oro della dodicesima casa
ETA: 290(?)
NAZIONALITA: greca
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: sconosciuta
MAESTRO: -
ALLIEVI: troppi
AMICI: Ravid, Alcide, Dedalo, Icaro, Ammonn e altri
PARENTI: sconosciuti
NEMICI UCCISI: -
NEMICI AFFRONTATI: Noesis
STATO ATTUALE: vivo
UCCISO DA: -
TECNICHE: Royal demon rose, pirhanian rose, bloody rose, chrimson thorn, gold rose, paralize rose, dagger rose, [] , []







Ammonn di Chioma di Berenice
STATUS: cavaliere di materiale sconosciuto
ETA: 26
NAZIONALITA: antilliana
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: Isole delle Antille
MAESTRO: Torturatore
ALLIEVI: -
AMICI: Ravid, Socrate
PARENTI: sconosciuti
NEMICI UCCISI: Oneroi, Hypnos
NEMICI AFFRONTATI: Oneroi, Hypnos, Thanatos
STATO ATTUALE: vivo
UCCISO DA: -
TECNICHE: Black Eye Vortex, Diadem Ivy Trap, ( Punishment Divine ), (), sekishiki meikaiha

Dolvar/Ippolito della Corona Boreale
STATUS: cavaliere d'argento
ETA: 73
NAZIONALITA: greca
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: Atene
MAESTRO: -
ALLIEVI: Rigel
AMICI: Parmenide
PARENTI: sconosciuti
NEMICI UCCISI: -
NEMICI AFFRONTATI: Noesis,Sparte , Ares
STATO ATTUALE: sconosciuto
UCCISO DA: -
TECNICHE: Aurora Boreale, Sideral Crown,

Empedocle di Bootes
STATUS: cavaliere di bronzo
ETA: 21
NAZIONALITA: sconosciuta-muriana
LOCALITA DI ADDESTRAMENTO: Atene, Goro Ho
MAESTRO: Socrate
ALLIEVI: -
AMICI: -
PARENTI: -
NEMICI UCCISI: -
NEMICI AFFRONTATI: (Ravid)
STATO ATTUALE: posseduto da Loki
UCCISO DA: -
TECNICHE: -
helois
Capitolo 28

Empedocle non riesce a togliersi dalla mente lo sguardo di Ravid, i suoi compagni – per quanto siano di compagnia – si erano a malapena tolti l'elmo e venivano scrutati con attenzione dal cavaliere d'argento. “ma sei sicuro che siano vivi?” Ermin è parecchio perplesso,ma raduna gli altri.
“allora come sapete,il quarto attacco è stato un successo grazie al sacrificio di Perseo di Fornace. Mai era stato visto l'esercito di spectre ritirarsi e dei nostri compagni hanno deciso di colpire duramente. Soprattutto vista la presenza di un traditore,che altri non è Noesis dell'Ariete. Grazie al messaggio del qui presente Metrofane di Lupo stanno respingendo ben tre eserciti da soli, quindi con la supervisione del Sommo Socrate dei Pesci,stiamo organizzando un gruppo di supporto.. il disperso Empedocle è riapparso con 7 guerrieri di Odino,siamo grati del suo aiuto e per questo ho deciso che sarà lui ha guidare l'assalto con questi guerrieri..”lo indica e i dieci cavalieri di Atena si volgono verso di lui,tra loro c'erano sette cavalieri d'argento,due di bronzo e Socrate dei Pesci.
Socrate si appoggia al bastone e parla con molta fatica: “miei compagni,molti di voi li ho visti crescere fisicamente e cosmicamente- soffermandosi un attimo a guardare Empedocle -,ma altri sono giunti da me già formati,quindi per me sarebbe un tormento non vedervi tornare..” si toglie un copribraccio e appoggia la mano sulla testa di ognuno di loro,fatta eccezione di Empedocle e dei 7 guerrieri di Odino. “..che Atena sia al vostro fianco!” e si avvia verso la Prima Casa,da Ravid.
Empedocle avrebbe voluto sapere perchè non gli ha appoggiato la mano sul capo,ma c'era insieme Ravid e forse lo avrebbe di nuovo colpito duramente come in passato. Ma più di ogni altra cosa voleva vedere questi sette ragazzi all'opera,quali siano i rispettivi poteri,le peculiarità e le debolezze. Comanda guerrieri pari o più forti dei cavalieri d'argento? Oppure pari ai cavalieri d'oro? O ancora più forti? /sarebbe troppo! Ma non demordo! Una volta sconfitto Hades,ci sarà la vendetta su Nettuno!/ Una volta arrivati in prossimità dello scontro,la deflagrazione dei cosmi è imponente.
In quella vallata la conta dei morti è impressionante e cumuli di cadaveri sono disposti in cerchio.
In basso ci sono cinque figure in armatura che si dimenano nella folla di armature rosse e nere.
Tre figure in armatura nera sono dall'altra parte della collina,solo una è a cavallo. La Viverna!
Al suo fianco Noesis dell'Ariete,il traditore,sembra aver perso un braccio nello scontro.
Chiude il trio, la Garuda privo d'elmo e parti dell'armatura. Tutti e tre mostrano dei danni sulle armature,ma,per fortuna,non si sono accorti di loro. Lo ha aggiornato Metrofane nel viaggio,ma vederli dal vivo è tutta un'altra cosa! “va bene,allora io guiderò l'attacco,voi rimanete qua!” un cenno ai guerrieri di Odino, loro annuiscono e partono in corsa. /Non so ancora i loro nomi../
L'elmo di quello blu con gli artigli e di quello d'argento-rosso si chiude a proteggere gli occhi.
Quello muscoloso tira fuori dalla schiena due gigantesche asce da lancio e le scaglia sulla folla.
Da dalle mani di quello con l'armatura verde acqua scaturiscono dardi viola.
Quello con l'armatura rossa inizia a suonare con l'arpa una marcia e fili d'arpa mietono vittime.
I due con l'armatura nera e con l'armatura con le due teste di drago attaccano ai fianchi dello schieramento,mietendo vittime al loro passaggio. /ora devo vedere quando sono forte io../
Le possenti asce avevano aperto una breccia,Empedocle vi si getta a capofitto.
Un circolo di fiamme lo avvolge e in un attimo è dai compagni d'armi che non lo riconoscono.
Recat dello Scorpione per un attimo indirizza verso di lui il dito con l'unghia rossa,ma Ippolito gli mette una mano sulla spalla. “ben giunto,cavaliere di Bootes!” /quel vecchietto ne sa!/
Empedocle continua la corsa cogliendo uno sguardo inquietante,quasi come quello di Ravid,negli occhi di Dedalo dei Gemelli,ma passa oltre e inizia a risalire il declivio della collina.
Il Giudice della Viverna alza la mano e la riabbassa. Una pioggia di frecce lo investe. /arcieri nascosti dietro la collina!/ il possente guerriero riprende le due asce e usa il proprio corpo come scudo. Con un ultimo sforzo scaglia le due asce un'ultima volta mirando ai lati della Viverna. /peggio di un soldato!/ cade a terra il gigante e qualcosa dalla cintura cade a terra.
L'altro Giudice e Noesis scartano di lato con noncuranza.
La pietra, animata da una forza invisibile,si va a posizionare sulla gemma della gamba sinistra di Empedocle,che sente una vampa di cosmo indescrivibile. /quando muoiono mi cedono il loro potere!stupendo!/ il cavaliere parte all'attacco con nuovo vigore.
Capitolo 29

Agamennone s'era divertito nel congelare i nemici,ma lo spectre farfalla – o meglio,prima vermone,poi bozzolo e infine spectre farfalla – era parecchio difficile da sconfiggere.
Bazak aveva dato fondo a tutte le energie e aveva mandato a chiamare altri sette compagni,ma nessuno li aveva trovati. Gli altri due erano abbastanza forti da respingere gli attacchi quando era in forma di vermone,ma quello dell'oggetto ornamentale – Ihan dello Scettro – era rimasto ancora col bozzolo attorno alle caviglie e invece l'altro sconosciuto –Nicostrato di Quadrans Muralis – era riuscito solo a togliere l'elmo all'avversario. Rimaneva solo lui che grazie al clima e al proprio cosmo riesce a rallentare sensibilmente le mosse dell'avversario,ma il nemico è padrone della psicocinesi, ambito sconosciuto ad Agamennone. In un frangente aveva creato dei dardi di ghiaccio che avevano superato la barriera,ma si erano infranti sulle ali e sull'armatura provocando piccolissime crepe,anzi provocando l'ira del nemico,li aveva sparpagliati nella neve riversi a faccia in giù.
Alcune armature avevano perso frammenti,se ne accorge nel rialzarsi Agamennone, l'armatura da addestramento che indossa è quasi sparita,tranne la parte della cintura e li schinieri,poco danneggiati. /devo fare del mio meglio,alle mie spalle c'è un'intera città senza difese che possano sorreggere l'attacco di questo,unico,spectre.. perchè questo è un solo nemico, se voglio sconfiggerne tanti dovrò fare del mio meglio!/ Agamennone brucia il cosmo come non mai destando i compagni d'avventura dal loro torpore,un cosmo ampio,molto più che in passato. /proviamo un po'... /
Agamennone alza un braccio e apre la mano:“TURBINE CONGELANTE!” a cui aggiunge anche l'altro braccio che descrive un ampio cerchio attorno a se: “ACULEI DI GHIACCIO!”
L'effetto è devastante: gli aculei di ghiaccio iniziano a vorticare nel turbine che investe lo spectre.
Le ali vengono distrutte e grosse parti della surplice si frantumano per la temperatura,per la prima volta il nemico cade a terra. Agamennone si avvicina ai compagni e libera quello dello Scettro con un aculeo di ghiaccio che non aveva ancora scagliato e si accerta della salute degli altri.
“fenomenale! Mai visto un cavaliere che scaglia due colpi contemporaneamente!” Bazak è stupefatto, gli altri due si congratulano confermando il suo status di cavaliere d'oro.
Ma lo spectre è ancora vivo con la surplice che è ridotta a metà pettorale, la cintura scivola da un lato, ci sono poche parti del copribraccio sinistro,invece del destro rimane qualcosa avvolto nel ghiaccio, la protezione alle gambe rimane intorno alle caviglie.
Lo spectre incede nella neve,ma alza comunque il braccio. Ma non riesce a pronunciare nulla e dopo poco ricade a terra frantumando quello che rimaneva della surplice. /eri resistente,eh?/
Agamennone ha un intuizione e chiede: “Bazak,ma perchè gli spectre sarebbero venuti fin qua?” indicando la direzione da cui son venuti gli spectre e i soldati. Bazak lo guarda e risponde: “beh,prt l'accesso al regno sottomarino sotto la città!” Guarda in direzione della città e riflette un attimo.
“mi potreste dare un'altra armatura da addestramento?devo verificare la veridicità di un racconto..” Nicostrato lo accompagna verso la città mentre Ihan sorregge Bazak.
“..ma che costellazioni sono quelle di Scettro e Quadrans Muralis? Non ne ho mai sentito parlare..”
Nicostrato alzando le spalle: “neanche io! Ahahaha! So solo che erano appartenenti allo schieramento di Atena,ma nella Prima Guerra contro Nettuno sono state rubate queste armature e relegate nei territori del dio dei mari. Riforgiate dal dio per una nuova élite di guerrieri,ma sono state recuperate qualche secolo fa da Ivhan del Cigno e solo recentemente Ippolito della Corona Boreale le ha donato parte del vecchio splendore,però non si sa la forma originale stranamente le altre armature dei miei compagni sono rimaste qua,senza però che ci sia traccia di dove siano finiti.. ” dopo una pausa, riprende: “ma anziché una da addestramento vuoi una di queste che hanno lasciato? Penso siano più resistenti se ti vuoi avventurare nel regno sottomarino! Essendo costellazioni sconosciute non le reclameranno per un bel po'..” Agamennone viene condotto nella sala comune in cui le sette armature giacevano come mal riposte e goffamente posizionate a simbolo. Non sapeva bene quale fosse il simbolo,ma gli piace l'armatura argento con fregi color azzurri in linee parallele e perpendicolari. Stranamente era leggera /speriamo sia altrettanto resistente../ ringrazia Nicostrato ed scende nella torre, alla volta del regno sottomarino.
Capitolo 30

La copertura è saltata nel momento stesso in cui l'altezza immane del Generale gli ha permesso di vedere gli scrigni alle loro spalle.
Euphemios scambia un'occhiata ad Eschilo e questi sollevando le spalle indossa già l'armatura.
“ma che!?” allora il cavaliere di bronzo indossa subito l'armatura. Quando, però,un pugno lo colpisce una attimo prima che il pettorale si stia agganciando al petto. L'impatto gli fa perdere il fiato e un fiotto di sangue esce dalla bocca. Il pettorale e l'elmo ritornano nello scrigno.
Con un grosso ematoma sul petto sinistro, Euphemios si mette in guardia e scansa abilmente il secondo colpo e estrae gli artigli dai copripugni in corrispondenza delle nocche.
Una raffica di colpi al petto però non sortisce effetto, gli artigli si aprono la strada nel primo strato dell'armatura grigia,ma pare ce ne sia un altro sotto,o più strati.
Il Generale inizia a blaterare qualcosa in qualche lingua sconosciuta,interrompe l'attacco e torna a fare quello che stava facendo prima. Euphemios così finisce di indossare l'armatura.
Eschilo è abbastanza allibito, affacciandosi dalla tenda, torna con lo sguardo serio: “ehm.png, ci sono tante persone che stanno andando nella direzione in cui siamo arrivati.. che facciamo!? Il nemico lo devi sconfiggere te,visto che sei il protagonista di questa avventura,io sarò un'ottima spalla!” rimette a posto l'armatura si getta in spalla i due cadaveri ed esce dalla tenda in un lampo.
“bene a sapersi..” Euphemios scarta di lato appena sente la pesante figura del Generale.
Nella foga dello scontro in precedenza non aveva notato come anche il membro fosse coperto di armatura... conica! /sempre più imbarazzante!/ ritraendo gli artigli dalla parte destra,colpisce il nemico con un “FIRE CLAW” che incendia le dita,fonde una grossa parte dell'armatura e,calcolando male gli spazi angusti, lacera la tenda./ARGH!la tenda!/
Un fuoco divampa e ben undici donne scappano verso l'uscita gridando.
Afferra allora le spalle della figura imponente e tira una possente ginocchiata al mento,scoperto dall'elmo e non protetto dagli aculei. Il colpo fa volare a terra il Generale,facendogli perdere l'elmo.
In mezzo alle fiamme il nemico però si rialza velocemente ed Euphemios è pronto.
Un altro “FIRE CLAW!!” fonde l'altra parte dell'armatura che copre il petto,facendo cadere le spalliere e...la cintura.
Il Generale è furibondo,ma alcuni colpi ben assestati,anche in punti particolarmente critici,il nemico è sconfitto. /Tanto per esserne sicuro../ e pianta gli artigli, ancora scoperti,nel petto del Generale.
/beh,se son tutti a questo livello,la posso anche risolvere..../ una folla arriva nella sua direzione,attratti dal fuoco,non c'è tempo di togliersi l'armatura e lo scrigno è fuori portata.
Si getta un mantello addosso e scappa dall'altra parte della scalinata. /lo recupererò!/ nel cercare la direzione che avrebbe preso Eschilo, una luce lo colpisce al volto da una collina.
Arriva fino a lassù e vede il cavaliere d'oro che giocherella col diadema dell'armatura.
“sistemato egregiamente! Per lo scrigno ci penseremo in secondo momento, è più importante l'armatura! Ci sono così tanti scrigni abbandonati per il mondo.. allora il prossimo,il Tattico, risiede dall'altra parte della collina,ma penso che l'alchimista viva nella testa scolpita..invece del terzo guerriero e del re non ho raccolto nessuna informazione..ah,ho sostituito i cadaveri con due tronchi...” “meglio occuparsi prima del Tattico e dell'altro,se mai dovessimo eliminare il re, i due potrebbero fuggire e di preciso ancora non sappiamo i poteri dell'alchimista..” “i poteri di un alchimista sono in genere trasformare materiali in altri.. non penso abbia un cosmo così imponent...”dei raggi di luce scaturiscono dagli occhi dell'immane faccia,tagliando parti della montagna vicina. I raggi infine incidono nel suolo alcuni segni,ma chiaramente quello è un cosmo pari almeno ad un cavaliere d'oro. Eschilo continua: “...vada per il Tattico! Faccio strada..”
Il luogo dove si trova il Tattico è chiaramente una piccola fortificazione,con parecchie guardie e nella parte interna della fortificazione si vede un perimetro fatto d'acqua. “..forse ha un fossato..”
Eschilo ed Euphemios studiano il piano d'azione,ma dopo mezz'ora non riescono a trovare un accordo. Eschilo:“allora! Improvvisa pioggia di schegge di legno a velocità della luce che crea il caos..” Euphemios completa: “..vado, l'ammazzo e torno!” e si getta per la discesa.
/c'è molta sintonia con questo cavaliere! Mi è sempre mancato un amico.. /
Capitolo 31

/guarda dove sono arrivato!/pensa la figura mentre guarda sfilare l'esercito.
Così torna al passato e sopratutto al giorno in cui conquistò l'armatura, l'armatura d'argento dell'Altare. Crook non fu molto erudito,anzi essendo figlio di una contadina e di un commerciante di anfore non aveva avuto proprio un'istruzione. Quindi quando si ritrovò un'imponente figura,per la sua giovane età di 8 anni,sotto casa che prometteva un'istruzione e una formazione per entrare nelle schiere di protettori delle genti e paladini della Giustizia almeno i suoi genitori erano titubanti per quello che gli sarebbe potuto accadere;invece lui era contento, li avrebbe protetti con la sua forza.
Essendo primogenito avrebbe perso tutte le occasioni che una comune vita gli avrebbe permesso.
Ma lui non voleva una vita comune e dopo un giorno di discussioni decise di partire con quella figura,che altri non era un giovane cavaliere di Scorpione. Recat era da qualche anno diventato cavaliere e andava per i 20 anni,ogni volta che indossava l'armatura,per via dell'anonimato, era una gioia per gli occhi,ancora più quando venne a sapere di altre 11 armature d'oro.
La curiosità allora lo spinse a volerle vedere,ma Recat disse che ne avrebbe viste alcune,ma non tutte poiché non tutte erano ad Atene. Allora si recò alle 12 Case,dove dopo la casa vuota dell'Ariete arrivarono a quella del Toro,dove l'armatura era disposta a simbolo poco dopo l'entrata.
Un maestoso e possente toro d'oro,ma lo scorpione gli piaceva di più, poi era la volta dei Gemelli.
Un'armatura un po' tozza che raffigurava due persone fuse insieme,molto affascinante,ma la preferenza era sempre allo scorpione. Poi venne la volta di conoscere Ravid del Cancro,molto scorbutico e dall'armatura danneggiata, Crook chiese perchè fosse così mal ridotta la sua armatura e Ravid gelido rispose: “combatto per la Giustizia,non per fare una parata..” quegli occhi se li sogna ancora la notte,dopo quello scontro a cui assistette si dice che siano di colori differenti.
Quindi venne il Leone d'oro,molto bello,ma anche quella non suscita il suo interesse. L'armatura della Vergine era lontana da casa e così passarono alla Bilancia,che però Crook non degna di uno sguardo,troppo strana per i suoi gusti. Saltando la casa di Recat, giunsero al Sagittario e lì la devozione allo scorpione d'oro venne messa in dubbio: un centauro alato armato di arco e freccia su un piedistallo illuminato da candele profumate. Si avvicinò a toccarlo,ma venne fermato da una mano, un uomo alto, più giovane di qualche anno di Recat,ma con una strana maschera e un collare. Crook ne fu spaventato, l'uomo si accorse dell'errore e allora ritrasse la mano, anzi, dopo alcuni gesti lo consolò e lo prese in braccio e lo mise a cavalcioni sull'armatura d'oro.
Per lui fu come tornare a quando da piccolo il padre lo portava sul carretto al mercato.
“ma pecchè hai la macchera?” Crook non parlava molto bene al tempo,ma a rispondere fu Recat: “pare che sia nato senza voce..” e lo fece scendere a terra. “..continuamo!”salutarono il cavaliere senza nome e senza voce, l'uomo li salutò abbracciandoli e procedettero oltre.
Alla Casa successiva,gli raccontò Recat,si trovava il suo più grande amico e mentore.
Alcide di Capricorno,un veterano combattente di molte guerre,che stava allenando un certo Ettore.
Alcide era vecchio,ma molto intelligente e ancora parecchio veloce. Ma i 65 anni erano duri.
Non indossava più l'armatura da qualche anno perchè poi non se la sarebbe più tolta,ma assistettero al completamento dell'addestramento del giovane Ettore. “ormai sei pronto a succedermi! L'armatura del Capricorno sarà tua se supererai la prova di domani.. ora vai a riposare che devo parlare con Recat e questo bambino.. seguitemi,mentre torno nelle mie stanze..” ma non si fermarono lì, continuarono la scalata. La Casa dell'Acquario era vuota,così come quella di Pesci.
L'armatura però dei Pesci era nello scrigno,ma non l'aprirono. “se l'armatura è nello scrigno solo il cavaliere a cui è propria lo può aprire,invece se l'armatura veglia sulla Casa è un'altra cosa..”
Alcide era stanco per la scalata e così si lasciò cadere sul trono. Crook era confuso, Recat gli disse: “questi è il Grande Sacerdote, tu sarai un'importantissima figura per lui.. perchè è questo che fa il cavaliere d'argento di Altare: aiuta il Grande Sacerdote e ne potrai assumere il potere..”
Tra tutti i luoghi del mondo proprio a fianco della figura più importante doveva finire! Da qui in avanti avrebbe potuto avere tutto: istruzione,potere, fama.
Invece gli eventi cambiarono e il giovane Crook,che prese nome di Orfeo,ora non c'è più.
Orfeo guarda l'esercito di Ares che entra nelle mura di Atene,dopo che lui ne ha aperto le porte.
helois
Capitolo 32

Ammonn è stupito, cosa che non capitava spesso: /come ha fatto il cavaliere d'oro della Vergine ad arrivare fino a qui? ma meglio proseguire lo scontro../ proprio in quel momento Notte,la divinità progenitrice, si preparava a scagliare una sfera nera che risucchia qualunque luce presente.
“Cavaliere di Chioma di Berenice, mi ha mandato Socrate, in effetti pare che abbia bisogno di una mano,me lo permetti?” una voce atona esce dalla maschera,ma è il braccialetto con le perle che attira l'attenzione di Ammonn. “Cavaliere di Vergine,anche se non so come Socrate sia venuto a sapere che abbia bisogno di aiuto, sei un valido aiuto se le potenzialità sono quelle che ti sono proprie..” la sfera nera inghiotte qualunque cosa si pari sul suo cammino,stacca un braccio di Lissa,che è ancora più furiosa del normale e Ptonos riparte all'attacco e questa volta la sfera d'energia di Menasse blocca la sfera di Notte,il colpo di Ptonos invece se lo becca in pieno.
A cui si aggiunge anche Dolo con un violento calcio che gli fa buttare fuori tutta l'aria.
E dopo tanti scontri e colpi ecco che compare una piccola crepa sul coprispalla destro.
/mi devo focalizzare su Hypnos,lui le ha risvegliate.. rimane in quella posa per una ragione.. ma dove è finito Tartaro? Prima è diventato una massa di tenebra con fiamme al posto degli occhi../
Le sfere di Notte e Menasse si annichilano spazzando via entrambi i contendenti.
/... beh,almeno una divinità progenitrice in meno../ “Double Black Eye Vortex” e i colpi si infrangono sulle armature azzurre di Dolo e Ptonos in una cascata di frammenti color arcobaleno.
/meno male che ci sono le armature da cerimonia funebre e non le vere armature..ma dove è../
una massa informe di tenebra e fiamme lo investe,ma ha il tempo di sciogliere i capelli,dell'armatura. Ammonn distende i capelli in tutta la loro massima lunghezza e inizia a respingere Tartaro. I capelli, della lunghezza di cinque metri,cambiano colore dall'oro di prima ad un bianco luminoso. “Diadem – GOD'S – Trap!” e una fitta rete da pesca avvolge la massa informe.
Il cavaliere inizia a stringere i capelli e la massa diventa qualcosa di più definito.
Quando ad un tratto Notte arriva alle sue spalle e lo trafigge con la lancia.
La lancia è passata lontana dal cuore,ma è entrata nella scapola destra,forse danneggiando un pezzo che faceva scaturire i capelli dalla schiena. “lo sapevo! Non poteva esser Tartaro! Ma è bensì tuo fratello! ..Thanatos! Questa non è Notte! Ma penso sia l'aiutante di Hades.. Pandora,giusto? Per non parlare di questi.. sono tre grandi spectre,ma se volevi la mia attenzione dovevi usare i tre Giudici!”
Anche Menasse si alza e,per quanto è possibile sotto una maschera d'oro,dimostra stupore.
Hypnos smette di eseguire la posa.. “come l'hai capito,umano?” Thanatos si agita dentro la rete,ma nel liberarsi si spacca l'elmo e un coprispalla. Pandora batte in ritirata e svanisce. I tre spectre si materializzano per quello che sono: “Seth,Stella Comandante”,dalla surplice elaborata “Ore, Stella del cielo delle Lacrime”quello che ha perso un braccio e “Yarna, Stella del Cielo della Violenza” che ha la surplice di un aquila o un qualche volatile. Tutti e tre potenziati dal cosmo di Thanatos.
“mortale, ora subirai la mia ira!” il colpo di Thanatos è decisamente potente,ma Menasse lo para ben tre quarti,parti dell'elmo e degli ampi coprispalle risentono del colpo del dio. “tu pensa a sistemare Hypnos!” e rispedisce contro Thanatos il stesso colpo appena subito.
Thantos vola a terra e i tre spectre sono subito su Menasse. Che non si fa cogliere alla sprovvista: “Tembu Horin!” e i tre scompaiono.
Hypnos,in quella forma assurda, arretra davanti ad Ammonn. “ho ancora tante possibilità!”
“allora mostramele! O forse dovevi avere il tuo corpo? Quando hai ''evocato'' le creature sei rimasto stranamente in una posa,cosa che mi ha fatto pensare che necessitassi di concentrazione.. oh,come mi piace questa sensazione! in questo lasso di tempo sei più umano di me!”e inizia a cazzottare,col braccio sinistro, Hypnos. “basta! Fermati!” Ammonn si mette a ridere, quando non trova più nulla da prendere a pugni si ferma e ansimando: “ahahahahahaaha! Un dio che implora pietà..”
I tre spectre riappaiono circondati da frammenti neri,quello che rimane delle surplici, e dopo un po' anche Menasse, cavaliere e armatura mostrano i segni di uno scontro pesante,ma è resistente.
Hypnos lascia il corpo e l'anima si dirige verso Ammonn per possederlo. Ma il dio viene respinto. “davvero credi di poter entrare così in un cavaliere di Atena?con questa armatura? Sekishiki meikai ha!” l'anima del dio scompare. Thanatos è subito su Ammonn. “dove hai spedito mio fratello?”
Capitolo 33

Lo scontro si faceva meno serrato,grazie all'arrivo di alcuni cavalieri d'argento e di bronzo e quelli misteriosi. In breve tempo la massa di soldati nemici si sfoltisce,ma Fedro è il primo a cadere subito dopo tre dei cavalieri misteriosi. Come noi avevamo un supporto,anche loro ce l'avevano. ARES!
Il dio della Guerra,in armatura rosso porpora e la possente lancia è sceso in campo.
Al suo fianco cinque presenze inquietanti in armature corrose dal sangue, avevano tutti un'arma differente: una spada a due mani, un mazzafrusto, un arco,una spada ricurva e un'ascia.
Quello con la spada a due mani e quello con il mazzafrusto sono entrambi a cavallo e insieme a decine di cavalieri percorrono i fianchi della vallata annientando anche truppe alleate,arrivando subito alle spalle di coloro che erano rimasti un po' indietro nello scontro. Ma Parmenide scagliando un tridente d'oro, perfora il petto di quello con la spada a due mani,lo fa inciampare e dimezza le truppe dietro che non riescono a fare le giuste manovre,poiché il tridente era infuso di cosmo.
Quello con il mazzafrusto si abbatte allora su Parmenide che era uscito dallo scontro e l'arma del dio si abbatte sullo scudo. Frammenti d'oro e scintille circondano i due,Libra ricorre alla spada.
Ma gli altri nemici non erano rimasti a guardare: un assalto di truppe appiedate guidate da quello con l'ascia sta arrivando verso Ippolito.Ares in persona parte in carica nella direzione di Dedalo dei Gemelli con altri due soldati a cavallo rimasti dall'attacco di poco prima.
Ippolito raccoglie le forze e genera un gigantesca lastra di ghiaccio,che fa inciampare alcuni nemici.
Poi una “polvere di diamante” congela per un po' i nemici. Ha il fiato corto e inizia a non vederci.
/dannazione! Non ora! / il ghiaccio si spacca e il nemico armato d'ascia è subito su di lui.
Per un attimo si sente perduto,ma nota del ghiaccio sull'ascia. /la posso distruggere!/ allora scansa come può il colpo,che però si fa largo nel copricoscia d'argento continuando il suo percorso fino ad incastrarsi nel suolo. Un fiotto di sangue lo riporta alla lucidità e nota un fatto singolare.
Il sangue corrode l'ascia e l'armatura del nemico./il sangue di Atena!/Ippolito brucia il cosmo e il secondo colpo spacca la pelle dell'avversario,ormai priva di difese.
L'elmo di Dedalo gli vola vicino e così si accorge di esser a pochi passi dal dio della Guerra.
Dedalo gli da le spalle e i capelli neri coprono parte della figura a cavallo,ma già così è un'imponente presenza, quasi terrorizzante.
Chiaramente si è accorto che lui possiede del sangue divino.
Quindi scaglia ad una velocità impressionante lo scudo contro Dedalo e,lancia in resta,si appresta a trafiggerlo. Lo scudo impatta sul terreno,Dedalo è rapido,ma non abbastanza.
Ippolito vede non una lancia,ma infinite lance che gli stanno arrivando,è immobile dal terrore.
Ma poi ha un lampo di genio: usare il Sideral Crown per bloccare la lancia in una morsa.
/ Ma quale sarà la vera lancia e quella finta!? / allora si butta a terra nel momento stesso in cui la vera lancia sfiora l'elmo d'argento,dimenticando per un attimo dell'età,si sloga una caviglia nell'intento di darsi uno slancio per rialzarsi,ma fallisce miseramente e si ritrova nel raggio d'azione della lancia del dio che ha avuto il tempo di scartare, gettare a terra l'elmo d'argento e prepararsi all'attacco successivo. La lancia però viene fermata dal cosmo di Dedalo che fa esplodere il cosmo: “GALAXIAN EXPLOSION!” il colpo devastante del cavaliere dei Gemelli in tutta la sua potenza.
La collina da cui proveniva Ares e le sue truppe viene spianata,i cadaveri dei caduti vengono sparpagliati nell'aria come foglie e distrutti,ma la cosa più sorprendente è il dio della Guerra che cade da cavallo. Allora appare la presenza con la lama ricurva che con un ampio gesto pianta l'arma nell'addome del cavaliere. Ma il cavaliere non sembra accorgersene, la lama esce automaticamente dall'addome,e il quarto nemico viene polverizzato.
Parmenide e Recat hanno sconfitto i rispettivi nemici,ma pochi altri cavalieri si aggiungono a loro.
Dietro però il cavallo c'è solo il mantello nero del dio. /Dedalo è molto forte, ma così forte.../
Quando ad un tratto fiotti di sangue cadono dal cielo, Ippolito e altri volgono lo sguardo in alto e il dio della Guerra ha trafitto un cavaliere di bronzo e tre dei cavalieri sconosciuti in una sola volta.
Libera con un gesto secco i corpi,afferra lo scudo da terra e Ares si prepara allo scontro. Un sibilo.
La schiena e il petto di Ippolito sembrano come attraversati da fiamme. Una pioggia di frecce.
/che morte disonorevole../ mentre guarda le punte di freccia uscite dal proprio petto.
Capitolo 34

Empedocle era ancora allibito per la potenza del cavaliere d'oro dei Gemelli, che aveva spianato una collina. Poi era stupefatto dal fatto che Ares avesse trafitto così facilmente tre dei suoi guerrieri,così che dopo gli altri tre già persi ora ne rimaneva solo uno.
Però l'infusione cosmica per l'aggiunta di tre pietre all'armatura è fenomenale.
Il settimo pare un osso duro da sconfiggere,per via della velocità,ma l'armatura verde e gli artigli poco potevano fare contro un dio. Sono rimasti in pochi ad affrontare il dio, tolti i tre cavalieri d'oro che non hanno subito la pioggia di frecce, in piedi ci sono due cavalieri d'argento e uno di bronzo,oltre lui,ovviamente. Anche se il cosmo che ora può esprimere è da cavaliere d'argento.
Era stato lo Sparte con l'arco a riorganizzare le truppe e ad attaccargli alle spalle.
/un momento,come faccio a sapere che è uno Sparte?/ <grazie alle mie conoscenze,umano!>
/Odino! Stiamo affrontando Ares,il nostro dio della Guerra,la tua potenza ci sarà d'aiuto!/
<sarai in grado una volta che anche l'ultimo zaffiro si sarà ricongiunto nella tua armatura,rimani in attesa..> /ma come? Devo rimanere a guardare un tuo guerriero perdere la vita?/
Empedocle si getta nello scontro col dio, annientando quei pochi soldati rimasti che si frappongono al bersagio, cercando di disarmare il dio. I primi quattro colpi impattano sullo scudo,formando crepe su entrambe le difese,il quinto pugno incontra il viso del dio.
Il copripugno esplode in un mare di frammenti marroni e rossi,un suono grave indica la rottura di alcune dita della mano.
La parte inferiore dell'elmo del dio è dannegiato rivelando parte della mandibola e della guancia,ma tre dita della mano sinistra di Empedocle sono molli, anche piegare l'indice gli procura dolore.
Ares si volge a lui,digrigna i denti ed esclama: “questo era inatteso!” abbandona lo scudo e scaglia la lancia nella gamba del cavaliere dall'armatura nera e inizia uno scontro a mani nude.
I pugni del dio impattano sul coprispalla destro,spaccandolo,sull'elmo, scagliandolo via in frantumi.
Empedocle risponde come può alla scarica di colpi,che diventano sempre più rapidi e potenti.
La nuova armatura marrone-nera cade a pezzi solo a guardarla, Ares dopo un'altra scarica di pugni ha il pugno pronto per sfondarli il cranio,quando una massa di ghiaccio lo investe.
Il cavaliere dall'armatura nera si è tolto la lancia del dio e, sfruttando il corpo congelato del dio, mette in salvo Empedocle, che rischia di perdere conoscenza.
Le ultime cose che vede Empedocle sono il cavaliere in armatura nera che subisce una scarica di colpi e un altro cavaliere dall'armatura di bronzo che pianta degli aculei nell'armatura del dio.
Poi scende il buio.
Un barlume di luce rischiara la visuale e si trova dentro una grotta.
<finalmente anche l'ultimo è andato!> nella grotta distingue a malapena una figura che si trova incatenata ad una roccia.
La voce nella testa cambia >oh,ma sei già qua?bene bene..< le sette gemme nell'armatura proiettano una luce contro la figura.
Un essere umano rachitico è incatenato sotto una gigantesca figura di serpente scolpita nella pietra.
>non saprò mai come ringraziarti! Anzi un modo lo so!<
L'essere fa una piroetta, si libera dagli ultimi pezzetti di metallo e poi fa un profondo inchino.
>Non sono affatto Odino,come si può intuire.. sono Loki! Odino mi aveva imprigionato quaggiù,ma grazie a te sono libero!<
/dopo che Ravid mi avrà fatto a pezzi,Odino mi triturerà../
>non se ti dono il mio potere divino!< e la figura gli prende il viso tra le mani.
Il volto scavato di un vecchio pieno di ferite sanguinolente gli rimarrà impresso a vita.
Si risveglia che è nel campo di battaglia e l'armatura danneggiata marrone-nera è virata sul rosso porpora e l'indaco.
Ma guardare è l'unica cosa che può fare. Il suo corpo non è più in suo possesso.
“Loki, bengiunto!” Ares stringe una mano al suo corpo.
>non temere! Ne avrò la massima cura!< ''possente dio della guerra,il nostro patto inizia da ora!''
Empedocle guarda il proprio corpo mentre sta per attaccare Dedalo dei Gemelli.
helois
Capitolo 35

La torre centrale aveva l'ingresso rialzato rispetto al terreno e nella stanza centrale dove c'erano le armature mal riposte si aprivano due porte. Una verso l'alto,l'altra verso il basso.
Scendendo sentiva meno freddo rispetto all'esterno e iniziavano a comparire qualche torcia.
Ne prende una e arriva alla base della torre dove stanno costruendo delle impalcature in legno e ci sono alcune mensole in pietra con alcune pergamene arrotolate disposte in fila.
Proprio davanti a lui c'è un piccolo arco,costruito da poco, su cui si affaccia la nuda roccia.
Il vano dietro la porta è molto piccolo,ma chiaramente il simbolo inciso sulla pietra di un tridente è molto eloquente. /come si attiverà?/ guardando da più vicino il solco nella pietra Agamennone scorge un riflesso. Casualmente ci avvicina la mano e una luce lo investe.
Chiude un attimo gli occhi e subito dopo è in mezzo ad una città colossale.
Per paura di esser visto scatta subito in una via stretta, l'aria è molto calda e afosa,rispetto al clima a cui si era abituato, non poteva rimanere però troppo tempo lì. Quindi decide di scalare i due edifici e avere una buona visuale dall'alto dei tetti. /che sia già dentro il regno sottomarino? O lo devo raggiungere passando da qualche parte?/
Saltando da una parete all'altra arriva in cima e rimane a bocca aperta dalla bellezza degli edifici.
Tutti un po' uguali,ma un'armonia tra gli edifici, alti bassi, templi e altari. Quello che però lo stupisce è la grande quantità di luce presente. Quindi guarda in alto e non ha dubbi.
/il cielo è acqua in movimento.. forte!/ e nel riabbassare lo sguardo coglie,in tutta la sua interezza, un gigantesco ghiacciaio che avvolge una colonna enorme che arriva fino al cielo-mare.
/beh,mi pare ovvio che là è dove Rigel dovrebbe aver liberato l'armatura,confermiamolo../ già che è sul tetto raggiunge quella direzione attraverso i tetti,quando non è più possibile scende a terra.
Appena messo piede a terra si accorge di esser osservato,ma procede oltre e arriva ad un grandissimo tempio con un tridente inciso sul frontone,ma il ghiaccio ne proibiva l'accesso.
Quando inizia a scalare il ghiacciaio per entrare da sopra prima avverte un movimento e poi vede un guerriero in armatura arancione arrivargli addosso.
“Zampata del Grizzly!” salta appena in tempo per evitare il colpo che si infrange sul ghiaccio spaccandone una parte. Agamennone si prepara al prossimo attacco,ma cambia modalità e ancora più rapido gli arriva quasi davanti “ali del pipistrello!”,ma anche questa volta manca il bersaglio.
“sei rapido,cavaliere! Quale è il tuo nome? Così che possa ricordarmi chi ha evitato per due volte i colpi del Generale degli Abissi di Scilla” /un Generale degli abissi,eh?ottima prova per questa armatura e per vedere la loro levatura../ “Generale,il mio nome è Agamennone,come hai riconosciuto, sono cavaliere di Atena! Aculei di ghiaccio!” la raffica di aculei impatta sull'armatura,ma è un'illusione, il cavaliere è già alle sue spalle: “morsa del serpente!” e lo afferra da sotto le ascelle ,gli tira indietro le spalle e poi spinge in fuori la testa.
Il dolore è abbastanza sopportabile,ma la posizione gli permetteva di fare ben poco con le braccia,forse con le gambe. Carica il peso su un piede e tira un possente calcio all'indietro che impatta sull'armatura del Generale spingendolo via di qualche metro. Bruciando un po' il cosmo riprova gli “Aculei di Ghiaccio!” che colpiscono questa volta in pieno il Generale.
“ci vuol ben altro, quell'armatura che indossi,mi sembra familiare.. che sia quella del Reticolo che vi abbiamo sottratto?è stata un po' modificata,ma mi pare quella..” /Reticolo?che esiste una costellazione del genere? Quindi dovrei modificare i miei colpi fargli assomigliare ad un reticolo?/
Agamennone inizia a bruciare il cosmo ancora di più,congela l'aria in tanti cristalli di piccole dimensioni e poi scaglia: “Raggio di ghiaccio!” che rimbalza e si sdoppia ogni volta che incontra un cristallo formando un reticolo di tanti raggi,della stessa intensità del primo che investono il Generale degli abissi che era rimasto paralizzato dal freddo scaturito.
“è inutile che ci provi! Le nostre armature sono state riparate da un tuo compagno d'armi.. sono più resistenti che mai! Puntura della Libellula!” /puntura della libellula? È un colpo serio questo?/un forte dolore al petto gli fa ricredere la sfacciataggine. /un compagno d'armi? Rigel? Noesis?/
Agamennone arriva in pochissimo tempo fino al settimo senso “TURBINE CONGELANTE!”
Il Generale è congelato per metà corpo. “ora ti devo fare alcune domande...”
Capitolo 36

Ammonn non ha il tempo di reagire che Thanatos lo colpisce in pieno petto e un dolore lancinante al petto lo riporta alla realtà. Afferra il braccio del dio e,puntellandosi al suolo,lo ribalta.
/non ho tempo da perdere../ “Menasse! Io prendo il corpo di Atena,te afferra Artemide!”
Intanto profonde crepe si stanno aprendo nel suolo e nel cielo della dimensione.
/non essendoci più Hypnos.../ arrivano alle due bare,ma aprendo quella di Atena,Ammonn trasalisce. La bara è vuota! Il corpo mitologico di Atena è stato messo da qualche altra parte o Hypnos stava mentendo. Menasse ha afferrato il corpo addormentato di Artemide e si avvicina ad Ammonn. “maledizione! Dove sarà il corpo della nostra dea?” “sbrigati,non c'è molto tempo..”
/il filo è ancora intatto nonostante tutto!/ “come hai intenzione di uscire?io ho usato i fiori di Socrate..” proprio in quel momento dalla frattura sul pettorale di Ammon esce un petalo d'oro.
“Socrate!” Ammonn era stupito, ma il suo filo era ancora il miglior modo di tornare indietro.
“..è da quando sono stato sull'Olimpo che sto tessendo un filo che collega le dimensioni,afferrandolo possiamo tornare sull'Olimpo,nel tempio della Luna,più precisamente..”
Un terremoto però li distrae:Thanatos furibondo ha resuscitato i tre spectre e iniziano a caricarli.
“Menasse è stato un onore conoscerti..ingegnosa la parte di bloccare i sensi con una maschera..” Ammonn spinge via il cavaliere d'oro insieme al corpo addormentato di Artemide.
“TRI BLACK VORTEX!” un possente calcio spacca a metà l'armatura dello spectre alato atterrandolo, il pugno destro si abbatte sulla faccia del secondo spectre,il cui collo fa un rumore sordo, e il palmo sinistro polverizza il pettorale del terzo spectre spingendolo contro il dio.
In un lampo si volta e afferra il filo nell'istante in cui la dimensione inizia a svanire.
Il ritorno all'Olimpo è troppo rapido e le crepe sull'armatura si allargano.
Il Tempio della Luna è in rovina,completamente distrutto e avvolto dal fumo.
Da sotto le macerie Menasse sta tirando fuori un guerriero angelico, che si sta lamentando.
“Ares..” per poi spirare in un lago di sangue.
“ARES!?!?” Artemide ha ripreso conoscenza e si alza a fatica “Hypnos mi ha addormentata e Ares ha distrutto il mio Tempio!? Questa volta Hades si è spinto troppo in là!”
Ad un tratto una sensazione di freddo attraversa Ammon e Menasse è subito in guardia.
“Hades ha fatto cosa?” l'armatura nera alata era celata dal fumo e gli occhi neri brillano.
“se non sbaglio sei stata tu ad aiutare tua sorella nel dirle dell'Elisio,o mi sbaglio?” si volta a guardare i due cavalieri “Cavaliere della Vergine e Cavaliere sconosciuto,ma particolarmente forte,di Atena! Ci incontreremo prossimamente sul campo di battaglia,sono magnanimo,vi avrei privato della vita,ma lo scontro con voi due potrebbe esser interessante!Andate!”
Ma non si muovono di un passo,anzi Menasse inizia a bruciare il cosmo.
“inutile!non demordete, eh,voi paladini della Giustizia?!?!?” Hades sguaina la spada e descrive un ampio cerchio.
Un'onda di energia investe Ammonn e Menasse,che cadono in una cascata di frammenti.
“ho usato il piatto della spada, statevene buoni lì..”
Ammonn non aveva la minima idea delle potenzialità dell'armatura della Chioma di Berenice:
oltre ad esser stata creata usando un materiale sconosciuto, ha anche due strati di armatura e tra gli strati c'è una fitta rete di fili. /Saranno stati quelli che hanno permesso il caricamento cosmico./
Il secondo strato protegge meno del superiore,che ancora è integro nelle gambe e nell'addome.
Invece Menasse non se la passa bene, il corpispalla superiore destro è stato frantumato, l'elmo e la maschera sono a pezzi a terra e tutta la parte superiore dell'armatura è danneggiata gravemente.
/un altro colpo e Atena sarà costretta ad usare solo 11 Cavalieri d'oro!/ Ammonn si alza ed esplode il proprio cosmo al massimo,come non aveva mai fatto e mai farà più.
“il nono senso!!!!! tu! Uomo!!!!” Hades si distrae nel momento in cui Artemide lo disarma.
La terra trema,l'Olimpo stesso si sgretola sotto i piedi di Ammon, che trasfigura.
“ed ecco il massimo colpo propria ad una costellazione formatasi per il verdetto divino unito al cosmo di colui che è diventato forte per ribellarsi agli dei...” Menasse riviene e con le lacrime agli occhi lo implora: “non lo fare!”Ammonn, con soffio di voce,urla: “PUNISHMENT DIVINE!”
Capitolo 37

Euphemios,a costo di un braccio indolenzito è riuscito ad avere la meglio sul Tattico.
Il Tattico,una persona slargata da una pancia abnorme,con placche di armatura grigia in continuo movimento che ne ricoprivano gli strati di carne.
Non è stato facile e solo al quindicesimo colpo è riuscito ad arrivare a punti vitali.
Sulla soglia della fortificazione lo aspetta il cavaliere di Leone,che ha combattuto anche lui duramente,visto l'affanno. Euphemios lo raggiunge e,preoccupato,chiede:“che hai fatto?”
“beh,hai presente il terzo guerriero di cui non si sapeva nulla...” indicando un corpo annerito “..era un osso duro!mi dispiace” e il cavaliere d'oro si toglie l'elmo per tergersi il sudore sulla fronte.
“stai bene? Quindi manca l'alchimista e poi il reggente..o viceversa..”
“INVASORI! SIETE CIRCONDATI! Potete uscire con le buone o veniamo a prendervi!”
una voce molto acuta e una moltitudine di voci che acclamavano “Druido..Druido,pensaci tu!”
Un rapido sguardo di intesa tra cavalieri e poi Euphemios grida: “veniteci a prendere!”
“ben fatto!” Eschilo si mette l'elmo e inizia a sgranchirsi le gambe “e ora via!”si avvicina alla soglia della fortificazione ed esce. “lighting plasma!”
Euphemios si avvicina e riemerge subito Eschilo:“vieni,il ''druido'' si sta preparando..”
A terra giacciono un centinaio di soldati,rimane in piedi solo una persona,avvolta dal mantello.
Da sotto il mantello si scorge un'armatura,con dei riflessi bluastri e indossa un elmo strano.
“Right Way!” e un colpo illusorio li colpisce. Ma già dal fatto che Euphemios sappia che è un colpo illusorio lo aiuta molto. /ma come faccio a sapere che è un colpo illusorio?/
Eschilo però tentenna un attimo, allora Euphemios attacca,estrae gli artigli e lo assale.
Il mantello si straccia e l'armatura si rivela, incrinandosi e lacerandosi nei punti in cui viene colpita.
/non molto resistente come armatura../ ma nel momento stesso in cui lo dice,un colpo lo prende in pieno addome scoperto dall'armatura. Il cavaliere di Lince perde i sensi.
Quando rinviene Eschilo sta combattendo a mani nude contro il nemico,che ha cambiato armatura.
“ebbene si,sono un alchimista,mi avete scoperto,peccato che non vivrete a lungo..”
Il colore e l'estensione dell'armatura cambia ancora diventando d'oro.
“AHAHAHAH!i segreti di Atena! Una banale armatura di bronzo del Sestante diventa d'oro!”
Eschilo viene colpito e atterra poco distante, ha un dito ferito.
“vediamo, prima ero d'argento ed ero la Freccia, ora che sono arrivato al rango d'oro,un parallelo per il Sestante.. Sagittario!” e tira fuori un arco d'oro. Scaglia la freccia proprio contro Euphemios che la evita a malapena.
“così come il sestante indica la via,il sagittario indica con la sua freccia la giustizia..”
una raffica di frecce dorate li assale, ma un altro “Lighting Plasma!” di Eschilo le frantuma.
Un paio di colpi arrivano al coprispalla destro dell'alchimista. I frammenti d'oro che cadono a terra tornano ad avere i riflessi bluastri di prima. /il colpo illusorio di prima!/
Euphemios scatta “Inferno..!” ma la posa a mani giunte vengono bloccate a metà strada un calcio in pieno petto fa esplodere in migliaia di frammenti il pettorale e i coprispalla a cui era attaccato.
“un altro nemico!” sputando sangue e sviene.
|alzati! È la tua dea che te lo impone!| e un calore lo avvolge,una sensazione opposta a quella provata nelle stanze del Grande Sacerdote,se c'era freddezza e ira ora c'è calore e amore.
Riprende i sensi e un cosmo lo sovrasta, i due nemici si girano nella sua direzione preoccupati, ma solo l'armatura dell'alchimista mostra i segni dell'attacco di Eschilo.
“DREADFUL ROAR!” un urlo assordante spacca le armature degli avversari,Eschilo è costretto ad indietreggiare e poi come avvolto da fiamme “INFERNO BLAST!” un'enorme massa di lava investe i due avversari.
“che diamine era quella cosa?” Eschilo si affretta a sorreggerlo. “Atena..”
il fumo è ancora alto e la vallata è stata spazzata via,la faccia scolpita nella montagna è crollata.
“hai interferito con i miei piani di conquista,eh?” dal cratere fumante si innalza una persona.
“sono il guerriero della Criosfinge!Reggente di queste terre!” e getta da un lato il cadavere carbonizzato dell'alchimista, l'armatura che indossa è indubbiamente d'oro.
Capitolo 38

Agamennone sta fronteggiando due altri Generali intervenuti subito dopo aver congelato il primo.
Uno crea una barriera che non riesce ad infrangere,l'altro impugna una lancia indistruttibile.
Il Turbine Congelate ha però rallentato un po' i movimenti di quello con lancia,invece i Dardi di Ghiaccio non passano nella barriera invisibile.
Un attimo di distrazione e quello che fino ad ora si era limitato a creare una barriera se ne esce con un possente attacco che lo scaglia in alto.
Arriva a respirare l'aria di fuori,ma incespica nel nuotare,per via dell'armatura e del clima caldo a cui si deve abituare.
Agamennone prova più volte a tuffarsi e a cercare di tornare verso il fondo,ma non ci riesce.
Allora espande il cosmo e cerca di darsi una spinta,nel farlo congela parti di mare attorno a se.
Torna sul fondale del mare proprio quando quello con la lancia ha liberato il Generale congelato,con l'aiuto delle lastre di ghiaccio che si è portato dietro dalla superficie circonda i tre Generali.
“Spettro Congelante!” e un fascio di luce azzurra parte dalla mano di Agamennone per rimbalzare centinaia di volte sulle lastre di ghiaccio colpendo più volte i tre Generali.
“ora un po' di domande..” non fa a tempo a finire la frase che Agamennone sente un suono di un flauto che si avvicina.
Ad un tratto si sente debole e affaticato,crolla in ginocchio davanti ad un quinto Generale.
“evidentemente non sei un cavaliere di bronzo,come è propria l'armatura,certo in breve tempo hai avuto la meglio su tre Generali e questo ti sia degno di lode, ma gli ordini erano di sconfiggere un cavaliere di bronzo,non qualcuno che si faceva passare per qualcuno di rango inferiore..”
Il Generale con il flauto era alle sue spalle,quello che aveva parlato è davanti a lui con un'armatura anche essa dotata di ali e grosse spalliere triangolari.
/cinque contro uno... è impensabile..ma ci voglio comunque provare../ “aculei di ghiaccio!” che però si rivelano esser dei lenti fili di ghiaccio che scompaiono dopo poco.
Allora tre Generali lo colpiscono, spaccando in più parti l'armatura e facendogli cadere l'elmo.
Dopo lo immobilizzano con dei ceppi che gli prosciugano il cosmo.
Viene portato davanti all'immenso ghiacciaio, il Generale col flauto lo libera dai ceppi e subito dopo si mette a suonare il flauto. “come precauzione.. ora libera il nostro dio così che possiamo avere un obiettivo!” questa volta è stato un sesto Generale a parlare,questo è rachitico e curvo,ma giovane.
“con la possibilità che Egli voglia anche muovere guerra contro la tua dea,chiaramente..” il settimo Generale da cui si scorge solo un sorriso di scherno nell'elmo elaborato.
/sette contro uno, è impossibile.. a meno che../ si dirige da solo davanti al ghiacciaio, seguito a distanza da due Generali.
Ed eccola lì la prova inconfutabile: il ghiacciaio è intatto, dentro si scorgono tre figure.
Ganimede,con l'armatura di Acquario, Nettuno, con parti di armatura, e,probabilmente,Aeron dell'Ariete. /quel maledetto Rigel! Appena riesco a risolvere questa situazione,subirà la mia ira!/
viene spinto brutalmente contro il trasparente e freddo involucro e il Generale cessa di suonare.
/alla fine non è troppo differente dall'allenamento, congelare gli alberi per salvare l'interno../
Agamennone espande così tanto il cosmo che il Generale con la lancia gli è subito accanto.
“stai calmo!” e in una frazione di secondo le due parti in cui erano rinchiusi i cavalieri d'oro esplode. Il ghiaccio secolare investe il Generale con la lancia, sfrutta la rifrazione per colpire i Generali. Però il suo piano ha un intoppo: inspiegabilmente i cavalieri d'oro sono vivi!
Ganimede è il primo a riacquistare conoscenza, vede Generali attorno a lui e ne abbatte tre in un colpo solo. Aeron è ancora incosciente, non fa altro che tossire.
/come è potuto succedere? Dopo secoli allo zero assoluto dovrebbero esser morti.. a meno che il cosmo che ho usato non li abbia destati e rimesso in moto degli atomi../ Ganimede è implacabile e abbatte gli altri Generali,che finiscono a terra mezzi congelati. “ora veniamo a noi due..” dice rivolto verso Nettuno,ma la lancia del Generale lo colpisce in pieno petto. Aeron si alza in piedi.
Agamennone è incerto se sia stato Aeron o il Generale che è steso ai piedi di Aeron.
“sei un cavaliere d'oro,vero? Torniamo in superficie, onoriamo Ganimede e poi parliamo..”
helois
Capitolo 39

Euphemios aveva ricevuto un picco di cosmo,ma ora risente dell'aver scagliato due colpi nello stesso momento.
Il Reggente indossa un'armatura d'oro che è un po' un'accozzaglia di altre armature già viste nella scalata,per lo più quella di Capricorno e quella di Leone.
“se è tutto qui quello che sai fare,è ben misera cosa.. nessuno di voi due mi ha procurato il minimo danno..” e parte in carica contro Eschilo.
Scariche di pugni e calci si fanno sempre più serrati e piccoli frammenti d'oro cascano.
L'elmo con le corna dell'avversario si spacca in più parti,ma sempre più numerose crepe superficiali si affacciano sull'armatura del leone. Un calcio ben assestato fa volare via il diadema d'oro.
“non voglio rovinare l'armatura.. mi piace molto e non la vorrei ridurre come quella di Ravid..”
si libera dell'armatura,rimanendo in una tuta sudaticcia.
“folle! Senza armatura sei ancora più vulnerabile..” ma il cavaliere d'oro eleva il proprio cosmo a vette inumane,che per poco non spazza via Euphemios.
“THUNDER STORM!” e miliardi di scariche elettriche investono il reggente.
Qualcuna arriva anche ad Euphemios che corre ai ripari. “diglielo alla nostra dea,io mi sono impegnato.. se dopo questo è ancora vivo pensaci te..” e altre scariche elettriche escono dal corpo di Eschilo. L'armatura d'oro del leone però si dispone sul corpo del cavaliere.
La nube si sta diradando e il corpo ustionato del reggente fa un passo,l'armatura si stacca a blocchi dal corpo portandosi dietro pezzi di pelle.
E poi la calma prima della tempesta, il vento soffia leggero, il tempo pare rallentare.
Una deflagrazione di cosmo e quelle che rimane del reggente si vuole immolare portandosi via Eschilo. Euphemios si frappone e scaglia un paio di colpi fiammeggianti.
Il reggente scompare in una colonna di luce.
Poi nota che la luce continua a provenire da qualche parte e nota che ha indosso anche il pettorale dell'armatura,riparato, anche l'elmo è a suo posto e ci sono poche modifiche.
/che sia stato grazie al sangue della dea?/ ci sono ancora piccoli archi elettrici attorno ad Eschilo.
Inizia a calare il sole e sulla vallata devastata si delinea il profilo delle colline,Euphemios si perde un attimo a guardare la natura,quando al suo fianco appare una donna in abiti ricamati.
“siete stati voi a liberarmi dal giogo della tirannia?” la storia del Grande Sacerdote era vera: è una donna bellissima. “si,siamo stati noi..” in un filo di voce risponde Eschilo.
“vi ringrazio..” e la donna scappa via in lacrime lasciando Euphemios a rincorrere l'aria.
“amico mio, non è quello stile di vita che si confà i cavalieri di Atena.. anche se,se mai sopravviverò alla guerra,un pensierino lo farei.. suvvia! Torniamo ad Atene, ci aspetta una grossa guerra..”
“Eschilo, pensavo fossi morto! Quindi secondo te quali erano i piani dell'alchimista? Formare un finto cavaliere? Perchè il reggente e l'alchimista avevano sicuramente il cosmo di un cavaliere d'oro!” Eschilo sospira nel mettersi il diadema “Ravid è sempre un enigma,ma Socrate è un pozzo di saggezza, da quello che mi ha raccontato, l'alchimista e il reggente penso non siano altro che due dei traditori che hanno usato una tecnica proibita contro Atena stessa,facendole perdere il corpo..”
Insieme raggiungono lo scrigno della Lince, dopo la lunga spiegazione, Euphemios ha un dubbio:
“prima avevi detto due traditori,ma la tecnica proibita non è quella che coinvolge tre cavalieri?dove è il terzo?”Eschilo trasalisce: “è vero! Il più pericoloso dei tre potrebbe esser già ad Atene!”
La corsa fino ad Atene è a perdifiato e si impongono poche soste, anche perchè scarseggiano le razioni e l'ex-pretendente all'armatura d'oro di Cancro è davvero pericoloso.
Arrivano in vista di Atene che si vede un muro di fiamme. “non va per niente bene..” Sono allo stremo delle forze e ad Eschilo si riapre un paio di ferite. “riposiamoci,all'alba ripartiremo..”
Euphemios ed Eschilo si addormentano a turno rimanendo schiena contro schiena.
Poco prima dell'alba le fiamme si sono estinte e il loro ingresso ad Atene non poteva esser più caloroso. Fedro della Fornace era il responsabile del muro di fuoco,l'esercito di Hades si era ritirato.
Eschilo andrà a riposare e a fasciare le ferite, Euphemios inizia la scalata per fare rapporto.
Alla casa di Cancro,racconta la storia a Ravid, che non la prende benissimo.
Capitolo 40

Ippolito sente molto calore e subito riprende i sensi in uno scenario apocalittico.
Cadaveri ovunque,fiamme che bruciano cavalieri e spectre e una figura infernale a guardare la scena. Quella figura è avvolta anch'essa dalle fiamme e indossa un'armatura rossa-nera.
Ippolito però si sente molto debole, ha il petto fasciato e l'armatura è davanti a lui.
“per esser un vecchietto non te la cavi mica male,eh!? Poiché in te si cela il sangue divino hai già un arco di vita allungato rispetto al normale, un cosmo superiore alla norma e un potenziamento fisico non indifferente..” la voce sembra quella di Empedocle,ma molto più acuta e tagliente.
“sicuramente non sei Odino,sicuramente là dentro c'è ancora il cavaliere di bronzo e sicuramente non ti puoi avvicinare a me per via del sangue divino,no?”
“ehi! Sono io quello astuto!” getta a terra un teschio e inizia a bruciare,letteralmente,il cosmo.
Ippolito richiama a se l'armatura e inizia ad innalzare il cosmo al livello di prima.
“ghiaccio contro fuoco,un dio nel corpo di un uomo o un uomo col corpo divino?chi la spunterà?”
Il colpo che scaglia è simile all'Excalibur di Ettore,una scia di fuoco in linea retta,facile da evitare.
Ne riesce a congelare una parte e i movimenti dell'avversario sembrano rallentare.
La velocità,però,tra un colpo e il successivo aumenta sempre di più fino a quando ci sono centinaia di scie di fuoco da evitare,senza successo Ippolito viene investito dalle fiamme.
Grazie però al cosmo non subisce nessun danno,approfittando dei momenti di tregua, Ippolito scaglia con forza inaudita,fino a solito formicolio nel petto,una “Sideral Crown!”.
Il ghiaccio lascia libera solo la testa,così da poter interrogare l'avversario.
“allora,chiunque tu sia,te ne vuoi andare dal corpo del mio amico?”Ippolito mantiene alto il cosmo,fino a quando non si accorge dei cristalli sull'armatura,allora alza un po' la temperatura.
“sono Loki,dio nordico...ahhh!” in una smorfia di dolore sviene e si riprende subito dopo.
“Ippolito! Che è successo?” “penso che tu ti stia assiderando..” “non mi importa! Distruggimi ora che puoi!” “non me lo puoi chiedere!” un'altra smorfia di dolore di Empedocle.
“maledizione! Pensavo di averlo sotto controllo...” una vampata di fuoco e il ghiaccio si scioglie.
Ippolito si accorge di piccole crepe nell'armatura e Empedocle-Loki sta sudando.
/proverò a fare.../ “AURORA BOREALE!”
Empedocle-Loki alza un braccio e un muro di fiamme fa evaporare il ghiaccio.
“ma che cavolo!” l'avversario di Ippolito è furibondo. “come mai non riesco ad abbassare il braccio! Il tipo di bronzo non dovrebbe avere più potere.. ah! Ghiaccio!maledetto”
Infatti nelle parti scoperte dall'armatura il sudore si è congelato e impedisce i movimenti.
Ippolito ne approfitta: innalza fino all'annebbiamento della vista il cosmo e scaglia un possente “Ice Storm!” l'armatura modificata si spacca in più parti e via via,rivela l'armatura di bronzo.
Ma il possente colpo danneggia anche il copripugno di Ippolito,facendoli perdere la sensibilità alla mano sinistra.
Dopo un po' Ippolito si risveglia in una grotta, sente il calore di un fuoco e due ombre davanti a lui.
Non riesce a vedere molto bene,ma la voce di Banis della Lucertola è riconoscibile,l'altra figura si presenta: “Aiace di Meridiana,cavaliere di bronzo..”. A poco a poco la vista torna e subito come centinaia di aghi nel braccio sinistro, se lo guarda e trasalisce.
La mano è ancora aperta,il braccio è rigido fino al gomito e la mano ha un colore non troppo rassicurante; Ippolito riesce a muovere solo l'articolazione della spalla.
“almeno il cavaliere di bronzo son riuscito a salvarlo dalla possessione divina?” Banis però alza le spalle: “abbiamo trovato solo voi,in mezzo ad una radura congelata, sotto al ghiaccio abbiamo visto dei corpi,ma non sappiamo chi sia cosa.. avete innalzato il vostro cosmo di parecchio,vi abbiamo sentito chiaramente da Atene!”
“dobbiamo tornare indietro..non c'è più tempo!” Aiace ha lo sguardo serio e guarda una curiosa struttura scolpita sul copribraccio sinistro.
Avvolto nel mantello il braccio immobilizzato,Ippolito insegue gli altri due anche se trovare la strada non è mai stato più semplice.
Basta seguire il fumo.
Capitolo 41

Tutto attorno a lui sente rumori ovattati e viene inondato da un caldo cosmo.
Ammonn riprende i sensi e la dea Atena, nella gloriosa armatura divina, è davanti a lui.
“ma..?”la dea gli appoggia una mano sulla bocca,poi lo aiuta ad alzarsi.
È ancora sull'Olimpo,ne è quasi certo,visto l'enorme cratere in cui si trova,si guarda intorno e nota altre persone accanto a lui.
Socrate dei Pesci, stranamente ringiovanito, tre cavalieri,di cui una donna, Artemide, Menasse della Vergine con l'armatura in parte riparata,il Grande Sacerdote ed un essere incatenato.
Socrate prende la parola,dopo un cenno di assenso verso la dea,esordendo: “sfruttando il momento propizio abbiamo deciso di attaccare il legame terrestre con l'Ade, senza Hades e Ares,ci sarebbe stato solo Efesto e un numero esiguo di truppe a difesa. Quindi formando un piccolo manipolo di persone guidate dalla nostra dea abbiamo distrutto il tramite, così da privare Hades del collegamento verso l'Ade,così da non poter usare le anime per i propri scopi.”
Il Grande Sacerdote si toglie l'elmo elaborato e mostra la sua vera identità,che fa prendere un colpo ad Ammonn. “Ravid?!?!?Ma quando?!?”
“il Grande Sacerdote era Alcide di Capricorno,poi deceduto per anzianità non trovando un sostituto degno Ravid ha deciso di usare la sua arma segreta,me..” Atena e Artemide si mettono in disparte.
“..è una storia lunga che nasce dall'incontro con Lilith nel Tempio di Re Salomone e il Lemegeton di quest'ultimo: ogni volta che ''muore'' Ravid,una parte del suo cosmo arriva a me,l'altra viene sostituita da uno dei 72 spiriti evocati dal libro,cedendo sempre più al loro potere.”
Ammonn ora si spiega la ragione dell'occhio viola e l'atteggiamento sempre più scontroso,per non parlare dell'aura di morte che lo circondava. “..per certi versi sono Ravid del Presepio!”
“ok, quindi in una di queste transizioni hai visto i piani di Hades,in aggiunta ai poteri del cavaliere d'oro del Cancro sei andato in Ade e tornato,roba del genere,no?”
Socrate e Ravid sorridono “si vede che ti abbiamo addestrato bene..” continua Socrate: “nello scontro con Rigel dell'Acquario traditore,attraverso la surplice,così come attraverso la tua armatura ti ho inviato Menasse, ho scoperto il varco per l'Ade e da lì siamo risaliti,chiaramente tutti si aspettavano un attacco dall'esterno,non dall'interno.. ora stiamo cercando di capire la prossima mossa di Hades,che sei riuscito a correre ai ripari,e di Ares.. questi sono” indica gli altri cavalieri.
“Erato di Fenicottero,argento”, “Ippocrate Guardiano del Polo,bronzo” e “Nestore Nave Argo,argento”. Ammon li guarda con stupore,già così a riposo hanno un cosmo ampio.
Atena e Artemide non sono tornate e così i cavalieri raccontano lo scontro ad Ammon e Menasse.
Efesto era in compagnia di alcuni spectre,ma per lo più soldati di Ares, anche abitanti delle Antille.
Ammonn avrebbe posto rimedio allo sfruttamento della sua gente.
Però Efesto aveva al suo fianco Ortro,un grosso cane bicefalo con la coda di serpente,i Cabeiri, automi e armi pericolose.
Per combattere al meglio Socrate ha sfoderato la sua arma segreta: nelle sue vene scorre sangue divino misto a veleno,non ha più sangue proprio da più di due secoli. Il veleno grazie al sangue divino non l'ha ucciso,ma è lentamente filtrato negli organi e nella pelle invecchiandolo progressivamente. Rilasciando una parte di veleno,misto un po' a sangue divino, accumulato in due secoli ha sbaragliato l'esercito avversario in una frazione di secondo,così ora nei suoi vasi score più sangue divino che veleno,così è ringiovanito.
Ippocrate aveva trasformato il luogo in un ghiacciaio, invece Nestore aveva dimostrato un'ampia varietà di colpi propri di ogni parte della Nave, mostrando anche come l'armatura abbia più strati.
Erato ha usato parte dei suoi poteri mentali per ridirigere il grosso cane contro Efesto,distraendolo nel momento propizio in cui la dea Atena ha sigillato l'anima,estratta da Ravid, e incatenato il corpo.
Finito il racconto trascorre un lasso di tempo che sembra un'eternità,quando una specie di urlo proviene dalle armature e Atena si getta a terra disperata.
“la mia Barriera!” digrigna i denti e scompare alla vista da come corre veloce.
I cavalieri la seguono fino al quello scenario apocalittico.


helois
Capitolo 42

Euphemios ha proseguito la scalata fino alle stanze del Grande Sacerdote in cui ha trovato però i segni di uno scontro basato sulle energie fredde.
Sul trono non siede nessuno,ma appoggiato ad una colonna c'è un cavaliere d'argento che ha sicuramente sostenuto l'attacco visti i gravi danni all'armatura,sta guardando in una direzione.
Una gigantesca bara di ghiaccio con al cui interno un cavaliere che indossa un'armatura nera.
“oh, sei qui? Ho sistemato Rigel il traditore..ah, che maleducato! Odisseo di Delfino,cavaliere d'argento!” porge una mano con del sangue che fuoriesce dalle crepe nell'armatura.
“Euphemios di Lince,cavaliere di bronzo, ma sei stato tu? Dove è finito il Grande Sacerdote?”
“certo che sono stato io! - si infila l'elmo anch'esso mal ridotto - chi altri? Chi altri all'interno delle fila di Atena possiede un'intelligenza tale da imitare le tecniche dell'avversario? Ah,il Sommo è andato in missione con la dea.. torneranno tra un po'...” ma qualcosa attira la loro attenzione.
Un gigantesco cosmo si sta avvicinando e una moltitudine di soldati appare all'orizzonte.
“Ares!” constata Odisseo “noi però dobbiamo rimanere qua..abbiamo qualcosa di importante da proteggere!” indicando dietro alla tenda “ci sono i figli di Ares sigillati sotto la statua di Atena,sarà per quella ragione che Ares potrà arrivare qua..”
Dopo qualche tempo i due cavalieri si rendono conto che il cosmo è entrato nella città e il rumore della battaglia si sta svolgendo all'interno della mura.
Poi a contrastare il cosmo di Ares appare un altrettanto immenso cosmo: Ravid del Cancro.
Ad un tratto arriva un cavaliere in armatura argento con motivi rossi, che è sorpreso di vederli.
“non c'è tempo da perdere!devo portare i figli di Ares nella Dimensione Oscura!”
“ma sei Dedalo dei Gemelli?” Euphemios l'aveva visto,ma non con quell'armatura addosso.
“no,è Icaro,il fratello.... ma con quell'armatura modificata del figlio di Ares, lo attirerai qua! Prendi subito quelle due anfore e scappa di qua!”
Euphemios nota solo in quel momento le due anfore color porpora con decorazioni dorate e un doppio sigillo di Atena che chiude i coperchi.
La terra inizia a tremare e un rumore assordante si propaga nell'aria.
Alcune scie di fumo si innalzano verso il cielo e grida di persone si disperdono nell'aria.
Nella città si possono distinguere alcuni focolai che iniziano a consumare le case fatte di legno.
Quando però ad un tratto sia Icaro che le anfore scompaiono in un vortice di fiamme. Euphemios è stupefatto:“che è successo!?” Odisseo trasalisce: “non volendo salire lui,Ares li ha portati giù..”
Il terremoto di prima si fa ancora più intenso che parti di soffitto iniziano a cadere, Odisseo lo intima di uscire dalle stanze del Grande Sacerdote immediatamente.
Appena usciti notano subito che il dio della Guerra sta facendo quello che nessuno era riuscito a fare prima di quel momento: distruggere la barriera di Atena.
Con il corpo inanimato di Ravid del Cancro conficcato nella Lancia, Ares sta lentamente creando una scia che,dopo aver danneggiato alcune delle prime Case,sta spaccando in due parti il cielo.
Nel liberare la Lancia dal corpo del cavaliere d'oro emette una vampata e una fittizia cupola di vetro si spacca in una cascata di frammenti.
Odisseo e Euphemios corrono a perdifiato per le Case,trovando Ettore,il Sagittario, Parmenide, un fasciato Eschilo, Dedalo, Asterione,con una benda sull'occhio,tutti a terra ansimanti davanti ad Ares.
Arrivano nel momento in cui, tirato un colpo che fa volare via Icaro,Ares si appresta ad aprire le due anfore. Odisseo si getta subito sul dio copiando la “GALAXIAN EXPLOSION” sotto gli occhi stupefatti dei Gemelli, invece Euphemios raccoglie tutte le forse per un “INFERNO BLAST!”.
I due colpi impattano su due soldati di cui Ares si è fatto scudo,che replica descrivendo un breve arco in aria con la Lancia e i due cavalieri si ritrovano a ridosso delle colonne della Prima Casa.
Euphemios aveva tutta l'armatura danneggiata, un altro colpo ed sarebbe stato nudo. Odisseo è svenuto in un mare di frammenti d'argento. Ma tornano all'attacco i cavalieri d'oro,con l'aggiunta di Ravid,i cui occhi sono entrambi viola: “TITAN'S NOVA!” “NEBULA ANNHILIATION!” “GALAXIAN EXPLOSION!” “DAEMON TEMPESTA!” “THUNDERSTORM!” “TRUE JUSTICE!” “ANTARES” “ATOM BURST!” “EXCALIBUR!” l'immane potere dei cavalieri d'oro.
Capitolo 43

Dopo un paio di secoli in una condizione di stasi gli era stato difficile riprendere il controllo del proprio corpo,ma Aeron era deciso ad andare avanti. L'armatura di Ariete era rimasta congelata per troppo tempo e piano piano scaldava il proprio cosmo per evitare che al primo colpo si incrinasse tutta.
Il giovane cavaliere indossa egregiamente la danneggiata,dal vecchio duello con Nettuno,armatura di Ganimede,dopo quello che gli ha riferito si è chiuso in un mutismo; interrotto solo da quella sorta di grido proveniente dalla loro anima. Agamennone ha uno sguardo ancora più serio: “Atena!”
Aeron inizia a correre a perdifiato,Agamennone lo anticipa sempre di qualche passo.
Un'immane deflagrazione di cosmi,certamente di cavalieri d'oro,si abbatte contro un cosmo terribile. Arrivano in poco tempo in prossimità delle mura vedendole distrutte, soldati di Atena,cavalieri di bronzo e d'argento stanno affrontando schiere di soldati in armatura rossa,spectre e guerrieri particolari.
Gli altri cavalieri d'oro uniti stanno affrontando il dio della Guerra,mancavano altri due cavalieri d'oro per il totale di dodici,con i soliti due gemelli. /chissà se la storia si ripete../
Il primo ad accorgersi di loro è appunto il gemello che non indossa l'armatura d'oro,che sorride porgendo la mano: “eccoli finalmente! I veri cavalieri d'oro!” Aeron ricambia il gesto: “Aeron, Ariete!” “Agamennone, Acquario!” poiché Ares non si rialza,gli altri salutano con un cenno.
Quando però Aeron riconosce,a fatica,l'amico Ravid trasalisce.
“Ravid! Cosa ti è successo!”nonostante la tempistica,gli corre incontro ad abbracciarlo.
Però il cavaliere pare non riconoscerlo, anzi si discosta da Aeron e torna a guardare Ares.
/ma che gli è successo?/ un lampo rosso e ad un tratto un'esplosione di cosmo gli sbaraglia tutti.
Piccoli frammenti d'oro cadono al suolo,ad un paio di cavalieri cade l'elmo.
Il casco dell'Ariete è ben saldo sulla sua testa,ma non riesce bene a vedere gli istanti successivi.
Quello che riesce ad apprendere è che Ares,con l'armatura scarlatta particolarmente danneggiata,alza la sua Lancia e la scaglia contro la Barriera di Atena.
Poi un lampo di luce e vede solo la sagoma di Ares con la Lancia in pugno che sta atterrando.
Frammenti di essenza divina si spargono per terra,sotto lo sguardo attonito degli astanti.
Aeron non demorde,si fa coraggio e come non mai da fondo alle energie sopite.
Ma non è il solo,anche gli altri cavalieri sono pronti all'attacco, anche cavalieri d'argento e di bronzo,che hanno eliminato gli avversari. I loro cosmi risuonano all'unisono.
Quando però ad un tratto un possente cosmo, pari a quello di prima di Ares,li sovrasta tutti.
Un cosmo ampio,confortevole, pieno di affetto. /ATENA! Finalmente la vedo../
L'aspetto della dea non è altro che una ragazzina con un'armatura troppo pesante,che sorregge a fatica il pesante Scudo,identico a quello visto nelle sculture, e l'elmo.
Però lo sguardo che ha in quel momento è tutto fuorchè infantile,uno sguardo antico.
Batte in terra l'asta elaborata e la possente Lancia di Ares,dio della Guerra,si incrina in più parti.
“Giochi slealmente...”Ares ha gli occhi fiammeggianti di ira,parte subito in carica urlando.
“disse colui che attaccò a tradimento..” Atena mette l'elmo in capo e si protegge con lo Scudo.
L'impatto tra la Lancia e lo Scudo di Atena genera un'energia immane,sembra quasi che la natura stessa se ne accorga di questa energia: dal lato di Atena fioriscono e crescono piante,dalla parte di Ares bruciano e si spezzano.
Le due forze appaiono in equilibro,oltre che la Lancia anche lo Scudo sta perdendo pezzi.
Tutti i presenti guardano in una direzione,così solo all'ultimo si accorgono della terza figura.
In armatura nera alata color pece fa la sua comparsa Hades,alle spalle di Atena.
I cavalieri della dea,così come Aeron si apprestano a muoversi ma sono completamente circondati di spectre e soldati riportati in vita.
Hades estrae la spada,descrive un ampio cerchio in aria ed è come se il tempo si bloccasse.
Invece avviene tutto molto rapidamente,alla velocità della luce,non è la testa di Atena a volare via dal corpo,ma la testa di un cavaliere d'oro che vi si è frapposta.
Il cavaliere dei Gemelli.
Capitolo 44


Orfeo dell'Altare sta nutrendo i primi dubbi del tradimento nei confronti di Atena,perchè quello che è successo è troppo per i suoi occhi.
Anche l'armatura d'argento si accorge delle emozioni e la gemma del pettorale emana una strana luce. Dopo un po' inizia a brillare e si separa dal corpo di Orfeo,disponendosi a simbolo.
Orfeo si inginocchia davanti all'armatura e inizia a piangere. “ti prego,torna da me!”
La mente torna al passato, quando era ancora giovane e ci fu il primo attacco di Ares,guidato dai figli di quest'ultimo,il giorno in cui si schierò dalla parte di Ares.
In quel periodo,ovvero 7 anni fa,stava già completando in 3 anni l'addestramento che normalmente che ne richiedeva 4, per non parlare di tutti i racconti che aveva letto.
Ancora però era immaturo cosmicamente e le cinque tecniche del cavaliere di Altare erano troppo pesanti da affrontare. Specie quella più estrema.
In Orfeo nasceva ogni giorno la frustrazione di non poter fare di più,non potersi spingere oltre: prima doveva padroneggiare il cosmo,poi le prime due tecniche..
prima doveva leggere gli storici per sapere che errori non ripetere nel futuro,poi doveva leggere..
...tutta una successione di gradini di conoscenza.
Orfeo era per tutto e subito, così si ritrovò,un conflitto in corso, però non avendo ancora conquistato l'armatura di Altare non poteva aggiungersi alla schiera di cavalieri che si diressero alla battaglia.
La battaglia però volse in un primo momento ad una ritirata strategica,infatti i due figli del dio Ares cascarono nella trappola e,gli fu detto,in qualche modo vennero sigillati in alcune anfore.
Allora Orfeo volle vedere uno scontro tra cavalieri e avversari.
E lì vide valorosi guerrieri,forti e impavidi in armature scarlatte attaccare i cavalieri che affrontavano i nemici usando i poteri del cosmo,stavano barando! Tutto quello che gli avevano detto era una menzogna! Si può essere nel giusto se si usa un potere che è in grado si spaccare le galassie? O che strappa via l'anima per bruciarla? Un combattimento sleale,ma dall'altro canto non era il potere quello che voleva? Era meglio sudare con una spada in mano o muovere un palmo di una mano e generare una spada che si apre la strada così facilmente nella carne umana?
Ares dopo la perdita dei figli attaccò poche volte e poi si ritirò da qualche parte,ma Orfeo era curioso così che dopo aver conquistato l'armatura due anni dopo,si mise alla ricerca di Ares.
Voleva una risposta alla forza, Ares è il dio della Guerra,Atena della Saggezza, è più saggio chi non si sporca le mani di sangue o chi con la fatica raggiunge vince una battaglia?
Anche lui,però,era pieno di contraddizioni, indossava un'armatura di Atena mentre si appresta ad entrare nella fortezza devastata da un recente scontro,alla ricerca di Ares.
Il macello che aveva visto era stato causato da solo tre cavalieri di Atena,quindi era Atena la più forte? Ma Ares era riuscito a scappare,per poi rispondere ad un attacco?
Proseguendo nella fortezza vide un passaggio segreto, esso conduceva in un luogo buio. L'Ade.
Ma non riuscì a fare molto contro i primi spectre,che lo indebolirono subito e lo portarono al cospetto delle divinità,su consiglio del Giudice della Garuda.
Una volta alla Giudecca,le Stanze del Grande Sacerdote di Hades,Orfeo si trovò al cospetto di tre figure immensamente forti dietro ad una tenda fine.
La prima figura, vestita da paramenti sacerdotali, si fece avanti e disse: “ben giunto nella mia dimora!io sono Hades,il padrone di questo mondo,ora stai agendo secondo il volere delle mie leggi,cosa ti porta in un posto così ameno?”
La seconda figura se ne stava immobile,la terza invece era come se con quegli occhi rosso lo attraversasse nell'animo. Sovrastato dalla forza delle tre divinità non disse altro che:
“come si può ottenere la pace?” la figura con gli occhi rossi iniziò a ridere, si alzò in piedi e attraversò la tenda,in tutta la sua possanza il dio della Guerra rispose: “uomo,la pace non si potrà mai ottenere! Poiché il conflitto scorre potente nelle vostre vene! Non puoi far altro che allearti al più forte se non sei in grado di affrontarlo,in capo ad un anno abbiamo intenzione di muovere guerra contro la tua dea, tre contro uno! Da che parte starai?”
helois
Capitolo 45

Ippolito e i compagni rimangono ammutoliti allo spettacolo che stanno contemplando.
Atene è in fiamme, al di fuori delle mura della città tutti i campi sono bruciati e soldati di Ares stanno cercando di sfondare le mura della città.
Il fumo si alza alto nel cielo e per un attimo si dimentica del braccio congelato.
Così si gettano a capofitto contro i soldati di Ares falciando i più deboli e ricorrendo a poco cosmo per quelli un po' più ostici.
Arrivano in breve tempo alle mura e vedono che sono sei possenti automi di bronzo che stanno cercando di sfondare le mura.
Dentro ad ognuno è possibile sentire il cosmo di un'altra divinità, Efesto.
Appena giunti i sei automi distolgono lo sguardo dalle mura per attaccarli, due per cavaliere di Atena.
Banis riesce a scattare prima che i due lo colpiscano, Aiace sparisce alla vista per apparire sulla spalla di un automa e inizia a staccare dei fili che escono dal collo.
Ippolito invece ha difficoltà di movimento,sente il braccio pesante e inerme,quando un automa ad un tratto scaglia dalla bocca una fiammata. /l'occasione giusta!/ ma sbaglia misure e il braccio si scongela in parte e il mantello prende fuoco.
Se lo toglie lanciandolo contro il secondo automa che stava per calpestarlo, spicca il volo e prova a colpire il primo all'altezza del volto.
Una pioggia di dardi di ghiaccio impatta e si scioglie sul caldo bronzo. /proverò come contro Loki../
Ippolito libera, a costo di parti del copriavambraccio,dalla morsa del gelo l'arto e scaglia una possente “Sideral Crown!” che congela dall'interno l'automa,ma il secondo avversario lo colpisce al petto e frammenti d'argento lo accompagnano nella caduta.
Nel cadere perde l'elmo e nota che solo Aiace ha la meglio sui nemici, Banis riporta danni sull'armatura ben peggiori dei suoi.
Quando ad un tratto anche l'automa congelato riprende a muoversi,allora Ippolito vuole dare il massimo per proteggere la città dagli invasori,innalza a dismisura il cosmo e prova a fondere insieme la tecnica più alta del cavaliere dell'Acquario e il Sideral Crown.
“CROWN ESECUTION!”
Quando rinviene trova una spessa lastra di ghiaccio che ingloba parte delle mura,gli automi avevano resistito al freddo ma non ad una lama fatta di cosmo,davanti a lui c'è Ettore del Capricorno.
Lui aveva sistemato gli automi e parte dell'avanguardia dell'esercito che ora stava arrivando con a capo Ares.
Ippolito sapeva di aver osato troppo e ora arranca,ha perso il conto delle volte in cui è svenuto,questo era il momento più vicino allo svenimento.
Se non fosse il ribollire del sangue interno che lo desta dal torpore,trova nuovo slancio e si appresta ad affrontare l'esercito.
Però la potenza schiacciante di Ares è troppo per loro,anche Ettore deve retrocedere fino a qualche metro dalle mura.
L'ultimo ricordo che ha è Ares che assorbe la luce con la sua Lancia e qualcosa che l'ha colpito alla nuca.
Quando riprende i sensi nota pesanti danni all'armatura, un copri ginocchio è sparito,parte del pettorale è in frantumi e non trova l'elmo.
Un corpo di un giovane cavaliere di bronzo è poco distante dal suo,corre a stento per soccorrerlo quanto vede che la faccia è una maschera di sangue e non ha più battito.
Forse era il cavaliere della Meridiana conosciuto poco prima,forse qualche altro valido guerriero,l'armatura è troppo piena di crepe per identificarla.
Lo avvolge con un mantello e studia la situazione.
Le mura di Atene sono state demolite,la potenza dell'attacco di Ares deve avergli danneggiato anche l'armatura e.. una deflagrazione di cosmi interrompe i suoi pensieri. Distintamente dieci cavalieri d'oro stanno attaccando Ares, l'onda d'urto lo sta per investire.
Capitolo 46

Aeron a malincuore nota che non era l'armatura vuota ad esser stata frapposta ad Hades,ma che è proprio il cavaliere stesso ad esser stato colpito.
Il fratello ha temporaneamente perso il senno e a costo di frantumare la propria armatura ha polverizzato la Lancia di Ares,già danneggiata da Atena,e danni moderati all'armatura di Hades.
Atena ne approfitta per inondare i presenti del suo cosmo, così da rinforzare i propri cavalieri e indebolire gli avversari.
In un ultimo slancio il fratello dei Gemelli si libera dell'armatura argentea e la racchiude in una sfera di energia che investe le due divinità avversarie che finiscono fuori dalle mura per l'esplosione cosmica. /in mancanza di un Gemello l'altro acquista un potere inimmaginabile.. /
Anche Ravid e Socrate sono stupidi,nota Aeron,della potenza emanata dal cavaliere,mentre il cavaliere di Bilancia lo sorregge per aver perso i sensi.
Ravid però in un lampo è subito ad inseguire le due divinità, al fianco il cavaliere di Capricorno. Aeron sente distintamente Agamennone dire: “non voglio essere da meno..” e si lanciano anche loro all'attacco delle divinità.
Aeron nota che gli altri sono occupati con la massa di spectre e soldati di Ares.
Hades è ancora riverso a terra,invece Ares sta combattendo a mani nude contro Ravid,il Capricorno è in attesa che si alzi Hades. Agamennone inizia ad espandere il cosmo e congela piano piano Hades. Allora Aeron raggiunge Ravid che per via di un destro perde l'elmo e caracolla a terra.
Aeron ne approfitta per colpire duramente Ares che perde parte del bracciale già danneggiato.
Ares torna all'attacco materializzando due lame di cosmo di sempre maggiore lunghezza.
Il Cristal Wall centrato sui copri avambracci gli permette di evitare un paio di fendenti pericolosi.
Aeron però non può contrattaccare,quindi retrocede sperando nel recupero delle forze di Ravid.
Le lame diventano delle fruste taglienti che a poco a poco aprono varchi negli spazi non coperti dall'armatura,vista la velocità sempre maggiore.
Aeron è completamente sulla difensiva,in qualche raro caso è riuscito ad avere una posizione di vantaggio,ma non riesce ad avanzare.
Un bagliore violaceo alle sue spalle distoglie l'attenzione del dio della Guerra e allora ne approfitta per un “Stardust Revolution!” che apre maggiormente le crepe sull'armatura cremisi,ma solo quello.
Ravid,dall'aspetto quasi mostruoso, in una piroetta è alle spalle di Ares,apre le gambe e poi le stringe in una morsa micidiale.
Una doppia voce dichiara: “ACUBENS!” e poi bisbiglia qualcosa all'orecchio del dio.
In prossimità del ventre del dio esplodono frammenti di armatura e sangue,la morsa alle gambe si allenta,Ravid prende il dio sotto le ascelle e una scia multicolore si innalza al cielo.
“ci rivedremo,amico mio..” dice la doppia voce,Aeron nota che l'amico lo sta guardando negli occhi, l'armatura danneggiata del Cancro si dispone a simbolo davanti a lui e poi svaniscono.
L'armatura logora,sporca di sangue e le crepe sull'armatura sembrano lacrime.
Come quelle che Aeron sta versando per l'amico,ad un tratto si accorge di non essere da solo Agamennone ed Ettore sono accanto a lui, il giovane Acquario gli appoggia una mano sulla spalla.
“Hades?” chiede Aeron, la voce metallica di Ettore risponde: “è fuggito..” mostra l'elmo spaccato del dio “..ma il suo esercito è ridotto ai minimi termini e si darà il colpo di grazia!”.
Gli altri cavalieri d'oro,tra cui l'altro Gemello con addosso l'armatura del fratello, si avvicinano a loro e sulle mura di Atena in undici mettono le mani una sopra l'altra,quando ad un tratto una figura gli raggiunge. /il Grande Sacerdote! È vero! Lui è probabilmente un cavaliere d'oro!/
Tutti si inginocchiano davanti al lui,ma lui li ferma con un gesto una volta che tutti e undici sono davanti a lui si toglie l'elmo suscitando nove sussulti. Socrate di Pesci e Recat di Scorpione,parevano saperlo: “Ravid!” Aeron è completamente allibito, abbraccia l'amico,notando subito il corpo giovane e gli occhi del colore che gli era proprio.
“spiegazioni a dopo,ho solo scisso in due quello che si chiamava Ravid,così da separare il lato guerriero dal lato riflessivo,ora andiamo!” anche i cavalieri d'argento e di bronzo superstiti si aggiungono al gruppo e partono con la dea Atena come guida.
Capitolo 47

Agamennone era sicurissimo di aver congelato Hades e Ettore del Capricorno lo aveva colpito più volte.
Ma non è andata in quel modo,ora che erano tutti riuniti aveva tempo per rifocalizzarsi su quello che era accaduto.
Lui era partito all'attacco per esser all'altezza del rango di cavaliere d'oro e affrontare il dio avversario.
Una volta fuori dalle mura aveva visto Hades ancora a terra e Ares in combattimento contro Ravid del Cancro, Aeron era andato nella sua direzione e a lui toccava Hades.
Ettore gli rivolse uno sguardo di intesa e così,senza pensarci troppo,aveva iniziato a congelare le gambe del dio.
Poi tutto è diventato sfocato.
Un'onda di energia lo ha investito e ha perso l'elmo, Ettore è volato poco accanto a lui e poi Hades è scomparso.
È riapparso circondato da un'aurea misteriosa e un'armatura differente, aveva delle ali di drago,un grosso scudo rotondo e il volto era cambiato.
Rispetto a prima era tutt'altra persona, rapido,feroce e senza tregua.
Conosceva alla perfezione i loro colpi principali e ha rispedito contro Ettore il proprio colpo una volta.
Il ghiaccio,per quanto potesse scendere di temperatura,non lo fermava,solo gli aculei di ghiaccio e la tempesta di Agamennone lo stavano danneggiando e rallentando.
Ettore ricorse ad una tecnica più potente che,investendolo completamente,distrusse parte dell'armatura nera elaborata. Ma non lo scudo.
Agamennone ricorse allora ad un potenziamento degli aculei di ghiaccio,questa volta lanciati ad una temperatura inferiore.
Lo colpirono in pieno, danneggiando ulteriormente l'armatura e questa volta anche lo scudo.
Il suo contrattacco fu però il momento in cui perse conoscenza.
Agamennone giurò di aver visto decine di draghi fatti di cosmo investendolo.
L'armatura di Ettore che prima era senza crepe evidenti ha un coprispalla parecchio danneggiato e parte del pettorale rovinato. La sua armatura,ora che ne ha l'occasione di vedere,già danneggiata secoli prima riporta maggiori crepe sugli arti e coprispalle.
Dopo esser scappato Hades aveva anche risorto qualche soldato di Ares così da facilitare la ritirata.
/Ma ora c'è tutto l'esercito di Atena, non scapperà facilmente!/
Il gruppo così raggiunge una grande vallata,dove dall'altra parte gli aspetta un grandissimo esercito capeggiato da Hades.
“bengiunta Atena! E cavalieri di Atena!”
“MALEID!” sente urlare Aeron e Ravid all'unisono.
“ohoho! Ravid e Aeron! Siete ancora vivi! Ecco perchè non vi avevo trovato di là..”fa un inchino con l'armatura danneggiata di prima “per chi non mi conosce, sono stato Maleid del Drago,cavaliere di bronzo, nelle schere di Atena, di razza muriana.. e sono anche Hades,dio dell'Oltretomba!”
Socrate esplode il proprio cosmo e urla: “è impossibile! Maleid era,è,uno dei cavalieri più nobili che ci possano essere! Ha rifiutato l'armatura quando non c'era nessun altro pretendente e ha aspettato 10 lunghi anni prima di indossare l'armatura! È di animo buono! E..”
Hades alza la mano per metterlo a tacere,poi si mette a ridere e dice: “Lui è ancora qui dentro! Se no dove stava il colpo di scena?” si mette l'elmo danneggiato a forma di drago e continua “mio fratello che è scomparso adora la guerra,così voglio per una volta combatterti,Atena,come farebbe mio fratello! E lo farò con una bella battaglia campale!”
Hades apre le braccia e tutti gli spectre,i soldati e truppe di Ades si dispongono a mezza luna.
Agamennone vede tutti i cavalieri di Atena che si preparano all'attacco, chi si aggiusta l'elmo,chi si guarda l'armatura,chi inizia già a bruciare il cosmo,la dea non stacca gli occhi dall'avversario.
Per Agamennone,che era vissuto spesso da solo,questo è un momento molto emozionante.
helois
Capitolo 48

La testa gli fa male ed è ancora intontito quanto una mano gli strattona il braccio.
Prima di mettere a fuoco chi fosse nota che indossa un'armatura nera,quindi si insospettisce subito e si mette in posizione di guarda. Debolmente inizia a bruciare il cosmo,ma la figura è immobile.
“Davvero? In queste tue condizioni vuoi attaccarmi? Finirà allo stesso modo che col cavallo alato,sai..” Euphemios si ricorda tutto ad un tratto di Demios,ma anche dell'attacco alle mura di Atene,degli scontri... così rinsavisce tutto insieme.
“che è successo?dove è Hades? Ares? Atena?” guardandosi intorno nota di esser dentro una Casa in rovina,fuori ci sono colonne di fumo e accanto a lui c'è Deimos ridotto abbastanza maluccio.
“siamo nella Prima Casa,o meglio quello che ne rimane,sono rinvenuto poco fa anche io,lui mi ha detto che bisogna arrivare in cima per sistemare una questione,ma dove è finito?” Deimos ed Euphemios si guardano attorno e non lo vedono più.
“che tipo strano.. non ci ha detto neanche chi fosse..” “sicuramente non uno spectre..però guarda!”
Entrambi si guardano addosso e notano che l'armatura che indossano è completamente danneggiata in più parti e sono in parte coperti di fasciature intrise di sangue.
“è un miracolo che ci abbia salvato,probabilmente saremo morti...”
/prima il Leone,ora un Pegaso così ottimista,che compagni di avventura!/
Così insieme si dirigono verso l'alto,fiduciosi nello sconosciuto che gli aveva salvato la vita.
Nel tragitto però si chiedono più volte dove siano finiti tutti,senza trovare una risposta ottimista.
Arrivano in prossimità di quella che dovrebbe esser casa della Vergine che due figure stanno combattendo animatamente su alcuni scalini.
I quattro per qualche istante si fissano a vicenda.
Euphemios nota che uno è un guerriero avvolto da un mantello,l'altro è un cavaliere in armatura nera,non quello di prima,però.
“cavalieri! Sono Orfeo di Altare,ho trovato questo traditore nelle stanze del Grande Sacerdote! È stato lui ad indebolire la barriera di Atena, così che Ares potesse distruggere tutto!”
“cavalieri! Sono Rigel di Acquario! Ho finto di passare dalla parte di Hades perchè sapevo che nella schiera di Atena c'era un traditore di Ares!e così ho studiato l'avversario!”
Ad Euphemios non sfugge però la spilla rossa,insolita, che ferma il mantello di Orfeo e Deimos si volta verso di lui per indicare l'armatura danneggiata di Rigel,c'erano segni di troppi colpi che richiedevano l'uso di parecchio cosmo,che non avevano sentito prima.
“certo! E allora... PEGASUS RYUSEIKEN!” Deimos si lancia a capofitto contro Rigel ad Euphemios tocca Orfeo che viene investito in pieno dal Fire Claw.
Rigel subisce un pugno,ma evita gli altri e spedisce Deimos qualche scalino più in basso, Orfeo scansa del tutto il suo colpo,che però fa prendere fuoco al mantello che si è tolto,e con un rapidissimo destro segue il compagno di avventura nella discesa.
“non abbiamo tempo da perdere!” Rigel inizia a bruciare il cosmo,l'aura attorno diventa d'oro,poi vira subito a colori più scuri,fino al nero, alza le braccia e le unisce.
“esagerato! Subito il colpo più forte?” Orfeo sbeffeggia il cavaliere “e sia! COSMO VORTEX!”
senza nessun tipo posa un vortice d'aria investe in pieno Euphemios che finisce a parecchi metri da terra,per poi crollare miseramente alla casa di Leone.
Una colonna di gelo arriva fino a lui e teme il peggio per Deimos,ma quando risale la scalinata nota l'amico nascosto dietro ad alcune macerie.
“so già come contrastarlo..” Deimos brucia il cosmo a dismisura,tanto che l'armatura stessa si illumina e da cui esce un bagliore bluastro: da armatura danneggiata si ripara e inizia a coprire più parti del corpo, le ginocchiere si modificano e si allungano fino alle caviglie,i coprispalla si fanno appuntiti e si rigenera l'elmo.
/ma che? Stai a vedere che il tipo ci ha dato qualcosa alle nostre armature../
Così anche lui innalza il proprio cosmo e l'armatura si modifica,anche quella copre molto di più e dai copribracci si allungano artigli,così come dai copriginocchi e ci sono motivi di fiamme su tutta l'armatura.
Capitolo 49

Rigel si riprese piano piano,notando di non esser più vincolato dal gelo e scorgendo una figura senza armatura che gli era davanti.
L'ex cavaliere dell'Acquario prima aveva combattuto duramente contro quel cavaliere d'argento del Delfino,mai si sarebbe aspettato tale acume in una persona giovane e scattante.
Così ogni colpo che infliggeva lo stesso subiva,capiva subito come veniva scagliato questo o quel colpo,anche se lui ci aveva messo dei giorni per imparare a gestire un tentativo di imitare l'excalibur,o come scagliare la Scarlet Needle,per non parlare del contraccolpo dell'immane potere del Sagittario di cui riusciva a malapena dirne il nome in una volta sola.
Così non prestò troppa attenzione alla figura priva di armatura davanti a lui,così che appena gli appoggiò il dito sulla fronte,facendo cadere a terra l'elmo,per Rigel fu sorprendente la velocità.
Poi il resto si fece un po' confuso,si ricorda solo che quello si è presentato come Orfeo,ex cavaliere pure lui,traditore però verso Ares ; erano comunque accomunati da una missione.
Ora però i due cavalieri di Atena mal ridotti con le armature a pezzi si sono ripresi,le armature si sono rigenerate e sono diventate più resistenti.
Rigel però non si lascia intimorire,il compagno di tradimento Orfeo gli concede parecchio cosmo in prestito e riescono abilmente a congelare i due avversari in breve tempo.
Non gli avrebbe uccisi,ma comunque bloccati per molto tempo,si.
Restituendo il cosmo ad Orfeo, Rigel si domanda a quale destino sia stato assegnato a Noesis,nella foga della battaglia si era per un po' dimenticato di lui.
Proprio percorrendo quella che era la prima casa Rigel si aggira per scorgere qualunque indizio.
Orfeo nel frattempo sta indossando parti di armature scarlatte più o meno integre.
“da quando mi ha abbandonato l'armatura una seppur minima protezione la voglio..”
Però il risultato è una raffazzonata armatura che, nel complesso,fornisce un'idea del Caos.
Quando i due stanno per varcare le soglia di Atene,poiché la città è ormai distrutta,la crescita di due fortissimi cosmi li bloccano.
Non hanno neanche il tempo di voltarsi che un'artigliata fiammeggiante colpisce il suo compagno e Rigel viene investito da sempre più fitti pugni scagliati ad una velocità sempre maggiore.
“come potete credere di bloccare nel gelo una lince fiammeggiante?” dice il cavaliere dotato di artigli che aveva squagliato uno dei tanti coprispalla di Orfeo e bruciato metà mantello.
Rigel aveva un altro paio di crepe sul pettorale,la surplice era parecchio resistente come tipo di armatura,ma in aggiunta ai vari danni precedenti il copricoscia sinistro era prossimo a spaccarsi,il coprispalla destro sarebbe caduto ad prossimo colpo e l'elmo,per quanto tentasse di indossarlo,cade sempre.
Orfeo risponde subito all'attacco,invece Rigel è sicuro di evitare il prossimo attacco,così da colpirlo nella corta distanza.
Orfeo ha la meglio sul cavaliere,che tira artigliate al vuoto,ma l'armatura è molto solida.
/Un appunto da ricordare/ Rigel rivede per la terza volta il colpo e il cavaliere che si avvicina ad una velocità ancora più veloce di quella di prima,ma la raffica di colpi è impressionante.
Il primo colpo era molto probabilmente lanciato con indifferenza,il secondo più impegnato e questo era parecchio motivato, con una velocità prossima al rango superiore, che nemmeno lui era riuscito a raggiungere,se non con l'aiuto di Thanatos prima e ora di Hades.
/la motivazione!/ quale era la sua motivazione? Nessuna! Tradire Atena per cosa? Perchè non era riuscito a diventare cavaliere? La colpa era sua! Noesis stava morendo e lui ha tradito.. se stesso!
Doveva chiedere scusa a Noesis? Doveva affrontare Hades?
Ma i dubbi nella sua mente si dissolvono quando un quarto attacco lo investe in pieno senza che possa fare nulla, se non veder scintillare d'oro l'armatura del cavaliere avversario.
“il settimo senso!” ha il tempo di dire Rigel mentre cade a terra in una tempesta di frammenti di surplice. /che fare? Ora che un cavaliere di bronzo è diventato d'oro,lui che altro poteva fare?/
Rigel non era riuscito ad esser padrone delle energie fredde,le avrebbe lasciate a qualcuno di degno.
>allora prendo in prestito il tuo corpo,che l'altro si è guastato...<
Capitolo 50

Lo scontro tra le divinità si faceva feroce e serrato,la battaglia campale era dura,per quanto potessero esser forti i cavalieri di Atena,non erano a loro agio nel fetore che uno spectre aveva creato. D'altro canto i cavalieri d'oro erano tutti già affaticati da scontri precedenti,i cavalieri d'argento erano per lo più in buone condizioni,ma i cavalieri di bronzo sono quelli più svantaggiati.
Anche lui è un cavaliere di bronzo e se ne accorge,ma il suo cosmo è ampio e ha poteri pericolosi.
Come quello che usa più di frequente,il fermare il tempo per qualche secondo in una piccola area.
Dopo aver bloccato la parte inferiore di alcuni spectre,la parte superiore continuò il suo cammino.
Un potere così intrigante che venne notato da amici e nemici,così due cavalieri d'argento gli coprono le spalle,nel mentre uno spectre armato di arpa gli si avvicina minacciosamente.
Ma lo spectre non ha il tempo di pizzicare le corde che una palla chiodata si abbatte sul suo viso,spaccando l'elmo e il cranio.
Un cavaliere d'argento che lo protegge,nota nello scontro,ha una ferita al braccio e la spalla slogata. Per riconoscenza allora decide di usare un altro suo potere,impone le mani al braccio,invocandone a bassa voce il nome: la ferita si rimargina,le crepe dell'armatura si riparano e la spalla torna in sede.
“grazie!” e poi con vigore agita le mani creando una barriera su cui impatta una decina di spectre.
Lo spectre con l'arpa si rialza,con la testa in una posa innaturale e grondante sangue,avvicinandosi alla barriera invisibile inizia a pizzicare le corde,fili sottili attraversano la barriera e si stanno per avvicinare al cavaliere d'argento. Ma un lampo d'oro sbriciola la surplice e il corpo dello spectre.
È arrivato anche il cavaliere d'oro di Leone,che con un altro lampo sbaraglia i dieci spectre.
Sta per colpire un'altra mandata quando scorge uno spectre con un'armatura elaborata che si muove troppo velocemente per esser un semplice spectre.
Infatti il cavaliere d'oro rimane immobilizzato,mentre i quattro spectre si lanciano nell'attacco.
Allora decide di correre in suo aiuto,perdendo per un attimo la protezione della barriera del cavaliere d'argento,bloccando appena in tempo gli spectre.
“oh oh oh! Pare che ci sia un altro che può controllare il tempo! Chi l'avrebbe mai detto!” lo spectre si fa avanti con un rozzo inchino “Artho Stella Comandate del Cielo! Con chi ho il piacere...?”
“Aiace, cavaliere di bronzo della Meridiana! Libera il cavaliere d'oro!” e si mette in guardia.
“oh,certo! Perchè non liberare i miei sottoposti?” congiunge le mani e si mette a gambe conserte.
Fluttuando nell'aria rialza lo sguardo verso di lui: “fino a quanto avanti e/o indietro puoi andare?”
“abbastanza da fare questo!” sullo scudo sposta lungo dei solchi alcune stanghette “History Feed!”
Il suo cosmo esplode, dagli strati dello spazio-tempo arrivano a lui piccoli frammenti di storia, così apprende tutti i poteri di tutti e 108 gli spectre. “i tuoi poteri sono Bio Rewind, Marvellous Room?”
Lo spectre torna con i piedi per terra e visibilmente è scosso dalla rivelazione.
“Time Of Flight!” Aiace sposta di nuovo alcune stanghette e il cosmo si concentra nel suo pugno destro,coplisce duramente lo spectre e poi apre davanti allo spectre il pugno.
Una sfera di luce avvolge l'avversario e Aiace torna dietro la barriera del cavaliere d'argento.
Da dentro la sfera di luce si vede lo spectre che subisce il pugno scagliato numerosissime volte.
“questo è un vero colpo,altro che smaterializzare una persona da una parte all'altra del globo o farla regredire di qualche mese,meno che mai unire le due cose.. il tuo corpo si trova in uno stato di equilibrio temporale, non puoi più spostarti nello spazio-tempo e ti trovi in un ciclo continuo in cui ti scaglio un banale pugno..in breve tempo verrai annientato..” a conferma della dichiarazione di Aiace, il cavaliere d'oro di Leone si può muovere liberamente e annienta i quattro spectre.
Il cavaliere d'argento che lo proteggeva attira la sua attenzione,mostrando un Giudice che sta arrivando in quella direzione. Anche il cavaliere d'oro di Leone si è accorto della sua presenza,ma è un attimo distratto da uno spectre colossale a forma di scarafaggio che esce dal terreno.
L'”History Feed” gli fa riconoscere il tipo di Giudice,con le tecniche che dispone.
Aiace dovrà trovare un modo per evitare i suoi letali colpi, il giudice del Grifone è un avversario che è sempre stato temibile,tanto crudele quanto pericoloso.
A conferma di questo, il Giudice di Grifone scaglia contro la barriera del cavaliere d'argento un paio di soldati,infrangendola. /Sarà dura!/

Recat Gaiden

Se ne stava appoggiato alla colonna sull'entrata principale della propria Casa avvolto nel mantello.
/la notte fa sempre più freddo qua in Grecia/ Recat è di origini ebraiche ed era abituato ad un clima molto più caldo di quello,così ogni calar della sera era solito rabbrividire un po' per il nuovo freddo.
Erano passati circa 7 anni da quando aveva ottenuto l'armatura d'oro dello Scorpione,andava per i 20 anni e le missioni di ricognizione e di esplorazione erano tutte sue.
Così non si stupì dell'arrivo dell'anziano cavaliere di Capricorno e Grande Sacerdote alle sue spalle.
Con la solita referenza Recat si inginocchia e china il capo appena si incrociano i loro sguardi.
“non esser così formale,ormai sei come un..nipote per me!”lo invita ad alzarsi imitando le mosse di prenderlo sotto l'ascella per tirarlo su.
“mi dispiace,rimanete comunque una figura importante per Atene e..” ma l'anziano cavaliere lo mise a tacere alzano la mano.
“basta formalismi.. se no dovrei perdere mezz'ora a ripetere ''sono Alcide figlio di Aristide, cavaliere di Capricorno ed ora Settimo Grande Sacerdote dall'inizio della Prima Guerra'',ma rimango sempre Alcide..”un colpo di tosse scuote le vecchie ossa e allora Recat accorre subito a sostenerlo.
“sei un uomo buono,Recat,mi domando perchè in passato fossero così restii ad accettare stranieri,se alla fine risulta esser gente così buona e giusta..” Recat arrossisce un po' e china il capo.
“suvvia! Allora come sempre c'è una ragione per cui scendo così tanti scalini: una missione.
Questa è particolarmente delicata,ma semplice,spero.. ho visto nelle stelle che si è risvegliata in un giovane ragazzo la costellazione dell'Altare,probabilmente non ne sei a conoscenza,ma l'Altare non solo farà da aiutante al Grande Sacerdote,ma ne potrà fare le veci,una volta che il trono sarà vacante... e devo esser certo che chi prenderà il mio posto avrà cura della piccola Atena...”
“è già apparsa la dea?” Recat era stupito della notizia /con così tanto anticipo! Cattivo presagio...../
“si,ma non ti curare di questo.. c'è un villaggio a nord est-indica la direzione-lì si trova il ragazzo..”
così salutando l'anziano cavaliere scende le Case,incrocia Ravid di ritorno da qualche altra missione,sempre sporco di sangue e con qualche crepa in più sull'armatura.
In quell'ora della sera,o meglio notte perchè il sole è già tramontato del tutto,poche guardie e un paio di cavalieri di bronzo stavano facendo la ronda,li saluta ed esce saltando giù dalle mura per evitare di aprire le porte della città.
Il tintinnare dei pezzi dell'armatura è l'unico compagno nella notte,tranne un cane selvatico che sembra seguirlo. /mi avrà preso per un cacciatore e vuole un pezzo di cibo../
Al quinto miglio di pedinamento,in prossimità di una fattoria,però il cane svanisce lasciando un dubbio nella mente di Recat. Un dubbio che passa attraverso una vacca che ora lo sta fissando.
/in genere le vacche vengono portate al sicuro,per paura di predatori../ a quel pensiero la vacca torna dentro alla costruzione,quasi come se l'avesse sentito. /qualcosa decisamente non quadra../
Anche se è cavaliere d'oro chiaramente non poteva entrare così all'improvviso in una fattoria,così si avvicina con circospezione,tendendo le orecchie ad ogni minimo rumore.
Un rumore appena percettibile,uno schiocco e poi fiamme. Dalla fattoria scappano tre giovani ragazze coperte schizzate di sangue e indicando la casa: “un demone!” Recat si getta a capofitto nella fattoria con l'unghia già pronta. Ma quello che vede avvolto dalle fiamme è un ammasso di ossa. /il fuoco è divampato solo ora,sono già ridotti in cenere?/ da fuori vengono un paio di gridi.
Una rapidissima occhiata e nessuno è vivo nella fattoria,quindi come si era gettato dentro la fattoria ne esce e vede una scena orripilante. Un essere con lunghi artigli e denti affilati sta banchettando con le due ragazze. /due? Allora una era finta.. cane,vacca,ragazza.. artigli.. denti../
“EMPUSA!” e l'essere zoppica in direzione del cavaliere d'oro mostrando il corpo mostruoso e l'inconfondibile zampa di bronzo.
La Scarlet Needle però fa vuoto un paio di volte,nonostante la zoppia è molto agile e forte.
Gli occhi rossi e i capelli fiammeggianti sono quasi ipnotici,se Recat non fosse stato un po' telepate da distogliere lo sguardo nel momento opportuno ne sarebbe caduto vittima.
“inutile che tu combatta il fuoco col fuoco,non puoi vincere!” l'essere parlava facendo cozzare i denti affilati “non puoi nulla contro di me!” un'artigliata segna in superficie l'armatura d'oro.
/l'armatura d'oro però è resistente,allora proviamo un'altra tecnica.../
Recat ritrae l'unghia rossa dell'indice e la creatura sogghigna,ma estrae le unghie degli anulari,che si tingono di colore giallo. Una rapida scarica di colpi alla velocità della luce colpiscono la creatura.
“cosa credi di fare? Non ti puoi opporre alla mia potenza!” quando tenta di tirare un'artigliata si accorge di chiudere un occhio. “che prodigio è mai questo?”
“non meriti una spiegazione,meriti solo il doppio colpo dello Scorpione che debilita.. DSCHUBBA!” la creatura appare immobile, ogni movimento è casuale,ora muove un dito,ora chiude un occhio.. un'altra scarica di colpi,questa volta con l'indice,porta alla follia la creatura.
“ahahahahaha! Era quanto bastava per rallentarti!” e divampa in una fiamma che riduce ad un cumolo di cenere la fattoria. Recat a terra trova delle tracce poco rassicuranti. /Lamie!/
Quando ad un tratto una figura in armatura d'oro,parzialmente coperta da un mantello azzurro e una maschera d'oro lo sta guardando.
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