Un interessante "episodio di formazione": gli autori non sono vincolati come ai tempi della serie classica legata al manga di Kurumada e possono pianificare meglio la crescita dei personaggi, senza temere che poi il manga prenda di colpo una strada che contraddice le loro aggiunte.
E finalmente uno scontro uno-a-uno, come Athena comanda (letteralmente).
Sonia di Hornet chiaramente NON ha ucciso il povero Saint di Southern Cross (che nella serie classica s'è visto solo tra i Ghost Five, Christ, credo). E' tutto un equivoco.
E il "focoso" Soma le ha incrinato la maschera.
E lei è intrattabile e micidiale come Shaina lo era con Seiya.
Traduzione: si devono amare!
E siccome Soma sembra molto più passionale di quanto lo fosse Seiya, o anche di quanto lo sia Koga, la strada sembra segnata.
A questo proposito: Soma sta rubando a Koga certe componenti che nella serie originale appartenevano al Saint di Pegasus (come questa della sfera sessuale): è interessante come la squadra risulti così più bilanciata. Non abbiamo più l'insopportabile Seiya impiccione e sempre protagonista a ogni costo. (Vabbè, quasi).
Interessante come si insista sul versante "contemporaneo" delle vite di questi Saint e sul loro background, con agganci con la realtà attuale (come tentava a volte di fare la serie animata classica).
Presumo che il paese di Soma sia in Sudamerica, a giudicare dal tempio e dall'alimentazione.
Certo che Kazuma è proprio simile al figlio, come aspetto. Peccato non averlo visto in azione con la sua Silver Cloth, ma presumo che in futuro accadrà: gli autori devono svelarci come è morto "davvero".
A cosa porteranno i cristalli che i Saint stanno raccogliendo? Ho quasi paura a chiederlo. Evoluzione delle loro Cloth? Magia collettiva per evocare la Robe di Odino?
(Il riassunto spiega che nell'episodio precedente Koga non ha ricevuto forza interagendo con la Stardust o il cosmo di Aria, ma solo vedendo quest'ultima proteggere Raki.)
Tutto sommato, quindi, un altro passo avanti da quel tremendo capitombolo di due episodi fa.