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Saint Seiya Base, by Spidilota XD
Spizzico
messaggio Oct 15 2007, 01:41 AM
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Introduzione:


Vi avviso. Non sono uno scrittore xD. Cmq sia provo a scrivere una fanfic. Sarà più o meno sulla falsa riga dell'originale (cioè manterrò alcuni nomi e altre cosine) modificando ovviamente la storia tongue.gif



PROLOGO:

Era una stanza gelida, nonostante tutt'intorno ci fossero piccoli focolai che la illuminavano. Dal fondo non si scorgeva che un'ombra. Sembrava fosse seduta su un trono, ma non la si poteva vedere. Dinanzi, infatti, vi era un velo enorme, di un grigio scuro tendente al nero che quasi proteggeva quell'unica persona dalle insidie esterne. Si scorgeva una forte tensione nell'aria, che fu spezzata dalle parole di quest'immagine misteriosa.

"Sempre ho desiderato, fin dalla notte dei tempi, di veder la luce, e mai permise, l'infausto destino, di coronar questo sogno. Ma nonostante tutto sono riuscito ad avvicinarmi a voi, perchè un uomo, pur inconsciamente, mi ha dato un aiuto.."

Queste parole furono accolte da uno stupore generale di tutti i presenti.


CAPITOLO I.

Villaggio Sancta, Grecia.

Quel giorno qualcosa sarebbe cambiato. O forse già lo era. Pensieri attraversavano la mente di quell'uomo che, camminando tra le strade del suo villaggio natale, si apprestava a dare un aiuto ai più bisognosi. Il suo passo era lento, guardava incuriosito tutto ciò che vi era intorno, quasi come un bambino che per la prima volta vede riflettere la luna sull'acqua, stupido da tale bellezza. I suoi pensieri furono però interrotti da un urlo. Era una piccola bambina. Si voltò rapidamente alla sua destra e vide la fanciulla a terra, in lacrime. Le si avvicinò e con aria rassicurante, quasi mosso da istinto materno, disse:

- " Cosa è successo piccola? "
- " Stavo cercando di cogliere quel fiore lì " - Indicò col dito una piccola sporgenza di roccia. - " Però sono troppo piccola, sono caduta e mi sono fatta male alla gamba"
- " Non preoccuparti " - Rispose l'uomo posandole la mano sulla testa, in segno di affetto. Poi si apprestò a raccogliere il fiorellino indicato dalla bambina. Era una tea. La prese e la donò alla bambina e dopo si strappò un pezzo della sua tunica per fasciare la ferita alla piccola.
- " Grazie mille signore " - Ora aveva smesso di piangere e accennò ad un timido sorriso.

Nel frattempo arrivò il padre della piccola, il fabbro del villaggio.

- " Grazie mille buon uomo " - Rispose il fabbro.
- " Si figuri " - L'uomo accennò ad un sorriso, rialzò la bambina da terra e la porse al padre, posandole la tea tra le mani. - " E' un piacere per m.."

Improvvisamente lo sconosciuto si accasciò e posò la sua testa tra le mani. Il fabbro fece cenno di dargli una mano ma lui, brutalmente, rifiutò ed iniziò a correre dissolvendosi tra la folla. Arrivò finalmente in quel luogo che lui chiamava "casa" ma che in fondo sapeva non gli appartenesse. Si stese sul letto chiendedosi: *"Perchè.. cosa mi sta succedendo?!"*. Voleva una risposta, la esigeva, quando una voce sbottò: *"Taci! Ancora non hai adempito al tuo compito, hai solo generato un casino!"*. E dopo queste parole svenne.

Fondazione Kido, Giappone.

Era un giorno come un altro all'orfanotrofio. I bambini giocavano all'aperto, la giornata soleggiata faceva da cornice a quell'ambiente calmo e rassicurante. Dall'uscio del palazzo si scorgeva una figura maschile, possente. Era Mitsumasa Kido, il proprietario della fondazione, un uomo socievole e simpatico, ma al tempo stesso misterioso. Amava quella fondazione ed era solito dire la frase: "Questi giovani saranno il mio futuro ". La stava ripetendo ancora una volta, dentro di se, quando fu interrotto da un collaboratore.

- " Signor Kido! Signor Kido! "
- " Dimmi Kaede. "
- " Signor Kido.. E' appena arrivato un nuovo bambino. "
- " Un'altra povera anima.. Dov'è? "
- " E' appena qui fuori il cancello, Masami sta provvedendo a dargli una sistemazione. "
- " Bene, prendo la documentazione e sarò da lui. "
- " Ok! Corro ad avvisarlo. "

E se ne andò correndo verso il cortile.

Il ragazzino scese dall'auto e si apprestò ad attraversare il cortile dove già c'erano gli altri ragazzi a svagarsi.
In fondo non si potevano chiamare bambini o ragazzi. Avevano tutti 13 o al massimo 14 anni. Erano adolescenti insomma.
Continuò il suo percorso vedendo ai suoi lati piccoli gruppi di ragazzi e ragazze che sorridevano felici. Eppure quell'ambiente rassicurante non gli diede un senso di pace. Era freddo, gelido persino nello sguardo. Dalla sua destra vide arrivare una ragazza, Galatea, che subito attaccò a parlare

Galatea: " Ciao! Sei nuovo? " - Lo accolse con un sorriso e poi riprese - " Com'è che ti chiami? "
"Mi chiamo Hyoga" - Rispose seccato il ragazzo
Galatea: " Mamma mia.. come siamo antipatici! "
Hyoga: " Bhe.. prova tu a farti un viaggio dalla Svezia senza dormire.. poi mi dici " - E fece per continuare.
Galatea: "Vabbè come vuoi.. Appena ti riprendi puoi unirti a noi " - Indicando una quercia dove erano seduti altri 3 ragazzi. - " Ci farebbe molto piacere "
Hyoga: " Sisi.. ci farò un pensierino " - Rispose sovrapensiero e se ne andò.

Arrivò accompagnato da Masami, che lo prensentò al signor Kido.

Kido: " E tu, piccolo, come ti chiami? "
Hyoga: " Mi chiamo Hyoga, perchè ? "
Kido: " Bhe.. Mi piace sapere il nome dei ragazzi che accolgo "
Hyoga: " Ah, sei tu il padrone di questo asilo-nido per bambini cresciuti? "
Kido: " Sì. Accompagnalo alla stanza n° 7 "

Kido continuò a guardare il ragazzo dallo sguardo gelido e pensò: *" Sì, lui è perfetto "*. Si diresse verso il suo studio, compilò alcune scartoffie che aveva sulla scrivania e poi si decise ad aprire l'ultimo cassetto. Scavò tra alcuni documenti e prese un piccolo registro, annotò qualcosa e richiuse il tutto, dopo di che uscì per andare a trovare una ragazza in infermieria.

Messaggio modificato da Spizzico il Oct 15 2007, 01:58 AM


Pinguo è bello


Trevor, nel caso tu dovessi passare per questo sito cercando il tuo nome su Google, sappi che leggendo questa firma non proverai piacere. IO TI ODIO, I HATE YOU. Lo scrivo in inglese così una parola la potrai capire in questa frase. Tu morirai. Appena finisci di servirci, morirai. Tra atroci sofferenze. Con affetto, Spi.
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messaggio Oct 15 2007, 02:00 AM
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Grande Spi biggrin.gif
Complimenti, scritto molto bene per quello che ne capisco cool.gif


Pinguo è bello


CITAZIONE(Fëanor Spirito di Fuoco @ Feb 23 2009, 06:08 PM) [snapback]20467[/snapback]
Credo che a questa dissertazione leggerò risposte come "non capisci il copione", "non sai l'itagliano", "la spada di megres sta nel vulcano del gelo di camus", "megres è forte perché a me piace punto e basta".
CITAZIONE(Fëanor Spirito di Fuoco @ Feb 21 2009, 03:51 PM) [snapback]20282[/snapback]
Saori è praticamente l'alter ego kurumadiano "in trama": se c'è una cosa idiota da fare, la fa. Se c'è da mandare al macello milioni di persone perché sei incapace, ok.
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messaggio Oct 15 2007, 02:40 AM
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Thanks flà :* cercherò di continuarlo il + presto possibile


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messaggio Oct 15 2007, 03:06 PM
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CAPITOLO II.

Fondazione Kido, Giappone.

E' sera. Le nuvole rossastre al tramonto non promettono niente di buono per la notte, infatti pochi minuti dopo inizia a piovere. Tutti i ragazzi dopo cena tornano alle loro camere, tranne uno. Hyoga si affaccia ad una finestra del palazzo e continua a fissare la pioggia battente. Immerso nei suoi pensieri non si accorge che si era fatto tardi. E intanto resta la.

Galatea: "Mmm.. che sete! Che brutto vizio quello di bere.. Ti sveglia dal sonno. "

Con una smorfia di disappunto, si alzò dal suo letto e si diresse verso la mensa. Vide da lontano una sagoma. Era Hyoga. Lo riconobbe e gli andò incontro.

Galatea: "Ehi! Che ci fai ancora sveglio?" - Hyoga finse di non sentire
Galatea: "Hyoga! Sto parlando con te!!"
Hyoga: "E' tardi per te, vai a nanna" - Rispose infastidito, strozzando la frase tra i singhiozzi
Galatea: "Mh?!.. Stai piangendo?"
Hyoga: "No, ti sbagli" - E intanto pensava tra se *"Ho promesso di non piangere..*"
Galatea: "Come mai sei qui?" - Posandogli la mano sulla spalla.
Hyoga: "Indovina un po' ?" - E le tolse la mano bruscamente.
Galatea: "Dai racconta.."
Hyoga: "Non voglio!" - Sbottò il ragazzo girandosi verso di lei. I suoi occhi rossi lasciavano immaginare ad un lungo pianto.
Galatea: "Sono 13 anni che sto qui, alla Fondazione. Tredici lunghissimi anni, dove ho combattuto con il dolore della perdita dei miei genitori. Anzi..Io nemmeno li ho conosciuti i miei genitori. Sono morti senza che io avessi di loro un'immagine.
Avevo solo 2 anni eppure sento la loro mancanza. Anche mio fratello si comporta come te, è scontroso, freddo. Un paio di anni fa, una sera, durante un temporale, si mise a piangere proprio qui davanti.. lo ricordo come se fosse stato ieri. Quella sera fu terribile, ricordai i pochissimi momenti della mia infanzia in cui apparivano anche loro..." - Si fermò, i suoi occhi si erano gonfiati di lacrime, si girò e fece per andarsene.

Hyoga le afferrò il braccio e lei si fermò, poi iniziò a parlare.

Hyoga: "Mi..mia madre è morta da poco.. E' passata una sola settimana" - Abbassò la testa e continuò il racconto - "Mio padre non l'ho mai conosciuto. Ci ha abbandonati poco dopo la mia nascita " - Si fermò come per inghiottire le lacrime, poi riprese - " Quella sera il tempo era gradevole, si vedevano tutte le costellazioni. Stavamo girando intorno il Mare del Nord quando un immenso fascio di luce ha colpito la nostra nave. Ero lì con mia madre. Non saprei dire cosa sia successo di preciso, mi sono risvegliato in un ospedale pochi giorni dopo. Mi hanno solo detto che mia madre è morta, non la rivedrò mai più."

Pochi istanti di silenzio, poi Galatea riprese: "Mi spiace.. Non so davvero cosa dire.. A volte rimpiango di avere solo 14 anni, vorrei essere più grande per sapere cosa dire in queste occasioni.."
Hyoga "Non preoccuparti..Ora torniamo alle nostre stanze a dormire"
Galatea: " Veramente mi ero alzata per prendere un bicchier d'acqua" - E gli sorrise, poi ognuno riprese la propria strada

Villaggio Sancta, Grecia.

Tirava un po' di vento quella notte. Tutto sommato era gradevole, anche se nell'aria si percepiva una strana sensazione. Le strade deserte del villaggio non erano per niente rassicuranti. Un cane randagio stava attraversando quelle strade quando ad un tratto iniziò ad abbaiare. Dalla terra, si aprirono delle macchie nere, che man mano si allargavano, accompagnate dagli ululati di paura della povera bestiolina. Un uomo si affacciò dalla sua finestra, per capire cosa stesse succedendo, incuriosito da quell'abbaiare. La scena che vide sfiorava l'irreale e preso dal panico urlò anch'egli. A poco a poco molte persone uscirono dalle loro case spaventate da quell'urlo. Ciò che videro li pietrificò. Queste macchie nere si espandevano rapidamente ed all'improvviso uscirono da lì ombre demoniache, dall'aspetto tutt'altro che rassicurante.
Coloro che assistettero alla scena non sapevano come comportarsi. Inermi, restarono fermi a guardare mentre nei loro occhi si profilava un'espressione di terrore.
All'improvviso un fascio d'oro attraversò alla velocità della luce la strada, facendo cadere queste ombre che, accasciandosi a terra, sparirono di nuovo.
Gli abitanti si chiesero cosa fosse mai questa luce, ma dopo minuti di attesa, tornarono alle loro case, increduli.
Dall'alto di un promontorio si scorgeva la sagoma di un uomo. Era immerso nei suoi pensieri.. *"Cosa ti sta succedendo.. Perchè fai tutto questo? Cosa è cambiato?"*
E sparì, saltando dal promontorio dirigendosi verso il monte che aveva dinanzi a se.



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CAPITOLO III.

Fondazione Kido, Giappone.

Galatea: "Ben svegliata, Sasha"
Sasha:" Grazie Galatea.. Oggi ho proprio dormito tanto!"
Galatea: "Beh.. In effetti.."
Sasha: "Sai.. Ti sono proprio grata. Siamo arrivate qui più o meno lo stesso periodo, e siamo da 13 anni come delle sorelle. A volte ci scambiano pure per sorelle!"
Galatea:" Hahaha.. E' vero.. Ci somigliamo tantissimo"

In effetti le due ragazzine erano molto simili. Avevano entrambe gli occhi azzurri e la stessa altezza. L'unica differenza tra loro erano i capelli: Galatea aveva lunghi capelli mossi, castani con dei riflessi biondi, mentre Sasha aveva i capelli neri, un po' più corti rispetto alla prima. Insieme si trovavano bene, in fondo hanno convissuto per 13 anni condividendo il loro dolore ed i loro momenti di gioia.

Mentre continuavano a discutere, entrò il Signor Kido.

Kido: "Buongiorno ragazze"
Galatea & Sasha: "Buongiorno Sig. Kido"
Kido: "Suvvia, datemi del tu.. Ci conosciamo ormai da tempo."
Galatea & Sasha: "Va bene, Sig Kido"
Kido: "...." - Fece una smorfia di disappunto, senza però prendersela troppo. Poi riprese a parlare - " Allora Sasha, come va la ferita alla testa? Ieri hai preso proprio una brutta botta cadendo da cavallo."
Sasha: "Si è vero, però ora già mi sento meglio!"
Kido: "Molto molto bene. Allora tra poco potrai uscire dall'infermieria"
Sasha: "Grazie!" - E gli sorrise.

Nel frattempo i ragazzi fuori stavano parlottando tra loro

- "Ehi hai visto il nuovo arrivato? Dicono si chiami Hyoga.. Che strano nome.."
- "Dai Sirio.. Non fare il curiosone"
Sirio: "Uff! Che noia che sei Seiya.. Sono solo curioso!"
Seiya: "Mah.. Vabbè." - E si allontanò in direzione di un altro ragazzo dicendo - "Ohi, hai visto il nuovo arrivato? Che strano nome.."
- "Mpf.." - Rispose l'altro infastidito
Sirio: "Guarda che ti ho sentito!" - Fece una faccia di disappunto e iniziò a rincorrere Seiya, con fare scherzoso. Si scontrarono però proprio con il nuovo arrivato.
Sirio & Seiya: "Ehm.. Scusaci Hyoga!"
Hyoga: "Come conoscete il mio nome?"
Sirio: "Ce l'ha detto Galatea.." - Rispose un po' imbarazzato, poi continuò - "E' la sorella di quel ragazzo" - Indicando una sagoma sotto una quercia. Era il ragazzo con cui stava parlando prima Seiya.
Hyoga: "Ho capito.. Voi invece avrete immagino dei nomi, ragazzi-che-si-scontrano-con-altre-persone.."
Sirio: "Questo è il nostro nome in indiano! Ma sulla mia carta di identità c'è scritto Sirio.."
Seiya: "E sulla mia Seiya!"
Sirio: "Ci stavo arrivando.. Dammi il tempo di finire le frasi."
Hyoga: "Hahaha.. Siete proprio incredibili" - Sorrise e poi riprese a parlare - "Questo fuso orario mi ha distrutto.. Che giorno è oggi?"
"Qui in Giappone è il 15 settembre del 1986" - Intervenne Galatea sorridendo, insieme a lei c'era anche Sasha.
"Non finirai mai di dire questa battutaccia, eh?" - Era il ragazzo che sedeva sotto la quercia.
Galatea: "Ikki, fratellone, tanto lo so che ti piace.. Anche stavolta stai sorridendo. "

Altura del Villaggio, Grecia.

"Sono 13 anni che dura.. Ma quand è che finirà questo strazio?" - Era l'uomo che poco prima aveva emanato quel grosso fascio di luce dorata. Il buio non permetteva di distinguere i suoi lineamenti, ne tantomeno ciò che indossava. Sembrava ricoperto da un grande mantello. Intanto continuava a salire su quest'altura quando, superando uno spuntone, si vide un enorme tempio, che risaliva interamente il monte dinanzi. Era composto da 12 case, disposte in ordine abbastanza casuale, che portavano tutte in un unica direzione, l'enorme palazzo che sorgeva sulla cima. Il ragazzo con sicurezza, si apprestò ad attraversarle.


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messaggio Oct 16 2007, 02:56 AM
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bellissimi i capitoli bravo continua così


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messaggio Oct 16 2007, 10:56 PM
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CAPITOLO IV.

Santuario, Grecia.

Il giovane ragazzo attraversò la prima casa, salendo rapidamente i gradini che vi erano dopo. *"Ho un terribile presentimento, devo sbrigarmi!"*. Continuò e si apprestò ad attraversare la seconda quando una voce lo interruppe.

- " Ehi Aiolos! Cosa ci fai ancora in giro a quest'ora della notte? "
Aiolos: " Hai anche tu un brutto presentimento? "
- " Sì..ma sai, non posso muovermi dalla Casa del Toro, sono l'unico presente, a parte te ed il Gran Sacerdote, al Santuario. Ho l'obbligo di difenderla dagli invasori. "
Aiolos: " Lo so Aldebaran. Farò io uno strappo alla regola.. "
Aldebaran: " Hai deciso di controllare alla Sala del Trono. "
Aiolos: " Già.. Devo sbrigarmi. "
Aldebaran: " Mi raccomando.. Fai attenzione. "

Aiolos continuò il suo percorso attraversando le restanti 10 case. Si apprestò ad entrare nella Sala del Trono, ma sentì delle voci e si fermò.

"Cosa mi sta succedendo..Perchè.."
*"TACI! Inetto. "*
"Chi sei tu?.. Cosa vuoi da me?"
*"Dovresti saperlo.. Hai dimenticato 13 anni fa? "*
"Tredici anni fa.. AAAAAAAAAHHH!" - La testa gli scoppiava, sentire quella voce lo rendeva irascibile. Si piegò su se stesso dimenandosi, come se volesse cacciarla via.
Era in preda al dolore.

Aiolos incuriosito decise ad entrare. Vide il Gran Sacerdote a terra, con un aura scura tutt'intorno.

Aiolos: "SAGA!" - Urlò e si diresse verso di lui
Saga: "Scappa.. Aiolos.. Ti prego scappa" - Implorò l'uomo. Qualcosa dentro di lui stava cambiando.
Aiolos: "Ma cosa.." - Le sue parole furono interrotte da una risata.
Saga: "Hahahaha! Peccato che tu non abbia ascoltato il tuo amico."
Aiolos: "Chi sei tu? Cos'hai fatto a Saga?"
Saga: "Io? Non gli ho fatto niente.. Vedi? E' proprio davanti a te.."
Aiolos: "Cosa vuoi tu da lui.. e dal santuario?"
Saga: "Questi non sono affari che ti riguardano." - Colpì Aiolos in pieno volto, scaraventandolo molti metri lontano da lui. E riprese a parlare - "Sai, Cavaliere del Sagittario, tu ed il Cavaliere di Gemini avreste dovuto farla finita 13 anni fa.."

Nella mente di Aiolos non erano mai sparite quelle immagini. Quella notte combattè al fianco di Saga contro un ombra misteriosa.

[ - "Hahahaha! Folli! Come osate contrastarmi? Io ucciderò la reincarnazione di Athena. Non opponetevi... Sarà tutto inutile. " - L'ombra misteriosa lanciò un colpo che colpì in pieno petto sia Aiolos che Saga. I due prodi cavalieri non esitarono a rialzarsi.
Aiolos: "Lascia in pace il Grande Tempio di Athena! " - Apparve intorno a se un aura dorata e si scagliò contro il nemico - " ATOMIC THUNDER BOLT!! " - L'ombra fermò l'attacco con una mano, rilanciandolo in fondo la stanza.
Aiolos: "ATHENA! Dannazione! "
Saga: " Vai Aiolos! Controlla se la piccola non ha subito alcun danno.. Io lo terrò occupato. "
- "Hahaha! Che utopia.."
Saga: " Taci! GALAXIAN EXPLOSION! " - Un bagliore illuminò la stanza, poi un silenzio tombale.
Aiolos: " Per fortuna ha eretto una barriera protettiva, il colpo non ha avuto effetto! " - Esclamò appena si affacciò alla culla della piccola Athena.
Saga: " Mpf.. Credeva di riuscire con così poco.."
- " WUAHHHHH!!! " - L'ombra apparì sopra di loro scagliando un fascio di luce violacea. I due cavalieri caddero inermi sotto il colpo.
Saga: "Aiolos! Corri, salva Athena, portala via di qua.. Lascia questo pagliaccio a me.."
Aiolos: " Ma..Va bene.. Mi raccomando, non fargli troppo male. " - Prese la neonata di appena 2 anni e corse all'esterno.
Saga: " A noi! GALAXIAN EXPLOSION! " - Ma il colpo non ebbe effetto.
- " Idiota! Lo stesso colpo non funziona due volte.. " - Gli era apparso alle spalle. Il Cavaliere di Gemini si girò di scatto. Il suo sguardo ora lasciava trafelare paura mista ad incredulità. L'ombra aveva rivelato la sua identità - " Come mai tanta paura.. Saga? WUAAAAAAH!!! " - Un altro fascio di luce violacea colpì in pieno il ragazzo che si accasciò lentamente a terra sanguinando. Poi l'ombra lanciò un altro fascio, in direzione di Aiolos. Anche costui fu colpito in pieno, cercando di fare scudo ad Athena. Sentiva che di lì a poco ne sarebbe partito un altro di colpo, si lanciò in una corsa disperata e si imbattè in un uomo. Con le ultime forze gli porse la bambina e l'uomo, prendendo la neonata, entrò in contatto con il ragazzo che sanguinava vistosamente dal volto e capì. - " Ne avrò cura io " - Rispose e si allontanò. ]

Aiolos: " Saga.. Saga ti aveva ucciso.. Lo ricordo.. "
Saga: "Mpf.. Hai la memoria che fa cilecca caro Aiolos. Ti disse chiaramente che l'ombra era sparita, ricordi? "
Aiolos: "Sì.. Ora ricordo.. Ma allora tu.. "
Saga: "Hahahah! Esatto.. Ora concluderò quello che ho fallito 13 anni fa. "
Aiolos: "Maledetto.. Preparati a patire le pene del Cavaliere del Sagittario! "


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immenso *_*
saga e aiolos :Q_______


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Credo che a questa dissertazione leggerò risposte come "non capisci il copione", "non sai l'itagliano", "la spada di megres sta nel vulcano del gelo di camus", "megres è forte perché a me piace punto e basta".
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CAPITOLO V.

Fondazione Kido, Giappone.

- " Presto, chiamate l'Ambulanza ed i Vigili del Fuoco! "
- " Cosa è successo? "
- " E' appena scoppiato un incendio alla Fondazione Kido! "
- " Oddio! Cosa è successo? "
- " C'è stato prima un bagliore, poi l'incendio"

Sasha: " Sig. Kido! Sig Kidoooooooooo!" - Urlò tra le lacrime.
Galatea: " Oddio, cosa è successo" - Iniziò anche a lei a lacrimare.

Il Signor Kido giaceva steso a terra, in un lago di sangue. Le due ragazze erano accorse per prime, subito dopo l'esplosione. Erano state accolte dal Sig Kido entrambe a 2 anni, per loro era come un nuovo padre. Lo sconforto ed il dolore che avevano provato a superare per molti anni, era ritornato. Non riuscivano a muoversi e tantomeno a parlare. Si avvicinò Hyoga al corpo del Signor Kido. Si chinò posando una mano sul suo braccio e poi disse, con voce strozzata - "Mi.. mi dispiace.. Ma non ce l'ha fatta.."

Accorsero altri ragazzi tra cui anche Seiya, Sirio ed Ikki. La notizia non potè far altro che provocare il loro pianto.

Santuario, Grecia.

Aiolos: " Preparati a tornare da dove sei venuto.. ATOMIC THUNDER BOLT!! " - Il cavaliere si lanciò alla velocità della luce verso il nemico, colpendolo ripetutamente con una serie di pugni.
Saga: " Mpf.. E tu credi di riuscire a fermarmi con questa accozzaglia di schiaffetti? " - Con il palmo della mano, fermò il pugno di Aiolos. Attorno a se apparve una luce violacea, poi disse - " Povero illuso.. " - E scagliò il cavaliere lontano, che andò a sbattere contro un muro. L'impatto fu davvero tremendo, infatti cadde poco distante da lui un velo rossastro che non aveva mai notato. Fissò bene quell'immagine nella sua memoria, nei suoi occhi si profilava l'espressione di terrore. Con voce tremante disse - " Lui.. lui è.. "
Saga: " Esatto. Lui è Shion, il vecchio Gran Sacerdote. La notte di 13 anni fa, dopo essermi scontrato con voi e aver preso il corpo del Cavaliere di Gemini, l'ho ucciso, autoproclamandomi tale. "
Aiolos: " Ecco perchè si diceva che era scomparso.. in realtà tu lo hai eliminato.. "
Saga: " Sei perspicace a quanto vedo.. Vediamo se hai coraggio di resistere anche a questo colpo.. ILLUSIONE DEL RE DIAVOLO!! "
Aiolos scansò rapidamente il colpo - " E tu credi di fermarmi con questa tecnica così subdola? " - Fece un balzo all'indietro e si mise in posizione d'attacco - " Le conosco bene queste tecniche.."
Il Cavaliere del Sagittario prese una rincorsa ed esclamò - " Questa volta non avrai scampo! ATOMIC THUNDER BOLT!!!" - Un fascio di luce illumino la stanza. Questa volta il colpo andò a segno colpendo ripetutamente Saga.
Aiolos: " Rialzati! So che ancora devi mostrare tutto il tuo potere.."
Saga: " Bravo.. Bel colpo " - Fece leva sul braccio per rialzarsi.
Aiolos: " Mostrami il tuo vero potere! ATOMIC THUNDER BOLT" - Colpì l'avversario in pieno volto che fu scaraventato all'indietro, sbattendo la testa a terra.
Saga: " Maledizione.. "
Aiolos: " Peggio per te " - Prese da dietro di se un arco, e scoccò una freccia che colpì in pieno petto Saga. Inizialmente non realizzò ciò che aveva fatto, poi si rese conto dello sbaglio.
Aiolos: " Oddio.. cosa ho fatto.. Ho ucciso Saga.. No.. Non può essere.." - Si inginocchiò e vide una macchia di sangue a terra. Tornò in se.
Saga: "Hahahaha! L'illusione è riuscita perfettamente.. "
Aiolos infatti si era colpito con la sua stessa freccia, era lui quello trafitto e che ora stava in punto di morte.
Saga: " Ben fatto.. Ora non mi darai più noie.. " - Si voltò alla sua destra, allungando le mani in direzione di una finestra aperta, poi esclamò - " La tua presenza mi è sempre stata d'intralcio, ora posso iniziare la mia missione.. GALAXIAN EXPLOSION!! " - Lanciò un terribile fascio di luce dorato che si accingeva a colpire molto lontano e nel frattempo aggiunse - " Addio!.. Signor Kido.. "
Saga si avvicinò lentamente al cavaliere ormai stremato, guardandolo mugugnare per il dolore. Per un istante cambiò sguardo rivelando la sua vera essenza.
Aiolos, seguendo con gli occhi appannati di lacrime , non potè far altro che sussurrare con voce flebile.. "Tu... Sasha.." - E si lasciò cadere definitivamente a terra esanime, mentre Saga si apprestava ad occultare il cadavere.

Aldebaran: " Questa luce non promette niente di buono, andrò a vedere cosa sta succedendo tra Saga ed Aiolos. "

Iniziò a correre cercando di raggiungere al più presto la destinazione. Arrivò con affanno ed entrato nella Sala principale rimase sbigottito dalla scena. Saga si girò verso di lui poi gli lanciò contro un fascio di luce ambrata che lo colpì in pieno volto.

Messaggio modificato da Spizzico il Oct 17 2007, 08:13 PM


Pinguo è bello


Trevor, nel caso tu dovessi passare per questo sito cercando il tuo nome su Google, sappi che leggendo questa firma non proverai piacere. IO TI ODIO, I HATE YOU. Lo scrivo in inglese così una parola la potrai capire in questa frase. Tu morirai. Appena finisci di servirci, morirai. Tra atroci sofferenze. Con affetto, Spi.
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