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Strangers in a strange land, titolo temporaneo;altro giro,altra fanfic by helois
helois
messaggio Nov 26 2013, 06:14 PM
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Capitolo 35

La torre centrale aveva l'ingresso rialzato rispetto al terreno e nella stanza centrale dove c'erano le armature mal riposte si aprivano due porte. Una verso l'alto,l'altra verso il basso.
Scendendo sentiva meno freddo rispetto all'esterno e iniziavano a comparire qualche torcia.
Ne prende una e arriva alla base della torre dove stanno costruendo delle impalcature in legno e ci sono alcune mensole in pietra con alcune pergamene arrotolate disposte in fila.
Proprio davanti a lui c'è un piccolo arco,costruito da poco, su cui si affaccia la nuda roccia.
Il vano dietro la porta è molto piccolo,ma chiaramente il simbolo inciso sulla pietra di un tridente è molto eloquente. /come si attiverà?/ guardando da più vicino il solco nella pietra Agamennone scorge un riflesso. Casualmente ci avvicina la mano e una luce lo investe.
Chiude un attimo gli occhi e subito dopo è in mezzo ad una città colossale.
Per paura di esser visto scatta subito in una via stretta, l'aria è molto calda e afosa,rispetto al clima a cui si era abituato, non poteva rimanere però troppo tempo lì. Quindi decide di scalare i due edifici e avere una buona visuale dall'alto dei tetti. /che sia già dentro il regno sottomarino? O lo devo raggiungere passando da qualche parte?/
Saltando da una parete all'altra arriva in cima e rimane a bocca aperta dalla bellezza degli edifici.
Tutti un po' uguali,ma un'armonia tra gli edifici, alti bassi, templi e altari. Quello che però lo stupisce è la grande quantità di luce presente. Quindi guarda in alto e non ha dubbi.
/il cielo è acqua in movimento.. forte!/ e nel riabbassare lo sguardo coglie,in tutta la sua interezza, un gigantesco ghiacciaio che avvolge una colonna enorme che arriva fino al cielo-mare.
/beh,mi pare ovvio che là è dove Rigel dovrebbe aver liberato l'armatura,confermiamolo../ già che è sul tetto raggiunge quella direzione attraverso i tetti,quando non è più possibile scende a terra.
Appena messo piede a terra si accorge di esser osservato,ma procede oltre e arriva ad un grandissimo tempio con un tridente inciso sul frontone,ma il ghiaccio ne proibiva l'accesso.
Quando inizia a scalare il ghiacciaio per entrare da sopra prima avverte un movimento e poi vede un guerriero in armatura arancione arrivargli addosso.
“Zampata del Grizzly!” salta appena in tempo per evitare il colpo che si infrange sul ghiaccio spaccandone una parte. Agamennone si prepara al prossimo attacco,ma cambia modalità e ancora più rapido gli arriva quasi davanti “ali del pipistrello!”,ma anche questa volta manca il bersaglio.
“sei rapido,cavaliere! Quale è il tuo nome? Così che possa ricordarmi chi ha evitato per due volte i colpi del Generale degli Abissi di Scilla” /un Generale degli abissi,eh?ottima prova per questa armatura e per vedere la loro levatura../ “Generale,il mio nome è Agamennone,come hai riconosciuto, sono cavaliere di Atena! Aculei di ghiaccio!” la raffica di aculei impatta sull'armatura,ma è un'illusione, il cavaliere è già alle sue spalle: “morsa del serpente!” e lo afferra da sotto le ascelle ,gli tira indietro le spalle e poi spinge in fuori la testa.
Il dolore è abbastanza sopportabile,ma la posizione gli permetteva di fare ben poco con le braccia,forse con le gambe. Carica il peso su un piede e tira un possente calcio all'indietro che impatta sull'armatura del Generale spingendolo via di qualche metro. Bruciando un po' il cosmo riprova gli “Aculei di Ghiaccio!” che colpiscono questa volta in pieno il Generale.
“ci vuol ben altro, quell'armatura che indossi,mi sembra familiare.. che sia quella del Reticolo che vi abbiamo sottratto?è stata un po' modificata,ma mi pare quella..” /Reticolo?che esiste una costellazione del genere? Quindi dovrei modificare i miei colpi fargli assomigliare ad un reticolo?/
Agamennone inizia a bruciare il cosmo ancora di più,congela l'aria in tanti cristalli di piccole dimensioni e poi scaglia: “Raggio di ghiaccio!” che rimbalza e si sdoppia ogni volta che incontra un cristallo formando un reticolo di tanti raggi,della stessa intensità del primo che investono il Generale degli abissi che era rimasto paralizzato dal freddo scaturito.
“è inutile che ci provi! Le nostre armature sono state riparate da un tuo compagno d'armi.. sono più resistenti che mai! Puntura della Libellula!” /puntura della libellula? È un colpo serio questo?/un forte dolore al petto gli fa ricredere la sfacciataggine. /un compagno d'armi? Rigel? Noesis?/
Agamennone arriva in pochissimo tempo fino al settimo senso “TURBINE CONGELANTE!”
Il Generale è congelato per metà corpo. “ora ti devo fare alcune domande...”
Capitolo 36

Ammonn non ha il tempo di reagire che Thanatos lo colpisce in pieno petto e un dolore lancinante al petto lo riporta alla realtà. Afferra il braccio del dio e,puntellandosi al suolo,lo ribalta.
/non ho tempo da perdere../ “Menasse! Io prendo il corpo di Atena,te afferra Artemide!”
Intanto profonde crepe si stanno aprendo nel suolo e nel cielo della dimensione.
/non essendoci più Hypnos.../ arrivano alle due bare,ma aprendo quella di Atena,Ammonn trasalisce. La bara è vuota! Il corpo mitologico di Atena è stato messo da qualche altra parte o Hypnos stava mentendo. Menasse ha afferrato il corpo addormentato di Artemide e si avvicina ad Ammonn. “maledizione! Dove sarà il corpo della nostra dea?” “sbrigati,non c'è molto tempo..”
/il filo è ancora intatto nonostante tutto!/ “come hai intenzione di uscire?io ho usato i fiori di Socrate..” proprio in quel momento dalla frattura sul pettorale di Ammon esce un petalo d'oro.
“Socrate!” Ammonn era stupito, ma il suo filo era ancora il miglior modo di tornare indietro.
“..è da quando sono stato sull'Olimpo che sto tessendo un filo che collega le dimensioni,afferrandolo possiamo tornare sull'Olimpo,nel tempio della Luna,più precisamente..”
Un terremoto però li distrae:Thanatos furibondo ha resuscitato i tre spectre e iniziano a caricarli.
“Menasse è stato un onore conoscerti..ingegnosa la parte di bloccare i sensi con una maschera..” Ammonn spinge via il cavaliere d'oro insieme al corpo addormentato di Artemide.
“TRI BLACK VORTEX!” un possente calcio spacca a metà l'armatura dello spectre alato atterrandolo, il pugno destro si abbatte sulla faccia del secondo spectre,il cui collo fa un rumore sordo, e il palmo sinistro polverizza il pettorale del terzo spectre spingendolo contro il dio.
In un lampo si volta e afferra il filo nell'istante in cui la dimensione inizia a svanire.
Il ritorno all'Olimpo è troppo rapido e le crepe sull'armatura si allargano.
Il Tempio della Luna è in rovina,completamente distrutto e avvolto dal fumo.
Da sotto le macerie Menasse sta tirando fuori un guerriero angelico, che si sta lamentando.
“Ares..” per poi spirare in un lago di sangue.
“ARES!?!?” Artemide ha ripreso conoscenza e si alza a fatica “Hypnos mi ha addormentata e Ares ha distrutto il mio Tempio!? Questa volta Hades si è spinto troppo in là!”
Ad un tratto una sensazione di freddo attraversa Ammon e Menasse è subito in guardia.
“Hades ha fatto cosa?” l'armatura nera alata era celata dal fumo e gli occhi neri brillano.
“se non sbaglio sei stata tu ad aiutare tua sorella nel dirle dell'Elisio,o mi sbaglio?” si volta a guardare i due cavalieri “Cavaliere della Vergine e Cavaliere sconosciuto,ma particolarmente forte,di Atena! Ci incontreremo prossimamente sul campo di battaglia,sono magnanimo,vi avrei privato della vita,ma lo scontro con voi due potrebbe esser interessante!Andate!”
Ma non si muovono di un passo,anzi Menasse inizia a bruciare il cosmo.
“inutile!non demordete, eh,voi paladini della Giustizia?!?!?” Hades sguaina la spada e descrive un ampio cerchio.
Un'onda di energia investe Ammonn e Menasse,che cadono in una cascata di frammenti.
“ho usato il piatto della spada, statevene buoni lì..”
Ammonn non aveva la minima idea delle potenzialità dell'armatura della Chioma di Berenice:
oltre ad esser stata creata usando un materiale sconosciuto, ha anche due strati di armatura e tra gli strati c'è una fitta rete di fili. /Saranno stati quelli che hanno permesso il caricamento cosmico./
Il secondo strato protegge meno del superiore,che ancora è integro nelle gambe e nell'addome.
Invece Menasse non se la passa bene, il corpispalla superiore destro è stato frantumato, l'elmo e la maschera sono a pezzi a terra e tutta la parte superiore dell'armatura è danneggiata gravemente.
/un altro colpo e Atena sarà costretta ad usare solo 11 Cavalieri d'oro!/ Ammonn si alza ed esplode il proprio cosmo al massimo,come non aveva mai fatto e mai farà più.
“il nono senso!!!!! tu! Uomo!!!!” Hades si distrae nel momento in cui Artemide lo disarma.
La terra trema,l'Olimpo stesso si sgretola sotto i piedi di Ammon, che trasfigura.
“ed ecco il massimo colpo propria ad una costellazione formatasi per il verdetto divino unito al cosmo di colui che è diventato forte per ribellarsi agli dei...” Menasse riviene e con le lacrime agli occhi lo implora: “non lo fare!”Ammonn, con soffio di voce,urla: “PUNISHMENT DIVINE!”
Capitolo 37

Euphemios,a costo di un braccio indolenzito è riuscito ad avere la meglio sul Tattico.
Il Tattico,una persona slargata da una pancia abnorme,con placche di armatura grigia in continuo movimento che ne ricoprivano gli strati di carne.
Non è stato facile e solo al quindicesimo colpo è riuscito ad arrivare a punti vitali.
Sulla soglia della fortificazione lo aspetta il cavaliere di Leone,che ha combattuto anche lui duramente,visto l'affanno. Euphemios lo raggiunge e,preoccupato,chiede:“che hai fatto?”
“beh,hai presente il terzo guerriero di cui non si sapeva nulla...” indicando un corpo annerito “..era un osso duro!mi dispiace” e il cavaliere d'oro si toglie l'elmo per tergersi il sudore sulla fronte.
“stai bene? Quindi manca l'alchimista e poi il reggente..o viceversa..”
“INVASORI! SIETE CIRCONDATI! Potete uscire con le buone o veniamo a prendervi!”
una voce molto acuta e una moltitudine di voci che acclamavano “Druido..Druido,pensaci tu!”
Un rapido sguardo di intesa tra cavalieri e poi Euphemios grida: “veniteci a prendere!”
“ben fatto!” Eschilo si mette l'elmo e inizia a sgranchirsi le gambe “e ora via!”si avvicina alla soglia della fortificazione ed esce. “lighting plasma!”
Euphemios si avvicina e riemerge subito Eschilo:“vieni,il ''druido'' si sta preparando..”
A terra giacciono un centinaio di soldati,rimane in piedi solo una persona,avvolta dal mantello.
Da sotto il mantello si scorge un'armatura,con dei riflessi bluastri e indossa un elmo strano.
“Right Way!” e un colpo illusorio li colpisce. Ma già dal fatto che Euphemios sappia che è un colpo illusorio lo aiuta molto. /ma come faccio a sapere che è un colpo illusorio?/
Eschilo però tentenna un attimo, allora Euphemios attacca,estrae gli artigli e lo assale.
Il mantello si straccia e l'armatura si rivela, incrinandosi e lacerandosi nei punti in cui viene colpita.
/non molto resistente come armatura../ ma nel momento stesso in cui lo dice,un colpo lo prende in pieno addome scoperto dall'armatura. Il cavaliere di Lince perde i sensi.
Quando rinviene Eschilo sta combattendo a mani nude contro il nemico,che ha cambiato armatura.
“ebbene si,sono un alchimista,mi avete scoperto,peccato che non vivrete a lungo..”
Il colore e l'estensione dell'armatura cambia ancora diventando d'oro.
“AHAHAHAH!i segreti di Atena! Una banale armatura di bronzo del Sestante diventa d'oro!”
Eschilo viene colpito e atterra poco distante, ha un dito ferito.
“vediamo, prima ero d'argento ed ero la Freccia, ora che sono arrivato al rango d'oro,un parallelo per il Sestante.. Sagittario!” e tira fuori un arco d'oro. Scaglia la freccia proprio contro Euphemios che la evita a malapena.
“così come il sestante indica la via,il sagittario indica con la sua freccia la giustizia..”
una raffica di frecce dorate li assale, ma un altro “Lighting Plasma!” di Eschilo le frantuma.
Un paio di colpi arrivano al coprispalla destro dell'alchimista. I frammenti d'oro che cadono a terra tornano ad avere i riflessi bluastri di prima. /il colpo illusorio di prima!/
Euphemios scatta “Inferno..!” ma la posa a mani giunte vengono bloccate a metà strada un calcio in pieno petto fa esplodere in migliaia di frammenti il pettorale e i coprispalla a cui era attaccato.
“un altro nemico!” sputando sangue e sviene.
|alzati! È la tua dea che te lo impone!| e un calore lo avvolge,una sensazione opposta a quella provata nelle stanze del Grande Sacerdote,se c'era freddezza e ira ora c'è calore e amore.
Riprende i sensi e un cosmo lo sovrasta, i due nemici si girano nella sua direzione preoccupati, ma solo l'armatura dell'alchimista mostra i segni dell'attacco di Eschilo.
“DREADFUL ROAR!” un urlo assordante spacca le armature degli avversari,Eschilo è costretto ad indietreggiare e poi come avvolto da fiamme “INFERNO BLAST!” un'enorme massa di lava investe i due avversari.
“che diamine era quella cosa?” Eschilo si affretta a sorreggerlo. “Atena..”
il fumo è ancora alto e la vallata è stata spazzata via,la faccia scolpita nella montagna è crollata.
“hai interferito con i miei piani di conquista,eh?” dal cratere fumante si innalza una persona.
“sono il guerriero della Criosfinge!Reggente di queste terre!” e getta da un lato il cadavere carbonizzato dell'alchimista, l'armatura che indossa è indubbiamente d'oro.
Capitolo 38

Agamennone sta fronteggiando due altri Generali intervenuti subito dopo aver congelato il primo.
Uno crea una barriera che non riesce ad infrangere,l'altro impugna una lancia indistruttibile.
Il Turbine Congelate ha però rallentato un po' i movimenti di quello con lancia,invece i Dardi di Ghiaccio non passano nella barriera invisibile.
Un attimo di distrazione e quello che fino ad ora si era limitato a creare una barriera se ne esce con un possente attacco che lo scaglia in alto.
Arriva a respirare l'aria di fuori,ma incespica nel nuotare,per via dell'armatura e del clima caldo a cui si deve abituare.
Agamennone prova più volte a tuffarsi e a cercare di tornare verso il fondo,ma non ci riesce.
Allora espande il cosmo e cerca di darsi una spinta,nel farlo congela parti di mare attorno a se.
Torna sul fondale del mare proprio quando quello con la lancia ha liberato il Generale congelato,con l'aiuto delle lastre di ghiaccio che si è portato dietro dalla superficie circonda i tre Generali.
“Spettro Congelante!” e un fascio di luce azzurra parte dalla mano di Agamennone per rimbalzare centinaia di volte sulle lastre di ghiaccio colpendo più volte i tre Generali.
“ora un po' di domande..” non fa a tempo a finire la frase che Agamennone sente un suono di un flauto che si avvicina.
Ad un tratto si sente debole e affaticato,crolla in ginocchio davanti ad un quinto Generale.
“evidentemente non sei un cavaliere di bronzo,come è propria l'armatura,certo in breve tempo hai avuto la meglio su tre Generali e questo ti sia degno di lode, ma gli ordini erano di sconfiggere un cavaliere di bronzo,non qualcuno che si faceva passare per qualcuno di rango inferiore..”
Il Generale con il flauto era alle sue spalle,quello che aveva parlato è davanti a lui con un'armatura anche essa dotata di ali e grosse spalliere triangolari.
/cinque contro uno... è impensabile..ma ci voglio comunque provare../ “aculei di ghiaccio!” che però si rivelano esser dei lenti fili di ghiaccio che scompaiono dopo poco.
Allora tre Generali lo colpiscono, spaccando in più parti l'armatura e facendogli cadere l'elmo.
Dopo lo immobilizzano con dei ceppi che gli prosciugano il cosmo.
Viene portato davanti all'immenso ghiacciaio, il Generale col flauto lo libera dai ceppi e subito dopo si mette a suonare il flauto. “come precauzione.. ora libera il nostro dio così che possiamo avere un obiettivo!” questa volta è stato un sesto Generale a parlare,questo è rachitico e curvo,ma giovane.
“con la possibilità che Egli voglia anche muovere guerra contro la tua dea,chiaramente..” il settimo Generale da cui si scorge solo un sorriso di scherno nell'elmo elaborato.
/sette contro uno, è impossibile.. a meno che../ si dirige da solo davanti al ghiacciaio, seguito a distanza da due Generali.
Ed eccola lì la prova inconfutabile: il ghiacciaio è intatto, dentro si scorgono tre figure.
Ganimede,con l'armatura di Acquario, Nettuno, con parti di armatura, e,probabilmente,Aeron dell'Ariete. /quel maledetto Rigel! Appena riesco a risolvere questa situazione,subirà la mia ira!/
viene spinto brutalmente contro il trasparente e freddo involucro e il Generale cessa di suonare.
/alla fine non è troppo differente dall'allenamento, congelare gli alberi per salvare l'interno../
Agamennone espande così tanto il cosmo che il Generale con la lancia gli è subito accanto.
“stai calmo!” e in una frazione di secondo le due parti in cui erano rinchiusi i cavalieri d'oro esplode. Il ghiaccio secolare investe il Generale con la lancia, sfrutta la rifrazione per colpire i Generali. Però il suo piano ha un intoppo: inspiegabilmente i cavalieri d'oro sono vivi!
Ganimede è il primo a riacquistare conoscenza, vede Generali attorno a lui e ne abbatte tre in un colpo solo. Aeron è ancora incosciente, non fa altro che tossire.
/come è potuto succedere? Dopo secoli allo zero assoluto dovrebbero esser morti.. a meno che il cosmo che ho usato non li abbia destati e rimesso in moto degli atomi../ Ganimede è implacabile e abbatte gli altri Generali,che finiscono a terra mezzi congelati. “ora veniamo a noi due..” dice rivolto verso Nettuno,ma la lancia del Generale lo colpisce in pieno petto. Aeron si alza in piedi.
Agamennone è incerto se sia stato Aeron o il Generale che è steso ai piedi di Aeron.
“sei un cavaliere d'oro,vero? Torniamo in superficie, onoriamo Ganimede e poi parliamo..”
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Ikki no Phoenix23
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messaggio Dec 1 2013, 06:02 PM
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Capitolo 39

Euphemios aveva ricevuto un picco di cosmo,ma ora risente dell'aver scagliato due colpi nello stesso momento.
Il Reggente indossa un'armatura d'oro che è un po' un'accozzaglia di altre armature già viste nella scalata,per lo più quella di Capricorno e quella di Leone.
“se è tutto qui quello che sai fare,è ben misera cosa.. nessuno di voi due mi ha procurato il minimo danno..” e parte in carica contro Eschilo.
Scariche di pugni e calci si fanno sempre più serrati e piccoli frammenti d'oro cascano.
L'elmo con le corna dell'avversario si spacca in più parti,ma sempre più numerose crepe superficiali si affacciano sull'armatura del leone. Un calcio ben assestato fa volare via il diadema d'oro.
“non voglio rovinare l'armatura.. mi piace molto e non la vorrei ridurre come quella di Ravid..”
si libera dell'armatura,rimanendo in una tuta sudaticcia.
“folle! Senza armatura sei ancora più vulnerabile..” ma il cavaliere d'oro eleva il proprio cosmo a vette inumane,che per poco non spazza via Euphemios.
“THUNDER STORM!” e miliardi di scariche elettriche investono il reggente.
Qualcuna arriva anche ad Euphemios che corre ai ripari. “diglielo alla nostra dea,io mi sono impegnato.. se dopo questo è ancora vivo pensaci te..” e altre scariche elettriche escono dal corpo di Eschilo. L'armatura d'oro del leone però si dispone sul corpo del cavaliere.
La nube si sta diradando e il corpo ustionato del reggente fa un passo,l'armatura si stacca a blocchi dal corpo portandosi dietro pezzi di pelle.
E poi la calma prima della tempesta, il vento soffia leggero, il tempo pare rallentare.
Una deflagrazione di cosmo e quelle che rimane del reggente si vuole immolare portandosi via Eschilo. Euphemios si frappone e scaglia un paio di colpi fiammeggianti.
Il reggente scompare in una colonna di luce.
Poi nota che la luce continua a provenire da qualche parte e nota che ha indosso anche il pettorale dell'armatura,riparato, anche l'elmo è a suo posto e ci sono poche modifiche.
/che sia stato grazie al sangue della dea?/ ci sono ancora piccoli archi elettrici attorno ad Eschilo.
Inizia a calare il sole e sulla vallata devastata si delinea il profilo delle colline,Euphemios si perde un attimo a guardare la natura,quando al suo fianco appare una donna in abiti ricamati.
“siete stati voi a liberarmi dal giogo della tirannia?” la storia del Grande Sacerdote era vera: è una donna bellissima. “si,siamo stati noi..” in un filo di voce risponde Eschilo.
“vi ringrazio..” e la donna scappa via in lacrime lasciando Euphemios a rincorrere l'aria.
“amico mio, non è quello stile di vita che si confà i cavalieri di Atena.. anche se,se mai sopravviverò alla guerra,un pensierino lo farei.. suvvia! Torniamo ad Atene, ci aspetta una grossa guerra..”
“Eschilo, pensavo fossi morto! Quindi secondo te quali erano i piani dell'alchimista? Formare un finto cavaliere? Perchè il reggente e l'alchimista avevano sicuramente il cosmo di un cavaliere d'oro!” Eschilo sospira nel mettersi il diadema “Ravid è sempre un enigma,ma Socrate è un pozzo di saggezza, da quello che mi ha raccontato, l'alchimista e il reggente penso non siano altro che due dei traditori che hanno usato una tecnica proibita contro Atena stessa,facendole perdere il corpo..”
Insieme raggiungono lo scrigno della Lince, dopo la lunga spiegazione, Euphemios ha un dubbio:
“prima avevi detto due traditori,ma la tecnica proibita non è quella che coinvolge tre cavalieri?dove è il terzo?”Eschilo trasalisce: “è vero! Il più pericoloso dei tre potrebbe esser già ad Atene!”
La corsa fino ad Atene è a perdifiato e si impongono poche soste, anche perchè scarseggiano le razioni e l'ex-pretendente all'armatura d'oro di Cancro è davvero pericoloso.
Arrivano in vista di Atene che si vede un muro di fiamme. “non va per niente bene..” Sono allo stremo delle forze e ad Eschilo si riapre un paio di ferite. “riposiamoci,all'alba ripartiremo..”
Euphemios ed Eschilo si addormentano a turno rimanendo schiena contro schiena.
Poco prima dell'alba le fiamme si sono estinte e il loro ingresso ad Atene non poteva esser più caloroso. Fedro della Fornace era il responsabile del muro di fuoco,l'esercito di Hades si era ritirato.
Eschilo andrà a riposare e a fasciare le ferite, Euphemios inizia la scalata per fare rapporto.
Alla casa di Cancro,racconta la storia a Ravid, che non la prende benissimo.
Capitolo 40

Ippolito sente molto calore e subito riprende i sensi in uno scenario apocalittico.
Cadaveri ovunque,fiamme che bruciano cavalieri e spectre e una figura infernale a guardare la scena. Quella figura è avvolta anch'essa dalle fiamme e indossa un'armatura rossa-nera.
Ippolito però si sente molto debole, ha il petto fasciato e l'armatura è davanti a lui.
“per esser un vecchietto non te la cavi mica male,eh!? Poiché in te si cela il sangue divino hai già un arco di vita allungato rispetto al normale, un cosmo superiore alla norma e un potenziamento fisico non indifferente..” la voce sembra quella di Empedocle,ma molto più acuta e tagliente.
“sicuramente non sei Odino,sicuramente là dentro c'è ancora il cavaliere di bronzo e sicuramente non ti puoi avvicinare a me per via del sangue divino,no?”
“ehi! Sono io quello astuto!” getta a terra un teschio e inizia a bruciare,letteralmente,il cosmo.
Ippolito richiama a se l'armatura e inizia ad innalzare il cosmo al livello di prima.
“ghiaccio contro fuoco,un dio nel corpo di un uomo o un uomo col corpo divino?chi la spunterà?”
Il colpo che scaglia è simile all'Excalibur di Ettore,una scia di fuoco in linea retta,facile da evitare.
Ne riesce a congelare una parte e i movimenti dell'avversario sembrano rallentare.
La velocità,però,tra un colpo e il successivo aumenta sempre di più fino a quando ci sono centinaia di scie di fuoco da evitare,senza successo Ippolito viene investito dalle fiamme.
Grazie però al cosmo non subisce nessun danno,approfittando dei momenti di tregua, Ippolito scaglia con forza inaudita,fino a solito formicolio nel petto,una “Sideral Crown!”.
Il ghiaccio lascia libera solo la testa,così da poter interrogare l'avversario.
“allora,chiunque tu sia,te ne vuoi andare dal corpo del mio amico?”Ippolito mantiene alto il cosmo,fino a quando non si accorge dei cristalli sull'armatura,allora alza un po' la temperatura.
“sono Loki,dio nordico...ahhh!” in una smorfia di dolore sviene e si riprende subito dopo.
“Ippolito! Che è successo?” “penso che tu ti stia assiderando..” “non mi importa! Distruggimi ora che puoi!” “non me lo puoi chiedere!” un'altra smorfia di dolore di Empedocle.
“maledizione! Pensavo di averlo sotto controllo...” una vampata di fuoco e il ghiaccio si scioglie.
Ippolito si accorge di piccole crepe nell'armatura e Empedocle-Loki sta sudando.
/proverò a fare.../ “AURORA BOREALE!”
Empedocle-Loki alza un braccio e un muro di fiamme fa evaporare il ghiaccio.
“ma che cavolo!” l'avversario di Ippolito è furibondo. “come mai non riesco ad abbassare il braccio! Il tipo di bronzo non dovrebbe avere più potere.. ah! Ghiaccio!maledetto”
Infatti nelle parti scoperte dall'armatura il sudore si è congelato e impedisce i movimenti.
Ippolito ne approfitta: innalza fino all'annebbiamento della vista il cosmo e scaglia un possente “Ice Storm!” l'armatura modificata si spacca in più parti e via via,rivela l'armatura di bronzo.
Ma il possente colpo danneggia anche il copripugno di Ippolito,facendoli perdere la sensibilità alla mano sinistra.
Dopo un po' Ippolito si risveglia in una grotta, sente il calore di un fuoco e due ombre davanti a lui.
Non riesce a vedere molto bene,ma la voce di Banis della Lucertola è riconoscibile,l'altra figura si presenta: “Aiace di Meridiana,cavaliere di bronzo..”. A poco a poco la vista torna e subito come centinaia di aghi nel braccio sinistro, se lo guarda e trasalisce.
La mano è ancora aperta,il braccio è rigido fino al gomito e la mano ha un colore non troppo rassicurante; Ippolito riesce a muovere solo l'articolazione della spalla.
“almeno il cavaliere di bronzo son riuscito a salvarlo dalla possessione divina?” Banis però alza le spalle: “abbiamo trovato solo voi,in mezzo ad una radura congelata, sotto al ghiaccio abbiamo visto dei corpi,ma non sappiamo chi sia cosa.. avete innalzato il vostro cosmo di parecchio,vi abbiamo sentito chiaramente da Atene!”
“dobbiamo tornare indietro..non c'è più tempo!” Aiace ha lo sguardo serio e guarda una curiosa struttura scolpita sul copribraccio sinistro.
Avvolto nel mantello il braccio immobilizzato,Ippolito insegue gli altri due anche se trovare la strada non è mai stato più semplice.
Basta seguire il fumo.
Capitolo 41

Tutto attorno a lui sente rumori ovattati e viene inondato da un caldo cosmo.
Ammonn riprende i sensi e la dea Atena, nella gloriosa armatura divina, è davanti a lui.
“ma..?”la dea gli appoggia una mano sulla bocca,poi lo aiuta ad alzarsi.
È ancora sull'Olimpo,ne è quasi certo,visto l'enorme cratere in cui si trova,si guarda intorno e nota altre persone accanto a lui.
Socrate dei Pesci, stranamente ringiovanito, tre cavalieri,di cui una donna, Artemide, Menasse della Vergine con l'armatura in parte riparata,il Grande Sacerdote ed un essere incatenato.
Socrate prende la parola,dopo un cenno di assenso verso la dea,esordendo: “sfruttando il momento propizio abbiamo deciso di attaccare il legame terrestre con l'Ade, senza Hades e Ares,ci sarebbe stato solo Efesto e un numero esiguo di truppe a difesa. Quindi formando un piccolo manipolo di persone guidate dalla nostra dea abbiamo distrutto il tramite, così da privare Hades del collegamento verso l'Ade,così da non poter usare le anime per i propri scopi.”
Il Grande Sacerdote si toglie l'elmo elaborato e mostra la sua vera identità,che fa prendere un colpo ad Ammonn. “Ravid?!?!?Ma quando?!?”
“il Grande Sacerdote era Alcide di Capricorno,poi deceduto per anzianità non trovando un sostituto degno Ravid ha deciso di usare la sua arma segreta,me..” Atena e Artemide si mettono in disparte.
“..è una storia lunga che nasce dall'incontro con Lilith nel Tempio di Re Salomone e il Lemegeton di quest'ultimo: ogni volta che ''muore'' Ravid,una parte del suo cosmo arriva a me,l'altra viene sostituita da uno dei 72 spiriti evocati dal libro,cedendo sempre più al loro potere.”
Ammonn ora si spiega la ragione dell'occhio viola e l'atteggiamento sempre più scontroso,per non parlare dell'aura di morte che lo circondava. “..per certi versi sono Ravid del Presepio!”
“ok, quindi in una di queste transizioni hai visto i piani di Hades,in aggiunta ai poteri del cavaliere d'oro del Cancro sei andato in Ade e tornato,roba del genere,no?”
Socrate e Ravid sorridono “si vede che ti abbiamo addestrato bene..” continua Socrate: “nello scontro con Rigel dell'Acquario traditore,attraverso la surplice,così come attraverso la tua armatura ti ho inviato Menasse, ho scoperto il varco per l'Ade e da lì siamo risaliti,chiaramente tutti si aspettavano un attacco dall'esterno,non dall'interno.. ora stiamo cercando di capire la prossima mossa di Hades,che sei riuscito a correre ai ripari,e di Ares.. questi sono” indica gli altri cavalieri.
“Erato di Fenicottero,argento”, “Ippocrate Guardiano del Polo,bronzo” e “Nestore Nave Argo,argento”. Ammon li guarda con stupore,già così a riposo hanno un cosmo ampio.
Atena e Artemide non sono tornate e così i cavalieri raccontano lo scontro ad Ammon e Menasse.
Efesto era in compagnia di alcuni spectre,ma per lo più soldati di Ares, anche abitanti delle Antille.
Ammonn avrebbe posto rimedio allo sfruttamento della sua gente.
Però Efesto aveva al suo fianco Ortro,un grosso cane bicefalo con la coda di serpente,i Cabeiri, automi e armi pericolose.
Per combattere al meglio Socrate ha sfoderato la sua arma segreta: nelle sue vene scorre sangue divino misto a veleno,non ha più sangue proprio da più di due secoli. Il veleno grazie al sangue divino non l'ha ucciso,ma è lentamente filtrato negli organi e nella pelle invecchiandolo progressivamente. Rilasciando una parte di veleno,misto un po' a sangue divino, accumulato in due secoli ha sbaragliato l'esercito avversario in una frazione di secondo,così ora nei suoi vasi score più sangue divino che veleno,così è ringiovanito.
Ippocrate aveva trasformato il luogo in un ghiacciaio, invece Nestore aveva dimostrato un'ampia varietà di colpi propri di ogni parte della Nave, mostrando anche come l'armatura abbia più strati.
Erato ha usato parte dei suoi poteri mentali per ridirigere il grosso cane contro Efesto,distraendolo nel momento propizio in cui la dea Atena ha sigillato l'anima,estratta da Ravid, e incatenato il corpo.
Finito il racconto trascorre un lasso di tempo che sembra un'eternità,quando una specie di urlo proviene dalle armature e Atena si getta a terra disperata.
“la mia Barriera!” digrigna i denti e scompare alla vista da come corre veloce.
I cavalieri la seguono fino al quello scenario apocalittico.


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Capitolo 42

Euphemios ha proseguito la scalata fino alle stanze del Grande Sacerdote in cui ha trovato però i segni di uno scontro basato sulle energie fredde.
Sul trono non siede nessuno,ma appoggiato ad una colonna c'è un cavaliere d'argento che ha sicuramente sostenuto l'attacco visti i gravi danni all'armatura,sta guardando in una direzione.
Una gigantesca bara di ghiaccio con al cui interno un cavaliere che indossa un'armatura nera.
“oh, sei qui? Ho sistemato Rigel il traditore..ah, che maleducato! Odisseo di Delfino,cavaliere d'argento!” porge una mano con del sangue che fuoriesce dalle crepe nell'armatura.
“Euphemios di Lince,cavaliere di bronzo, ma sei stato tu? Dove è finito il Grande Sacerdote?”
“certo che sono stato io! - si infila l'elmo anch'esso mal ridotto - chi altri? Chi altri all'interno delle fila di Atena possiede un'intelligenza tale da imitare le tecniche dell'avversario? Ah,il Sommo è andato in missione con la dea.. torneranno tra un po'...” ma qualcosa attira la loro attenzione.
Un gigantesco cosmo si sta avvicinando e una moltitudine di soldati appare all'orizzonte.
“Ares!” constata Odisseo “noi però dobbiamo rimanere qua..abbiamo qualcosa di importante da proteggere!” indicando dietro alla tenda “ci sono i figli di Ares sigillati sotto la statua di Atena,sarà per quella ragione che Ares potrà arrivare qua..”
Dopo qualche tempo i due cavalieri si rendono conto che il cosmo è entrato nella città e il rumore della battaglia si sta svolgendo all'interno della mura.
Poi a contrastare il cosmo di Ares appare un altrettanto immenso cosmo: Ravid del Cancro.
Ad un tratto arriva un cavaliere in armatura argento con motivi rossi, che è sorpreso di vederli.
“non c'è tempo da perdere!devo portare i figli di Ares nella Dimensione Oscura!”
“ma sei Dedalo dei Gemelli?” Euphemios l'aveva visto,ma non con quell'armatura addosso.
“no,è Icaro,il fratello.... ma con quell'armatura modificata del figlio di Ares, lo attirerai qua! Prendi subito quelle due anfore e scappa di qua!”
Euphemios nota solo in quel momento le due anfore color porpora con decorazioni dorate e un doppio sigillo di Atena che chiude i coperchi.
La terra inizia a tremare e un rumore assordante si propaga nell'aria.
Alcune scie di fumo si innalzano verso il cielo e grida di persone si disperdono nell'aria.
Nella città si possono distinguere alcuni focolai che iniziano a consumare le case fatte di legno.
Quando però ad un tratto sia Icaro che le anfore scompaiono in un vortice di fiamme. Euphemios è stupefatto:“che è successo!?” Odisseo trasalisce: “non volendo salire lui,Ares li ha portati giù..”
Il terremoto di prima si fa ancora più intenso che parti di soffitto iniziano a cadere, Odisseo lo intima di uscire dalle stanze del Grande Sacerdote immediatamente.
Appena usciti notano subito che il dio della Guerra sta facendo quello che nessuno era riuscito a fare prima di quel momento: distruggere la barriera di Atena.
Con il corpo inanimato di Ravid del Cancro conficcato nella Lancia, Ares sta lentamente creando una scia che,dopo aver danneggiato alcune delle prime Case,sta spaccando in due parti il cielo.
Nel liberare la Lancia dal corpo del cavaliere d'oro emette una vampata e una fittizia cupola di vetro si spacca in una cascata di frammenti.
Odisseo e Euphemios corrono a perdifiato per le Case,trovando Ettore,il Sagittario, Parmenide, un fasciato Eschilo, Dedalo, Asterione,con una benda sull'occhio,tutti a terra ansimanti davanti ad Ares.
Arrivano nel momento in cui, tirato un colpo che fa volare via Icaro,Ares si appresta ad aprire le due anfore. Odisseo si getta subito sul dio copiando la “GALAXIAN EXPLOSION” sotto gli occhi stupefatti dei Gemelli, invece Euphemios raccoglie tutte le forse per un “INFERNO BLAST!”.
I due colpi impattano su due soldati di cui Ares si è fatto scudo,che replica descrivendo un breve arco in aria con la Lancia e i due cavalieri si ritrovano a ridosso delle colonne della Prima Casa.
Euphemios aveva tutta l'armatura danneggiata, un altro colpo ed sarebbe stato nudo. Odisseo è svenuto in un mare di frammenti d'argento. Ma tornano all'attacco i cavalieri d'oro,con l'aggiunta di Ravid,i cui occhi sono entrambi viola: “TITAN'S NOVA!” “NEBULA ANNHILIATION!” “GALAXIAN EXPLOSION!” “DAEMON TEMPESTA!” “THUNDERSTORM!” “TRUE JUSTICE!” “ANTARES” “ATOM BURST!” “EXCALIBUR!” l'immane potere dei cavalieri d'oro.
Capitolo 43

Dopo un paio di secoli in una condizione di stasi gli era stato difficile riprendere il controllo del proprio corpo,ma Aeron era deciso ad andare avanti. L'armatura di Ariete era rimasta congelata per troppo tempo e piano piano scaldava il proprio cosmo per evitare che al primo colpo si incrinasse tutta.
Il giovane cavaliere indossa egregiamente la danneggiata,dal vecchio duello con Nettuno,armatura di Ganimede,dopo quello che gli ha riferito si è chiuso in un mutismo; interrotto solo da quella sorta di grido proveniente dalla loro anima. Agamennone ha uno sguardo ancora più serio: “Atena!”
Aeron inizia a correre a perdifiato,Agamennone lo anticipa sempre di qualche passo.
Un'immane deflagrazione di cosmi,certamente di cavalieri d'oro,si abbatte contro un cosmo terribile. Arrivano in poco tempo in prossimità delle mura vedendole distrutte, soldati di Atena,cavalieri di bronzo e d'argento stanno affrontando schiere di soldati in armatura rossa,spectre e guerrieri particolari.
Gli altri cavalieri d'oro uniti stanno affrontando il dio della Guerra,mancavano altri due cavalieri d'oro per il totale di dodici,con i soliti due gemelli. /chissà se la storia si ripete../
Il primo ad accorgersi di loro è appunto il gemello che non indossa l'armatura d'oro,che sorride porgendo la mano: “eccoli finalmente! I veri cavalieri d'oro!” Aeron ricambia il gesto: “Aeron, Ariete!” “Agamennone, Acquario!” poiché Ares non si rialza,gli altri salutano con un cenno.
Quando però Aeron riconosce,a fatica,l'amico Ravid trasalisce.
“Ravid! Cosa ti è successo!”nonostante la tempistica,gli corre incontro ad abbracciarlo.
Però il cavaliere pare non riconoscerlo, anzi si discosta da Aeron e torna a guardare Ares.
/ma che gli è successo?/ un lampo rosso e ad un tratto un'esplosione di cosmo gli sbaraglia tutti.
Piccoli frammenti d'oro cadono al suolo,ad un paio di cavalieri cade l'elmo.
Il casco dell'Ariete è ben saldo sulla sua testa,ma non riesce bene a vedere gli istanti successivi.
Quello che riesce ad apprendere è che Ares,con l'armatura scarlatta particolarmente danneggiata,alza la sua Lancia e la scaglia contro la Barriera di Atena.
Poi un lampo di luce e vede solo la sagoma di Ares con la Lancia in pugno che sta atterrando.
Frammenti di essenza divina si spargono per terra,sotto lo sguardo attonito degli astanti.
Aeron non demorde,si fa coraggio e come non mai da fondo alle energie sopite.
Ma non è il solo,anche gli altri cavalieri sono pronti all'attacco, anche cavalieri d'argento e di bronzo,che hanno eliminato gli avversari. I loro cosmi risuonano all'unisono.
Quando però ad un tratto un possente cosmo, pari a quello di prima di Ares,li sovrasta tutti.
Un cosmo ampio,confortevole, pieno di affetto. /ATENA! Finalmente la vedo../
L'aspetto della dea non è altro che una ragazzina con un'armatura troppo pesante,che sorregge a fatica il pesante Scudo,identico a quello visto nelle sculture, e l'elmo.
Però lo sguardo che ha in quel momento è tutto fuorchè infantile,uno sguardo antico.
Batte in terra l'asta elaborata e la possente Lancia di Ares,dio della Guerra,si incrina in più parti.
“Giochi slealmente...”Ares ha gli occhi fiammeggianti di ira,parte subito in carica urlando.
“disse colui che attaccò a tradimento..” Atena mette l'elmo in capo e si protegge con lo Scudo.
L'impatto tra la Lancia e lo Scudo di Atena genera un'energia immane,sembra quasi che la natura stessa se ne accorga di questa energia: dal lato di Atena fioriscono e crescono piante,dalla parte di Ares bruciano e si spezzano.
Le due forze appaiono in equilibro,oltre che la Lancia anche lo Scudo sta perdendo pezzi.
Tutti i presenti guardano in una direzione,così solo all'ultimo si accorgono della terza figura.
In armatura nera alata color pece fa la sua comparsa Hades,alle spalle di Atena.
I cavalieri della dea,così come Aeron si apprestano a muoversi ma sono completamente circondati di spectre e soldati riportati in vita.
Hades estrae la spada,descrive un ampio cerchio in aria ed è come se il tempo si bloccasse.
Invece avviene tutto molto rapidamente,alla velocità della luce,non è la testa di Atena a volare via dal corpo,ma la testa di un cavaliere d'oro che vi si è frapposta.
Il cavaliere dei Gemelli.
Capitolo 44


Orfeo dell'Altare sta nutrendo i primi dubbi del tradimento nei confronti di Atena,perchè quello che è successo è troppo per i suoi occhi.
Anche l'armatura d'argento si accorge delle emozioni e la gemma del pettorale emana una strana luce. Dopo un po' inizia a brillare e si separa dal corpo di Orfeo,disponendosi a simbolo.
Orfeo si inginocchia davanti all'armatura e inizia a piangere. “ti prego,torna da me!”
La mente torna al passato, quando era ancora giovane e ci fu il primo attacco di Ares,guidato dai figli di quest'ultimo,il giorno in cui si schierò dalla parte di Ares.
In quel periodo,ovvero 7 anni fa,stava già completando in 3 anni l'addestramento che normalmente che ne richiedeva 4, per non parlare di tutti i racconti che aveva letto.
Ancora però era immaturo cosmicamente e le cinque tecniche del cavaliere di Altare erano troppo pesanti da affrontare. Specie quella più estrema.
In Orfeo nasceva ogni giorno la frustrazione di non poter fare di più,non potersi spingere oltre: prima doveva padroneggiare il cosmo,poi le prime due tecniche..
prima doveva leggere gli storici per sapere che errori non ripetere nel futuro,poi doveva leggere..
...tutta una successione di gradini di conoscenza.
Orfeo era per tutto e subito, così si ritrovò,un conflitto in corso, però non avendo ancora conquistato l'armatura di Altare non poteva aggiungersi alla schiera di cavalieri che si diressero alla battaglia.
La battaglia però volse in un primo momento ad una ritirata strategica,infatti i due figli del dio Ares cascarono nella trappola e,gli fu detto,in qualche modo vennero sigillati in alcune anfore.
Allora Orfeo volle vedere uno scontro tra cavalieri e avversari.
E lì vide valorosi guerrieri,forti e impavidi in armature scarlatte attaccare i cavalieri che affrontavano i nemici usando i poteri del cosmo,stavano barando! Tutto quello che gli avevano detto era una menzogna! Si può essere nel giusto se si usa un potere che è in grado si spaccare le galassie? O che strappa via l'anima per bruciarla? Un combattimento sleale,ma dall'altro canto non era il potere quello che voleva? Era meglio sudare con una spada in mano o muovere un palmo di una mano e generare una spada che si apre la strada così facilmente nella carne umana?
Ares dopo la perdita dei figli attaccò poche volte e poi si ritirò da qualche parte,ma Orfeo era curioso così che dopo aver conquistato l'armatura due anni dopo,si mise alla ricerca di Ares.
Voleva una risposta alla forza, Ares è il dio della Guerra,Atena della Saggezza, è più saggio chi non si sporca le mani di sangue o chi con la fatica raggiunge vince una battaglia?
Anche lui,però,era pieno di contraddizioni, indossava un'armatura di Atena mentre si appresta ad entrare nella fortezza devastata da un recente scontro,alla ricerca di Ares.
Il macello che aveva visto era stato causato da solo tre cavalieri di Atena,quindi era Atena la più forte? Ma Ares era riuscito a scappare,per poi rispondere ad un attacco?
Proseguendo nella fortezza vide un passaggio segreto, esso conduceva in un luogo buio. L'Ade.
Ma non riuscì a fare molto contro i primi spectre,che lo indebolirono subito e lo portarono al cospetto delle divinità,su consiglio del Giudice della Garuda.
Una volta alla Giudecca,le Stanze del Grande Sacerdote di Hades,Orfeo si trovò al cospetto di tre figure immensamente forti dietro ad una tenda fine.
La prima figura, vestita da paramenti sacerdotali, si fece avanti e disse: “ben giunto nella mia dimora!io sono Hades,il padrone di questo mondo,ora stai agendo secondo il volere delle mie leggi,cosa ti porta in un posto così ameno?”
La seconda figura se ne stava immobile,la terza invece era come se con quegli occhi rosso lo attraversasse nell'animo. Sovrastato dalla forza delle tre divinità non disse altro che:
“come si può ottenere la pace?” la figura con gli occhi rossi iniziò a ridere, si alzò in piedi e attraversò la tenda,in tutta la sua possanza il dio della Guerra rispose: “uomo,la pace non si potrà mai ottenere! Poiché il conflitto scorre potente nelle vostre vene! Non puoi far altro che allearti al più forte se non sei in grado di affrontarlo,in capo ad un anno abbiamo intenzione di muovere guerra contro la tua dea, tre contro uno! Da che parte starai?”
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Capitolo 45

Ippolito e i compagni rimangono ammutoliti allo spettacolo che stanno contemplando.
Atene è in fiamme, al di fuori delle mura della città tutti i campi sono bruciati e soldati di Ares stanno cercando di sfondare le mura della città.
Il fumo si alza alto nel cielo e per un attimo si dimentica del braccio congelato.
Così si gettano a capofitto contro i soldati di Ares falciando i più deboli e ricorrendo a poco cosmo per quelli un po' più ostici.
Arrivano in breve tempo alle mura e vedono che sono sei possenti automi di bronzo che stanno cercando di sfondare le mura.
Dentro ad ognuno è possibile sentire il cosmo di un'altra divinità, Efesto.
Appena giunti i sei automi distolgono lo sguardo dalle mura per attaccarli, due per cavaliere di Atena.
Banis riesce a scattare prima che i due lo colpiscano, Aiace sparisce alla vista per apparire sulla spalla di un automa e inizia a staccare dei fili che escono dal collo.
Ippolito invece ha difficoltà di movimento,sente il braccio pesante e inerme,quando un automa ad un tratto scaglia dalla bocca una fiammata. /l'occasione giusta!/ ma sbaglia misure e il braccio si scongela in parte e il mantello prende fuoco.
Se lo toglie lanciandolo contro il secondo automa che stava per calpestarlo, spicca il volo e prova a colpire il primo all'altezza del volto.
Una pioggia di dardi di ghiaccio impatta e si scioglie sul caldo bronzo. /proverò come contro Loki../
Ippolito libera, a costo di parti del copriavambraccio,dalla morsa del gelo l'arto e scaglia una possente “Sideral Crown!” che congela dall'interno l'automa,ma il secondo avversario lo colpisce al petto e frammenti d'argento lo accompagnano nella caduta.
Nel cadere perde l'elmo e nota che solo Aiace ha la meglio sui nemici, Banis riporta danni sull'armatura ben peggiori dei suoi.
Quando ad un tratto anche l'automa congelato riprende a muoversi,allora Ippolito vuole dare il massimo per proteggere la città dagli invasori,innalza a dismisura il cosmo e prova a fondere insieme la tecnica più alta del cavaliere dell'Acquario e il Sideral Crown.
“CROWN ESECUTION!”
Quando rinviene trova una spessa lastra di ghiaccio che ingloba parte delle mura,gli automi avevano resistito al freddo ma non ad una lama fatta di cosmo,davanti a lui c'è Ettore del Capricorno.
Lui aveva sistemato gli automi e parte dell'avanguardia dell'esercito che ora stava arrivando con a capo Ares.
Ippolito sapeva di aver osato troppo e ora arranca,ha perso il conto delle volte in cui è svenuto,questo era il momento più vicino allo svenimento.
Se non fosse il ribollire del sangue interno che lo desta dal torpore,trova nuovo slancio e si appresta ad affrontare l'esercito.
Però la potenza schiacciante di Ares è troppo per loro,anche Ettore deve retrocedere fino a qualche metro dalle mura.
L'ultimo ricordo che ha è Ares che assorbe la luce con la sua Lancia e qualcosa che l'ha colpito alla nuca.
Quando riprende i sensi nota pesanti danni all'armatura, un copri ginocchio è sparito,parte del pettorale è in frantumi e non trova l'elmo.
Un corpo di un giovane cavaliere di bronzo è poco distante dal suo,corre a stento per soccorrerlo quanto vede che la faccia è una maschera di sangue e non ha più battito.
Forse era il cavaliere della Meridiana conosciuto poco prima,forse qualche altro valido guerriero,l'armatura è troppo piena di crepe per identificarla.
Lo avvolge con un mantello e studia la situazione.
Le mura di Atene sono state demolite,la potenza dell'attacco di Ares deve avergli danneggiato anche l'armatura e.. una deflagrazione di cosmi interrompe i suoi pensieri. Distintamente dieci cavalieri d'oro stanno attaccando Ares, l'onda d'urto lo sta per investire.
Capitolo 46

Aeron a malincuore nota che non era l'armatura vuota ad esser stata frapposta ad Hades,ma che è proprio il cavaliere stesso ad esser stato colpito.
Il fratello ha temporaneamente perso il senno e a costo di frantumare la propria armatura ha polverizzato la Lancia di Ares,già danneggiata da Atena,e danni moderati all'armatura di Hades.
Atena ne approfitta per inondare i presenti del suo cosmo, così da rinforzare i propri cavalieri e indebolire gli avversari.
In un ultimo slancio il fratello dei Gemelli si libera dell'armatura argentea e la racchiude in una sfera di energia che investe le due divinità avversarie che finiscono fuori dalle mura per l'esplosione cosmica. /in mancanza di un Gemello l'altro acquista un potere inimmaginabile.. /
Anche Ravid e Socrate sono stupidi,nota Aeron,della potenza emanata dal cavaliere,mentre il cavaliere di Bilancia lo sorregge per aver perso i sensi.
Ravid però in un lampo è subito ad inseguire le due divinità, al fianco il cavaliere di Capricorno. Aeron sente distintamente Agamennone dire: “non voglio essere da meno..” e si lanciano anche loro all'attacco delle divinità.
Aeron nota che gli altri sono occupati con la massa di spectre e soldati di Ares.
Hades è ancora riverso a terra,invece Ares sta combattendo a mani nude contro Ravid,il Capricorno è in attesa che si alzi Hades. Agamennone inizia ad espandere il cosmo e congela piano piano Hades. Allora Aeron raggiunge Ravid che per via di un destro perde l'elmo e caracolla a terra.
Aeron ne approfitta per colpire duramente Ares che perde parte del bracciale già danneggiato.
Ares torna all'attacco materializzando due lame di cosmo di sempre maggiore lunghezza.
Il Cristal Wall centrato sui copri avambracci gli permette di evitare un paio di fendenti pericolosi.
Aeron però non può contrattaccare,quindi retrocede sperando nel recupero delle forze di Ravid.
Le lame diventano delle fruste taglienti che a poco a poco aprono varchi negli spazi non coperti dall'armatura,vista la velocità sempre maggiore.
Aeron è completamente sulla difensiva,in qualche raro caso è riuscito ad avere una posizione di vantaggio,ma non riesce ad avanzare.
Un bagliore violaceo alle sue spalle distoglie l'attenzione del dio della Guerra e allora ne approfitta per un “Stardust Revolution!” che apre maggiormente le crepe sull'armatura cremisi,ma solo quello.
Ravid,dall'aspetto quasi mostruoso, in una piroetta è alle spalle di Ares,apre le gambe e poi le stringe in una morsa micidiale.
Una doppia voce dichiara: “ACUBENS!” e poi bisbiglia qualcosa all'orecchio del dio.
In prossimità del ventre del dio esplodono frammenti di armatura e sangue,la morsa alle gambe si allenta,Ravid prende il dio sotto le ascelle e una scia multicolore si innalza al cielo.
“ci rivedremo,amico mio..” dice la doppia voce,Aeron nota che l'amico lo sta guardando negli occhi, l'armatura danneggiata del Cancro si dispone a simbolo davanti a lui e poi svaniscono.
L'armatura logora,sporca di sangue e le crepe sull'armatura sembrano lacrime.
Come quelle che Aeron sta versando per l'amico,ad un tratto si accorge di non essere da solo Agamennone ed Ettore sono accanto a lui, il giovane Acquario gli appoggia una mano sulla spalla.
“Hades?” chiede Aeron, la voce metallica di Ettore risponde: “è fuggito..” mostra l'elmo spaccato del dio “..ma il suo esercito è ridotto ai minimi termini e si darà il colpo di grazia!”.
Gli altri cavalieri d'oro,tra cui l'altro Gemello con addosso l'armatura del fratello, si avvicinano a loro e sulle mura di Atena in undici mettono le mani una sopra l'altra,quando ad un tratto una figura gli raggiunge. /il Grande Sacerdote! È vero! Lui è probabilmente un cavaliere d'oro!/
Tutti si inginocchiano davanti al lui,ma lui li ferma con un gesto una volta che tutti e undici sono davanti a lui si toglie l'elmo suscitando nove sussulti. Socrate di Pesci e Recat di Scorpione,parevano saperlo: “Ravid!” Aeron è completamente allibito, abbraccia l'amico,notando subito il corpo giovane e gli occhi del colore che gli era proprio.
“spiegazioni a dopo,ho solo scisso in due quello che si chiamava Ravid,così da separare il lato guerriero dal lato riflessivo,ora andiamo!” anche i cavalieri d'argento e di bronzo superstiti si aggiungono al gruppo e partono con la dea Atena come guida.
Capitolo 47

Agamennone era sicurissimo di aver congelato Hades e Ettore del Capricorno lo aveva colpito più volte.
Ma non è andata in quel modo,ora che erano tutti riuniti aveva tempo per rifocalizzarsi su quello che era accaduto.
Lui era partito all'attacco per esser all'altezza del rango di cavaliere d'oro e affrontare il dio avversario.
Una volta fuori dalle mura aveva visto Hades ancora a terra e Ares in combattimento contro Ravid del Cancro, Aeron era andato nella sua direzione e a lui toccava Hades.
Ettore gli rivolse uno sguardo di intesa e così,senza pensarci troppo,aveva iniziato a congelare le gambe del dio.
Poi tutto è diventato sfocato.
Un'onda di energia lo ha investito e ha perso l'elmo, Ettore è volato poco accanto a lui e poi Hades è scomparso.
È riapparso circondato da un'aurea misteriosa e un'armatura differente, aveva delle ali di drago,un grosso scudo rotondo e il volto era cambiato.
Rispetto a prima era tutt'altra persona, rapido,feroce e senza tregua.
Conosceva alla perfezione i loro colpi principali e ha rispedito contro Ettore il proprio colpo una volta.
Il ghiaccio,per quanto potesse scendere di temperatura,non lo fermava,solo gli aculei di ghiaccio e la tempesta di Agamennone lo stavano danneggiando e rallentando.
Ettore ricorse ad una tecnica più potente che,investendolo completamente,distrusse parte dell'armatura nera elaborata. Ma non lo scudo.
Agamennone ricorse allora ad un potenziamento degli aculei di ghiaccio,questa volta lanciati ad una temperatura inferiore.
Lo colpirono in pieno, danneggiando ulteriormente l'armatura e questa volta anche lo scudo.
Il suo contrattacco fu però il momento in cui perse conoscenza.
Agamennone giurò di aver visto decine di draghi fatti di cosmo investendolo.
L'armatura di Ettore che prima era senza crepe evidenti ha un coprispalla parecchio danneggiato e parte del pettorale rovinato. La sua armatura,ora che ne ha l'occasione di vedere,già danneggiata secoli prima riporta maggiori crepe sugli arti e coprispalle.
Dopo esser scappato Hades aveva anche risorto qualche soldato di Ares così da facilitare la ritirata.
/Ma ora c'è tutto l'esercito di Atena, non scapperà facilmente!/
Il gruppo così raggiunge una grande vallata,dove dall'altra parte gli aspetta un grandissimo esercito capeggiato da Hades.
“bengiunta Atena! E cavalieri di Atena!”
“MALEID!” sente urlare Aeron e Ravid all'unisono.
“ohoho! Ravid e Aeron! Siete ancora vivi! Ecco perchè non vi avevo trovato di là..”fa un inchino con l'armatura danneggiata di prima “per chi non mi conosce, sono stato Maleid del Drago,cavaliere di bronzo, nelle schere di Atena, di razza muriana.. e sono anche Hades,dio dell'Oltretomba!”
Socrate esplode il proprio cosmo e urla: “è impossibile! Maleid era,è,uno dei cavalieri più nobili che ci possano essere! Ha rifiutato l'armatura quando non c'era nessun altro pretendente e ha aspettato 10 lunghi anni prima di indossare l'armatura! È di animo buono! E..”
Hades alza la mano per metterlo a tacere,poi si mette a ridere e dice: “Lui è ancora qui dentro! Se no dove stava il colpo di scena?” si mette l'elmo danneggiato a forma di drago e continua “mio fratello che è scomparso adora la guerra,così voglio per una volta combatterti,Atena,come farebbe mio fratello! E lo farò con una bella battaglia campale!”
Hades apre le braccia e tutti gli spectre,i soldati e truppe di Ades si dispongono a mezza luna.
Agamennone vede tutti i cavalieri di Atena che si preparano all'attacco, chi si aggiusta l'elmo,chi si guarda l'armatura,chi inizia già a bruciare il cosmo,la dea non stacca gli occhi dall'avversario.
Per Agamennone,che era vissuto spesso da solo,questo è un momento molto emozionante.
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Capitolo 48

La testa gli fa male ed è ancora intontito quanto una mano gli strattona il braccio.
Prima di mettere a fuoco chi fosse nota che indossa un'armatura nera,quindi si insospettisce subito e si mette in posizione di guarda. Debolmente inizia a bruciare il cosmo,ma la figura è immobile.
“Davvero? In queste tue condizioni vuoi attaccarmi? Finirà allo stesso modo che col cavallo alato,sai..” Euphemios si ricorda tutto ad un tratto di Demios,ma anche dell'attacco alle mura di Atene,degli scontri... così rinsavisce tutto insieme.
“che è successo?dove è Hades? Ares? Atena?” guardandosi intorno nota di esser dentro una Casa in rovina,fuori ci sono colonne di fumo e accanto a lui c'è Deimos ridotto abbastanza maluccio.
“siamo nella Prima Casa,o meglio quello che ne rimane,sono rinvenuto poco fa anche io,lui mi ha detto che bisogna arrivare in cima per sistemare una questione,ma dove è finito?” Deimos ed Euphemios si guardano attorno e non lo vedono più.
“che tipo strano.. non ci ha detto neanche chi fosse..” “sicuramente non uno spectre..però guarda!”
Entrambi si guardano addosso e notano che l'armatura che indossano è completamente danneggiata in più parti e sono in parte coperti di fasciature intrise di sangue.
“è un miracolo che ci abbia salvato,probabilmente saremo morti...”
/prima il Leone,ora un Pegaso così ottimista,che compagni di avventura!/
Così insieme si dirigono verso l'alto,fiduciosi nello sconosciuto che gli aveva salvato la vita.
Nel tragitto però si chiedono più volte dove siano finiti tutti,senza trovare una risposta ottimista.
Arrivano in prossimità di quella che dovrebbe esser casa della Vergine che due figure stanno combattendo animatamente su alcuni scalini.
I quattro per qualche istante si fissano a vicenda.
Euphemios nota che uno è un guerriero avvolto da un mantello,l'altro è un cavaliere in armatura nera,non quello di prima,però.
“cavalieri! Sono Orfeo di Altare,ho trovato questo traditore nelle stanze del Grande Sacerdote! È stato lui ad indebolire la barriera di Atena, così che Ares potesse distruggere tutto!”
“cavalieri! Sono Rigel di Acquario! Ho finto di passare dalla parte di Hades perchè sapevo che nella schiera di Atena c'era un traditore di Ares!e così ho studiato l'avversario!”
Ad Euphemios non sfugge però la spilla rossa,insolita, che ferma il mantello di Orfeo e Deimos si volta verso di lui per indicare l'armatura danneggiata di Rigel,c'erano segni di troppi colpi che richiedevano l'uso di parecchio cosmo,che non avevano sentito prima.
“certo! E allora... PEGASUS RYUSEIKEN!” Deimos si lancia a capofitto contro Rigel ad Euphemios tocca Orfeo che viene investito in pieno dal Fire Claw.
Rigel subisce un pugno,ma evita gli altri e spedisce Deimos qualche scalino più in basso, Orfeo scansa del tutto il suo colpo,che però fa prendere fuoco al mantello che si è tolto,e con un rapidissimo destro segue il compagno di avventura nella discesa.
“non abbiamo tempo da perdere!” Rigel inizia a bruciare il cosmo,l'aura attorno diventa d'oro,poi vira subito a colori più scuri,fino al nero, alza le braccia e le unisce.
“esagerato! Subito il colpo più forte?” Orfeo sbeffeggia il cavaliere “e sia! COSMO VORTEX!”
senza nessun tipo posa un vortice d'aria investe in pieno Euphemios che finisce a parecchi metri da terra,per poi crollare miseramente alla casa di Leone.
Una colonna di gelo arriva fino a lui e teme il peggio per Deimos,ma quando risale la scalinata nota l'amico nascosto dietro ad alcune macerie.
“so già come contrastarlo..” Deimos brucia il cosmo a dismisura,tanto che l'armatura stessa si illumina e da cui esce un bagliore bluastro: da armatura danneggiata si ripara e inizia a coprire più parti del corpo, le ginocchiere si modificano e si allungano fino alle caviglie,i coprispalla si fanno appuntiti e si rigenera l'elmo.
/ma che? Stai a vedere che il tipo ci ha dato qualcosa alle nostre armature../
Così anche lui innalza il proprio cosmo e l'armatura si modifica,anche quella copre molto di più e dai copribracci si allungano artigli,così come dai copriginocchi e ci sono motivi di fiamme su tutta l'armatura.
Capitolo 49

Rigel si riprese piano piano,notando di non esser più vincolato dal gelo e scorgendo una figura senza armatura che gli era davanti.
L'ex cavaliere dell'Acquario prima aveva combattuto duramente contro quel cavaliere d'argento del Delfino,mai si sarebbe aspettato tale acume in una persona giovane e scattante.
Così ogni colpo che infliggeva lo stesso subiva,capiva subito come veniva scagliato questo o quel colpo,anche se lui ci aveva messo dei giorni per imparare a gestire un tentativo di imitare l'excalibur,o come scagliare la Scarlet Needle,per non parlare del contraccolpo dell'immane potere del Sagittario di cui riusciva a malapena dirne il nome in una volta sola.
Così non prestò troppa attenzione alla figura priva di armatura davanti a lui,così che appena gli appoggiò il dito sulla fronte,facendo cadere a terra l'elmo,per Rigel fu sorprendente la velocità.
Poi il resto si fece un po' confuso,si ricorda solo che quello si è presentato come Orfeo,ex cavaliere pure lui,traditore però verso Ares ; erano comunque accomunati da una missione.
Ora però i due cavalieri di Atena mal ridotti con le armature a pezzi si sono ripresi,le armature si sono rigenerate e sono diventate più resistenti.
Rigel però non si lascia intimorire,il compagno di tradimento Orfeo gli concede parecchio cosmo in prestito e riescono abilmente a congelare i due avversari in breve tempo.
Non gli avrebbe uccisi,ma comunque bloccati per molto tempo,si.
Restituendo il cosmo ad Orfeo, Rigel si domanda a quale destino sia stato assegnato a Noesis,nella foga della battaglia si era per un po' dimenticato di lui.
Proprio percorrendo quella che era la prima casa Rigel si aggira per scorgere qualunque indizio.
Orfeo nel frattempo sta indossando parti di armature scarlatte più o meno integre.
“da quando mi ha abbandonato l'armatura una seppur minima protezione la voglio..”
Però il risultato è una raffazzonata armatura che, nel complesso,fornisce un'idea del Caos.
Quando i due stanno per varcare le soglia di Atene,poiché la città è ormai distrutta,la crescita di due fortissimi cosmi li bloccano.
Non hanno neanche il tempo di voltarsi che un'artigliata fiammeggiante colpisce il suo compagno e Rigel viene investito da sempre più fitti pugni scagliati ad una velocità sempre maggiore.
“come potete credere di bloccare nel gelo una lince fiammeggiante?” dice il cavaliere dotato di artigli che aveva squagliato uno dei tanti coprispalla di Orfeo e bruciato metà mantello.
Rigel aveva un altro paio di crepe sul pettorale,la surplice era parecchio resistente come tipo di armatura,ma in aggiunta ai vari danni precedenti il copricoscia sinistro era prossimo a spaccarsi,il coprispalla destro sarebbe caduto ad prossimo colpo e l'elmo,per quanto tentasse di indossarlo,cade sempre.
Orfeo risponde subito all'attacco,invece Rigel è sicuro di evitare il prossimo attacco,così da colpirlo nella corta distanza.
Orfeo ha la meglio sul cavaliere,che tira artigliate al vuoto,ma l'armatura è molto solida.
/Un appunto da ricordare/ Rigel rivede per la terza volta il colpo e il cavaliere che si avvicina ad una velocità ancora più veloce di quella di prima,ma la raffica di colpi è impressionante.
Il primo colpo era molto probabilmente lanciato con indifferenza,il secondo più impegnato e questo era parecchio motivato, con una velocità prossima al rango superiore, che nemmeno lui era riuscito a raggiungere,se non con l'aiuto di Thanatos prima e ora di Hades.
/la motivazione!/ quale era la sua motivazione? Nessuna! Tradire Atena per cosa? Perchè non era riuscito a diventare cavaliere? La colpa era sua! Noesis stava morendo e lui ha tradito.. se stesso!
Doveva chiedere scusa a Noesis? Doveva affrontare Hades?
Ma i dubbi nella sua mente si dissolvono quando un quarto attacco lo investe in pieno senza che possa fare nulla, se non veder scintillare d'oro l'armatura del cavaliere avversario.
“il settimo senso!” ha il tempo di dire Rigel mentre cade a terra in una tempesta di frammenti di surplice. /che fare? Ora che un cavaliere di bronzo è diventato d'oro,lui che altro poteva fare?/
Rigel non era riuscito ad esser padrone delle energie fredde,le avrebbe lasciate a qualcuno di degno.
>allora prendo in prestito il tuo corpo,che l'altro si è guastato...<
Capitolo 50

Lo scontro tra le divinità si faceva feroce e serrato,la battaglia campale era dura,per quanto potessero esser forti i cavalieri di Atena,non erano a loro agio nel fetore che uno spectre aveva creato. D'altro canto i cavalieri d'oro erano tutti già affaticati da scontri precedenti,i cavalieri d'argento erano per lo più in buone condizioni,ma i cavalieri di bronzo sono quelli più svantaggiati.
Anche lui è un cavaliere di bronzo e se ne accorge,ma il suo cosmo è ampio e ha poteri pericolosi.
Come quello che usa più di frequente,il fermare il tempo per qualche secondo in una piccola area.
Dopo aver bloccato la parte inferiore di alcuni spectre,la parte superiore continuò il suo cammino.
Un potere così intrigante che venne notato da amici e nemici,così due cavalieri d'argento gli coprono le spalle,nel mentre uno spectre armato di arpa gli si avvicina minacciosamente.
Ma lo spectre non ha il tempo di pizzicare le corde che una palla chiodata si abbatte sul suo viso,spaccando l'elmo e il cranio.
Un cavaliere d'argento che lo protegge,nota nello scontro,ha una ferita al braccio e la spalla slogata. Per riconoscenza allora decide di usare un altro suo potere,impone le mani al braccio,invocandone a bassa voce il nome: la ferita si rimargina,le crepe dell'armatura si riparano e la spalla torna in sede.
“grazie!” e poi con vigore agita le mani creando una barriera su cui impatta una decina di spectre.
Lo spectre con l'arpa si rialza,con la testa in una posa innaturale e grondante sangue,avvicinandosi alla barriera invisibile inizia a pizzicare le corde,fili sottili attraversano la barriera e si stanno per avvicinare al cavaliere d'argento. Ma un lampo d'oro sbriciola la surplice e il corpo dello spectre.
È arrivato anche il cavaliere d'oro di Leone,che con un altro lampo sbaraglia i dieci spectre.
Sta per colpire un'altra mandata quando scorge uno spectre con un'armatura elaborata che si muove troppo velocemente per esser un semplice spectre.
Infatti il cavaliere d'oro rimane immobilizzato,mentre i quattro spectre si lanciano nell'attacco.
Allora decide di correre in suo aiuto,perdendo per un attimo la protezione della barriera del cavaliere d'argento,bloccando appena in tempo gli spectre.
“oh oh oh! Pare che ci sia un altro che può controllare il tempo! Chi l'avrebbe mai detto!” lo spectre si fa avanti con un rozzo inchino “Artho Stella Comandate del Cielo! Con chi ho il piacere...?”
“Aiace, cavaliere di bronzo della Meridiana! Libera il cavaliere d'oro!” e si mette in guardia.
“oh,certo! Perchè non liberare i miei sottoposti?” congiunge le mani e si mette a gambe conserte.
Fluttuando nell'aria rialza lo sguardo verso di lui: “fino a quanto avanti e/o indietro puoi andare?”
“abbastanza da fare questo!” sullo scudo sposta lungo dei solchi alcune stanghette “History Feed!”
Il suo cosmo esplode, dagli strati dello spazio-tempo arrivano a lui piccoli frammenti di storia, così apprende tutti i poteri di tutti e 108 gli spectre. “i tuoi poteri sono Bio Rewind, Marvellous Room?”
Lo spectre torna con i piedi per terra e visibilmente è scosso dalla rivelazione.
“Time Of Flight!” Aiace sposta di nuovo alcune stanghette e il cosmo si concentra nel suo pugno destro,coplisce duramente lo spectre e poi apre davanti allo spectre il pugno.
Una sfera di luce avvolge l'avversario e Aiace torna dietro la barriera del cavaliere d'argento.
Da dentro la sfera di luce si vede lo spectre che subisce il pugno scagliato numerosissime volte.
“questo è un vero colpo,altro che smaterializzare una persona da una parte all'altra del globo o farla regredire di qualche mese,meno che mai unire le due cose.. il tuo corpo si trova in uno stato di equilibrio temporale, non puoi più spostarti nello spazio-tempo e ti trovi in un ciclo continuo in cui ti scaglio un banale pugno..in breve tempo verrai annientato..” a conferma della dichiarazione di Aiace, il cavaliere d'oro di Leone si può muovere liberamente e annienta i quattro spectre.
Il cavaliere d'argento che lo proteggeva attira la sua attenzione,mostrando un Giudice che sta arrivando in quella direzione. Anche il cavaliere d'oro di Leone si è accorto della sua presenza,ma è un attimo distratto da uno spectre colossale a forma di scarafaggio che esce dal terreno.
L'”History Feed” gli fa riconoscere il tipo di Giudice,con le tecniche che dispone.
Aiace dovrà trovare un modo per evitare i suoi letali colpi, il giudice del Grifone è un avversario che è sempre stato temibile,tanto crudele quanto pericoloso.
A conferma di questo, il Giudice di Grifone scaglia contro la barriera del cavaliere d'argento un paio di soldati,infrangendola. /Sarà dura!/

Recat Gaiden

Se ne stava appoggiato alla colonna sull'entrata principale della propria Casa avvolto nel mantello.
/la notte fa sempre più freddo qua in Grecia/ Recat è di origini ebraiche ed era abituato ad un clima molto più caldo di quello,così ogni calar della sera era solito rabbrividire un po' per il nuovo freddo.
Erano passati circa 7 anni da quando aveva ottenuto l'armatura d'oro dello Scorpione,andava per i 20 anni e le missioni di ricognizione e di esplorazione erano tutte sue.
Così non si stupì dell'arrivo dell'anziano cavaliere di Capricorno e Grande Sacerdote alle sue spalle.
Con la solita referenza Recat si inginocchia e china il capo appena si incrociano i loro sguardi.
“non esser così formale,ormai sei come un..nipote per me!”lo invita ad alzarsi imitando le mosse di prenderlo sotto l'ascella per tirarlo su.
“mi dispiace,rimanete comunque una figura importante per Atene e..” ma l'anziano cavaliere lo mise a tacere alzano la mano.
“basta formalismi.. se no dovrei perdere mezz'ora a ripetere ''sono Alcide figlio di Aristide, cavaliere di Capricorno ed ora Settimo Grande Sacerdote dall'inizio della Prima Guerra'',ma rimango sempre Alcide..”un colpo di tosse scuote le vecchie ossa e allora Recat accorre subito a sostenerlo.
“sei un uomo buono,Recat,mi domando perchè in passato fossero così restii ad accettare stranieri,se alla fine risulta esser gente così buona e giusta..” Recat arrossisce un po' e china il capo.
“suvvia! Allora come sempre c'è una ragione per cui scendo così tanti scalini: una missione.
Questa è particolarmente delicata,ma semplice,spero.. ho visto nelle stelle che si è risvegliata in un giovane ragazzo la costellazione dell'Altare,probabilmente non ne sei a conoscenza,ma l'Altare non solo farà da aiutante al Grande Sacerdote,ma ne potrà fare le veci,una volta che il trono sarà vacante... e devo esser certo che chi prenderà il mio posto avrà cura della piccola Atena...”
“è già apparsa la dea?” Recat era stupito della notizia /con così tanto anticipo! Cattivo presagio...../
“si,ma non ti curare di questo.. c'è un villaggio a nord est-indica la direzione-lì si trova il ragazzo..”
così salutando l'anziano cavaliere scende le Case,incrocia Ravid di ritorno da qualche altra missione,sempre sporco di sangue e con qualche crepa in più sull'armatura.
In quell'ora della sera,o meglio notte perchè il sole è già tramontato del tutto,poche guardie e un paio di cavalieri di bronzo stavano facendo la ronda,li saluta ed esce saltando giù dalle mura per evitare di aprire le porte della città.
Il tintinnare dei pezzi dell'armatura è l'unico compagno nella notte,tranne un cane selvatico che sembra seguirlo. /mi avrà preso per un cacciatore e vuole un pezzo di cibo../
Al quinto miglio di pedinamento,in prossimità di una fattoria,però il cane svanisce lasciando un dubbio nella mente di Recat. Un dubbio che passa attraverso una vacca che ora lo sta fissando.
/in genere le vacche vengono portate al sicuro,per paura di predatori../ a quel pensiero la vacca torna dentro alla costruzione,quasi come se l'avesse sentito. /qualcosa decisamente non quadra../
Anche se è cavaliere d'oro chiaramente non poteva entrare così all'improvviso in una fattoria,così si avvicina con circospezione,tendendo le orecchie ad ogni minimo rumore.
Un rumore appena percettibile,uno schiocco e poi fiamme. Dalla fattoria scappano tre giovani ragazze coperte schizzate di sangue e indicando la casa: “un demone!” Recat si getta a capofitto nella fattoria con l'unghia già pronta. Ma quello che vede avvolto dalle fiamme è un ammasso di ossa. /il fuoco è divampato solo ora,sono già ridotti in cenere?/ da fuori vengono un paio di gridi.
Una rapidissima occhiata e nessuno è vivo nella fattoria,quindi come si era gettato dentro la fattoria ne esce e vede una scena orripilante. Un essere con lunghi artigli e denti affilati sta banchettando con le due ragazze. /due? Allora una era finta.. cane,vacca,ragazza.. artigli.. denti../
“EMPUSA!” e l'essere zoppica in direzione del cavaliere d'oro mostrando il corpo mostruoso e l'inconfondibile zampa di bronzo.
La Scarlet Needle però fa vuoto un paio di volte,nonostante la zoppia è molto agile e forte.
Gli occhi rossi e i capelli fiammeggianti sono quasi ipnotici,se Recat non fosse stato un po' telepate da distogliere lo sguardo nel momento opportuno ne sarebbe caduto vittima.
“inutile che tu combatta il fuoco col fuoco,non puoi vincere!” l'essere parlava facendo cozzare i denti affilati “non puoi nulla contro di me!” un'artigliata segna in superficie l'armatura d'oro.
/l'armatura d'oro però è resistente,allora proviamo un'altra tecnica.../
Recat ritrae l'unghia rossa dell'indice e la creatura sogghigna,ma estrae le unghie degli anulari,che si tingono di colore giallo. Una rapida scarica di colpi alla velocità della luce colpiscono la creatura.
“cosa credi di fare? Non ti puoi opporre alla mia potenza!” quando tenta di tirare un'artigliata si accorge di chiudere un occhio. “che prodigio è mai questo?”
“non meriti una spiegazione,meriti solo il doppio colpo dello Scorpione che debilita.. DSCHUBBA!” la creatura appare immobile, ogni movimento è casuale,ora muove un dito,ora chiude un occhio.. un'altra scarica di colpi,questa volta con l'indice,porta alla follia la creatura.
“ahahahahaha! Era quanto bastava per rallentarti!” e divampa in una fiamma che riduce ad un cumolo di cenere la fattoria. Recat a terra trova delle tracce poco rassicuranti. /Lamie!/
Quando ad un tratto una figura in armatura d'oro,parzialmente coperta da un mantello azzurro e una maschera d'oro lo sta guardando.
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