Evviva, l'ho visto anche io!
La domanda più importante di tutte è: ma Mars come fa a trangugiare quel vinello?
"Mars, grazie di essere venuto sin qui da Mars."
Quindi Mars abita davvero su Marte (che vabbè, l'abbiamo visto, ma sembrava un po' troppo rovente per essere quello vero).
Come funziona l'incarnazione di Athena, secondo Sonia ed Eden?
L'anima della dea salta da un corpo a un altro come se fossero letti in cui dormire?
E se funziona così (e quindi Aria è Athena), allora non si chiedono chi sia rimasto in Saori (non è un ricettacolo posseduto, come lo sono i corpi di Poseidon e Hades).
Oppure credono che sia un ruolo, un titolo?
E a nessuno di loro viene in mente di chiedere al padre di comportarsi da dio quale dovrebbe essere?
Il ricordo di Aria, condotta via da Eden, mi ha ricordato Saori che segue Abel nell'oscurità.
E la mano protesa di Kohga è uno stra-classico di Seyia.
Interessante il parallelo della debolezza di Eden e di Kohga, illustrata loro da due fonti così diverse.
Ancora più notevole l'utilizzo di Yuna come maestra improvvisata (Marin?).
L'orecchino di Aria sarà mica una ClothStone?
Sapevo che Hyoga sarebbe apparso, quindi interpretavo ogni scena come il suo momento, cosa che un po' ha rovinato l'episodio.
L'occhio destro di Hyoga, nella prima scena, viene lasciato in ombra (deliberatamente, immagino, per alludere a ciò che fu).
"Ho perso qualcuno che mi stava a cuore": aaagh, per un istante ho temuto la carrellata Madre-Crystal Saint-Camus-Isaak =8-O
La qualità dell'animazione è altalenante: Hyoga e il suo cosmo sono stati resi bene, come anche l'attacco della Diamond Dust (ma forse è la nostalgia che parla?) mentre Kohga era un po' ridicolo. Specialmente,
, quando è volato via in quel modo da Superman dei poveri.
Tutto sommato, un episodio interessante, che si distacca abbastanza dal semplice remake (non ricordo un episodio con Seyia che perde fiducia in se stesso, ovviamente, essendo quella testa di legno che è). Bello anche il ruolo di Hyoga, che è un mentore come lo sono gli altri suoi vecchi compagni, ma rispetta la tradizione dei Saint del ghiaccio, standosene in luoghi appartati e ostili.